Nella sfortunata evenienza di una lesione da aculeo avvelenato cosa succede? Il primo e immediato campanello d'allarme è rappresentato da un dolore fortissimo, che, nel caso di puntura di pesce pietra, può essere tanto lancinante da potere far perdere coscienza alla malcapitata vittima. L'intensità del dolore cresce raggiungendo un picco in circa 90 minuti.
A quel punto l'intero arto può apparire gonfio, arrossato e piè caldo e possono comparire delle vescicole. La ferita e la zona vicino ad essa assumono inizialmente una colorazione bruna, con aloni rossastri. Le linfoghiandole (inguinali se è stata colpita una gamba o ascellari se la puntura interessa un braccio) tendono a ingrossarsi e a fare male e compaiono frequentemente febbre e mal di testa. Nei casi più gravi, dovuti all'infissione di più aculei o nelle persone più sensibili all'azione del veleno, come i bambini, gli anziani o chi soffra di qualche malattia, possono comparire manifestazioni che riguardano un po' tutti gli apparati. Sono quindi possibili sintomi a livello del cuore, come tachicardia fino alla fibrillazione ventricolare e riduzione della pressione del sangue, manifestazioni gastrointestinali, come nausea, vomito, diarrea e crampi addominali, difficoltà respiratorie, manifestazioni neurologiche come un'alterazione nella sensibilità, debolezza muscolare e raramente paralisi. In qualche caso si è verificata la morte.
Che cosa fare in questi casi? Primo intervento è la pulizia della ferita, rimuovendo manualmente con una pinzetta e con estrema cautela le eventuali spine rimaste infisse, in modo da evitare una loro rottura o una ulteriore penetrazione. Poichè in genere le tossine prodotte dagli organismi marini sono termolabili, vale a dire si degradano con il calore, è necessario immergere la parte ferita in acqua alla temperatura piè elevata che la vittima riesce a sopportare (normalmente al di sotto dei 45¡ C) per un periodo compreso tra 30 e 90 minuti. Per maggior sicurezza, può essere il caso di fare un'antitetanica, se non si è già immunizzati, e prendere degli antibiotici (Trimethoprim/sulfametossazolo, ciprofloxacina o tetracicline) per prevenire eventuali infezioni. Per le punture da pesce pietra, in cui compaiono riduzione della pressione del sangue e i dolori sono lancinanti, sono disponibili, ma solo in centri specializzati, degli antidoti specifici.