Mal d'Egitto

Vittorie e sconfitte delle donne egiziane

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Cleopatra79
view post Posted on 11/6/2006, 02:57




SUMMIT GLOBALE DELLE DONNE: IN EGITTO LE LEADER DEL MONDO

(AGI/AFP) - Il Cairo, 10 giu. - Novecento delegate da 83 paesi del mondo, Italia compresa, si sono date appuntamento al Cairo per il Summit globale delle donne. Chiamato anche la 'Davos delle donne', come contraltare del forum dei grandi della Terra che ogni anno si tiene in Svizzera, il vertice e' ospitato per la prima volta in un paese a maggioranza islamica, l'Egitto. La scelta non e' casuale: uno degli obbiettivi principali della riunione e' "offrire un quadro piu' complesso delle donne arabe", ha sottolineato la presidentessa del GSW, Irene Natividad.
Il programma dell'ottava edizione del summit e' tutto nel suo lungo titolo: "Ridefinire la leadership per far avanzare in tutto il mondo il progresso nell'economia e nell'impresa". La scelta di puntare molto su temi economici ha suscitato qualche critica, vista anche la sede dei lavori. "Quando le donne sono per il 60 per cento analfabete, come per esempio in Egitto, come possiamo pensare che abbiano accesso al mondo degli affari?", ha sottolineato Lemia Balbul, esperta di questioni femminile e consulente di numerose organizzazioni non governative straniere che operano nella regione.
Secondo Natividad non c'e' contraddizione, dal momento che il progresso economico porta automaticamente con se', a suo dire, sviluppo sociale e dunque piu' potere alle donne. "La ragione per cui ci concentriamo su questioni economiche e' perche' esse mettono in evidenza tutti gli altri temi", ha spiegato la presidentessa del GSW durante una tavola rotonda con 44 donne ministro provenienti da tutto il mondo. "Se una donna porta soldi in famiglia, questo le assicura potere", ha proseguito, "se aumentiamo la partecipazione nel settore dell'economia, molte questioni saranno risolte".
Ovviamente il tema delle donne nel mondo arabo e' ben presente. "Vogliamo far incontrare alle delegate donne d'affari egiziane e arabe che sfidano lo stereotipo della donna con il velo, silenziosa e che non partecipa all'economia del paese", ha sottolineato ancora la Natividad. Per questo parleranno da oggi e fino a lunedi' dirigenti d'azienda come Sanaa Moneim el Banna, presidente della Egyptian Petrolchimicals Holding, o Hosna Rachid, massima dirigente della Unilever per il Mashreq, tutte inserite da Forbes nell'elenco delle 50 donne piu' potenti del mondo arabo. Tra le ospite figurano anche la vicepresidente del Vietnam, My Truong Hoa, e il sottosegretario di Stato americano Henrietta H. Fore.
Il vertice avra' come ospite d'onore domani la moglie del presidente egiziano Hosni Mubarak, Suzanne, che sara' insignita del premio annuale del Global Summit for Women. Il riconoscimento, si legge nella motivazione, le e' stato attribuito "per i suoi notevoli forzi nel sostegno al progresso delle donne in Egitto, e per il suo interesse al mantenimento della pace non solo in questa regione ma in tutto il mondo"

Fonte: Agi
 
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hayaty
view post Posted on 11/6/2006, 09:27




:olee: che bella notizia!!!!!!!!!!!
 
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Cleopatra79
view post Posted on 6/9/2006, 23:58




Egitto, «crociata» islamica contro le showgirl troppo sexy - di MARTA OTTAVIANI -

Adesso in Egitto la salvaguardia dei valori tradizionali corre anche sul web. Gli utenti della rete, infatti, da qualche tempo possono visitare il sito internet Hamasna. Il suo obiettivo è lanciare una «crociata contro la corruzione dei costumi e per difendere le tradizioni arabo-islamiche», promuovendo una campagna contro l'immoralità delle tv satellitari arabe di intrattenimento.
Sul sito si legge che è gestito da «un gruppo di giovani ambosessi egiziani e di altri Paesi arabi». Nel mirino di questi «moralizzatori virtuali» sono finite soprattutto le numerose cantanti e ballerine, più svestite che vestite, che si possono ammirare sulle tv satellitari arabe, non solo per il loro abbiglimento, ma anche per le movenze, che turbano i sonni di molti giovani egiziani e arabi. Una vera e propria «cavalcata delle odalische», contro cui si è scagliato l'esercito virtuale di Hamasna. Con tanto di pubblicazione sul web di una lista di proscrizione, in cui compaiono non solo i nomi delle avvenenti vallette, ma anche quelli di cantanti, registi, attori e persino giornali, rei di non rispettare i valori religiosi, culturali e tradizionali. Il nome del sito è tutto un programma. Significa «il nostro zelo» e prende spunto dal più noto Hamas, il movimento integralista che governa i territori palestinesi.
Ma guai a chi li chiama bigotti o peggio ancora reazionari. Questo «movimento di resistenza elettronica», come si sono autodefiniti gli autori di Hamasna, ha dichiarato di «odiare la dissolutezza», «amare l'arte» e «volere il progresso».
Sulla famosa lista nera, costantemente arricchita dalle segnalazioni degli utenti del sito, figurano, manco a dirlo, soprattutto donne. Dalla celebre danzatrice del ventre Dina, alla cantante libanese Mariam Fares, rea di muoversi in modo troppo osé nei suoi video. Senza dimenticare Haifa Wahbi, un vero sex symbol per i giovani egiziani e Marwa, definita dal sito una «cantante di terza classe».
Nell'elenco degli sciagurati c'è posto anche per Rose el Yussel, il tabloid egiziano vicino al governo, che talvolta cede troppo alla tentazione di pubblicare foto di ragazze poco vestite e quindi «indecenti» per i visitatori di Hamasna.
Non poteva mancare anche la lista bianca, quella dei buoni e virtuosi. Qui compaiono tutte le personalità dello spettacolo che si uniformano ai costumi tradizionali. Fra questi da segnalare la cantante Mona Abdel Ghany, che da una decina di anni ha scelto di indossare il velo islamico. Per il resto solo nomi di uomini. Ma guai a dirlo ai «crociati del web». Risponderebbero che loro osservano i valori del mondo islamico. Come se la danza del ventre e i vestiti da odalisca se li fossero inventati ieri le tv satellitari arabe.

del 05-09-2006 Fonte: il Giornale
 
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maxbad9
view post Posted on 7/9/2006, 14:51




image cosi' si andra' in spiaggia ascoltando le crociate dei moralisti islamici :hung.gif:

Edited by maxbad9 - 7/9/2006, 17:22

Attached Image: IMG_0028.JPG

IMG_0028.JPG

 
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kenza
view post Posted on 7/9/2006, 16:55




trovo ingiusto offendere cosi' le donne islamiche...poi ognuno la pensa come vuole... :E4YHE5:
 
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maxbad9
view post Posted on 7/9/2006, 17:03




nn e' offendere,ma e' la pura verita' che si vede sulle spiagge di sharm.nn bisogna essere moralisti,la parola in se nn dice molto,bisogna andare nn in egitto, ma ad esempio katar,arabia saudita che e' mooolto vicino all'egitto,
 
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Cleopatra79
view post Posted on 30/10/2006, 18:53




EGITTO: FRATELLI MUSULMANI ATTACCANO, EUROPA CONTESTA VELO MA ACCETTA OMOSESSUALITA'


Il Cairo, 19 ott. - (Aki) - Si scagliano contro le censure europee al velo, contestando invece la 'tolleranza' nei confronti di omosessualita' o esibizione di altri simboli religiosi come la kippah ebraica: e' questa la risposta di alcuni esponenti dei Fratelli Musulmani egiziani alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, sul velo islamico. "La libertà proclamata dai paesi occidentali è una libertà parziale, che in realtà si accorda solo ai principi di alcune culture, ma che non viene concessa a chi è portatore di altri valori".Lo ha dichiarato ad AKI ADN-KRONOS INTERNATIONAL Abdel Gelil Sharnoubi, portavoce dei Fratelli Musulmani d'Egitto, commentando le parole di Prodi. Al Sharnoubi, che è anche caporedattore del sito della confraternita, bandita ma tollerata dalle autorità egiziane, ha rincarato la dose, accusando i governi europei di "tollerare cose come l'omosessualità, considerata una libera scelta personale, e etichettare come fanatismo l'utilizzo da parte di una donna musulmana di un velo integrale".
E' dello stesso avviso anche Gomaa Amin, membro dell'ufficio guida della Fratellanza, e responsabile del dipartimento delle "Sorelle Musulmane", che ha dichiarato: "Noi non consideriamo obbligatorio l'uso del niqab (velo che ricopre l'intero volto lasciando scoperti solo gli occhi, ndr) e non lo incoraggiamo, ma non lo si può vietare per principio, perché attiene alla libertà e alla sensibilità individuale"."La società europea concede agli ebrei di usare la kippah, ma si sconvolge davanto a una donna che mette il velo" ha spiegato Amin.
Sul fatto che la kippah, a differenza del niqab, non crea problemi di ordine pubblico, e rispetta la legge italiana, che impone l'obbligo di identificazione, Amin commenta: "Perché non mettere poliziotti donna davanti alle università, nei centri commerciali e ovunque ce ne fosse bisogno?". "Secondo la cultura islamica il corpo della donna è qualcosa che non va mostrato a tutti, per una questione di pudore. L'Islam è una religione che invita alla modestia" aggiunge. "Il problema vero - conclude Amin - è che la libertà dell'occidente si ferma solo davanti alle donne musulmane".

Fonte: Adnki

 
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Cleopatra79
view post Posted on 4/11/2006, 15:11




EGITTO: RAID COLLETTIVI CONTRO DONNE, SUI BLOG LA VERITA' NASCOSTA DEL CAIRO

Il Cairo, 30 ott. - (Aki) - Molestie di gruppo ai danni di giovani donne con tentativi di violenze in pubblico: nessun giornale egiziano ha riportato le notizie di questi assalti, ma nella capitale - come nei blog piu' diffusi - non si parla d'altro al punto da spingere l'organizzazione egiziana 'Ganub', per i diritti umani a indire una campagna in difesa dei diritti delle donne. Nel comunicato diffuso dall'organizzazione, e ripreso dal quotidiano indipendente al Masri al Yom, si parla delle "gravi violazioni commesse ai danni delle donne, e dei pericoli per la loro incolumità in una società che diventa ogni giorno più violenta".
A scatenare l'indignazione dei responsabili dell'organismo, i recenti avvenimenti verificatisi al Cairo nei giorni dell'Eid el Fitr, la festa della rottura del digiuno che segna la fine del mese sacro di Ramadan. Secondo le informazioni raccolte, a Talat Harb, nel cuore del Cairo, folle di ragazzi si sarebbero avventati contro giovani egiziane che passeggiavano per le strade. In gruppi di centinaia hanno rincorso e immobilizzato le ragazze, molestandole, aggredendole e in alcuni casi denudandole.
In un paese islamico, in cui gran parte delle ragazze indossa il velo, episodi del genere appaiono quasi incredibili e gli stessi testimoni non riescono a spiegarsi i motivi di una violenza che per ben due pomeriggi è esplosa in modo incontrollato nel pieno centro della capitale egiziana.
Secondo le testimonianze raccolte sui siti internet ad alcune delle malcapitate, che indossavano il niqab (velo integrale, ndr), il velo è stato levato dal viso e dai capelli e che a molte giovani, completamente in preda al panico, sono stati strappati i vestiti e gli indumenti intimi. ''Una delle ragazze, sfuggita agli assalitori - racconta il blogger al Maliki - si è rifugiata all'interno del ristorante siriano 'Al Madyafa', che è stato circondato da una cinquantina di giovani, fino a quando qualcuno si è lanciato all'assalto contro un'altra vittima, trascinando dietro di sé l'intero gruppo''.
I pochi poliziotti presenti per le strade sono stati colti alla sprovvista e avrebbero cercato inutilmente di ristabilire l'ordine. ''I commercianti e i tassisti della zona hanno cercato di trarre in salvo le ragazze, tra i 15 e i 30 anni, chiudendole nelle macchine o trascinandole dentro i negozi e serrando le saracinesche - riferisce Misrdigital, che spiega come - gli abitanti del quartiere, allertati dalle grida, hanno cominciato a rovesciare secchi d'acqua sulla folla che si era accanita su due ragazze che indossavano l'abaya, velo tipico delle donne del Golfo''.

Fonte: Adnki
 
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hayaty
view post Posted on 4/11/2006, 15:17




:blink: ...sono allibita!
 
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maxbad9
view post Posted on 5/11/2006, 09:41




purtroppo e' la vera considerazione che hanno per le donne,ma il vero scandalo e' che tutto tace,se non per qualche voce fuori dalla massa,e' sempre la stessa storia,ci si fa vedere grandi ala faccia degli altri,ma sotto sotto tutto resta uguale,un vero peccato,forza donne fatevi sentire
 
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hayaty
view post Posted on 6/11/2006, 11:29




Piccolo off topic... Non è che nella società occidentale noi donne siamo meno "schiave", è tutta una bella apparenza, di violenza ce n'è fin troppa qui (mi vien da dire forse anche di più che lì), e non solo violenza sessuale ma anche psicologica (schiave dell'immagine, schiave delle diete, ecc...)
 
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Cleopatra79
view post Posted on 6/11/2006, 13:55




Si ma io nn ricordo mai di aver sentito di un episodio del genere di denudamento di donne di massa!

E poi c'è una piccola differenza: l'Italia è un paese molto libertino, in tv ormai viene mandato di tutto e per strada c'è chi gira mezza nuda mentre in un paese come l'Egitto che si spaccia per religioso, dove la maggior parte degli uomini sono praticanti e fanno indossare il velo alle loro mogli e figlie, fà un pò più scandalo questa cosa!
 
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hayaty
view post Posted on 6/11/2006, 14:13




Infatti io ho messo la faccina allibita proprio perchè la notizia fa più scandalo...ma è proprio perchè purtroppo da noi le notizie analoghe non fanno più scandalo che bisogna preoccuparsi...
 
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maxbad9
view post Posted on 6/11/2006, 21:31




settimana scorsa a proposito di come nei paesi arabi le donne sono considerate meno che zero in iraq una 26enne e' stata condannata alla lapidazione,condanna eseguita nella pubblica piazza,sapete cosa ha risposto una ragazza musulmana che abita in italia alla domanda cosa ne pensi?e' scritto nel corano,e' la religione,a queste parole fate voi,io lasci un po di ..........
 
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Cleopatra79
view post Posted on 10/11/2006, 22:36




EGITTO: IL CAIRO SCENDE IN PIAZZA CONTRO LE VIOLENZE SULLE DONNE

Il Cairo, 9 nov. - (Aki) - In un clima teso, con un imponente dispiegamento di forze dell'ordine, si è svolta oggi al Cairo una manifestazione contro le molestie ai danni delle donne. Davanti al sindacato dei giornalisti si sono riuniti gruppi della società civile, attivisti delle organizzazioni umanitarie e studentesche per protestare contro il silenzio degli organi di stampa ufficiali e del governo sui recenti casi di violenze contro le donne. A suscitare l'indignazione dell'opinione pubblica egiziana sono stati gli avvenimenti occorsi al Cairo nei giorni dell'Eid al Fitr, festa che segna la fine di Ramadan, quando ragazze al passeggio nel centro della capitale sono state aggredite e molestate da gruppi di giovani, sotto gli occhi della polizia, che non ha impedito gli assalti.
"Siamo qui oggi per manifestare un disagio nei confronti del regime e il nostro sostegno alle donne" ha dichiarato ad AKI ADN-KRONOS INTERNATIONAL, Alaa Abdel Fattah, noto blogger egiziano e vincitore di un premio internazionale per la libertà di stampa, incarcerato dalla Sicurezza dello Stato (Ssi) egiziana diversi mesi fa. "Le forze dell'ordine egiziane si occupano solo della sicurezza del Presidente mentre il paese va allo sfascio - ha aggiunto Mona Ezzat, attivista per i diritti umani - ed è proprio la polizia che ha introdotto nel nostro paese questo tipo di pratiche violente contro le donne, aggredendole alle manifestazioni".
"Quando ho saputo cos'era accaduto durante l'Eid, il pensiero è tornato subito alle aggressioni subite l'inverno scorso, quando i manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro il referendum sulla riforma costituzionale - racconta una giornalista - prima di allora nessuno si era mai permesso di picchiare le donne".
Giovani ragazze, velate e non, donne e uomini, hanno urlato gli slogan sulla faccia dei poliziotti che circondavano la manifestazione, scandendo con cura le parole "Mubarak Batel", un'espressione intraducibile, ma che significa che al presidente non viene più accordata nessuna legittimità.

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MA IL GOVERNO BOLLA LE NOTIZIE DI AGGRESSIONI COME DISINFORMAZIONE

I partecipanti alla manifestazione hanno concordato sul fatto che a scatenare questi episodi, infatti, sia da una parte la frustrazione sessuale causata dalla crisi economica e dalla disoccupazione, piaga che colpisce le nuove generazioni, dall'altra il fondamentalismo religioso che incombe. Tutti problemi a cui il governo, finora, non ha fornito una risposta.
La notizia degli assalti è cominciata a circolare sui blog ed è stata ripresa dalla stampa locale indipendente e da quella in lingua straniera. Al contrario, gli organi di stampa filogovernativi non solo non hanno pubblicato la vicenda ma, come nel caso della rivista 'Rose el Youssef', hanno lanciato una violenta campagna stampa contro "coloro che con menzogne e fantasticherie cercano di screditare l'immagine del paese".
Karam Gabr, direttore del giornale considerato vicino alle posizioni dell'ala riformista del Pnd, che fa capo a Gamal Mubarak, figlio del presidente egiziano e direttore dell'ufficio politico del partito, ha addirittura accusato i blogger di essere "una piaga per l'Egitto" e di aver fabbricato la notizia delle molestie "per provocare una rivoluzione sessuale nel paese".

09-Nov-06 15:01
Fonte: Adnki
 
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