Mal d'Egitto

Le sorti di Morsi

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O t t a
view post Posted on 5/11/2013, 09:20




Egitto inizia, ed è subito rinviato, il processo a Morsi

5 novembre 2013 - 01:26

La tensione era al massimo al Cairo, questo lunedì, per il primo giorno del processo all’ex presidente egiziano Mohammed Morsi per incitamento alla violenza.

In aula duro faccia a faccia fra lo stesso Morsi ed il presidente della Corte. Morsi ha rifiutato di indossare la divisa bianca dei detenuti. Il processo è stato aggiornato all’8 gennaio.

Dice il nipote di Morsi: “Questo processo è una farsa. Il tentativo dei militari di prendere in giro il popolo egiziano. Se fosse stato un processo regolare avremmo avuto la diretta per mostrare alle gente di cosa è accusato Morsi che così avrebbe potuto difendersi”.

Imponente il dispositivo di sicurezza. Bloccate tutte le strade di accesso al tribunale con centinaia di sostenitori di Morsi che hanno sfilato sul lungo Nilo di fronte alla Corte Costituzionale.

Era la prima volta, dalla sua deposizione il 3 luglio scorso, che Morsi è stato mostrato dalla televisione di Stato.

Vedi video alla fonte
Euronews
 
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view post Posted on 7/11/2013, 18:32




E in Egitto Mursi rischia la pena di morte

Scritto da Giovanni Giacalone mursi-250x122

7 novembre 2013

E in Egitto Mursi rischia la pena di morteSi è aperto lunedì 4 novembre al Cairo il processo a carico di Mohamed Mursi, l’ex presidente egiziano del partito dei Fratelli Musulmani “Freedom and Justice”, deposto con una sommossa popolare appoggiata dall’esercito lo scorso 3 luglio. Mursi si è presentato all’udienza presso un’aula bunker della Cairo Police Academy, la stessa dove venne processato Hosni Mubarak, in completo scuro, rifiutandosi di indossare l’uniforme carceraria e ribandendo per l’ennesima volta di essere il “legittimo presidente d’Egitto”.

Una volta entrato in aula ha alzato le braccia in aria per cercare gli applausi dei suoi sostenitori e ha fatto con la mano il segno delle quattro dita di Rabaa al-Adawiyya, associato al movimento islamista. Mursi ha poi ordinato al giudice di porre fine a quello che lui ha definito “processo-farsa”, aggiungendo di trovarsi in tribunale contro la propria volontà.

Il comportamento di Mursi, il suo rifiuto di indossare l’uniforme bianca obbligatoria per gli imputati, le continue interruzioni, il tono intimidatorio, il suo continuo rivolgersi in modo aggressivo verso i giudici e il conseguente caos generato in aula hanno obbligato la corte a riaggiornare il processo all’8 gennaio. Mursi è stato poi trasferito in un carcere di massima sicurezza in una zona remota del deserto vicino ad Alessandria.

Quella dell’ex presidente egiziano appare come una vera e propria sindrome napoleonica, come dimostra il suo autoproclamarsi a tutti i costi “presidente legittimo” nonostante l’estromissione a furor di popolo e il suo continuo riferimento al ripristino di una democrazia mai esistita sotto gli “Ikhwan”. Un governo andato al potere dopo elezioni tutt’altro che trasparenti e in presenza di una Costituzione che non tutelava minimamente le minoranze, che non teneva conto delle varie sfumature che compongono la società egiziana; una Costituzione, tra l’altro, approvata dal 64% dei votanti in un referendum al quale ha partecipato soltanto un terzo degli aventi diritto.

Un anno fallimentare per il governo dei Fratelli, dimostratisi molto più preoccupati di inserire i loro uomini in posizioni chiave e molto meno attenti alle reali esigenze del popolo che, superato il limite, si è rivoltato. Dopo un mese e mezzo l’esercito non ha potuto fare altro che intervenire, ma non prima di aver più volte invitato i manifestanti ad abbandonare le piazze.

Mohamed Mursi, insieme ad altri leader dei Fratelli Musulmani egiziani, è accusato di incitamento alla tortura e all’uccisione di manifestanti dell’opposizione in occasione dei gravi fatti del dicembre 2012, quando era ancora in carica. In seguito al colpo di mano con il quale Mursi si era attribuito ad inizio novembre 2012 tutti i poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, giustificando il provvedimento come atto necessario per la salvaguardia della rivoluzione, la popolazione era scesa in piazza per protestare contro il governo dei Fratelli Musulmani; la risposta delle autorità era stata violentissima.

Drammatiche le testimonianze di alcuni superstiti che hanno raccontato di essere stati aggrediti, torturati e picchiati a sangue da gruppi filo-Fratelli fuori del Palazzo Presidenziale. Numerosi i filmati pubblicati in rete, come quello dove alcuni gruppi filo-Fratelli attaccano il pacifico sit-in dei manifestanti anti-Mursi o quello dove si intravedono strani personaggi che conducono veri e propri interrogatori nei confronti di manifestanti feriti. Ci sono poi ulteriori accuse per le torture avvenute ai sit-in degli islamisti a Rabaa al-Adawiyya tra giugno e luglio 2013, torture ampiamente documentate anche da alcuni rapporti di Amnesty International.

Una situazione molto seria dunque per Mohamed Mursi e il suo entourage in quanto, se riconosciuti colpevoli, rischiano l’ergastolo e persino la pena di morte.

Diritto di Critica
 
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O t t a
view post Posted on 14/11/2013, 15:49




Processo ai Fratelli Musulmani riprende l’11 dicembre

14 novembre 2013 - 15.08

Il processo contro il leader dei Fratelli Musulmani, Mohamed Badie, e i suoi collaboratori, accusati di “istigazione alla violenza” e di “omicidio” di alcuni manifestanti, riprendera’ l’11 dicembre al Cairo.

Lo ha reso noto una fonte della magistratura egiziana ai media locali. I tre giudici che presiedevano il processo contro Mohamed Badie e i 34 co-imputati, si sono “autosospesi” il 29 ottobre scorso per “ragioni di coscienza”.

Mohamed Baide e i suoi due vice devono rispondere di “istigazione all’omicidio” di nove manifestanti, che avevano assediato il quartier generale della Fratellanza il 30 giugno scorso. Se giudicati colpevoli, rischiano la pena di morte.

Tre imputati islamisti devono rispondere di accuse di “omicidio”, mentre altri ventinove di aver partecipato ad atti di “violenza”.

Milioni di manifestanti il 30 giugno scorso hanno chiesto la deposizione del presidente Mohamed Morsi, accusato di “operare a esclusivo vantaggio dei Fratelli Musulmani, di danneggiare un’economia gia’ al collasso e di monopolizzare il potere” dopo la caduta nel 2011 del regime di Hosni Mubarak.

Morsi, primo presidente democraticamente eletto in Egitto, e’ stato destituito dall’esercito il 3 luglio scorso.

Internazionale
 
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O t t a
view post Posted on 5/12/2013, 22:46




Egitto: figlio Morsi, negata visita in carcere ad avvocati difesa

Il Cairo - (Adnkronos/Aki) - Le autorita' penitenziarie di Borg al-Arab ad Alessandria hanno negato, per la seconda volta in una settimana, agli avvocati della difesa di incontrare il loro assistito, il deposto presidente egiziano Mohammed Morsi. Ne da' notizia il figlio di Morsi, Osama, affermando che ''ci è stato impedito di incontrare il presidente''. Questo divieto, sostiene Osama, fa pensare che ''il presidente deposto non si trovi nel carcere'' di Borg al-Arab, ha detto all'agenzia di stampa Anadolu, e che sia ''stato trasferito in un altro luogo''.

Focus
 
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O t t a
view post Posted on 10/12/2013, 09:38




Egitto, leader Fratellanza Badie per la prima volta in tribunale

Il Cairo, 9 dicemnbre 2013

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Il leader dei Fratelli musulmani, Mohammed Badie, è comparso per la prima volta in tribunale con l'accusa di incitamento all'uccisione durante le proteste di luglio scorso, formulata anche nei confronti di altri 14 leader del gruppo. Nelle manifestazioni contro la destituzione del presidente Mohammed Morsi erano state uccise almeno cinque persone, tra cui un ex ufficiale dell'esercito. Badie e gli altri 14 esponenti della Fratellanza hanno assistito all'udienza rinchiusi in un gabbiotto per gli imputati. L'udienza si è tenuta nel complesso carcerario in cui l'uomo è detenuto, in un'accademia della polizia trasformata in tribunale. In passato Badie non era potuto comparire in tribunale per un altro processo, che lo vede accusato di incitamento alla violenza in proteste precedenti a quelle di luglio, per ragioni di sicurezza. Arrivato nell'aula, Badie ha pregato per "chi ha perso la vita per l'amore dell'Egitto". Il figlio di Badie era tra le persone uccise durante le repressioni lanciate ad agosto scorso dalle forze di sicurezza nei confronti di manifestanti pro Morsi.
Rivolgendosi al giudice, Badie ha smentito che il suo gruppo sia responsabile di atti di violenza. "Siamo vittime di coloro che hanno ucciso migliaia di cittadini e manifestanti pacifici", ha dichiarato, aggiungendo che decine degli uffici della Fratellanza sono stati bruciati durante le proteste contro Morsi. "Mio figlio è stato ucciso, hanno dato fuoco e sparato contro la mia casa e nonostante tutto questo non c'è nessuna indagine", ha notato. Durante l'udienza gli imputati, tra cui ci sono Mohammed el-Beltagy ed Essam el-Erian, hanno inneggiato: "Abbasso con il governo dei militari". Il processo è stato aggiornato all'11 febbraio.

Tiscali
 
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O t t a
view post Posted on 18/12/2013, 17:41




Egitto: Morsi sara' processato anche per spionaggio

Il Cairo, 18 dicembre 2013 - 16:16

Andra' alla sbarra anche per spionaggio l'ex presidente dell'Egitto, l'islamista Mohamed Morsi, destituito con il colpo di stato militare del 3 luglio scorso e gia' sotto processo per istigazione alla violenza insieme ad altri dodici co-imputati: lo ha annunciato il procuratore generale, Hesham Barakat, secondo cui Morsi dovra' rispondere di "cospirazione con organizzazioni straniere finalizzata al compimento di atti di terrorismo", tra cui il gruppo radicale palestinese Hamas, come pure di "rivelazione di segreti a uno Stato estero". Stessi addebiti per altre 35 persone .

AGI
 
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view post Posted on 21/12/2013, 15:49




Egitto: Morsi rinviato a giudizio per fuga dal carcere nel 2011

21 dicembre 2013 - ore 11:06

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E' sotto processo anche per uccisione manifestanti e spionaggio per conto di Hamas

Nuovo rinvio a giudizio per l'ex presidente egiziano Mohamed Morsi, che insieme ad altri 132 coimputati sara' processato dal tribunale penale del Cairo per una fuga di massa dal carcere Wadi El-Natroun a gennaio 2011, durante la rivolta contro l'allora presidente Hosni Mubarak. Come spiega il sito del quotidiano al-Ahram, Morsi e' stato rinviato a giudizio insieme ad altri esponenti dei Fratelli Musulmani e a membri del gruppo palestinese Hamas e di quello libanese Hezbollah, accusati di evasione, attacco al carcere e omicidio di agenti il 28 gennaio 2011. Alcuni giorni prima, Morsi era stato incarcerato insieme ad altri esponenti della Fratellanza per il suo ruolo nella rivolta.

Si tratta del terzo rinvio a giudizio a carico di Morsi, destituito dalla carica di presidente il 3 luglio scorso. E' accusato anche di aver fomentato l'uccisione di manifestanti di fronte al palazzo presidenziale a dicembre 2012 e di aver condotto attivita' di spionaggio a favore dei palestinesi di Hamas.

Aki
 
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O t t a
view post Posted on 6/1/2014, 07:58




4 gennaio 2014

Egitto, processo Morsi il 28 gennaio

Processati anche una settantina di membri di Hamas ed Hezbollah. Continua la dura repressione della giunta militare contro la Fratellanza e la sinistra

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NenaNews
- Secondo l'accusa, la Fratellanza Musulmana, Hamas, Hezbollah insieme ad altri militanti avrebbero attaccato le prigioni e le stazioni di polizia nei primi giorni della rivolta contro Hosni Mubarak. In questi attacchi avrebbero ucciso alcuni poliziotti nel tentativo di far evadere dalle carceri migliaia di detenuti. Tra gli accusati vi sono alcuni importanti esponenti della Fratellanza che sono evasi dalla prigione di Wadi Natrun nei giorni della rivolta e il noto predicatore egiziano residente nel Qatar, Yusuf al-Qaradawi. Se sarà provata la fondatezza delle accuse, gli imputati potrebbero subire anche pene capitali. Il deposto Presidente egiziano, Mohammed Mursi, e altre 130 persone saranno processati il 28 gennaio per essere evasi di prigione durante la rivolta del 2011. Questo è quanto hanno rivelato fonti giudiziarie egiziane ieri. Una settantina degli accusati sono membri del movimento islamista palestinese Hamas e del gruppo sciita Hezbollah.

Quello del 28 è il terzo processo che deve affrontare Mursi. L'ex Presidente, deposto nel colpo militare dello scorso 3 luglio, è infatti accusato anche di istigazione all'omicidio di attivisti dell'opposizione durante il suo anno di presidenza e di aver cospirato con gruppi stranieri per destabilizzare l'Egitto.

Se queste accuse sono ancora tutte da dimostrare, evidenti sono le manovre per mettere a tacere le opposizioni. La scorsa settimana la Fratellanza Musulmana è stata definita "organizzazione terroristica" da parte delle autorità militari che l'hanno accusata dell'attentato del 24 dicembre a Mansoura dove hanno perso la vita 16 persone e sono rimaste ferite 130. Il movimento islamista ha subito negato un suo coinvolgimento nella sanguinosa esplosione.

Sicuro delle responsabilità degli islamisti nell'attentato è il Ministro degli Interni Mohammed Ibrahim. In una conferenza stampa tenuta ieri al Cairo, Ibrahim ha accusato Hamas di aver fornito supporto logistico ai terroristi. Il Ministro ha anche affermato che un membro della Fratellanza avrebbe ammesso di aver compiuto alcuni crimini a Mansoura e di avere legami con Hamas.

Secondo Ibrahim, il trentenne Amer Mosaad "appartenente alla Fratellanza" avrebbe ammesso di essere entrato nella Striscia di Gaza con el-Sayed e Ahmed (anche loro membri dei Fratelli Musulmani) attraverso i tunnel che collegavano allora l'Egitto con il territorio palestinese. Qui i tre avrebbe ricevuto un addestramento militare da parte di alcuni dirigenti di Hamas. Mosaad, come el-Sayed e Ahmed, avrebbe inoltre ammesso di aver sparato ai manifestanti che protestavano contro Mursi a Mansura.

Per il Ministro degli Interni, inoltre, i tre accusati avrebbero chiesto aiuto e supporto logistico ad Hamas per l'esplosione di Mansura. La ricostruzione di Ibrahim è stata negata categoricamente dal movimento palestinese ieri che l'ha giudicata "falsa e priva di fondamento" e che mira a "trascinare il nostro nome nella violenza".

La tensione cresce in Egitto in vista del referendum sulla costituzione che avrà luogo il 14/15 gennaio e che è considerato dalla giunta militare una tappa fondamentale nella "road map verso la stabilità" dopo la deposizione di Mursi. Ibrahim ha pertanto voluto assicurare coloro che si recheranno a votare: "siamo determinati ad affrontare i gruppi terroristici e proteggere la roadmap adottata dalle persone".

Una "roadmap" che però non prevede alcuna voce di dissenso. Se la repressione è durissima nei confronti della Fratellanza (promuovere la Fratellanza sia per iscritto che a parole può causare anche la detenzione) non è meno dura con le opposizioni laiche e di sinistra. Sempre ieri, infatti, la Corte di Alessandria ha condannato otto attivisti a due anni di carcere e ad una multa di 50.000 sterline egiziane per aver organizzato una "protesta non autorizzata, aver bloccato la strada, aggredito le forze dell'ordine e distrutto una autovettura della polizia" il due dicembre scorso.

È l'ennesimo (e più recente) attacco alle forze di sinistra dopo la sentenza della corte del Cairo del 22 dicembre 2013 che aveva condannato i fondatori del Movimento 6 Aprile Ahmed Maher e Mohammed Adel e l'attivista indipendente Ahmed Douma a tre anni di carcere e a 50.000 sterline egiziane di multa per aver organizzato una protesta non autorizzata e aver aggredito le forze di sicurezza a novembre.

Nelle ore in cui scriviamo cortei dei Fratelli Musulmani stanno attraversando le strade di Giza in una città blindata. Le ingenti forze di polizia hanno disposto mezzi corazzati, filo spinato ed hanno eretto barricate nei punti più sensibili della città. La manifestazione è stata indetta da un gruppo vicino alla Fratellanza per protestare contro l'imminente referendum costituzionale. Alcuni testimoni oculari hanno detto alla versione araba di al-Ahram che alcuni manifestanti avrebbero lanciato molotov contro un blindato della polizia e avrebbero sparato coloro che uscivano dalla camionetta in fiamme.

La Perfetta Letizia
 
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O t t a
view post Posted on 10/1/2014, 07:57




Egitto, nebbia blocca elicottero Morsi: processo aggiornato al 1 febbraio

Il Cairo (Egitto), 8 gennaio 2014

Il processo contro l'ex presidente egiziano Mohammed Morsi è stato aggiornato al primo febbraio. Lo ha reso noto la televisione di Stato dell'Egitto.

Il giudice ha deciso che il processo venga aggiornato al 1 febbraio dopo che il maltempo ha impedito il trasferimento dell'ex presidente in tribunale. Funzionari della sicurezza hanno confermato che l'elicottero che doveva trasportare Morsi dalla prigione vicino ad Alessandria nel tribunale del Cairo non è riuscito a partire a causa della nebbia. I funzionari hanno parlato a condizione di anonimato perchè non autorizzati a parlare con i media.

Morsi è sotto processo insieme ad altri 14 imputati per l'accusa di aver incitato all'omicidio di manifestanti fuori dal palazzo presidenziale nel dicembre 2012, quando almeno 10 persone sono rimaste uccise e centinaia ferite. Si tratta di uno dei tre processi che Morsi deve affrontare.

LaPresse/AP
 
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O t t a
view post Posted on 20/1/2014, 18:26




Egitto: nuovo processo per Morsi, l'accusa e' oltraggio alla giustizia

ultimo aggiornamento: 19 gennaio 2014 - ore 17:31

Il Cairo - Nuovo processo, il quarto, per l'ex presidente egiziano Mohammed Morsi, che, insieme ad altre 24 personalità, tra le quali esponenti politici, giornalisti, attivisti e avvocati, dovrà rispondere dell'accusa di oltraggio alla giustizia. Lo hanno riferito fonti giudiziarie riportate dalla Bbc. Il nuovo processo nei confronti dell'ex presidente deposto a luglio conferma la volontà dei militari di mantenere forte la pressione nei confronti dei Fratelli Musulmani, dei quali Morsi era espressione, e fa seguito al referendum nel quale, secondo i dati ufficiali, il 98% dei votanti ha approvato la nuova Costituzione egiziana.

Adnkronos
 
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O t t a
view post Posted on 21/1/2014, 19:40




Egitto, il 16 febbraio via a processo Morsi per cospirazione con Hamas

21 gennaio 2014

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Il Cairo - La Corte d'appello del Cairo, in Egitto, ha fissato al 16 febbraio la data per l'inizio del processo per cospirazione con gruppi stranieri nei confronti dell'ex presidente Mohammed Morsi. Lo rende noto il giudice Medhat Idris, riferendo ad Associated Press che la sede del processo non è ancora stata scelta. Secondo le accuse, Morsi ha collaborato con i palestinesi di Hamas, con i libanesi di Hezbollah e con l'Iran per destabilizzare l'Egitto. I sostenitori dell'ex presidente e i gruppi per diritti umani hanno definito poco plausibili tali accuse. Morsi affronterà quattro processi separati, per capi d'imputazione che comprendono incitamento all'omicidio di oppositori politici e organizzazione di evasioni dal carcere, reati che prevedono anche la pena di morte. Al momento solo il processo per l'uccisione di oppositori è iniziato e riprenderà a febbraio. Morsi è stato destituito da un golpe militare lo scorso luglio, appena un anno dopo essere diventato il primo presidente d'Egitto eletto democraticamente.

La Presse
 
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O t t a
view post Posted on 29/1/2014, 09:54




Egitto: Morsi a processo non riconosce la Corte

28 GENNAIO 2014 - 22:37

Il Cairo - Mohamed Morsi, il Presidente egiziano deposto, ha partecipato oggi ad una udienza del processo a suo carico, rifiutandosi di riconoscere la legittimita' della Corte. "Chi siete voi? - ha domandato con rabbia Morsi avendo indosso la divisa da detenuto - voi sapete chi sono io? Io sono il Presidente della Repubblica". Il Presidente del Tribunale ha risposto: "Io sono il Presidente della Corte Penale del Cairo". Complessivamente le persone a processo sono 131, con decine di esponenti dei Fratelli Musulmani, di Hamas e Hezbollah. Molti sono processati in contumacia. L'accusa sostiene che "i Fratelli musulmani, in coordinamento con Hamas e Hezbollah, hanno lavorato per il caos e per la caduta dello Stato". Il processo e' stato poi aggiornato al 22 febbraio. In questi mesi di scontri ci sono stati almeno 1400 morti tra i supporter dei Fratelli musulmani.

AGI
 
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view post Posted on 29/1/2014, 10:30




Approfondimento

28 gennaio 2014

Egitto: l’urlo di Morsi alla sbarra, «abbasso i militari»

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Morsi “in gabbia”: «Sono io il presidente»



Il Cairo - «Abbasso i militari, sono io il presidente!»: è il grido di un Mohamed Morsi agguerrito, nella prima udienza del processo a suo carico per l’evasione del 2011 da un carcere. Un’operazione, è l’accusa, portata a termine da un commando misto Hamas-Hezbollah. Poche ore prima dell’apertura del processo all’ex rais egiziano, un generale, alto funzionario del ministero dell’Interno, era stato freddato da due killer a bordo di una motocicletta.

E poco dopo la chiusura del procedimento contro Morsi, aggiornato al 22 febbraio, uomini armati hanno aperto il fuoco contro i poliziotti a guardia della chiesa copta della Vergine Maria, nella città Sei Ottobre - una manciata di km a sudest del Cairo - uccidendo un agente e ferendone altri due. È la fotografia dell’Egitto che aspetta che il “Leone” Sisi inizi la sua corsa alle presidenziali per «porre fine al caos».

I mercati sembrano fiduciosi: la borsa del Cairo ha toccato oggi la soglia record di 211 milioni di dollari di scambi, la più alta dal gennaio 2011 quando venne deposto Hosni Mubarak. «È il segno che gli investitori sostengono la candidatura di Sisi», notano i media filo-governativi egiziani. E mentre la borsa correva, Morsi lanciava i suoi strali contro i giudici: «Ditemi chi siete», «non vi riconosco, siete al soldo dei golpisti», ha tuonato rifiutandosi di entrare nella gabbia degli imputati.

Fuori, la sede dell’Accademia militare era presidiata dai militari e dai sostenitori di Sisi. Nel cuore del Cairo un paio di dimostrazioni pro-Morsi sono state disperse dopo un’ora di tafferugli a colpi di gas lacrimogeni. Il processo a Morsi è quello per l’evasione dalla prigione di Wadi Natroun, il 29 gennaio 2011, poco dopo l’inizio della rivolta anti-Mubarak. Quella notte riuscirono a fuggire in oltre 11.000.

A questi si devono aggiungere altre 10.000 persone, evase dalle prigioni in quei giorni tumultuosi. L’accusa contro Morsi è di aver preso parte al «reato terroristico più pericoloso che il Paese abbia mai visto», che coinvolse «Hamas e Hezbollah» se non i «Pasdaran iraniani». Oltre a Morsi ci sono altri 132 imputati, alcuni processati in contumacia. Si tratterebbe appunto di elementi operativi di Hamas e Hezbollah.

Un altro leader della Fratellanza, Mohamed el Beltagy, che con le sue parole lette dalla famiglia al funerale della figlia uccisa a Rabaa - lui era alla macchia - fece commuovere il premier turco Recep Tayyp Erdogan, ha affermato che il processo è «una vendetta politica». Amnesty International, dal canto suo, quando le accuse a carico di Morsi vennero rese note le definì «assolutamente fantasiose».

Il Secolo XIX
 
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O t t a
view post Posted on 1/2/2014, 08:48




Egitto, nuova udienza processo Morsi

01 febbraio 2014 - 8.31

Tensione in Egitto, dove si apre oggi una nuova udienza -la terza- nel processo a carico di Mohamed Morsi per l'uccisione dei dimostranti a dicembre 2012 davanti al palazzo presidenziale. L'ex presidente è arrivato in elicottero all'Accademia di polizia del Cairo da una prigione di Alessandria, dove è detenuto. Deve rispondere della morte di due manifestanti. Sul banco degli imputati,altri 14 esponenti dei Fratelli musulmani. accusati di incitamento alla violenza.

Rainews
 
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O t t a
view post Posted on 1/2/2014, 23:07




Egitto: Morsi alla sbarra, al Qaida minaccia
Processo a ex presidente aggiornato al 4. Sinai nel mirino

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Morsi Aggiornato il processo ex presidente Morsi


di Claudio Accogli

IL CAIRO, 1 FEBBRAIO 2014

Sabato televisivo in Egitto, con gli occhi di tanti puntati sulla tv in attesa di avere notizie dal processo a Morsi, quello più grave con l'accusa di aver incitato all'uccisione dei dimostranti oppositori, nel dicembre 2012. Quasi nulla è trapelato. Al presidente deposto, questa volta, non è stato concesso di lanciare i suoi strali contro militari e governo, in diretta tv.

Intanto, al Qaida si insinua con sempre maggiore forza nel Paese che reclama alla sua guida il maresciallo Abdel Fatah Sisi, ma è costretto ad attendere - le elezioni, questo è certo, si terranno entro il 18 aprile - segnato da quotidiani scontri di piazza e attacchi ai militari rivendicati da qaedisti e jihadisti.

Ieri in due diverse dimostrazioni a Giza, che abbraccia parte del Cairo, e un improvvisato sit-in ha fatto scoppiare nuovi durissimi scontri tra pro-Morsi e forze di sicurezza. In alcuni casi, scrivono i media governativi, sono stati i residenti a "sparare" con i manifestanti. Poi l'arrivo degli agenti, per ripristinare l'ordine. Il bilancio in tutto il Paese, segnato da scontri e tafferugli anche a Fayyum e Alessandria, è di un morto e almeno 26 feriti.

E un agente rimasto ferito da una delle bombe esplose il 24 gennaio al Cairo è morto oggi. Altri sono stati colpiti nei giorni scorsi da una escalation di violenza targata Ansar Bait el Makdees, i 'Partigiani di Gerusalemme', un gruppo filo-al Qaida, che oggi ha rivendicato nell'ordine il lancio di un razzo contro l'israeliana Eilat - distrutto da Iron Dome - e di tre katiuscia contro una base militare egiziana in Sinai, che hanno mancato il bersaglio e non hanno provocato vittime. "E' solo l'inizio, colpiremo tutte le basi militari, fino al cuore del Cairo", recita il messaggio di rivendicazione.

Poche ore prima degli attacchi del 24 gennaio al Cairo - la prima autobomba della storia e altri 3 ordigni, uno davanti a un cinema - il successore di Osama bin Laden, leader di al Qaida, si è rivolto espressamente alla "nostra gente in Sinai", con un audiomessaggio. "Chiedo ad Allah di ricompensarvi per la vostra pazienza di fronte all'aggressione dell'esercito americanizzato di Sisi, che cospira con Israele contro di voi". "Vi ringrazio per il sostegno a Gaza e vi invito a cercare di rompere in ogni modo l'assedio imposto da Sisi, agente dei crociati e dei sionisti". Poche ore dopo il messaggio gli attentati, seguiti da una scia di attacchi fino all'assassinio al Cairo di un generale, funzionario di alto livello del ministero dell'Interno.

I militari hanno risposto con una maxi offensiva, almeno 31 i jihadisti uccisi in una settimana. Linee telefoniche e web tagliate, con gli Apache pronti a colpire.

In questo quadro, il processo a Morsi sembra preistoria: la prossima udienza si svolgerà il 4 febbraio, il suo avvocato - nominato nei giorni scorsi - chiede un tribunale speciale, "è ancora formalmente presidente", sul modello delle costituzioni occidentali. Dal tribunale è trapelato oggi esclusivamente che Morsi si sarebbe lamentato dell'audio nella sala, che non gli consentiva di capire cosa si dicesse, e avrebbe chiesto una sospensione per pregare.

E il giorno prima della prossima udienza di Morsi, il 3, si terrà l'atteso processo nei confronti di Mohamed Badie e altri 48 Fratelli musulmani di spicco. Altri due giorni di fuoco per l'Egitto.

ANSAmed
 
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16 replies since 5/11/2013, 09:20   52 views
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