Mal d'Egitto

Le proteste contro il governo Morsi

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view post Posted on 23/11/2012, 10:29




Colpo di mano al Cairo: Morsi si prende più poteri
Il Presidente egiziano ha blindato i suoi poteri, ridimensionando quelli della magistratura. Mohamed el Baradei, ex candidato alla presidenza e personalità più in vista dell'opposizione: "Morsi è il nuovo faraone"


23 novembre 2012

Mohamed Morsi, dopo aver avuto un ruolo decisivo nella tregua tra Israele e Hamas, dà una nuova spallata alla transizione egiziana. Con un colpo di mano ha blindato i suoi poteri, ridimensionando quelli della magistratura. Da oggi le dichiarazioni costituzionali e le decisioni del primo presidente islamico eletto direttamente in Egitto saranno inappellabili davanti ai giudici.

Il Presidente egiziano ha rimosso il procuratore generale, mettendo a segno un colpo che gli era sfuggito a ottobre. La decisione di Morsi è stata accolta con entusiasmo dai sostenitori del Fratelli musulmani e dai salafiti ed ha gettato nello sconforto i leader liberali e moderati. Già il mese scorso Morsi cercò di rimuovere il procuratore generale Abdel Meguid Mahmoud, nominato all'epoca dell'ex rais Hosni Mubarak, dopo l'assoluzione di tutti gli imputati nel processo per la battaglia dei cammelli a piazza Tahrir, uno degli episodi più violenti della rivoluzione egiziana.

Mohamed el Baradei, ex candidato alla presidenza e personalità più in vista dell'opposizione egiziana, lo definisce "il nuovo faraone". Oggi sono previste proteste in varie città del Paese. L'opposizione è convinta di poter portare in piazza migliaia di persone.

Il corrispondente dal Cairo di Al Jazeera, Peter Greste, è più cauto: "Quel che è stato deciso è solo un cambiamento amministrativo. Prima, con la vecchia legge, il procuratore generale era nominato a vita. Ora il presidente ha stabilito un mandato di quattro anni"

Hassan Nafaa, professore di Scienze politiche all'Università del Cairo, dice ad Al Jazeera che Morsi sia sta comportando come un monarca assoluro. Non si è consultato con nessuno dell'opposizione, ha preso tutte le decisioni da solo. Il problema non riguarda il contenuto delle decisioni, ma il modo in cui sono state prese. E' una situazione pericolosa per tutto il paese, c'è grande confusione".

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view post Posted on 23/11/2012, 15:38




Egitto: fiamme in sedi partito Morsi
Ad Alessandria, Assiut, Suez e altre citta'. Feriti


23 novembre 2012 - 14:23

IL CAIRO - Manifestanti hanno appiccato il fuoco a tre sedi deldei Fratelli Musulmani egiziani, a cui appartiene il presidente Mohamed Morsi, ad Alessandria e Assiut, nel nord del Paese. I manifestanti, che protestano contro le misure di rafforzamento del Capo dello Stato annunciate ieri da Morsi, hanno attaccato anche le sedi a Suez, Porto Said e Ismailiya. Ad Alessandria sono scoppiati scontri con i sostenitori di Morsi: ci sono almeno 15 feriti.

ANSA
 
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view post Posted on 23/11/2012, 15:56




Egitto: scontri ad Alessandria, 50 feriti
Tafferugli fra supporter del presidente e suoi oppositori

23 novembre 2012 - 14:50

IL CAIRO - Sono cinquanta i feriti, soprattutto per lancio di sassi, nei tafferugli fra i sostenitori e oppositori del presidente egiziano Mohamed Morsi ad Alessandria, all'indomani della dichiarazione con la quale si é aumentato i poteri da capo dello Stato.

Manifestanti hanno appiccato il fuoco a tre sedi del partito Giustizia e Libertà, il braccio politico dei Fratelli Musulmani egiziani, a cui appartiene il presidente Mohamed Morsi, ad Alessandria e Assiut, nel nord del Paese. Lo riferiscono i media locali.

ANSA
 
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view post Posted on 25/11/2012, 01:32




Egitto: piazza Tahrir e i magistrati contro Morsi

24 novembre 2012 - 19:46

Piazza Tahrir ancora contro Mohamed Morsi, il presidente che rafforza il proprio potere e manda la polizia a disperdere quelli che non sono d’accordo e lo accusano di aver tradito le promesse della rivoluzione.

Insorge anche il procuratore generale, rimosso per aver assolto gli imputati accusati della morte dei manifestanti nelle proteste del 2011.

“Ne sono certo, ho la certezza assoluta che il mio posto presto o tardi sarà dietro le sbarre”, ha detto Abdel-Meguid Mahmoud, “E sarebbe un’ingiustizia e una falsificazione. Il mio posto sarà in prigione”.

“Chi lo dice?” gridano le toghe che fanno quadrato intorno a lui e hanno dichiarato uno sciopero immediato contro il decreto, definito dal Consiglio giudiziario supremo “un attacco senza precedenti” all’indipendenza della magistratura.

In piazza Tahrir intanto rispuntano le tende, un sit-in a oltranza per ottenere un processo equo, giustizia per le vittime della rivoluzione e la marcia indietro di Morsi.

I Fratelli musulmani dal canto loro chiamano questo martedì alla mobilitazione in sostegno del presidente contestato.

Vedi video alla fonte

Euronews
 
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view post Posted on 25/11/2012, 10:22




Senza freni la rivolta in Egitto: in piazza anche i fan di Morsi
Annunciate per martedì due grandi manifestazioni contrapposte. I magistrati scioperano per protesta e i consiglieri del presidente cercano una via d'uscita


di Roberto Fabbri

Domenica, 25 novembre 2012 - 08:21

Si radicalizza la crisi egiziana, provocata dal colpo di mano istituzionale attuato giovedì sera dal presidente Mohammed Morsi, che ha annunciato improvvisamente un ampliamento dei propri poteri e una contemporanea riduzione di quelli della magistratura.

La reazione della piazza, al Cairo e in altre grandi città del Paese, contro la svolta autoritaria è stata immediata e in molti casi violenta: le sedi del partito islamista dei Fratelli Musulmani, cui Morsi appartiene, sono state prese d'assalto, e opposte fazioni si sono scontrate nelle strade. Violenze che sono continuate anche ieri.
Ma ieri è stata la magistratura a organizzare una decisa reazione: mentre il procuratore generale Abdel Maguid Mahmoud, rimosso d'autorità dal presidente perché indicato come vicino al vecchio regime, proclamava l'atto contro di lui «nullo e vuoto», al Cairo l'Assemblea generale della magistratura si riuniva per denunciare «l'attacco senza precedenti» all'indipendenza dell'istituzione giudiziaria, e ad Alessandria i magistrati decidevano uno sciopero a oltranza.
Questa situazione, che testimonia della volontà di molti egiziani anche ai livelli più alti delle strutture del potere di non lasciarsi derubare delle libertà recentemente conquistate, sta spingendo la cerchia dei consiglieri del presidente a cercare una via d'uscita. Tra gli stessi ventuno membri della squadra che assiste Morsi ci sono già state alcune defezioni in segno di protesta: ieri è stata la volta di Sekina Fouad (consigliere per la cultura) e di Samir Murqus, un cristiano copto che seguiva per conto del presidente islamico la delicata questione della transizione democratica. Ieri ciò che rimane della squadra si è riunita sotto la pressione del dilagare delle proteste e il consigliere Ayman al-Sayyad ha ammesso che «l'argomento principale sarà il modo in cui possiamo uscire da questa crisi, dobbiamo assolutamente trovare una soluzione».

Non è affatto detto che la via d'uscita sia democratica e pacifica. Per martedì è già stata annunciata una grande contromanifestazione di matrice islamica a sostegno di Morsi e delle sue pretese neoautoritarie: una risposta a quanti sono in questi giorni nelle piazze egiziane perché ritengono che i valori della «primavera» siano stati messi a repentaglio proprio dal presidente che è succeduto per via democratica al deposto raìs Hosni Mubarak. Ma una risposta (preoccupante) anche a tutti i falliti leader - come Mohamed el-Baradei o Amr Moussa o il nasseriano Sabbahi, che ieri erano in piazza a protestare - di quell'Egitto «moderno e illuminato» che tanto ha illuso l'intellighenzia progressista occidentale e che il vero sconfitto di questi mesi e di questi giorni.
È facile prevedere che martedì sarà una giornata drammatica al Cairo e in tutto l'Egitto. Anche l'opposizione democratica, infatti, ha fissato per quel giorno una mobilitazione di massa già denominata «marcia del milione». C'è da sperare che entro martedì chi ha la responsabilità di governo fermi una deriva pericolosissima.

Il Giornale
 
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view post Posted on 26/11/2012, 10:28




Lunedì, 26 novembre 2012

Egitto, prima vittima nelle proteste anti-Morsi: è un ragazzo di 15 anni

Prima vittima nelle manifestazioni in Egitto per contestare il decreto con cui il presidente Mohammed Mursi ha aumentato i propri poteri a discapito dell amagistratura. Ieri è rimasto ucciso un ragazzo di 15 anni, militante dei Fratelli Musulmani, mentre 60 persone sono state ferite negli scontri di ieri sera nella città di Damanhour, sul Delta del Nilo. Il dimostrante è stato ucciso alla vigilia del vertice che oggi Mursi avra’ con i massimi giudici del Paese per cercare di trovare una soluzione alla crisi scoppiata giovedi’, giorno dell’annuncio del decreto. Da allora, oltre 500 persone sono rimaste ferite in scontri tra sostenitori e oppositori di Mursi e con le forze dell’ordine. Mursi, primo presidente eletto dell’Egitto, giovedì ha deciso che tutte le decisioni da lui prese dal giorno del suo insediamento non sono impugnabili. Una disposizione che, secondo l’opposizione, mina la democrazia.


Online-News
 
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view post Posted on 26/11/2012, 16:02




26 novembre 2012

In Egitto si prova a mediare Morsi al Consiglio giudiziario: "Il decreto è temporaneo".

Parziale dietrofront presidenziale


Primo presidente dell'Egitto democraticamente eletto, Morsi deve fare i conti con una rivolta popolare che domani potrebbe scatenarsi nelle piazze. E 180 diplomatici sconfessano il diktat

In un clima politico incandescente per l'Egitto, il presidente Mohamed Morsi prova a disinnescare il conflitto scatenato dall'avocazione dei nuovi poteri, compiuta giovedì scorso. Oggi vedrà i vertici del potere giudiziario a cui ribadirà che il decreto con cui ha reso inappellabili le proprie decisioni ha natura "temporanea" e che non è sua volontà concentrare tutti i poteri nell'esecutivo.
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RISCHIO RIVOLTA - Morsi, primo presidente dell'Egitto democraticamente eletto, deve fare i conti con una rivolta popolare che domani potrebbe scatenarsi nelle piazze con le nuove manifestazioni convocate dall'opposizione. Domenica nell'attacco a una sede di Fratelli musulmani a Damanhour, nel Delta del Nilo, un 15enne attivista islamico è stato ucciso e una sessantina di persone sono rimaste ferite negli scontri. In totale sono più di 500 i feriti negli scontri dall'inizio delle proteste.

TESTA A TESTA - Nel tardo pomeriggio è in programma l'incontro tra il presidente egiziano e il Consiglio giudiziario supremo, l'organo di autogoverno della magistratura. Il ministro della Giustizia, Ahmed Mekki, si è detto "fiducioso" sulla possibilità di ricucire lo strappo. Domenica il Consiglio giudiziario supremo aveva precisato che il decreto Morsi si poteva applicare solo a "questioni sovrane", di fatto circoscrivendone la portata. "Credo che il presidente Morsi voglia questo", ha confermato Mekki. Per ora, però, la contrapposizione resta: i magistrati sono in sciopero contro il decreto e anche i giornalisti hanno annunciato uno sciopero in data da definire.

MERCATI IN RIPRESA - Sull'onda emotiva della dirompente crisi politica in atto, la Borsa del Cairo ha aperto in calo del 4% ma poi è risalita dai minimi raggiunti domenica, quando aveva perso il 10%, e ha chiuso in rialzo del 2%. Intanto Mohamed El Baradei, esponente di spicco dell'opposizione, ha chiesto il "ritiro puro e semplice" della dichiarazione costituzionali con cui Morsi si è posto di fatto al di sopra della giustizia.

'RIVOLUZIONE TRADITA' - In una lettera al ministro degli Esteri, Mohamed Kamel Amr, 180 diplomatici egiziani hanno fatto sapere che non difenderanno la svolta di Morsi come gli viene chiesto di fare. "La rivoluzione", si legge nella lettera di cui ha dato notizia il sito Ynet, "mirava a difendere i diritti civili, rafforzare i valori della democrazia e delle istituzioni, liberandosi della corruzione" e "andare contro questi obiettivi significa tradire la rivoluzione".

Quotidiano Net
 
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view post Posted on 26/11/2012, 23:09




26 novembre 2012

Egitto, nuove proteste contro il presidente Morsi: “E’ come Mubarak”


di Cosimo Caridi

Ancora scontri e feriti al Cairo e in tutte le maggiori città dell’Egitto, dove migliaia di adolescenti si sono scontrati con la polizia. La protesta è nata dopo che il presidente Morsi si è dato i pieni poteri. Dalla giornata di venerdì si registrano scontri in tutte le maggiori città egiziane, decine i feriti, un giovane ha perso la vita nel week-end di protesta. Diverse strutture dei Fratelli Musulmani sono state date alle fiamme, sia nella capitale che in altre città. Una delle maggiori preoccupazioni rimane la sicurezza, al Cairo, dell’ambasciata americana, situata a poche centinaia di metri da Piazza Tahrir. La polizia per bloccare i manifestanti ha costruito muri con blocchi di cemento, sulle strade che portano alla sede diplomatica statunitense. Un ruolo sempre maggiore nelle proteste è giocato dagli ultras delle squadre di calcio cittadine, già protagonisti durante la rivoluzione e negli scontri di questa primavera, successivi al massacro di Port Said.

Il Fatto Quotidiano
 
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view post Posted on 27/11/2012, 10:09




Egitto: Morsi accetta compromesso, opposizione in piazza
Presidente, inappellabilita' solo su sovranita'. Monito da Usa


27 novembre 2012 - 09:29

di Danila Clegg


IL CAIRO - Si apre oggi la giornata delle marce al Cairo contro il decreto del presidente Mohamed Morsi che ha reso inappellabili le sue decisioni, con il capo dello Stato che ha fatto ieri un tentativo in extremis per disinnescare la miccia accesa col suo provvedimento: dopo un incontro con i vertici della magistratura, ha annunciato in serata di aver accettato una soluzione di compromesso, che limita l'inappellabilità alle sole questioni di sovranità. La Casa Bianca ha tuttavia espresso le sue preoccupazioni, esortando le parti alla calma. E ricordando che Morsi ha svolto un ruolo "davvero importante" per la tregua a Gaza, Washington ha però sottolineato che "questo è un aspetto che deve essere separato" dalle questioni interne dell'Egitto. All'indomani dell'uccisione di un giovane attivista dei Fratelli musulmani a Damanhour, nella regione del delta, la piazza ieri è rimasta tranquilla, quasi a prepararsi per la grande giornata di oggi, quando sono annunciate almeno tre marce dell'opposizione da diversi quartieri del Cairo, che confluiranno a piazza Tahrir per dire no al decreto presidenziale. Il compromesso di ieri avrà probabilmente rasserenato i giudici, ma difficilmente la piazza accetterà questa soluzione. Per oggi, nelle stesse ore dei cortei dell'opposizione, i Fratelli musulmani avevano convocato un'altra manifestazione di sostenitori del presidente.

Inizialmente si doveva tenere a poche centinaia di metri da piazza Tahrir. Poi gli organizzatori l'avevano spostata all'università del Cairo, per evitare scontri con gli oppositori. In serata però gli islamici hanno annunciato di aver rinviato la loro iniziativa: troppo elevato il rischio di violenze.

La magistratura intanto ha fatto sapere che il tribunale amministrativo comincerà il 4 dicembre ad esaminare le decine di ricorsi presentati contro il decreto Morsi. Ieri la via d'uscita alla crisi tra il presidente e i giudici è stata invidivuata grazie alla mediazione del ministro della giustizia Mahmoud Mekki: una aggiunta alla contestata dichiarazione del presidente, per precisare che l'inappellabilità delle decisioni del capo dello Stato si applica solo alle questioni riguardanti la sovranità. A non credere molto nella possibilità che i tentativi di Morsi riescano a scongiurare le marce è l'ambasciata Usa, da giorni al centro di sassaiole e lanci di lacrimogeni, che ha deciso di chiudere i battenti oggi per i servizi al pubblico. Anche gran parte delle scuole al Cairo chiuderanno e la stessa università della capitale ha fatto sapere agli studenti che possono rimanere a casa.

ANSAmed
 
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view post Posted on 27/11/2012, 10:17




Cairo: «Fratelli» contro tutti
Anche i contadini del Delta contestano Morsi. Oggi due cortei al Cairo. La protesta contro le tentazioni autoritarie del presidente. Ma l'accordo non è impossibile


martedì 27 novembre 2012 - 09:48

di Giuseppe Acconcia

Il Cairo - Due funerali a distanza sono il segno di un Egitto spaccato. Da una parte, è sfilata in piazza Tahrir la bara di Salah Gaber, attivista di 6 aprile, 17 anni, ucciso a freddo nei pressi del ministero dell'interno. La scena ricordava i funerali di alcuni attivisti uccisi in via Mohammed Mahmoud e divenuti il simbolo degli attacchi dei cecchini di un anno fa. Dall'altra parte, a Damanhour nel Delta del Nilo, centinaia di persone hanno sfilato con la bara di Islam Sayed Fathi, attivista dei Fratelli musulmani, appena 15 anni, ucciso domenica notte nell'assalto alla sede del partito Libertà e giustizia.

La scorsa domenica, 1500 esponenti dei Fratelli musulmani avevano organizzato una manifestazione a sostegno della Fratellanza nella città, roccaforte dei Fratelli musulmani, di Damanhour, intorno alla sede del partito Libertà e giustizia. E lo scontro tra sostenitori e oppositori di Morsi è scoppiato il giorno seguente, provocando la morte del giovane Fathi. «È un nostro martire», si leggeva ieri sulle pagine del sito della Fratellanza, Ikhwanonline. Particolarmente duri sono stati gli incidenti nella città delle fabbriche tessili di Tanta.

Attivisti hanno accusato i Fratelli musulmani di aver ferito otto giovani e di aver lanciato lacrimogeni. Ma gli islamisti moderati denunciano lo stesso tipo di attacchi contro propri sostenitori. Molti degli attivisti che manifestano nel Delta del Nilo accusano Morsi di fare solo propaganda. Il presidente egiziano aveva infatti annunciato la cancellazione dei debiti di contadini e proprietari terrieri, inferiori a 10 mila lire egiziane (1200 euro). Secondo molti contadini, sono stati invece cancellati solo gli interessi sui prestiti e le agevolazioni hanno interessato pochissime persone in ogni villaggio.

Sono invece oltre 500 i feriti dopo cinque giorni di manifestazioni nel centro del Cairo. E per questo pomeriggio sono previsti due cortei opposti: uno di magistrati, giornalisti e movimenti di opposizione, che si dirigeranno verso piazza Tahrir, l'altro di Fratelli musulmani e salafiti, che saranno diretti verso piazza Abdin, dove sorge il palazzo del re Farouk e ora un museo militare. Se le prime manifestazioni della scorsa settimana ricordavano i morti e la costruzione delle mura intorno ai palazzi delle istituzioni pubbliche di un anno fa, la dichiarazione costituzionale temporanea emessa giovedì scorso dal presidente egiziano Mohammed Morsi, che ha esteso senza possibilità di appello i suoi poteri, ha esacerbato lo scontro con movimenti secolari.

Ieri il ministro della giustizia, Ahmed Mekky, incaricato di risolvere la crisi politica tra giudici e presidenza della repubblica, ha lanciato messaggi positivi per la conclusione del contenzioso. Sebbene non abbia mai accusato direttamente il presidente Morsi, Mekky ha appoggiato la dichiarazione del Consiglio supremo della magistratura in cui il decreto presidenziale viene aspramente criticato. Tuttavia, l'Associazione nazionale dei magistrati ha espresso «riserve» sull'incontro di ieri e sui suoi possibili esiti. Mentre, il tribunale del Cairo ha annunciato che esaminerà a partire dal 4 dicembre prossimo circa 60 ricorsi presentati contro il decreto Morsi.

Contro la dichiarazione, che accresce i poteri del presidente, ha presentato ricorso anche il presidente dell'associazione dei giudici, Ahmed el-Zend. Non solo, oltre 180 diplomatici egiziani hanno scritto una lettera al ministro degli esteri, Kamel Amr, per esprimere la loro contrarietà alle decisioni del presidente. «La rivoluzione mirava a instaurare il diritto civile, rafforzare i valori della democrazia e delle istituzioni, liberandosi della corruzione. Andare contro questi obiettivi significa tradire la rivoluzione», scrivono i diplomatici nella lettera di protesta.

In questo clima, proseguono gli incontri dell'intelligence militare egiziana con esponenti di Hamas e del governo israeliano per definire i termine della riapertura dei quattro valichi commerciali di Rafah dopo la tregua siglata al Cairo lo scorso giovedì. Infine, alcuni esponenti salafiti hanno denunciato che questo clima di spaccatura e esasperazione nel paese potrebbe riportare il terrorismo di matrice islamica, che negli anni ottanta e novanta ha insanguinato l'Egitto.

Nena News
 
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hayaty
view post Posted on 27/11/2012, 16:04




Per seguire la diretta live stream da Piazza Tahrir cliccare qui.
 
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hayaty
view post Posted on 27/11/2012, 16:21




Egitto: scontri al Cairo tra polizia e manifestanti anti-Morsi

27 NOV 2012 - 10:58


Violenti scontri questa mattina al Cairo in piazza Tahir sono scoppiati tra la polizia egiziana e i manifestanti in protesta contro il decreto costituzionale approvato nei giorni scorsi dal presidente egiziano Mohammed Morsi. Lo riferisce il corrispondente di France Press. I giovani hanno iniziato a tirare sassi contro i poliziotti che hanno reagito lanciando lacrimogeni. In giornata altre manifestazioni sono previste nella citta' di Alessandria, su Delta del Nilo e nell'Egitto centrale. Morsi ha fatto ieri un tentativo in extremis per disinnescare la miccia accesa dal suo provvedimento che accettando una soluzione di compromesso che limita l'inappellabilita' delle sue decisioni solo alle questioni di sovranita'. "Il presidente ha detto di avere il massimo rispetto per l'autorita' giudiziaria e per i suoi membri" ha detto in serata il portavoce di Morsi Yasser Ali annunciando alla stampa l'accordo. Morsi tuttavia, ha anche aggiunto il suo portavoce, non intende fare marcia indietro sul "decreto costituzionale" emesso giovedi' con cui si e' concesso poteri quasi illimitati. Intanto il Consiglio di Stato, il piu' alto tribunale amministrativo del Paese, ha fatto sapere che il 4 dicembre terra' la prima udienza sui 12 ricorsi contro il decreto di Morsi. I ricorsi sono stati presentati da gruppi di avvocati e attivisti che chiedono l'annullamento del decreto.

Sempre ieri gli Stati Uniti si sono fatti vivi per la prima volta sull'iniziativa di Morsi - cui non dimenticano di dovere la soluzione della crisi di Gaza. Hillary Clinton ha chiamato l'omologo Mohamed Kamel Amr cui spiegato che gli Stati Uniti "vogliono vedere il processo costituzionale andare avanti senza che il potere si concentri eccessivamente nelle mani", di una sola persona. Clinton ha evidenziato la speranza che, "queste dispute possano essere risolte con modalita' democratiche".

Secondo il portavoce del dipartimento di Stato, Victoria Nuland, Clinton ha aggiunto che gli Usa, "vigileranno sul risultato di questo", confronto.


AGI
 
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view post Posted on 27/11/2012, 22:52




C'e' il primo morto del nuovo Egitto, manifestante asfissiato dai lacrimogeni in piazza Tahir

27 NOVEMBRE 2012 - 19:45

Il Cairo - Si conta il primo morto nelle nuove manifestazione in corso a Piazza Tahirir al Cairo tra sostenitori e antagonisti del presidente Mohamed Morsi. La vittima Fathy Gharib, 56 anni, membro dell'Alleanza popolare socialista e' deceduto all'ospedale di Al-Helal asfissiato dai gas lacrimogeni lanciati dalla polizia. Gli agenti, in assetto antisommossa stavano tentando di smantellare la tendopoli innalzata per protestare contro il decreto con cui Morsi, giovedi' scorso, si e' attribuito poteri quasi illimitati. In un settimana di violenze questo e' la terza vittima. L'Egitto e' sceso in piazza contro il 'faraone' Mohammed Morsi e contro il suo decreto costituzionale con cui si e' dato poteri quasi illimitati. Il tam-tam della protesta e' partito di prima mattina al Cairo dove in piazza Tahrir, celebre per le rivolte anti-Mubarak, si sono radunate decine di migliaia di persone, tantissimi giovani molti di loro accampati li' da venerdi'.
Violenti scontri sono subito scoppiati tra la polizia egiziana e i manifestanti: i giovani hanno iniziato a tirare sassi contro i poliziotti che hanno reagito lanciando lacrimogeni. E' la piu' grande mobilitazione di piazza contro Morsi, eletto presidente a giugno. Manifestazione anche ad Alessandria, dove due cortei con migliaia di persone stano convergendo nella centrale piazza Qait Ibrahim. Morsi ha fatto ieri un tentativo in extremis per disinnescare la miccia accesa dal suo provvedimento che accettando una soluzione di compromesso che limita l'inappellabilita' delle sue decisioni solo alle questioni di sovranita'. "Il presidente ha detto di avere il massimo rispetto per l'autorita' giudiziaria e per i suoi membri" ha detto in serata il portavoce di Morsi Yasser Ali annunciando alla stampa l'accordo. Morsi tuttavia, ha anche aggiunto il suo portavoce, non intende fare marcia indietro sul "decreto costituzionale" emesso giovedi' con cui si e' concesso poteri quasi illimitati. Intanto il Consiglio di Stato, il piu' alto tribunale amministrativo del Paese, ha fatto sapere che il 4 dicembre terra' la prima udienza sui 12 ricorsi contro il decreto di Morsi. I ricorsi sono stati presentati da gruppi di avvocati e attivisti che chiedono l'annullamento del decreto.
La comunita' internazionale inizia a registrare la situazione difficile del Paese. Ieri gli Stati Uniti si sono fatti vivi per la prima volta. Hillary Clinton ha chiamato l'omologo Mohamed Kamel Amr cui spiegato che gli Usa "vogliono vedere il processo costituzionale andare avanti senza che il potere si concentri eccessivamente nelle mani", di una sola persona.
Clinton ha evidenziato la speranza che, "queste dispute possano essere risolte con modalita' democratiche".

AGI
 
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O t t a
view post Posted on 28/11/2012, 10:42




Egitto: nuovi scontri in piazza Tahrir, 3 morti in una settimana

28 Novembre 2012 - 09:57

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Il Cairo - Una nuova ondata di scontri tra polizia egiziana e manifestanti scesi in piazza per protestare contro il decreto costituzionale approvato nei giorni scorsi dal presidente Mohamed Morsi si e' verificata questa mattina nelle vie adiacenti a piazza Tahrir, al Cairo.

Lo riferiscono i media locali, parlando di un fitto lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell'ordine volto a disperdere la folla, che dopo l'oceanica dimostrazione di ieri si era rifiutata di abbandonare le strade del dissenso.

Secondo il ministero della Sanita' sono almeno 3 le vittime, e 100 i feriti, registrati negli ultimi sette giorni nel Paese.

ASCA
 
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view post Posted on 28/11/2012, 11:16




Egitto: a piazza Tahrir con un sogno, cacciare Morsi
Tra manifestanti anche Marco Muller e cineasta iraniano Payami

28 novembre 2012 - 09:22

di Cristiana Missori

IL CAIRO - "Ul, mat khafshi, el Morsi lazem yemshi" ('Dillo, non avere paura: Morsi deve andare via"), "Erhal erhal" (vai via, vai via). Erano in migliaia in piazza Tahrir ieri sera a sperare che la rivoluzione del 25 gennaio non sia andata perduta e che i suoi martiri non siano morti invano.

Un fiume in piena con bandiere e slogan. Impossibile districarsi tra la folla di giovani, le tantissime donne - mogli, madri, figlie - bambini, intere famiglie, coppie e tanti studenti. Sono arrivati da tutti i quartieri della capitale egiziana. Ci sono anche volti noti, giornalisti e registi, anche stranieri. Tra questi, l'iraniano Babak Payami e Marco Muller, direttore artistico del Festival di Roma, venuto al Cairo per presiedere la giuria del Festival internazionale del cinema del Cairo. Sono venuti anche loro in piazza, "dove in questo momento si sta scrivendo una pagina importante della storia di questo Paese", spiegano. Guidati dal giovane cineasta Ahmad Maher, si aprono un varco tra la folla. "It's amazing", ripete come un mantra Payami. Altro volto diventato un simbolo della rivolta egiziana è il cantante Ramy Essam. "Era da quei famosi 18 giorni che a Tahrir non si respirava quest'aria", afferma all'ANSA l'artista venticinquenne, appena sceso da uno dei tanti palchi allestiti nella piazza. Indossa la maglietta con l'effige di Salah Gaber, 'Gika', il giovane attivista di 17 anni ucciso la scorsa settimana negli scontri vicino al ministero dell'Interno. "Era mio amico", dice addolorato. Ora è diventato il vessillo contro lo strapotere del nuovo governo. "Questa sera - rimarca Essam - dopo mesi di illusioni, torna anche un po' di felicità. Siamo di nuovo in piazza a manifestare contro il presidente Mohamed Morsi e la Fratellanza musulmana. Con noi però ci sono anche moltissimi 'fouloul', ovvero i tanti che appoggiavano il regime di Mubarak, ed erano contro la rivoluzione". Oggi, prosegue, "si sono accorti del grande errore che hanno commesso votando per gli islamisti".

Seduti da Baladi, caffé molto popolare tra i giovani di Tahrir, decine di giovani discutono sul futuro della rivoluzione. Tra questi, cinque ragazzi biondi, studenti tedeschi venuti per un semestre alla Cairo University. Lotta, Lara, Raphael, Frederic e Richard ripetono in coro: "Siamo qui in segno di solidarietà, per stare a fianco alle migliaia di giovani che sono qui oggi". Rimarranno qui, come moltissimi altri, per tutta la notte. "Si tratta di una rivolta pacifica", dicono. All'ingresso della piazza, in più punti transennata, i manifestanti chiedono anche il documento. "Non vogliono che entrino poliziotti o persone sospette, ma soprattutto i Fratelli", spiega Maher. Su alcuni striscioni c'é scritto: "Abbiamo cacciato Mubarak, vuoi che non riusciamo a cacciare Morsi?".

ANSAmed
 
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