Partiamo (io e mia moglie) da Catania lunedì 24 aprile 2006, con 6 ore di ritardo, quella sera ci fu un attentato a Dahab. (cittadina a circa 100 km a nord di Sharm el Sheikh)
L’aereo era gia in pista con parecchi passeggeri provenienti da Bari, ma noi abbiamo preteso (ed ottenuto) notizie rassicuranti dalla farnesina che ha dato l’ok a partire, vi lascio immaginare la confusione a terra, e non voglio nemmeno pensare al centinaio di passeggeri provenienti da Bari rimasti “intrappolati” nell’aeromobile.
Saliamo a bordo intorno alle 23.30 e partiamo da li a poco, l’aereo è della compagnia “livingstone”, è pulitissimo e c’è abbastanza spazio tra una fila e l’altra, anche la cena servita a bordo non è per niente male, il personale poi è gentile e molto “professionale”.
Alle 3,00 atterriamo a Sharm, espletata la procedura del visto (vista l’ora ci abbiamo messo pochissimo) la ragazza della ventaglio (cartello bene in vista per farsi riconoscere) ci indica l’autobus che ci condurrà al villaggio, sapevo degli egiziani che si offrono di portare le valige per una moneta da 1 euro, ma a quell’ora credevo non ce ne dovessero essere, invece appena usciti dall’aeroporto si sono fatti avanti, io e mia moglie abbiamo dato le 2 valige ad una persona che per 50 metri si è guadagnato 1 euro, ho notato che non tutti hanno dato le valige, anzi, alcuni commentavano arrabbiate l’accaduto, io non mi permetto di giudicare nessuno, però so quanto è lo stipendio medio di un egiziano, quindi per tutta la settimana non mi sono mai tirato indietro.
Partiamo con il pulman direzione Reef Oasis, durante il tragitto, ci danno da compilare un modulo per l’albergo (per velocizzare) quindi ci mettono il braccialetto (scoprirò dopo che quello degli italiani è di colore diverso degli altri di altre nazionalità) e ci mettono al corrente dei nostri diritti e doveri… siamo nel villaggio alle 3’30 e dopo la procedura alla reception, ci danno la busta con la chiave e la piantina del villaggio, mettono il numero della stanza nella valigia, e ci accompagnano alla stanza, le valige arriveranno dopo, infatti dopo 2 minuti bussa il ragazzo con le valige che li mette delicatamente in camera e sorridendo ci augura buona vacanza…. Credo lo abbia fatto senza altri fini, ( o no!) ma io ho voluto dare la mancia per la sua gentilezza.
1° GIORNO (MARTEDI)
Ci alziamo alle 9’30, andiamo a fare colazione (ristorante centrale) e scendiamo in spiaggia.
Non c’è un lettino libero, dopo tanto girare chiediamo ad un ragazzo addetto alla spiaggia che ci accompagna dove ci sono 2 lettini liberi, (area defilata, la parte opposta al pontile) mi accorgo nel frattempo che ci sono tantissimi lettini coperti da teli mare, ma di turisti nemmeno l’ombra, capirò poi nei giorni a seguire che alcuni “prenotano” i migliori lettini con delle laute mance ai ragazzi della spiaggia… poco importa, tutte le altre volte che sono sceso in spiaggia è bastato farlo prima delle 9.00 e i posti liberi in zona pontile c’erano sempre.
Andiamo a pranzo nuovamente al centrale e mangiamo malissimo, la pasta non mi e’ piaciuta, tantissimi secondi, abbiamo cercato di prendere qualcosa, ma anche il secondo non mi è piaciuto.
Dopo il sonnellino pomeridiano siamo andati a prendere un po’ di sole nella piscina colombo e nel tardo pomeriggio siamo andati sederci accanto al ristorante grill con una vista mare stupenda.
La sera siamo andati a cena al ristorante italiano “la gioconda”, stavolta non ho avuto motivo di lamentarmi, è bastato stare lontano da pietanze sconosciute.
2° GIORNO (MERCOLEDI)
Ci alziamo prestissimo (8,00) andiamo a fare colazione al ristorante centrale c’è davvero l’imbarazzo della scelta, tutto buonissimo!
Andiamo in spiaggia alle 9.00, ci sono tantissimi lettini liberi, stavolta ci spostiamo a destra del bar verso al pontile…. La barriera corallina è bellissima, il pontile galleggiante è ampio e stabile, arrivati alla fine dove il pontile stesso si allarga a formare una piattaforma ampia, si può ammirare (anche senza entrare in acqua) lo spettacolo dei tantissimi pesci colorati. Facile l’entrata in acqua e agevole l’uscita grazie alle 2 scale di risalita, fare snorkeling è stato per me una graditissima novità, sapevo ed ero andato attrezzato di pinne maschera e boccaglio, ma non immaginavo potesse piacermi in questo modo, peccato solo che mia moglie non entrava in acqua con me perché non sa nuotare e perchè ha terrore del mare dove è profondo, quindi la mia permanenza in acqua era sempre limitata per ovvi motivi. Viste le foto ed i filmati mio figlio sedicenne mi ha chiesto esplicitamente di volere andare nel mar rosso, quale occasione per me per ritornarci?
Ritorniamo al racconto, stavolta andiamo a pranzare al Grill, accanto alla spiaggia, c’è il cuoco italiano (Salvo, siciliano come noi) che ci fa mangiare della buonissima pasta. Capiamo subito che per mangiare bene dovevamo seguire il cuoco, e cosi abbiamo fatto, anche se a ragion del vero a volte la sera prendevamo la pizza preparata da un egiziano ed era buonissima, quindi alla fine il giudizio sul cibo sarà buono. La mattina un ragazzo egiziano (si occupava delle escursioni sulla barca di vetro) si era prontato per procurarmi una scheda telefonica egiziana (mobinil), il pomeriggio puntualmente all’appuntamento nel suo ufficio prenotazioni vado a ritirare la scheda telefonica, mi chiede 20 euro più la ricarica da 50 lire egiziane, (sapevo che costava meno) lui prima di salutarmi mi dice, “ nei 20 euro c’è la quota del servizio, è giusto che tu lo sappia” onesto a dirmelo, io ero consapevole ed ho considerato l’extra come mancia.
Pomeriggio di relax in camera e verso le 17’00 chiamo (adesso risparmio sulle telefonate anche verso l’italia) Raimonda della Belugasharm, agenzia di Sharm vecchia per le escursioni. (conosciuta tramite altri racconti e contattata precedentemente via mail) prenoto Ras mohammed via terra (20 euro) per giovedì, isola di Tiran intera giornata (25 euro) e infine la motorata nel deserto per sabato pomeriggio alle 15’30. (25 euro a coppia) Escursioni che si riveleranno bellissime e alcune da rifare sicuramente!
La sera andiamo a mangiare al ristorante centrale dove c’è Salvo come capo cuoco per una festa dedicata all’Italia, non ho capito bene quale fosse stato lo spunto, ma c’erano bandiere italiane ovunque e cucina tipicamente italiana.
Abbiamo mangiato benissimo, fuori c’erano molti cuochi (egiziani) che cucinavano pesce e carne alla griglia, tutto molto suggestivo e appetitoso!
3° GIORNO (GIOVEDI)
Facciamo una colazione abbondante (come al solito) e andiamo all’appuntamento fuori dal villaggio che ci poterà Ras mohammed.
Alle 9’00 con 15 minuti di ritardo, arriva l’autobus pieno di turisti di ogni parte d’Europa, riesco a scorgere un gruppo dei paesi dell’est, poi 2 coniugi inglesi e qualche coppia d’italiani, in totale saremo stati 30 circa..
Questa escursione è bellissima e la consiglio a tutti coloro che si recano nel mar rosso, il colore del deserto in contrasto con il mare e la barriera corallina sono cose da vedere assolutamente, confesso che ho provato un’emozione particolare.
Prima tappa a fare snorkeling, seconda tappa alla spaccatura del terremoto, molto suggestiva poichè il deserto è spaccato in 2 causa terremoto, e dentro si scorge l’acqua del mare limpidissima.
Senza nemmeno salire sull’autobus, ci spostiamo di 200 metri dove andiamo a tuffarci sullo stupendo lago magico, non mi dilungo sulle leggende di questo lago, (c’era chi si inginocchiava e pregava) dico solo che non ci sono pesci da guardare, ma è stato bellissimo fare il bagno in quell’acqua cristallina e….. perché no esprimere anche noi il nostro desiderio!
Terza tappa nelle mangrovie, sono stato colpito dai mille granchietti che gironzolavano in quel posto.
Infine quarta e ultima tappa in un altro reef a fare snorkeilng, anche questa barriera è bellissima, però ho urtato un corallo e temendo qualche infezione sono uscito ed ho raggiunto mia moglie nell’autobus mentre scambiava 2 chiacchiere con una coppia fiorentina, e per la serie come è piccolo il mondo, lui mi parla della mia città perché ha parecchi amici e colleghi. Nel frattempo la nostra guida controlla la mia piccola ferita e con il suo sorriso smagliante mi rassicura che non è infetta.
Alla spicciolata arrivano tutti e si riparte alla volte dei rispettivi villaggi, noi scendiamo alla seconda fermata alle 14.15, salutiamo tutti e si va a pranzare al centrale che chiude alle 15’00.
Dopo un pisolino (17’00) andiamo a Naama bay, prendiamo un taxi del villaggio (13 euro andata e ritorno) mia moglie ha voluto evitare i taxi dei beduini (bianchi e azzurri) a detta di lei “abusivi”… mah! Io avrei risparmiato volentieri qualche euro… piccola nota stonata, dopo i soliti accordi con il taxista (jasser) per gli orari del ritorno, per strada fa una telefonata che mi insospettisce, infatti, si ferma 200 metri prima dell’ingresso della strada (chiusa al traffico) di Naama Bay e ci apre lo sportello Franco, (nome Italiano per farsi voler bene dagli italiani…) ci dice che è un suo amico che ci chiamerà se dovessimo anticipare il ritorno al villaggio, ma sono tutte chiacchiere, ci porta nei suoi negozi li di fronte (proprio accanto al ristorante “Portofino”) e ci invita ad accettare ogni ben di dio, coca cola, the, fumare il narghilé…. Poi passa alla via di fatto, (naturalmente) venderci la sua mercanzia, sinceramente non mi è piaciuto il modo in cui sono finito in quei negozi, però dovendo comprare dei souvenir e avendo dei prezzi abbordabili decido di comprargli qualcosa, mi faccio ricaricare la mia scheda egiziana con una ricarica da 50 lire (7 euro) e alla fine gli lasciamo 110 euro tra magliette rock cafe per i miei figli, penne, statuette, scarabei e anche una stecca di marlboro (15 euro).
Finalmente andiamo alla volta di Naama Bay, ci accompagna lo stesso Franco… o Franco….. quindi svoltato l’angolo eccoci in quella strada di cui tanto ho sentito parlare, in effetti è un susseguirsi di luci, ristoranti e tanti egiziani davanti ad essi che ti invitano ad entrare.
Rientriamo alle 20’00 (purtroppo mia moglie era sotto stress a stare li per via degli attentati del 2005) non prima di aver detto “no grazie” altre cento volte a chi ci offriva di entrare nei propri negozi o ristoranti.
Verso l’uscita, tantissimi a offrici il rientro in taxi, ma noi avevamo Jasser che ci aspettava alle 20.00 appunto davanti i negozi di Franco… o Franco…
Ceniamo al grill in spiaggia con la vista mare stupenda, pure al lume di candela.
Terminata la cena, dopo la solita fermata alla piscina colombo a bere qualcosa, andiamo in camera, niente ore piccole, per domani ci aspetta un’escursione per l’intera giornata all’isola di Tiran.
4° GIORNIO (VENERDI)
Dopo una colazione corposa andiamo fuori dal villaggio ad aspettare il pulmino dell’agenzia delle escursioni che stavolta arriva puntuale alle 8’45.
Saliamo e dentro era gia tutto pieno, noi eravamo gli ultimi a salire.
Ci sono dei russi e 2 famiglie di italiani (Roma).
L’autista è spericolato, corre come un matto tenendo tutti noi in apprensione, musica a tutto volume, lui che canta e batte le mani e ogni tanto ci guarda e urla con il pollice verso…. “ITALIA UNOOOOO” il filmato che ho girato è divertente a guardarlo adesso, ma vi assicuro che in quei momenti si rideva si, ma non era per niente rassicurante la sua guida, specie per noi che eravamo messi accanto all’autista (pilota?).
https://www.youtube.com/watch?v=ShJEU5pxMfwEccoci al porto, incredibile la marea di turisti pronti ad imbarcarsi per le mete tradizionali, Ras mohammed e isola di Tiran… finalmente saliamo a bordo dopo aver passato l’ennesimo controllo prima dell’imbarco con perquisizione dei nostri zaini, ci rendiamo subito conto che le barche accanto alle nostre sono migliori, la nostra non è nuovissima, ma almeno l’equipaggio è simpatico, sono 5 compreso il cuoco, in più la guida dell’agenzia, oltre a loro noi “turisti” siamo circa 20. Per arrivare all’isola di Tiran impieghiamo circa 2 ore, divertente la mia mezz’ora alla guida della stessa!
Facciamo la prima sosta a fare snorkeling, bella barriera ma niente di eccezionale, pranziamo mentre navighiamo per fare la seconda tappa, il cibo non era un granché, ma per rispetto dico che era mangiabile, poi si mangiava con un solo piatto, e non avevi dove poggiarlo, in poche parole andavi in giro con il piatto in mano cercando un po’ di spazio dove sederti….. le bibite (coca cola in bottigliette piccole) non scarseggiavano, te ne davano quante ne volevi.
Una cosa mi ha colpito, l’equipaggio ha mangiato solo dopo che avevamo finito noi, praticamente hanno pulito i piatti di portata.
Arriviamo alla seconda tappa, una spiaggetta raggiungibile solo dal mare, scendono solo in 2 (ci si arriva a nuoto), io avevo appena mangiato, ma a parte questo, mi sono rilassato un pochino a prendere il sole sulla prua della barca.
Si parte per la terza tappa che è li vicino, un relitto (mi pare Russo) ma prima abbiamo fatto
snorkeling con la guida e la barca ci lascia, (presumo per le forti correnti contrarie) la guida ci invita a nuotare vicini alla barriera (per le correnti appunto) e andremo avanti per un po fino a raggiungere la barca che ci aspetta alla fine del reef.
Questa barriera è una cosa indescrivibile, vi assicuro che per quel poco che ho visto qui nel mar rosso che l’ho trovata bellissima, (non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra di ricordare “gordon thomas” ma forse mi sbaglio) ma a parziale conferma sentivo i commenti delle 2 coppie di romani che la trovavano eccezionale.
Abbiamo visto una tartaruga gigante, purtroppo non sono riuscito a fotografarla, volevo avvicinarmi per prenderla da vicino, ma alla fine non si vedeva piu’.
Arrivati all’appuntamento con la barca, saliamo a bordo e dopo la classica raccolta per la mancia dell’equipaggio, arriviamo al porto.
Stavolta alla guida del pulmino c’è una persona tranquilla che ci accompagna tutti quanti ai rispettivi villaggi e hotel.
La sera andiamo a cena al ristorante italiano “la gioconda”, c’è Salvo a cucinare la pasta, quindi ci rassicuriamo, però c’è una fila di circa venti persone con il piatto in mano e la pasta appena buttata giù, quindi lasciamo perdere la pasta e ceniamo con la pizza (ottima) e le cotolette alla palermitana (buonissime).
Dopo cena caffè al bar della piazzetta e subito a letto, io ero stremato dopo tanto snorkeling.
5° GIORNO (SABATO)
Oggi è il giorno della motorata, quindi la mattina la dedichiamo ad un po’ di relax in spiaggia, niente di particolare da raccontare, tanto sole e tanto relax.
Il pomeriggio alle 15.30 ci vengono a prendere per la motorata, arrivati al “campo base” dove si prendono in consegna le famose moto a 4 ruote, ci equipaggiamo (veramente l’ha messo solo mia moglie) con il tipico copricapo arabo (non ricordo il nome) serviva per ripararsi dalla sabbia in faccia praticamente, ma chi è stato nel mar rosso sa di cosa parlo, non ricordo quanto sia costato, prendiamo anche una bottiglia d’acqua in vendita li al campo base (1 euro) e finalmente partiamo.
Consiglio per chi ancora deve andare di mettersi il copricapo, inoltre molto utile uno zainetto per metterci dentro appunto acqua, macchina fotografica ed eventuali golfini (secondo il periodo) io e mia moglie siamo rimasti a mezze maniche fino al tramonto (fine aprile) zainetto che abbiamo agganciato in una specie di portapacchi proprio davanti a chi guida.
Inutile dire che non si può fare quello che si vuole andando in giro per il deserto (mi pare anche giusto) si deve stare in fila e tenere il passo della guida, e comunque erano in 3 con i loro quad a tenere sotto controllo noi turisti (circa 15 equipaggi).
A spasso con noi c’era una jeep con un cameraman che ha ripreso l’escursione, io da subito informatomi sui prezzi (20 euro il dvd) ho fatto presente che gli avrei preso il dvd, e visto che gli altri della carovana lo snobbavano, praticamente abbiamo avuto il cameraman “personale”.
Bella serata questa, fermata classica poi a bere il the e fumare narghilé nella tenda beduina e tappa alla valle dell’eco, poi al tramonto si ritorna al campo base.
Appena scesi ci viene detto che ci sono da ritirare le foto (ce l’hanno fatto alla partenza, ma chi se n’era accorto??) eccessivo il costo (3 euro) quindi avendo di nostro fatto tantissime foto e avendo gia preso il dvd (acconto di 10 euro e saldo l’indomani nel nostro villaggio a orario pattuito) ho rifiutato, ma mentre aspettavo di salire sul pulmino il “fotografo” mi offre la mia foto a 2 euro, sinceramente avrei avuto voglia di dirgli di no, ma non me la sono sentita!
Si ritorna nel villaggio che è gia buio, andiamo a farci di corsa una doccia e via subito a cena, eravamo affamati. Classico dopo cena con la solita tappa alla piscina colombo a bere qualcosa, non siamo mai andati a teatro a seguire gli spettacoli dell’animazione, praticamente non siamo mai stati a contatto diretto con loro, ma per nostra scelta, un paio di volte la mattina ne ho incontrato qualcuno nel bar della piazzetta a prendere il caffé italiano, e abbiamo scambiato 2 chiacchiere, sono sembrati socievoli e pieni di entusiasmo, giudizi per il loro operato non ne posso dare.
6° GIORNO (DOMENICA)
Questa giornata non ha lasciato il segno, tanto relax in spiaggia e un’oretta di snorkeling, poi tanta tristezza perché sapevo che era l’ultimo giorno, mia moglie invece non vedeva l’ora di ripartire per ritornare dai nostri figli (20 lei e 16 anni lui)
7° GIORNO (LUNEDI)
L’aereo partiva alle 13.00, quindi alle 10.00 ci si doveva avviare all’aeroporto.
Viaggio di ritorno tranquillo con, purtroppo per noi, scalo a Bari per far scendere i primi vacanzieri e far salire chi partiva a sua volta per Sharm, pranzo a bordo ottimo e graditissima anche la visione di un film.
In definitiva alcune considerazioni:
Il cibo è buono, è normale dire che c’è di meglio, un po’ di spirito di adattamento, e cercare di capire da subito la situazione nei vari ristoranti del villaggio. (vedi nel nostro caso il cuoco Salvo)
Il villaggio è enorme, per andare dalla piazzetta principale alla spiaggia ci sono circa 500 metri di discesa, al ritorno è tutta salita… è ben curato e l’All Inclusive è reale, nei ristoranti bevevo birra (locale) e coca cola (the original) quasi sempre in bottiglia, fuori era nei dispenser, ed erano compresi anche gli alcolici (locali) nei bar si poteva bere whisky finché se ne aveva voglia. A pagamento c’erano solo le bottiglie d’acqua (noi ne abbiamo comprata una all’esterno e una l’avevamo in valigia e sono bastate) e penso anche gli alcolici (compresa la birra) di provenienza europea, però non mi sono neanche informato, dentro il villaggio ho pagato solo un paio di volte la connessione ad internet nella reception (mi pare di ricordare 6 euro l’ora) poi basta.
Le camere erano ampie e ben pulite, giornalmente passava l’addetto alle pulizie che faceva il proprio lavoro in modo ineccepibile, la nostra camera (credo grazie anche alla mancia di 2 euro del 1° giorno) era sempre in ordine e a volte trovavo “sistemati” nel comodino cellulari, macchina fotografica che dimenticavo fuori dalla cassaforte, come a voler dire, li tocco e li metto a posto io… c’era anche il mio portatile in giro per la camera!
Il balconcino con la vista mare era spettacolare, specie di prima mattina adoravo stare li a prendere “aria”.
Il condizionatore era silenzioso e funzionava alla perfezione, da citare anche la cassaforte con password personalizzata, frigobar e tv satellitare con la visione di tutte le emittenti italiane.
Quindi villaggio consigliato a tutti, forse un po’ più caro rispetto ad altri.
Grazie a chi ha avuto la forza di arrivare a leggere tutto il racconto.
Il mar rosso mi rivedrà prestissimo!
Edited by tex62 - 26/3/2007, 20:28