Mal d'Egitto

Nomi arabi maschili e femminili

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Cleopatra79
view post Posted on 4/10/2005, 20:54 by: Cleopatra79




I nomi nei paesi arabi


I nostri cognomi possono avere diverse origini: possono essere legate ai mestieri (Pescatori, Calzolari, Muratori…), alle provenienze geografiche (Romano, Di Capua, D’Arpino…), etc

Altre volte sono composti da una preposizione come “De” o “Di” e da un nome proprio attaccatogli (come ad esempio Dantonio Dangelo), staccato (Di Marco, De Gennaro, Di Paola), od apostrofato (D’agostino, D’antonio). Cosicché ci chiamiamo Paola D’Agostino, Angela Di Paola, Mario De Gennaro e così via.


L’origine di questi ultimi cognomi è facilmente intuibile: c’è stato un momento nella storia del nostro paese o della nostra città in cui per distinguere un “Mario” dall’altro si specificava che l’uno era figlio “di Paola”, l’altro era figlio “di Gennaro”. Questi nomi dei genitori (patronimici) sono poi diventati i nostri cognomi, attribuiti a tutti i membri della famiglia (anche se non erano più “figli” di Paola o di Gennaro).

Il nome di un uomo/donna di lingua araba è quasi sempre composto in questa maniera, allargando, a volte, l’indicazione della discendenza di un’ulteriore generazione. Si dice, cioè, Mario (figlio) Di Gennaro (figlio) Di Lucia. E cioè, con nomi arabi, Bashar Hafez El Assad, oppure Mohamed Hassan Al Turabi (Al e El sono proprio come i nostri Di e De).


Se il nome è composto di solo due elementi, come Bashar Mohamed o Mohammar El Geddafi, il primo è il nome ed il secondo rappresenta il nome della famiglia, come il nostro cognome.

Se invece è composto di tre elementi, il primo ed il secondo nome sono semprequelli della persona e quello del padre, il terzo è generalmente il nome della famiglia (o il nome del nonno che è divenuto cognome della famiglia).

Se noi, condizionati dal nostro sistema, invertiamo i nomi che ci vengono dichiarati, rischiamo, soprattutto quando i nomi sono tre, di fare una grande confusione, perché (per tornare agli esempi di poco fa’) Hafez Bashar El Assad potrebbe essere il padre di Bashar, e Hassan Mohamed al Turabi quello di Mohamed Hassan Al Turabi.


Alla nostra confusione contribuisce il fatto che anche i “nomi di famiglia” sono costituiti da nomi propri, e quindi difficilmente identificabili.

Il primo consiglio, quindi, è quello di trascrivere i nomi arabi così come sono, lasciandoli nell’ordine che compare nei documenti ufficiali.

Un altro problema da tenere presente nel registrare i nomi arabi, è l’incertezza nella trascrizione dell’arabo in caratteri occidentali. In tale trascrizione frequentemente si verificano incongruenze di cui neppure gli interessati possono rendersi conto. E’ come se i suoni corrispondenti al nostro nome e cognome venissero trascritti da un arabo nella sua lingua: non esistendo una diretta corrispondenza tra i due alfabeti la trasposizione è necessariamente approssimativa ed incerta.


Lo stesso cittadino arabo potrebbe accettare la trascrizione del suo nome nei nostri caratteri Mohamed o Moamed o Maometh, poiché il suono è abbastanza simile. Dobbiamo quindi essere molto elastici e fantasiosi in una eventuale ricerca di un nominativo. Vanno valutate, infatti, le diverse possibilità di omofonìa e, ove possibile, va fatto riferimento alla trascrizione del nome riportata sul passaporto del cittadino arabo non in quanto “esatta” ma quantomeno per utilizzare sempre la stessa.

Nel domandare scusa agli interessati per eventuali inesattezze nate dal desiderio di semplificare l’argomento, mi auguro di aver contribuito da un lato ad aiutare chi deve registrare e consultare dati anagrafici, e dall’altro a garantire il rispetto per il nome dei nostri pazienti, e non solo, qualunque sia la loro lingua originaria.
 
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