EGITTO/ FUNZIONARIO ANNUNCIA: HO LETTERA DI MAOMETTO PER MUBARAK
Il Profeta indicherebbe nome successore, scetticismo al CairoRoma, 25 mar. (Apcom) - Per quanto il voto postale sia ormai un fatto compiuto in diversi paesi del mondo, mai s'era sentito che si arrivasse direttamente a nominare un presidente della repubblica attraverso una missiva proveniente dall'Aldilà. Il mittente, certo, è prestigioso: si tratta del Profeta Maometto. Anche il destinatario lo è: il rais egiziano Hosni Mubarak. Ciononostante, che Maometto si serva d'un postino per messaggi di tale importanza, senza inviare direttamente la sua corrispondenza al destinatario, puzza d'abbruciaticcio.
"Ho ricevuto una lettera scritta dal Profeta Maometto al presidente Hosni Mubarak", ha dichiarato, senza dubbio alcuno, un alto funzionario dell'amministrazione statale egiziana, Sheikh Hussein Mohammed Saad Addin, alla televisione satellitare al Arabiya. Nella missiva, che farà vedere solo se "autorizzato", ci sarebbe scritto che il Profeta non vuole elezioni per la successione al presidente egiziano. Anzi, Maometto si spingerebbe ancora più in là, indicando il nome di chi dovrà prendere il posto del capo dello stato, oggi in visita nella Russia di Vladimir Putin e del suo successore designato Dmitri Medvedev.
In verità, nonostante il dovuto riserbo mostrato dall'inedito postino, la televisione panaraba al Jazeera è riuscita ad anticipare chi è il preferito di Maometto per primeggiare nel Paese delle Piramidi. Non è una sorpresa, visto che è da tutti visto come il più probabile dei successori: il figlio dell'attuale presidente, Jamal Mubarak.
Sheikh Addin, in realtà, non è un postino qualsiasi. E' il direttore del Dipartimento della Cultura e degli Affari del Corano di Daqhlia (regione dell'Alto Nilo a nord del Cairo, ndr), un ente dipendente dal Ministero della Sovraintendenza religiosa. Ovviamente, è stato "convocato d'urgenza dal ministero", riferiva ieri il quotidiano egiziano al Masry al Yaoum, a seguito di una "richiesta verbale di trasferimento da parte dei suoi superiori".
L'uomo, intervistato stamane dal sito web della tv al Arabiya, smentisce d'essere ammattito e conferma in tutto e per tutto la sua richiesta di far vedere la lettera "indirizzata direttamente al presidente", il quale non avrebbe dato "ancora una risposta". Anche se, forse, una mezza risposta può definirsi la "visita" che gli hanno fatto gli agenti dei servizi di sicurezza del Cairo.
"Il testo della missiva è molto esplicito", ha tuonato oggi l'uomo ad al Arabiya. "Inoltre, si conclude con questa frase: 'urgente, dal Messaggero di Dio al presidente Hosni Mubarak'". Quindi, non c'è da tergiversare: la missiva va consegnata nelle mani del rais. Alla richiesta dell'emittente araba di far vedere il "manoscritto", Addin risponde: "Se mi sarà concesso di rivelarne il contenuto, la lettera sarà oggetto di visione e lettura".
Interpellato sul nome del "futuro presidente dell'Egitto" che il Profeta avrebbe suggerito al rais, senza rivelarlo, l'uomo ha risposto: "Con il volere di Dio sarà scelto lontano dalle urne". Come conferma sulla veridicità del documento, della quale egli stesso dapprincipio dubitava, ha chiesto a Maometto di appalesarsi. "All'arrivo della lettera - ha detto Addin - ho pregato che il Signore mi desse un segno e, subito, mi sono trovato di fronte il Profeta che mi ha chiesto di consegnare personalmente la lettera al presidente Mubarak". Nessuna notizia, infine, l'uomo ha dato sull'affrancatura della missiva.
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notizie aliceEGITTO/ DOMANI VERDETTO PROCESSO A DIRETTORE GIORNALE ANTI-MUBARAK
L'accusa: su Al Dustour notizie false sulla salute del presidenteIl Cairo, 25 mar. (Apcom) - E' atteso per domani il verdetto del processo che vede imputato Ibrahim Eissa, direttore del quotidiano indipendente Al Dustour (La Costituzione), accusato di aver pubblicato volontariamente notizie false sulla salute del presidente Hosni Mubarak alla fine della scorsa estate. A segnalare l'imminenza del verdetto - da parte di una Corte cairota non precisata - è oggi l'organizzazione non governativa egiziana Rete araba di informazione sui diritti umani.
Secondo l'accusa, presentata da un gruppo di avvocati facenti capo al Partito nazionale democratico (Ndp), alla maggioranza in parlamento, le informazioni sbagliate pubblicate da Al Dustour avrebbero creato un clima di panico e incertezza sui mercati finanziari, e fra la popolazione.
Eissa è già stato riconosciuto colpevole - insieme ad altri tre colleghi direttori di testate quotidiane e settimanali anti-governative - di aver insultato intenzionalmente il presidente e alcuni funzionari dell'Ndp.
Più volte, durante l'iter processuale, le sedute sono state rinviate, fino ad essere spostaste in un tribunale della periferia cairota, lontano dal clamore della stampa internazionale creatosi intorno alla vicenda.
Per questo le decisioni della Corte sono attese con interesse sia sulla scena nazionale - in particolar modo da opposizioni politiche e sindacato dei giornalisti - sia su quella internazionale. Già alla fine del 2007, l'Egitto è stato criticato da Stati uniti e Unione europea per le tensioni crescenti fra potere politico e operatori dei mezzi di comunicazione.
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notizie alice