Mal d'Egitto

Fatti di Cronaca

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hayaty
view post Posted on 15/9/2007, 23:11




EGITTO: DIFFAMARONO MUBARAK, 1 ANNO CARCERE A 4 DIRETTORI

Il Cairo, 15/09/2007 ore 14:38

Un tribunale egiziano ha condannato quattro direttori di giornali a un anno di carcere per aver diffamato il presidente Hosni Mubarak e suo figlio Gamal. La corte di Aguza, a nord-ovest del Cairo, ha condannato Ibrahim Issa, direttore del quotidiano Al Dostur; Wael al Abrashi, direttore del settimanale dello stesso gruppo, Saut al Umma; Abdelhalim Kandil, direttore del settimanale di orientamento nasseriano Al Karama; Adel Hamuda, direttore del settimanale sensazionalistico Al Fayer. La condanna si riferisce ad articoli critici usciti negli ultimi mesi ma molti osservatori la considerano un avvertimento per i recenti articoli che riferivano di un aggravamento delle condizioni di salute del presidente egiziano, smentito dal governo. Dopo la lettura della sentenza, Issa ha dichiarato che rappresenta "il certificato di morte della stampa egiziana" e ha denunciato "le menzogne del regime" alludendo alla promessa di Mubarak che avrebbe impedito che fossero inflitte pene detentive ai giornalisti.

La Repubblica
 
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hayaty
view post Posted on 16/9/2007, 22:45




CITAZIONE (hayaty @ 16/9/2007, 00:11)
EGITTO: DIFFAMARONO MUBARAK, 1 ANNO CARCERE A 4 DIRETTORI


Approfondimento:

Dura condanna per quattro direttori di giornali
di Mark Innaro

16/09/2007

Un anno di lavori forzati, 25mila lire egiziane (circa 2.500 euro) e 10mila lire egiziane (circa 1.300 euro) di cauzione. Durissima la condanna emessa da un tribunale del Cairo nei confronti di 4 direttori di giornali. Secondo la sentenza, Abdel-Halim Qandil (settimanale “Karama”), Ibrahim Issa (quotidiano “El Dostur”), Adel Hammouda (settimanale “Al Fagr”) e Wael Al-Abrashi (quotidiano “Sawt al-Umma”) sono colpevoli di “aver nuociuto alla reputazione della Nazione, diffondendo consapevolmente notizie false e tendenziose”.

Avverso la sentenza, i 4 giornalisti egiziani hanno deciso di presentare ricorso. Intanto, Ibrahim Issa, direttore di “Al-Dostur”, quotidiano vicino ai Fratelli Musulmani, fra pochi giorni dovrà comparire di nuovo in tribunale, per aver dato risalto alle voci che, alla fine di agosto, davano insistentemente per morente, se non già addirittura cadavere, il presidente egiziano Hosni Mubarak. Voci, subito rimbalzate all’estero, che avevano poi costretto lo stesso Rais a comparire in pubblico e in TV per dimostrarne l’infondatezza. All’origine della condanna dei 4 giornalisti c’è la denuncia di Ibrahim Rabe’a Abdel-Rasul, un oscuro avvocato, membro dell’onnipotente Partito Nazional-Democratico.

L’accusa: aver diffamato, con una serie di articoli pubblicati fra luglio e settembre 2006, il presidente egiziano Mubarak, suo figlio Gamal (vice-segretario generale del Partito), il Primo Ministro Ahmed Nazif e il Ministro dell’Interno. In realtà, gli articoli si limitavano a tentare di far luce sulle oscure manovre (e gli intrighi all’interno del partito) per la successione di Hosni Mubarak, e per averne indicato proprio il suo rampollo Gamal (44 anni) come il più probabile erede alla presidenza.

Malgrado le recenti, timide aperture del regime nei confronti della stampa scritta (per la TV egiziana c’è ancora molto da attendere) quello della successione è tuttavia ancora uno dei tabù più inattaccabili: nessuno, per alcun motivo, ha il diritto di criticare il capo dello Stato e il suo “entourage” più stretto. Condannando quattro notissimi esponenti della stampa cosiddetta indipendente, il messaggio è apparso a tutti chiarissimo.

Articolo 21
 
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hayaty
view post Posted on 12/11/2007, 16:08




EGITTO/ POLIZIA ARRESTA 11 MEMBRI FRATELLI MUSULMANI
Fermati anche due attivisti cristiani in operazione distinta

Il Cairo, 10 nov. - La polizia egiziana ha arrestato undici membri dei Fratelli Musulmani e due attivisti cristiani in operazioni distinte. Lo hanno riferito fonti delle forze dell'ordine.

Ieri a tarda ora, gli agenti hanno fatto irruzione in un appartamento nella provincia di Mansoura, nel Delta del Nilo e a nord della capitale il Cairo, e hanno arrestato undici esponenti del più importante gruppo dell'opposizione durante una riunione. I Fratelli Musulmani, banditi dal 1954, controllano al momento 88 seggi su 454 nella camera bassa del parlamento. Le autorità hanno intensificato da dicembre le operazioni contro il gruppo islamico: quaranta dei suoi principali finanziatori e imprenditori sono stati mandati di fronte a una corte militare con l'accusa di riciclaggio di denaro e sostegno al terrorismo.

Due attivisti cristiani sono stati inoltre arrestati nelle prime ore del mattino: le autorità hanno inoltre sequestrato i loro computer e i loro documenti. I due appartenevano al Meca (Associazione cristiana in Medio Oriente), un'organizzazione che ha sede in Canada. Gli arrestati sono Wagih Yacoub e "Victor": lo ha riferito la stessa Meca attraverso il suo sito internet, sostenendo che non sono state formulate incriminazioni.

Virgilio-Alice Notizie
 
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hayaty
view post Posted on 21/11/2007, 21:05




EGITTO: FRATELLANZA MUSULMANA, DIGIUNO ANTI-TORTURA IN CARCERE

Il Cairo, 20 nov. - Venti membri della Fratellanza Musulmana, il maggiore gruppo di opposizione politica egiziano, hanno intrapreso uno sciopero della fame a oltranza contro le torture subite in carcere e la loro detenzione senza alcun mandato del giudice. L'iniziativa e' stata resa nota dal quotidiano indipendente locale 'al-Badeel' e dal giornale kuwaitiano 'al-Qabas', citando parenti dei militanti dell'organizzazione islamista rinchiusi nella prigione di 'Borg el-Arab', al Cairo.
Arrestati quattro mesi fa dopo aver partecipato a un campo estivo allestito dalla Fratellanza Musulmana ad Alessandria, i venti militanti denunciano di essere quotidianamente sottoposti a varie sevizie, tra cui l'ingresso nelle celle di cani addestrati a mordere e la negazione di qualsiasi assistenza medica. Secondo le testimonianze raccolte dai mass media in ambienti vicini al gruppi islamico, le guardie carcerarie avrebbero anche confiscato libri, matite e fogli per evitare che i detenuti possano in alcun modo comunicare con l'esterno, e smascherare le angherie subite.
Quella di oggi e' l'ennesima denuncia lanciata in Egitto contro le forze di sicurezza, accusate di praticare costantemente la tortura in prigione. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno piu' volte chiesto ufficialmente la sospensione di tale pratica. Le piu' grandi tra di esse hanno diffuso un documento a sostegno dei membri della Fratellanza Musulmana, contro quella che definiscono "una campagna poliziesca" ai loro danni.
Sempre oggi, sulle pagine del quotidiano indipendente 'al-Waft', il rappresentante del Comitato dell'Onu contro la Tortura ha espresso grande preoccupazione "per il persistere dell'esercizio" di abusi sistematici, fisici o psicologici, "nelle carceri egiziane".

AGI
 
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hayaty
view post Posted on 5/12/2007, 23:48




Egitto: arrestati 25 studenti membri dei fratelli musulmani

5 dicembre 2007 - 18.46

IL CAIRO
- Le forze di sicurezza egiziane hanno arrestato oggi nella capitale egiziana 25 studenti dell'università islamica di Al Azhar e membri della potente confraternita dei Fratelli Musulmani, messa al bando in Egitto.

Lo ha reso noto il sito internet dei Fratelli, aggiungendo che i giovani saranno incriminati per appartenenza a un'organizzazione illegale.

Secondo il portavoce della confraternita, negli ultimi tempi sono già stati arrestati 250 membri dei Fratelli, nel quadro di un'offensiva lanciata dalla sicurezza egiziana contro l'organizzazione.

Swiss Info
 
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falak
view post Posted on 8/12/2007, 20:06




EGITTO: INCENDIO A CAMPUS UNIVERSITA' AL AZHAR, 5 STUDENTESSE UCCISE

Il Cairo, 8 dic. (Adnkronos/Dpa) - Cinque studentesse sono rimaste uccise, almeno altre cento persone ferite, la maggior parte di loro ragazze, dalla folla delle loro coetanee in fuga da un incendio provocato da un corto circuito divampato nella scuola femminile di studi islamici in un campus dell'universita' egiziana di al Azhar, nella citta' di Zaqaziz, a nordest del Cairo. Alcune studentesse si sono gettate dal secondo piano dell'edificio per sfuggire alle fiamme.

8 Dicembre 2007 15:02

Adnkronos

 
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hayaty
view post Posted on 27/12/2007, 00:34




Egitto, crolla edificio, cinque morti

Lun 24 Dic - 12.19 IL CAIRO

Cinque egiziani sono morti oggi nel crollo di un edificio da 12 piani ad Alessandria d'Egitto. Lo ha riferito una fonte della sicurezza.
I soccorritori hanno estratto cinque cadaveri dalle macerie, ma le autorità si aspettano che il bilancio delle vittime possa salire, secondo la fonte.
L'edificio ospitava almeno 18 famiglie, ma le autorità non hanno ancora un'idea chiara del numero di persone al suo interno quando è crollato.
Il crollo di palazzi è un rischio frequente in molte parti dell'Egitto, a causa degli scarsi standard di sicurezza e della manutenzione.

Yahoo Notizie



EGITTO: CROLLO PALAZZO AD ALESSANDRIA, 20 DISPERSI

Il Cairo, 14:39

Almeno cinque morti -tra cui una bambina di 4 anni, due donne e due uomini- sono il bilancio provvisorio del crollo di un edificio condominiale di dodici piani ad Alessandria d'Egitto. Fonti della sicurezza hanno riferito che almeno venti persone potrebbero essere ancora sotto le macerie e per questa ragione le operazioni di scavo procedono con cautela estrema. Sette feriti sono stati tratti in salvo. L'edificio era abitato da 40-50 condomini, ma al momento del crollo molti erano usciti per andare a lavoro e i ragazzi a scuola. La costruzione era stata gia' oggetto dell'attenzione delle autorita' comunali che nel 1995 avevano ordinato la demolizione degli ultimi due piani costruiti abusivamente. Il governatore di Alessandria, Adel Labib, ha riferito che operai stavano facendo lavori di ristrutturazione al primo piano quando d'improvviso il palazzo si e' inclinato su un lato ed e' crollato. Due palazzi adiacenti, uno dei quali e' stato gravemente danneggiato, sono stati fatti sgomberare.

La Repubblica
 
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falak
view post Posted on 31/12/2007, 16:08




Aggiornamento:

EGITTO/ CROLLO PALAZZO ALESSANDRIA, NUOVO BILANCIO: 24 VITTIME

Due giorni fa salvata una donna di 24 anni


Il Cairo, 25 dic. (Apcom) - Almeno 24 persone, tra cui cinque appartenenti alla stessa famiglia, sono morte sotto le macerie del palazzo di 12 piani crollato il 24 dicembre ad Alessandria, in Egitto.

Il bilancio però potrebbe aggravarsi perché soccorritori aiutati da cani stanno ancora scavando nel tentativo di trovare altri corpi, fa sapere il capo della polizia investigativa di Alessandria, Kamal el-Dali.

Due giorni fa l'agenzia ufficiale di stampa egiziana Mena aveva riferito della scoperta di una sopravvissuta, trovata sotto le macerie 24 ore dopo il crollo dell'edificio. Sempre secondo l'agenzia Mena, le autorità da tempo avevano ordinato di abbattere l'edificio in quanto era stato costruito abusivamente 25 anni fa.

25 Dic. 2007

Alice Notizie
 
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falak
view post Posted on 3/1/2008, 23:05




Egitto: Donna Riceve Richiesta Divorzio Tramite Sms


(ASCA-AFP) - Il Cairo, 3 gen - Una donna egiziana ha chiesto chiarimenti ad un tribunale riguardo alla validita' legale della dichiarazione di divorzio ricevuta da suo marito ricevuta tramite sms. La donna, Iqbal Abul Nasr, un'ingegnere del Cairo, aveva perso una telefonata da parte del coniuge e poco dopo ha letto sul suo telefono cellulare: ''Divorzio da te perche' non hai risposto a tuo marito''. In linea con la sharia, la legge islamica, non e' necessario che gli uomini vadano in tribunale per presentare istanza di divorzio. L'unilaterale richiesta di divorzio da parte del marito ripetuta per tre volte pone formalmente fine al matrimonio. E' il terzo avanzamento di richiesta di divorzio del marito della donna che ora dovra' procedere per vie legali. Si tratterebbe del primo caso di divorzio tramite sms, qualora la corte dichiarasse la legittimita' del divorzio. Il caso ha scatenato grande sconcerto fra il mondo musulmano e paesi come la Malesia hanno abolito la pratica. Secondo l'agenzia statistica ufficiale egiziana viene presentata un'istanza di divorzio ogni sei minuti.

Gio 3 Gen 2008- 16.54

Yahoo notizie
 
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falak
view post Posted on 6/1/2008, 15:36




EGITTO/ POLIZIA METTE ALLA BERLINA FERMATO: 5 ANNI AL COMANDANTE

Parcheggiatore chiede di spostare auto e finisce in slip da donna

Il Cairo, 6 gen. (Ap) - Cinque anni di carcere per aver costretto l'uomo che aveva fatto arrestare a indossare biancheria intima femminile e a mostrarsi così in giro per le strade della città. E' la condanna inflitta a un ufficiale di polizia, il maggiore Yousri Ahmed Issa, dal Tribunale di Alessandria. Lo riferiscono da fonti giudiziarie.

I fatti risalgono all'aprile del 2007, quando un parcheggiatore che aveva chiesto a Issa di spostare la sua auto, Ibrahim Abbas, finì in manette. Dopo l'arresto per la richiesta considerata un'offesa alla sua autorità, l'ufficiale cercò di convincere il parcheggiatore a confessare un furto mai commesso. Abbas avrebbe denunciato anche di essere stato picchiato nella stazione di polizia, sostiene il quotidiano indipendente El-Badeel. Sicuramente, hanno stabilito i giudici, è stato messo alla berlina: 5 anni di carcere all'ufficiale, 1 a testa ai due agenti che hanno portato in giro il parcheggiatore con indosso gli slip da donna.

Si tratta dell'ultimo di una serie di abusi della polizia egiziana punito nei mesi recenti dalla giustizia egiziana. Il Ministero dell'Interno, sommerso da anni da denunce anche da parte di associazioni per la difesa dei diritti umani, sembra aver deciso di non lasciar più correre tutto.


06 Gennaio 2008

Alice notizie

 
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falak
view post Posted on 12/1/2008, 22:02




Non ho parole :cry: ..falak.


Egitto: donna denuncia marito, l'ha derubata di un rene

IL CAIRO - Un'egiziana ha denunciato il marito accusandolo di avere venduto uno dei suoi reni al mercato nero, facendole credere di avere avuto un incidente stradale. Lo riferisce oggi il quotidiano d'opposizione egiziano el Wafd.

Le autorità di Menufiya, nel Delta del Nilo, hanno aperto un'inchiesta dopo la denuncia di Warda Mohammed el Banna, secondo la quale il marito le ha fatto bere un'aranciata drogata, poco prima di mettersi in viaggio in moto per andare a visitare la famiglia.

La donna è stata invece portata in una clinica privata del ricco quartiere di Heliopolis, al Cairo, e quindi sottoposta a un intervento chirurgico per asportarle un rene. Il marito, per giustificare la cicatrice, le ha detto che aveva avuto un incidente stradale.

Ma qualche giorno dopo, la donna si è sentita debole e facendo degli esami ha scoperto di essere stata "derubata" del rene. Il marito l'avrebbe venduto per 15.000 lire egiziane (circa 3 mila franchi) sul mercato nero degli organi, che in Egitto sembra stia prendendo piede.

12 gennaio 2008 - 16.41

swissinfo
 
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edenrose
view post Posted on 21/1/2008, 19:00




Egitto: Arrestati 29 Membri Della Fratellanza Musulmana

Asca - Lun 21 Gen - 13.13

(ASCA-AFP) - Il Cairo, 21 gen - Le autorita' egiziane hanno fatto sapere di aver arrestato, nella citta' di Alessandria, ventinove membri della Fratellanza Musulmana, il maggior partito di opposizione al governo di Hosni Mubarak. Le forze di sicurezza hanno arrestato i membri del gruppo islamico integralista effettuando dei raid nelle loro abitazioni. Tra gli arrestati vi e' il segretario generale dell'Unione Medica di Alessandria, Ibrahim Zaafarani. ''Sono accusati di appartenenza ad una organizzazione illegale e sono stati arrestati in vista delle elezioni municipali del prossimo aprile'', ha riferito all'Afp una fonte vicina alle forze di sicurezza egiziane. La Fratellanza sostiene che le misure repressive da parte del governo egiziano sono mirate ad evitare la corsa alle elezioni locali dei propri membri. Il gruppo integralista, principale rivale al partito nazionaldemocratico di Mubarak e ufficialmente interdetto in Egitto, si e' aggiudicato alle elezioni parlamentari del novembre 2005 un quinto dei seggi, un avvenimento senza precedenti per un partito illegale che e' stato costretto a presentare i propri candidati come indipendenti. (Piu'Europa).
Per maggiori informazioni visita: ASCA
 
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edenrose
view post Posted on 22/1/2008, 12:22




Stop dal Cairo alla visita per la situazione nella striscia di Gaza
"Va rimandata fino a quando non saranno rispettati i diritti umani"

Roma, l'imam non va in sinagoga
stop dalla moschea di Al Azhar


di KHALID CHAOUKI

22 gennaio 2008


ROMA - Alla fine dal Cairo è arrivato il "no". Dopo una giornata di intensi contatti, scambi di discorsi e accordi sulla composizione delle rispettive delegazioni, la visita dei musulmani alla sinagoga di Roma prevista per domani è saltata. E così per ora il tempio ebraico non potrà accogliere l'imam della più grande moschea d'Europa, Ala Eldin Al Ghobashy.

Il motivo? Sul caso è calato il silenzio stampa da parte di ebrei e musulmani. Fonti vicine alla moschea di Monte Antenne attribuiscono l'inaspettato annullamento della storica visita semplicemente a problemi di carattere organizzativo. Ma non è proprio così. Dietro la decisione di annullare l'incontro ci sarebbe l'intervento diretto della Grande moschea di Al Azhar, la più importante istituzione dell'Islam sunnita.

Abd Al Fattah Allam, esponente di spicco della moschea egiziana, ha spiegato: generalmente, ha detto, "adottiamo una posizione positiva" nei confronti delle iniziative di dialogo interreligioso, ma "quello tra Islam ed Ebraismo non è contemplato finché non saranno restituiti i propri diritti a chi ne è titolare". Un implicito riferimento alla crisi fra palestinesi e israeliani, particolarmente acuta in questi in giorni sulla scia dell'emergenza umanitaria di Gaza.

Le critiche alla decisione della moschea egiziana non sono tuttavia mancate all'interno della comunità musulmana italiana. "Se l'ipotesi di una pressione esterna sulla Grande moschea fosse vera, ciò dimostrerebbe l'impossibilità di quest'ultima a rappresentare la comunità islamica in Italia - ha dichiarato Anas Bregheiche, presidente dei Giovani musulmani -. Se in Sinagoga fossimo stati invitati noi, ci saremmo andati comunque, magari chiedendo attenzione ai diritti umani".

"La visita è stata rinviata e non annullata", sottolinea invece chiedendo di rimanere anonima una voce interna al Centro culturale islamico d'Italia. "Si tratta di uno scambio di incontri. Il 13 marzo scorso il rabbino capo di Roma Di Segni ha visitato la grande moschea, ora tocca a noi", ha spiegato poi a "Repubblica" Abdellah Redouane, direttore del Centro culturale poche ore prima della decisione bilaterale di "rinviare" l'incontro.
"L'Islam crede nell'urgenza del dialogo come base per la cooperazione tra le fedi e i popoli", ha sottolineato l'imam Al Ghobashy nella sua prima intervista ad un media italiano che sarà riportata integralmente domenica prossima sul numero di Metropoli di Repubblica. "Il dialogo non annulla le differenze tra le fedi - sostiene l'imam - l'importante è rendere queste differenze uno stimolo per un confronto più proficuo".
Un passo avanti se si considera che solamente tre mesi fa, durante l'incontro annuale a Napoli organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio, si era sfiorata la lite sotto gli occhi di Papa Benedetto XVI tra il rabbino capo d'Israele Yona Metzger e l'intellettuale musulmano Ezzedin Ibrahim, fondatore dell'università negli Emirati Arabi.

fonte: Repubblica

No dei Fratelli Musulmani all'imam di Roma in Sinagoga
di Dimitri Buffa
22 gennaio 2008

Altro che dialogo interreligioso. Altro che giorno della memoria. Ieri la più grande università egiziana, quella di Al Azhar del Cairo, ha messo il veto alla visita dell’imam di Roma alla grande Sinagoga della capitale programmata per mercoledì. Un incontro storico, preparato da anni, e che si doveva svolgere praticamente in concomitanza con il giorno della memoria che in realtà cade il prossimo 27 gennaio.

E a poche ore dall’apposizione di tale veto sia l’imam, Ala Eldin Mohamed Ismail al Ghobashy, sia Abdoullah Redouane, il segretario generale della grande moschea di Roma, l’unica riconosciuta dallo stato italiano come ente di culto, hanno preferito rinviare il tanto atteso incontro interreligioso che doveva ricambiare analoga visita resa dal rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, due anni orsono alla moschea di monte Antenne.

A quanto si apprende dall’AdnKronos International, la Comunità ebraica sarebbe in silenzio stampa in attesa di ricevere chiarimenti sul rinvio della visita, in programma per mercoledì alla sinagoga di Roma. Interpellato da chi scrive il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, ha confermato questa circostanza.

Alla base del contendere il peggioramento delle relazioni tra lo stato di Israele e l’Egitto. Con l’eterno pretesto della questione palestinese a mascherare l’odio verso gli ebrei. Segnatamente si è parlato di una telefonata tra il Cairo e la moschea di Forte Antenne per la crisi umanitaria di Gaza. Alle agenzie, Abd al-Fattah Allam, esponente di spicco di Al-Azhar, ha dichiarato “che l'istituzione di cui fa parte non era stata messa al corrente della visita della delegazione, di cui avrebbe dovuto partecipare l'Imam della Grande Moschea capitolina, Ala Eldin Mohamed Ismail al Ghobashy.

Generalmente, ha detto il fiqh di Al Azhar, "adottiamo una posizione positiva" nei confronti delle iniziative di dialogo interreligioso, ma "quello tra Islam ed Ebraismo non è contemplato finché non saranno restituiti i propri diritti a chi ne è titolare". Un implicito riferimento quindi alla eterna crisi fra palestinesi e israeliani.

Come si diceva, questa visita - saltata per motivi politici internazionali - era connessa ad analoga iniziativa presa dai vertici della comunità ebraica romana il 13 marzo 2006, allorché scoppiò la storia delle vignette su Maometto del giornale danese Jillen Post. In quell’occasione, Di Segni e Leone Paserman, presidente della comunità ebraica capitolina, si recarono in moschea a portare la solidarietà religiosa degli ebrei a quei musulmani che si erano sentiti offesi.

Evidentemente, però, l’antisemitismo di fondo della società egiziana, che trova proprio in Al Azhar la propria punta di diamante (l’università è stata lasciata da Mubarak alla mercé dei Fratelli Musulmani per quieto vivere con l’estremismo islamico locale), non ha permesso questo gesto di distensione tra islam ed ebraismo. Né un gesto di gratitudine da parte della moschea di Roma. La vicenda appare chiaramente condizionata, se non eterodiretta dai paesi arabi ed è quanto mai grave perché verificatasi in territorio italiano.

fonte: L'Occidentale
 
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edenrose
view post Posted on 5/2/2008, 18:04




EGITTO: IN FIAMME FABBRICA TAPPETI ORIENTAL WEAVERS, 58 FERITI

Il Cairo, 5 feb. (Adnkronos/Dpa) - Almeno 58 persone sono rimaste ferite nell'incendio scoppiato nella piu' grande fabbrica di tappeti egiziana, uno stabilimento del gruppo tessile Oriental Weavers di Ramadan City, vicino alla capitale.

fonte: adnkronos
 
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hayaty
view post Posted on 12/2/2008, 15:57




EGITTO: ASSOLTA GIORNALISTA DI AL JAZEERA, DENUNCIO' TORTURE
Era stata condannata per aver danneggiato reputazione nazionale

Il Cairo, 11 feb.
- E' stata assolta Howaida Taha, una giornalista egiziana dell'emittente Al Jazeera condannata in primo grado a sei mesi di carcere per aver "danneggiato la reputazione" del suo Paese. In un documentario, la reporter aveva denunciato presunte torture commesse dalla polizia.

Secondo quanto riferito oggi da una fonte giudiziaria, la Corte d'appello del Cairo ha tuttavia confermato nei confronti della reporter una multa di 20mila sterline egiziane, circa 2.450 dollari.

Al Jazeera, tv satellitare araba con sede nel Qatar, ha assunto più volte posizioni critiche nei confronti del presidente egiziano Hosni Mubarak. Esperta documentarista, Taha era stata incarcerata una prima volta nel gennaio 2007.

Virgilio Alice Notizie
 
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598 replies since 14/5/2006, 15:55   10075 views
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