Mal d'Egitto

Infibulazione

« Older   Newer »
  Share  
hayaty
view post Posted on 27/6/2007, 20:01




EGITTO: CIRCONCISA DOPO PROMOZIONE A SCUOLA, MUORE A 12 ANNI

(AGI) - Il Cairo, 25 giu. - Aveva appena concluso con una pagella ottima l'anno scolastico, Bedour, la bambina di dodici anni morta nella citta' di Menya, nel sud dell'Egitto, durante l'operazione di mutilazione genitale a cui era stata sottoposta.
L'adolescente non ha neanche fatto in tempo a distribuire ai suoi amici tutte le caramelle che aveva comprato proprio per festeggiare la fine della scuola, perche' la mamma all'uscita della scuola l'ha portata in una clinica privata vicino casa per sottoporla all'operazione, convinta di celebrare cosi' l'occasione nel migliore dei modi. A raccontare questa nuova tragedia dell'infibulazione, sulle pagine del quotidiano egiziano 'el Masri el yom' , e' stata una vicina della famiglia di Bedour, Sharbat Essayed Mohammed, che era presente al momento del decesso. "Avevo accompagnato mamma e figlia alla clinica - racconta la donna sessantenne - appena arrivate la dottoressa ha chiesto alla mamma di Bedour di andare a cercare alcune medicine e 500 ghine' (circa 65 euro) per pagare l'operazione. Nel frattempo ha chiesto alla ragazzina di entrare nella sala adibita all'operazione, prima che la madre ritornasse. Io le ho seguite". "Una volta dentro, la dottoressa ha legato Bedour al letto e le ha iniettato qualcosa con una siringa. Ho pensato che fosse dell'anestetico, ma appena finito la ragazza ha cominciato a diventare blu in viso. La dottoressa ha iniziato a operare, ma io ho cominciato ha urlare 'e' morta, e' morta' ho detto. A quel punto e' arrivato il marito della dottoressa, ha fatto un'altra iniezione a Bedour sotto il petto e sulle gambe. Poi l'hanno coperta e portata in ospedale. Ma Bedour era gia' morta". Il sindacato dei medici egiziani ha annunciate di aver aperto un'inchiesta per il decesso di Bedour, ma per il momento a Menya la clinica e' chiusa e la dottoressa non reperibile.
Intanto, il Consiglio nazionale per i bambini e le madri, un'organizzazione pubblica, ha dichiarato di aver stanziato 15mila ghine' (2000 euro) da donare alla famiglia della ragazza, in modo da convincerla a portare avanti il caso in tribunale e dissuaderla da accettare qualsiasi cifra per mano dei diretti responsabili, che invece vorrebbero evitare qualsiasi processo. Secondo Majda Naguib, coordinatrice di progetto dell'associazione "Better Life Association" organizzazione non governativa che lavora da anni a Menya e si batte contro le mutilazioni femminili, solo nella scorsa settimana ben "6 ragazze stavano per perdere la vita a causa di operazioni di circoncisione, in particolare a causa della perdita di sangue dovuta all'operazione stessa". Il caso di Bedour e' finito anche in televisione. La mamma della ragazza e il gran mufti della Repubblica d'Egitto, Ali Gomaa, sono stati ospiti del popolare talk show egiziano "Tessain dia" (Novanta minuti). "La circoncisione e' vietata dalla religione", ha tuonato il religioso di fronte a una donna che seppur rattristata dalla morte della figlia, continuava a difendere la pratica in questione. La circoncisione femminile, taglio del cappuccio della clitoride, e' una pratica ancora altamente diffusa in Egitto. Assieme ad essa, meno diffusa ma pur sempre presente e' l'infibulazione, l' asportazione della clitoride, delle piccole labbra, e di due terzi anteriori delle grandi labbra. I due lati della vulva vengono poi cuciti lasciando una piccola apertura per il passaggio dell'urina e del sangue mestruale. Entrambe le pratiche fanno parte della tradizione del Paese e nascono dall'idea che una bambina diventa donna solo con questa operazione. Secondo le statistiche ufficiali circa l'85% della popolazione femminile sarebbe stata sottoposta all'intervento.

AGI
 
Top
hayaty
view post Posted on 27/6/2007, 20:17




Egitto: Gran Mufti, Islam è contro circoncisione femminile

24/06/2007 21:20

IL CAIRO - Il Gran Mufti d'Egitto ha ribadito oggi che la circoncisione femminile è proibita dall'Islam. La sua dichiarazione è stata provocata dalla morte di una bambina di undici anni, ieri, per una dose eccessiva di anestetico. La mutilazione genitale femminile è proibita in Egitto, anche se rimane molto diffusa.

"La dannosa tradizione della circoncisione è proibita", ha detto il Mufti Ali Gomaa, citato dall'agenzia di stampa statale Mena.

Già lo sheikh della moschea di al Azhar Mohamed Sayed Tantawi, la massima istanza sunnita, aveva condannato la pratica come non islamica. Lui e il copto Pope Shenouda, il capo della chiesa cristiana egiziana, hanno detto che né la Bibbia né il Corano prevedono la circoncisione femminile.

Budour Ahmed Shaker, una bambina di undici anni, è deceduta ieri in una provincia meridionale dell'Egitto in seguito ad un'operazione di mutilazione genitale. Il padre della bambina ha fatto causa al medico, riferisce il quotidiano indipendente Al Masri el Yom.

Corriere del Ticino

 
Top
manu.79
view post Posted on 28/6/2007, 13:52




Grazie Hay....anche se queste cose fanno male, è giusto essere informati/e su quello che poi succede e sulle mille sfumature di questa cultura, per aiutarci a capire e a riflettere!
Buona cosa è che ormai sia vietata come pratica, anche se nella maggior parte dell'Egitto, come può testimoniare il tuo articolo, è ancora esistente...
Speriamo che col tempo venga eliminata del tutto...sopratutto nel profondo della loro cultura!

Edited by manu.79 - 28/6/2007, 15:28
 
Top
hayaty
view post Posted on 28/6/2007, 19:29




Egitto, illegale circoncisione femminile
Il decreto dopo la recente morte di una bimba durante un'operazione di mutilazione genitale

28 Giugno, 2007

Il decreto - L’Egitto ha dichiarato illegale la circoncisione genitale femminile in tutti gli ospedali e le cliniche private. “Si proibisce ai medici e agli infermieri di tagliare o modificare una parte normale dell'apparato genitale femminile. Chiunque commetterà un'operazione del genere andrà contro la legge che regola l'esercizio della professione medica e sarà punito”, recita il decreto presentato oggi dal ministro della Salute Hatem el Gabali. “Con questo decreto si proibisce definitivamente ogni tipo di mutilazione genitale femminile”, ha detto all'agenzia ansa Abdel Rahman Shahin, portavoce del Ministero della Salute, che ha spiegato che fino a oggi la legislazione egiziana interdiva la mutilazione, con l'eccezione di alcuni casi come deformazioni o malattie.

Il fatto - Il provvedimento, che entrerà in vigore il giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, arriva pochi giorni dopo la morte di una bimba per le complicanze di un’operazione di circoncisione. Budour Ahmed Shaker aveva solo 12 anni. La mamma, per festeggiare la promozione della figlia, l’aveva portata in una clinica vicino casa, nella città di Menya, nel sud dell’Egitto, per sottoporla all’operazione. Secondo la tradizione del Paese una bambina diventa donna solo con questa pratica. Sul caso erano intervenuti il Gran Mufti Ali Gomaa, lo sheikh della moschea di al Azhar Mohamed Sayed Tantawi e il copto Pope Shenouda, massime autorità religiose dell’Egitto, che avevano ribadito che la circoncisione femminile non è prevista né dal Corano né dalla Bibbia.

La circoncisione femminile - Con questa espressione riassuntiva si fa riferimento a tre forme di mutilazione sessuale femminile, di diversa e progressiva gravità e invasività: la clitoridectomia, l'escissione e l'infibulazione. In tutti e tre i casi, l’obiettivo è impedire l'orgasmo femminile durante l'atto sessuale. Secondo uno studio svolto dal Ministero della Sanità in collaborazione con il programma DAG dell'ONU, in Egitto il 97% delle donne sposate è circoncisa e oltre la metà della popolazione femminile è a favore di questa pratica. Molti sostengono però che questi dati siano eccessivi.

Skylife

 
Top
falak
view post Posted on 29/6/2007, 18:33




Mutilazioni genitali femminili: dall'Eritrea all'Egitto un altro importante passo avanti

L’Egitto finalmente abolisce la Legge/scappatoia che permetteva di praticare le mutilazioni per presunte “ragioni mediche”.
Ma è stata necessaria la morte di un’altra bambina, l’undicenne Budour Ahmed Shaker, per giungere a questa decisione.



Il portavoce del sindacato dei medici egiziano, quando la morte della bambina mutilata aveva fatto il giro del mondo, aveva risposto con una certa indignazione alle domande della stampa, affermando che i medici lavorano nella piena legalità, ovvero nell’ambito della legge che stabilisce la legittimità dell'escissione nel caso in cui gli organi genitali femminili siano “troppo sporgenti” o per ragioni mediche.

Si tratta in realtà di una legge/scappatoia che ha permesso di praticare la mutilazione del clitoride al 97% delle bambine egiziane, secondo l’ultimo rapporto dell’UNICEF del 2005.

Dichiarazione di Sergio Stanzani e Gianfranco Dell’Alba, Presidente e Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia.

“L’Egitto ha vietato l’escissione già nel 1997, adeguandosi formalmente in questo modo a quanto previsto da diverse risoluzioni dell’ONU nell’ambito del rispetto dei diritti umani. Lasciando però in vita questo articolo di legge, ha di fatto consentito il perpetrarsi dell’escissione che in Egitto viene praticata per preservare la castità delle ragazze fino al matrimonio. Anziché clandestinamente, le bambine vengono mutilate in ambiente ospedaliero da medici autorizzati.

Non c’è Pace Senza Giustizia e Aidos hanno organizzato al Cairo dal 21 al 23 giugno 2003, la Conferenza Internazionale su “Strumenti Legali per la Prevenzione delle MGF”, alla quale – tra le centinaia di partecipanti da tutta la regione - erano intervenuti anche i maggiori rappresentanti religiosi come il Gran Sceicco Tantawi e il Papa copto Shenouda, ribadendo come non esistessero legami tra religione e mutilazioni genitali femminili e come fosse necessario interrompere questa tradizione anche attraverso gli strumenti legislativi.

L’esempio dell’Egitto dimostra come senza una chiara presa di posizione politica non sia possibile interrompere questa tradizione, che trova altre strade, clandestine ma anche nell’ambito di una astuta legalità La decisione del governo costituisce un fatto importante innazitutto per le organizzazioni di donne egiziane che da molti anni lottano per l’abbandono delle mutilazioni genitali femminili e che oggi vedono finalmente la propria determinazione sgombra da questa trappola medico-legislativa.”

Questa notizia, che giunge a poche settimane da un’analoga iniziativa presa dal Governo eritreo, è un ulteriore stimolo a proseguire la campagna di Non c’è Pace Senza Giustizia, quest’anno incentrata sui paesi del Corno d’Africa, volta a sostenere e sviluppare un ambiente legale, politico e sociale favorevole all’abbandono della pratica della MGF.

Roma, 29 giugno 2007

Fonte:radicali.it




 
Top
hayaty
view post Posted on 6/7/2007, 06:56




Egitto:Mufti,Islam vieta escissione
Lo afferma l'Alta commissione per gli affari religiosi

04 Lug 12:44

(ANSA) - IL CAIRO, 4 LUG - L'Islam proibisce in maniera assoluta l'escissione del clitoride, che provoca nelle donne effetti fisici e psicologici nefasti.Lo ha affermato l'Alta commissione per gli affari religiosi egiziana, presieduta dal Gran Mufti Ali Gomaa, massima autorita' religiosa del Paese. 'Gli ulema hanno sottomesso la questione dell'escissione femminile a un equipe di medici specialisti, i quali sono stati concordi nel sottolineare le conseguenza nocive di questa pratica'.

Borsa Italiana

 
Top
falak
view post Posted on 11/8/2007, 12:57




Egitto: infibulazione, morta ragazzina di 13 anni


IL CAIRO - Una ragazzina egiziana di 13 anni, Karima Rahim Massoud, e' morta in un villaggio nel Delta del Nilo in seguito a complicazioni dovute a un'operazione di infibulazione, vietata dalla legge. La giovane era stata portata dal padre nello studio medico di Kafr Gaafar, nella provincia di Gharbiya. Secondo il quotidiano egiziano indipendente 'Al-Masri Al-Yom' il decesso della giovane sarebbe dovuto all'anestesia e non all'operazione. Le autorita' hanno disposto la chiusura della clinica dove e' stato effettuato l'intervento e hanno aperto un'inchiesta. Il padre e il dottore che ha operato la giovane sono stati interrogati dalla polizia. Il ministro della Salute, Hatem al-Gabali, ha chiesto che al medico non sia piu' permesso esercitare. Malgrado sia teoricamente vietata in Egitto da una decina di anni, nel 2000 ancora il 97% delle donne egiziane musulmane e cristiane, avevano subito quest'operazione. (Agr)

11 Agosto 13.00

Fonte:IlsecoloXIX



 
Top
falak
view post Posted on 13/8/2007, 08:05




Mutilazioni rischiano troppe bimbe
Il taglio dei genitali esterni femminili è una pratica ancora diffusa in molti Paesi islamici, specie africani. E c’è il rischio che venga “importata” anche in Italia

di FARIAN SABAHI

In Egitto le mutilazioni genitali femminili sono state vietate due mesi fa ma, nonostante i divieti, questa pratica trova ancora un largo consenso e nei giorni scorsi una tredicenne è morta. La vicenda ha trovato spazio sui mezzi d’informazione egiziani ed è poi rimbalzata sui giornali italiani, dov’è stata percepita, più che altro, come un fatto esotico, che non ci appartiene. In verità, complici le vacanze estive, le mutilazioni genitali femminili rischiano di diventare una realtà anche in Italia. A farmelo pensare sono due incontri casuali.

In un parco torinese, un’italiana sposata a un cuoco egiziano ha espresso preoccupazione pochi giorni prima di partire per l’Egitto: «È la prima volta che andiamo dalla sua famiglia da quando sono nate le bambine, sono piccole ma ho paura siano “tagliate”: è la volontà di mio marito, visto che nella sua famiglia la mutilazione è praticata. Se succede, scateno un putiferio!», minaccia, consapevole però di poter far ben poco in uno sperduto villaggio nel delta del Nilo.

Qualche giorno dopo, durante un dibattito a Gallipoli, un italiano convertito all’Islam ha dichiarato, di fronte a una platea inorridita, che tagliando i genitali esterni a una bambina «le si fa un favore». Nel Corano non vi sono versi a sostegno delle mutilazioni genitali femminili, che trovano consenso in tradizioni locali, condivise da musulmani, cristiani e animisti, principalmente in Egitto e nel Corno d’Africa. Fino a poco tempo fa, a peggiorare la situazione era l’approvazione di queste pratiche da parte dei giuristi dell’Università Al-Azhar che, per secoli, hanno difeso le mutilazioni recitando un dubbio «hadith» secondo il quale Maometto invitò a «tagliare senza distruggere».

Le mutilazioni genitali femminili sono oggetto di discussione in molti Paesi dell’Africa, il continente in cui sono maggiormente diffuse. Il padre del Kenya moderno, Yomo Keniatta, sostenne che l’infibulazione è una pratica culturale importante. Presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara la mise invece al bando con una legge del 1985. E dal 31 marzo di quest’anno l’infibulazione è reato anche in Eritrea, dove per i trasgressori sono previste multe e un periodo di reclusione.

L’Europa reagisce in modo diverso: la Svezia ha vietato le mutilazioni genitali femminili fin dal 1982 mentre in Italia, dopo un dibattito in cui si era ipotizzato di sottoporre le bambine immigrate a una forma lieve di escissione nelle strutture sanitarie nazionali, il Parlamento ha provveduto a promulgare un’apposita legge il 9 gennaio 2006. E ha aggiunto al Codice penale l’articolo 583 bis che punisce con la reclusione da 4 a 12 anni chi cagiona una mutilazione degli organi genitali femminili.

A rischiare la reclusione sono sia il cittadino italiano sia lo straniero residente in Italia. Promulgare le leggi non basta però a far cambiare mentalità. Come reagire quindi al pericolo che corrono molte bambine italiane, nate da matrimoni misti, senza dimenticare le tante straniere residenti nel nostro Paese? Non ci sono statistiche precise, ma secondo gli operatori sarebbero a rischio centinaia di bambine.

È necessario un lavoro in cui tutti dobbiamo essere coinvolti. Sarebbe quindi opportuno dare maggiori informazioni, distribuendo l’opuscolo stilato dal ministero delle Pari opportunità durante la scorsa legislatura. A farsi carico della campagna dovrebbero essere le scuole, i medici di base e gli stessi mezzi d’informazione. Spiegando ai genitori i rischi sanitari e psicologici ma anche le sanzioni finalmente introdotte nel nostro sistema legale, che si spera abbiano un effetto deterrente.

13/8/2007

Fonte:laStampa

 
Top
NIGNAMORENA
view post Posted on 24/8/2007, 09:48




ho visto un film documentario una volta, adesso pero non ricordo,dove potreo trovarlo?ho letto pure che per le strade li stanno facendo una campagna pubblicitaria per cercare condannare questa barbara mutilazione.ma credo che permanga come pratica perchè forse troppo radicata nella loro cultura.mi piacerebbe saperne di piu.mi consigliate qualcosa al proposito?
 
Top
falak
view post Posted on 1/9/2007, 20:33




Egitto: donna costretta a infibulazione finisce in ospedale

IL CAIRO - Ancora una vittima dell'infibulazione, in Egitto: una donna di 20 anni, sposata, e' ora ricoverata in ospedale con un'emorragia. Tra lei e il marito sarebbe scoppiata una violenta lite, provocata proprio dal fatto che non avesse subito la mutilazione genitale, un intervento illegale che continua a essere praticato su donne e bambini in Egitto, cosi' come in varie parti dell'Africa Sub-Sahariana. La donna - dopo essere stata picchiata dal marito - e' fuggita da casa e si e' rifugiata dalla madre. Quest'ultima ha pero' chiamato un dottore che le ha praticato l'operazione.E' il terzo caso di infibulazione in Egitto nell'ultimo mese: uno si e' concluso con la morte della vittima, una ragazzina di 13 anni. (Agr)


01 Settembre 2007 20:22

Corriere della Sera
 
Top
maxbad9
view post Posted on 2/9/2007, 07:29




sono solo quattro minuti ma spiega cosa e come e' praticata

 
Top
NIGNAMORENA
view post Posted on 3/9/2007, 08:17




terribile ...non ho parole
 
Top
serenab
view post Posted on 3/9/2007, 14:23




Sono allibita :III: :sigh: ...
 
Top
falak
view post Posted on 7/2/2008, 00:30




6 febbraio:
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LE MUTILAZIONI SESSUALI



Le mutilazioni genitali femminili riguardano 130 milioni di donne nel mondo. È un rituale di origine arcaica legata all'ambiente nomade patriarcale (non ha nulla a che vedere con la religione islamica) diffuso in molti Paesi africani tra cui l'Egitto, in alcune zone dell'Asia e in alcune comunità di immigrati in Europa, Italia compresa.

Il progetto Sailing the Nilecoinvolge le Nazioni Unite, il governo, la società civile e i media egiziani: nel 2006 si è svolta una campagna contro le mutilazioni genitali femminili.
In questo video due giovani egiziani, Monika Nabil e Mina Adel, raccontano il loro viaggio nella provincia di Minya.
Hanno incontrato autorità locali (tra cui Sheikh Emad El-Din, della moschea locale, che definisce le mutilazioni "un'offesa alla persona e alla religione" ),medici, padri di famiglia ("è stata mia moglie a convincermi") e naturalmente molte donne ("anche a scuola dicono che è sbagliato, io non lo farò") impegnate nella lotta per sradicare questa crudele tradizione. Donne come Eman Abdel Zaher, volontaria Onu, che ricorda come l'eliminazione della "circoncisione femminile" sia una questione vitale per la comunità.
Grazie all'impegno delle donne, dei volontari, dei leader religiosi e civili il numero dei villaggi che abbandonano le mutilazioni genitali femminili cresce continuamente.

Video Sailing the Nile Project http://it.youtube.com/user/undpegypt

Inter African Committee
TOLLERANZA ZERO PER LE MGF
Un'agenda comune di azione per l'eliminazione delle mutilazioni genitali femminili

06/02/2008

Donnamoderna



 
Top
falak
view post Posted on 5/3/2008, 20:22




EGITTO/ IN ARRIVO IN PARLAMENTO UNA NUOVA LEGGE SULL'INFANZIA


Mutilazioni femminili e unioni fra minori nel mirino legislatori


Il Cairo, 5 mar. (Apcom) - Sarà discussa a breve dall'Assemblea popolare egiziana, la Camera bassa del Parlamento, la bozza della nuova legge sull'Infanzia messa a punto dalla Shura, la Camera alta, dotata unicamente di un potere consultivo. Il presidente della repubblica, Hosni Mubarak, infatti, ha firmato il testo nella giornata di ieri, dando modo all'iter parlamentare di proseguire. Forse già la prossima settimana, il parlamento inizierà la discussione.

Ma la nuova piattaforma legislativa, segnala il quotidiano indipendente 'El Masri El Youm' (L'egiziano oggi), potrebbe trovare numerosi ostacoli sulla propria strada: non solo i deputati della Fratellanza musulmana, ma anche alcuni parlamentari eletti nelle file della maggioranza sarebbero infatti contrari a modificare due passaggi chiave dell'attuale legge, considerati invece fondamentali dalle associazioni per la difesa dei diritti umani.

Per gli esperti del Consiglio nazionale per l'infanzia e la maternità, presieduto da Mushira Khattab, due sono i pilastri della nuova normativa, cioè che le mutilazioni femminili siano considerate definitivamente un crimine e che l'età minima necessaria per contrarre un vincolo matrimoniale sia elevata a 18 anni.

I decreti messi a punto dal governo fino a questo momento hanno solo 'tamponato' la piaga dell'eccisione, senza tuttavia definire con precisione pene detentive e carcerarie, responsabilità e competenze.

Di infibulazione ed escissione l'opinione pubblica egiziana e internazionale è tornata ad occuparsi con rinnovata attenzione nell'estate del 2007, quando a distanza di poche settimane due bambine di 12 e 13 anni sono morte per effetto delle mutilazioni subite.

Non meno importante la questione dei matrimoni combinati dalle famiglie contro la volontà dei minori, fenomeno che interessa soprattutto le aree rurali del Medio e Alto Egitto. Il 77% delle adolescenti egiziane di età compresa fra 15 e 17 anni è stato mutilato (dati Unicef in Egitto relativi al 2005, ndr). Una percentuale in forte declino rispetto a pochi anni fa, ma sempre preoccupante. Un risultato ottenuto in tempi rapidi, dal 2003 in poi, quando il Fondo delle Nazioni unite per l'infanzia ha intensificato le proprie attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, in collaborazione con istituzioni e ong locali.

L'Unicef, tuttavia, guarda con preoccupazione al rapido abbassarsi dell'età delle bambine mutilate. La legge sui diritti dei bambini, nella versione siglata da Mubarak, prevede pene detentive comprese fra tre mesi e due anni per i responsabili di mutilazioni e fino a tre mesi per quelli che hanno consapevolmente favorito matrimoni di minori.

05/03/2008

Alice Notizie


 
Top
27 replies since 27/6/2007, 20:01   1603 views
  Share