Mal d'Egitto

Disabili e vacanze in Egitto

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Minea 313
view post Posted on 15/4/2010, 19:49




:GRAZIE: a tutti!

@Otta: è stata una cosa fatta con entusiasmo, come pure interessante diventare per un'oretta "reporters" :D per Mal d'Egitto e sopratutto per questo topic.
 
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manu.79
view post Posted on 16/4/2010, 10:08




complimenti a Otta e Minea :brava:

credo sia davvero utile questo post... per tutti gli amanti dell'egitto speciali!!! siete davvero bravissime...
 
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Minea 313
view post Posted on 2/5/2010, 19:48




Girando per il web ho scoperto che Memphis Tours Egypt organizza crociere per disabili, chiamate Vacanze Senza Barriere.

In questo link troverete l'itineraio ed i prezzi di una crociera che comprende anche il Cairo.


 
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O t t a
view post Posted on 28/5/2010, 15:26




Segnalo le informazioni di Spora_dico e di marrossoforever ritono dalla loro vacanza presso Equinox El Nabaa Resort (I Viaggi del Turchese)

A loro parere si può dire che non ci sia una grande attenzione nell'eliminazione delle barriere architettoniche; pertanto tale struttura non è ancora assolutamente pronta per accogliere persone con disabilità motoria.

Resoconto di Spora_dico qui

Resoconto di marrossoforever qui e messaggi precedenti.

Come ho detto in passato, le informazioni più veritiere giungono dalle persone che soggiornano in una struttura piuttosto che dai tour operator.
Grazie a tutti coloro che arricchiranno queso topic fornendo così un utilissimo servizio a tutte le persone con disabilità motoria e naturalmente ai genitori che spigono il passeggino dei loro figli. image image


 
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Minea 313
view post Posted on 1/7/2010, 17:04




Segnalo questa informazione postata da marrossoforever nel topic dell'Onatti Beach resort


CITAZIONE (marrossoforever @ 12/6/2010, 20:50)
nel sito ufficiale del resort http://onatti.com/quseir.html si trovano interessanti indicazioni anche sulle varie tipologie delle camere tra cui 2 anche per portatori di handicap

Nel sito ufficiale dice solo le misure cioè: 55 m2.
 
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O t t a
view post Posted on 3/7/2010, 23:52




CITAZIONE (Minea 313 @ 2/5/2010, 20:48)
Girando per il web ho scoperto che Memphis Tours Egypt organizza crociere per disabili, chiamate Vacanze Senza Barriere.

In questo link troverete l'itineraio ed i prezzi di una crociera che comprende anche il Cairo.

Ho guardato con calma stasera la segalazione che ha fatto Minea.
Memphis Tours Egypt da anni si impegna per il turismo accessibile. Vedi qui

Propone crociere con cabine per disabili.
Crociera Amarco I (Per Disabili)
Descrizione :
La crociera di Amarco è cinque stelle deluxe. Offre un viaggio indimenticabile e porta i viaggiatori in comfort e lusso. Per coloro che vogliono vedere le bellezze naturali e antiche meraviglie dell'Egitto, questo è un modo veramente rilassante di vivere questo. Ci si può abbandonare al relax e lasciarsi coccolare in tutto e per tutto.
Si considera l'unica crociera in Egitto che contiene 4 Cabine per i disabili non di più. Leggi tutto
 
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Minea 313
view post Posted on 8/7/2010, 15:32




CITAZIONE (Minea 313 @ 1/7/2010, 18:04)
Segnalo questa informazione postata da marrossoforever nel topic dell'Onatti Beach resort

Grazie all'utente Giotro abbiamo questa info nel topic dell'Onatti:

in questo post
 
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O t t a
view post Posted on 11/7/2010, 16:34




Cercando un altro Egitto: cronistoria di un folle viaggio all’ombra delle Piramidi

La nostra amica reporter Simona Coppola ci racconta come in certi luoghi essere disabili diventa una vera e propria avventura, nel bene e nel male. Ecco il suo Viaggio in Egitto.

Sul delta del Nilo.

Palme da dattero a perdita d’occhio, minareti in lontananza e palazzoni moderni nei pressi del porto. Osservo il panorama dall’ultimo ponte della nave e non riesco ancora a credere ai miei occhi. Sono ad Alessandria d’Egitto! Ma è davvero questa la città leggendaria, dove riposano le spoglie mortali di Alessandro Magno, teatro suggestivo degli amori sventurati di Cleopatra e tempio di quella antica sapienza custodita nella Biblioteca, andata letteralmente in fumo secoli or sono? La sosta egiziana si risolverà in poco meno di 48 ore. E l’indomani sarà la giornata interamente dedicata all’escursione, per cui oggi resteremo sulla nave, giusto il tempo per acclimatarmi alle temperature del luogo, per l’appunto africane. Sono sul bordo della piscina, questa volta tutta per noi perchè il grosso della ciurma è sceso per le numerose gite in programma, a godermi un the freddo, il sole e la fresca brezzolina. Se domani il tempo e le condizioni climatiche saranno le medesime, credo che ce la farò a sopportare il viaggio le Piramidi! La sera, a tavola, sono tutt’orecchi. I nostri compagni di tavola sono scesi ed hanno visitato Alessandria. Mi aspetto racconti da mille e una notte ed invece raccolgo solo commenti deludenti. “C’è puzza ovunque! Da sentirsi male!”-“Poche cose da vedere e tutte di corsa!”-“Avete fatto bene a restare sulla nave!”. Resto un po’ allibita, a sentire i loro discorsi. Anche loro s’immaginavano un Egitto diverso. Spero che domani le mie attese per l’escusione tanto agognata non siano deluse!

Port Said.

Port Said un tempo era una delle più belle città dell’Egitto, strategicamente situata tra il Mediterraneo ed il Canale di Suez. Di quei palazzi dall’architettura elegante e ampie balconate, restano solo gli scheletri che portano i segni dei bombardamenti che la città ha subito in diverse occasioni, nel corso delle guerre contro Israele. L’ultimo conflitto causò tantissimi profughi, che si rifugiarono poi a Il Cairo. Il nostro pullmann percorre lentamente i viali che ci consentono di raggiungere l’autostrada mentre la guida parla e parla di date, battaglie e leader egiziani. Più osservo quei palazzi sventrati, cercando di ritrovare la loro bellezza di un tempo in tanta desolazione, più mi convinco della sporca inutilità dei conflitti bellici. Il pullman improvvisamente inizia a correre, segno che abbiamo imboccato l’autostrada. E la guida inizia il suo abile mercanteggiare. Un mercanteggiare che dura il tempo del nostro viaggio lungo il deserto tagliato a metà dalla strada asfaltata: ovunque sbirciassimo al di là dei finestrini potevamo vedere solo terra sassosa di colore giallastro, non le cinematografiche dune stile Laurence d’Arabia come invece ci aspettavamo. Però il nome della guida è da Mille e una notte: si chiama Alì e come ho già detto è un vero asso nel farci assistere ad una vera e propria ”televendita” di oggetti tipici e souvenirs egiziani.
Nelle due ore di viaggio che ci separavano da Il Cairo ci propose a più riprese:
* T-shirt in cotone egiziano con geroglifici ricamati.
* Cartigli in oro o argento con simboli della fortuna egizia.
* L’immancabile papiro con certificato della sua originalità.
* Un libro in italiano sull’Egitto.
Alì andava avanti e indietro per lo stretto corridoio dell’autobus, con in una mano il prodotto in vendita e nell’altra una cartellina dove segnare i capi venduti. Dell’Egitto e della sua storia millenaria pochissime notizie: qualche riferimento all’attuale governo, scarse informazioni su faraoni e monumenti ancora in piedi.

Intanto l’autobus correva spedito, anzi a razzo, con i freni messi a dura prova dalle improvvise frenate, incurante delle auto e dei passanti… I passanti sull’autostrada? sembrerebbe una follia, ma in Egitto c’è l’usanza di attraversare l’autostrada come se fosse una via cittadina, perchè non esistono sottopassaggi o cavalcavia. A causa di questi attraversamenti gli incidenti sono all’ordine del giorno: all’andata ne ho contati almeno cinque. Arrivati a Il Cairo la guida spericolata del nostro autista non sembra avere un freno, anzi l’uomo al volante diventa ancora più eccitato dal traffico caotico e senza regole della città: il Codice Stradale non è rispettato, con sorpassi azzardati a destra e a sinistra, litigi in mezzo alla strada, frenate talmente brusche che i freni fischiano in modo assordante. Perfino Alì sbianca dalla paura!

Il Cairo.

Siamo nel traffico congestionato della capitale egiziana, Il Cairo. Più o meno tutti tiriamo un sospiro di sollievo perché i semafori costringono il nostro autista ad una andatura più rallentata. Perfino Alì riprende l’uso della parola, riaccende il microfono e inizia a descrivere il quartiere che vediamo dai finestrini: palazzoni moderni, poco ma curato verde pubblico. “Questa è la zona ovest della città quella moderna, dove c’è pura la residenza del nostro amato presidente!” Ma la zona che più colpisce l’immaginazione mia e quella degli altri turisti è la visione della Citta dei Morti: un esteso e antico agglomerato cimiteriale, utilizzato però dai vivi come loro dimora. Perché lì – spiega la guida – trovarono rifugio i profughi di Port Said dopo gli ultimi bombardamenti. E tu non puoi non restare impressionato al solo vedere quell’ammasso di casupole marrone scuro, cresciuto a dismisura in quell’area della città. L’autobus poi arriva finalmente dopo tre ore e passa di viaggio attraverso il deserto africano, alla parte antica de Il Cairo, la Cittadella del Saladino. Ora questa famosa Cittadella sorge, come tutte le roccaforti, su una collina ricca di storia e monumenti e moschee. Dopotutto a Il Cairo se ne contano più di mille e come potevamo non visitarne una? E così scendiamo per una veloce puntatina alla moschea turca, una delle più importanti della città.

Scendo sicura di me e della mia fedele stampella: mi hanno assicurato che la gita è a misura di disabile, voglio godermi questa giornata da egittomane! Ma, (come in tutte le storie c’è un ma) dopo nemmeno un paio di marciapiedi mi si para davanti il primo ostacolo: una scalinata! E la guida è già lassù, che declama la bellezza del monumento marmoreo, mentre io arranco passo dopo passo su quei gradini segnati dal tempo e sbrecciati in più punti!
Arrivata non so come in cima, mi avvicino ad Alì e mostrandogli la stampella gli dico, incavolata ma ancora col sorriso sulle labbra: ”per cortesia al ritorno facciamo un percorso alternativo? Per me le scale sono impegnative!”
“ok-ok” mi dice appena in un sussurro, proseguendo nella sua spiegazione. Fa caldo, maledettamente caldo. Tuttavia resisto perché le Piramidi sono lontane. Se mi lascio abbattere alla prima difficoltà, posso anche ritenere preclusa qualsiasi altra escursione! Perciò stringo i denti e vado avanti!

…vado avanti per modo di dire, perché il selciato in pessime condizioni mi fa inciampare malamente e cado come corpo morto cade (perdonatemi la citazione dantesca!) spaventandomi alquanto. Una bella caduta, magistrale, da stunt-man! Solo che le controfigure non si fanno un graffio, io invece resto a terra, nella polvere, col ginocchio sbucciato e senza fiato.
Accorre mio marito, che un secondo prima mi aveva vista all’in piedi, un secondo dopo spiaccicata al suolo. Accorre anche un’altra coppia di turisti in mio soccorso. Io mi rialzo, tranquillizzo tutti i presenti, e riprendo stoicamente la marcia verso la moschea, bramando un po’ di frescura e soprattutto una sedia.

Della guida, che avrebbe dovuto soccorrermi ed assistermi, nemmeno l’ombra.

continua...


diversamenteagibile.it


 
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O t t a
view post Posted on 11/7/2010, 16:56




... Prosegue

Cercando un altro Egitto: cronistoria di un folle viaggio all’ombra delle Piramidi

La nostra amica reporter Simona Coppola ci racconta come in certi luoghi essere disabili diventa una vera e propria avventura, nel bene e nel male. Ecco il suo Viaggio in Egitto.

La crociera sul Nilo.

Dell’interno della moschea ho un vago ricordo: enormi tappeti stesi per terra, un certo odorino di piedi sudati, ghirlande di lampade appese al soffitto. Più che ammirare il luogo di culto ero intenta ad osservare la stoffa del mio pantalone che proprio sul ginocchio, da beige cominciava a diventare rosso sangue. Sollevo con crescente preoccupazione la gamba del calzone ed osservo, nella penombra della moschea, lo scempio del ginocchio. E mi sale una rabbia, ma una rabbia! Perchè con me non ho nulla, nemmeno un cerottino, devo rimandare le medicazioni necessarie a quando risalirò sulla nave, in serata! Ma per fortuna esistono anche gli angeli custodi. Il mio personalissimo angelo custode si è presentato con le sembianze di una dolcissima mamma dall’accento toscano, anche lei crocerista come me. Sorridente e premurosa, dice che ha tutto il necessario per il pronto soccorso nello zaino, dal disinfettante al cerotto spray! La ringrazio infinite volte mentre mi dà una mano a medicarmi, fuori dalla moschea. Alì intanto prosegue nelle spiegazioni ignorando l’accaduto e poi facendo avviare il nostro gruppo verso l’uscita. Uscita con sorpresa: perchè la guida completamente dimentica della promessa fattami all’andata, mi fa rifare lo stesso percorso, con tanto di scale! Scale che sono costretta a fare, per necessità altrmenti all’autobus come ci sarei arrivata? E le faccio con un misto di sofferenza fisica e morale, un senso di umiliazione e di inettitudine che lascia l’amaro in bocca. Vai a fidarsi dei tour operator!

Per fortuna ho accanto a me mio marito che vigila ogni mio singolo passo ed alla fine riusciamo a raggiungere il pullmann senza ulteriori sorprese…“Adesso, signore e signori, stiamo per raggiungere il fiume Nilo per la vostra crociera sul battello, con pranzo e spettacolo dal vivo!” Alì, col microfono in mano si pavoneggia per l’andamento della gita “Tutto in perfetto orario! Dopo il Nilo vedremo finalmente le Piramidi e infine vi riporterò di nuovo sulla nave!” Sul molo un battello dalle enormi vetrate attende il nostro arrivo. Arrivo come al solito condito dall’ennesima scalinata sia esterna che interna (comincio seriamente a pensare di essere stata truffata, perchè sul depliant c’era scritto a chiare lette che l’escursione era garantita ai disabili motori!) che devo fare per forza di cose! Il battello inizia la navigazione sulle acque millenarie del Nilo, mentre tutti i turisti si accomodano nella sala a nostra disposizione, dove c’è anche un buffet con specialità tipiche egiziane. Dai vetri godiamo del paesaggio nilotico, rinfrescandoci con acqua rigorosamente in bottiglia e scattando foto ricordo. Il benvenuto a bordo ce lo dà un band vestita all’occidentale, che diffonde le prime strofe di Hotel California!

Non riesco a credere alle mie orecchie! Hotel California sulle sponde del Nilo, quando si dice la globalizzazione! Intanto il battello prosegue il suo viaggio mollemente sulle acque del Nilo, mentre i turisti affamati si precipitano sulle specialità egiziane. Improvvisamente la musica cambia e compare al centro della sala una giovane e bellissima donna vestita come un’odalisca peccaminosa, che fa ondeggiare languidamente il suo ventre attirando gli sguardi di tutti i presenti! inutile dire che il suo show riscuote un enorme successo, con richieste di bis da parte del pubblico affascinato dalle sue movenze, bis purtroppo non effettuato perchè la danzatrice doveva dare spazio (ah! il tempo era tiranno!) al successivo spettacolo: viene infatti sostituita da uno pseudo derviscio roteante, che gira forsennatamente su se stesso, facendo gonfiare il suo costume multicolore, accompagnato da una musica tribale. Gira anche tra i tavoli, coinvolgendo il gruppo e facendosi scattare numerossissime foto. Intanto la crociera sul Nilo è quasi giunta al termine: dalle vetrate avvistiamo nuovamente il molo dal quale siamo partiti, mentre i camerieri si affrettano a sgomberare i tavoli e riordinare la sale. Pazientemente in fila indiana lungo la scala del battello ritorniamo al pullmann verso la nostra prossima tappa: le Piramidi!

All’ombra delle Piramidi.

Il primo ad avvistarle, al di là del parabrezza azzurrino dell’autobus, fu mio marito. Improvvisamente il loro millenario ed inconfondibile profilo si stagliava di netto contro l’orizzonte. Vederle ed esclamare :”Le Piramidi! Le Piramidi!” fu un tutt’uno e grazie a quel richiamo gli altri partecipanti all’escursione si affrettarono, fotocamera alla mano, a seguire beatamente con lo sguardo l’indice puntato del maritozzo.


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Emozionati e felici come bambini, eravamo talmente impazienti di raggiungere le Piramidi che quasi non ci accorgevamo delle frenate brusche dell’autista, delle acque limacciose del Nilo e delle povere case con i mattoni a vista. Alì intanto forniva scarne informazioni sul sito che stavamo per raggiungere :”Cheope, Chefren, Micerino tutti parenti. A scoprire la camera sepolcrale del faraone Cheope fu un italiano, un certo Belzoni” commento sprezzante “la solita fortuna degli avventurieri italiani!”.

Avevo per mia fortuna portato con me un vecchio libro tascabile sull’Egitto, che risolse a me e agli altri viaggiatori numerosi dubbi sulle Piramidi, mentre Alì pensava alla fortuna sfacciata del Belzoni. “Arriveremo prima alla spianata, dove è possibile vedere il panorama dall’alto, poi scenderemo verso le Piramidi. Anche lì potete scendere per una foto ricordo e per toccare da vicino il granito, con cui sono fatti i cubi delle Piramidi”. Si sentiva dalla voce che Alì era stanco ed assonnato, forse anche a causa della pausa-pranzo nilotica alla quale aveva partecipato. Arrivati al primo parcheggio panoramico, la maggior parte dei turisti scese dal pullmann, per risalire dopo pochi minuti zuppi di sudore (persino i capelli!) ed il viso stravolto dal caldo. Per quanto mi riguarda, ero rimasta prudentemente all’interno dell’autobus, protetta dall’aria condizionata, a rimirare le Piramidi dal finestrino. Maestose, imponenti non c’è che dire. Dopo tanti anni di studio, vederle così da vicino è una soddisfazione personale. D’altra parte ho potuto, con questa escursione, eliminare il più piccolo dubbio che ancora aleggiava nella mia mente sul “mestiere dell’archeologa”: troppo massacrante resistere a quelle temperature africane! Di conseguenza non riuscivo più ad immaginarmi sotto un sole impietoso, a sudare sette camicie per riportare alla luce i resti di un glorioso passato…Mentre rimuginavo tra me e me, tornavano alla spicciolata sul pullmann i turisti più avventurosi di me, avendo dovuto affrontare l’assalto dei beduini, dei cammellieri e dei cammelli, in cerca di affari. Mio marito era sceso con il manipolo di turisti, per scattare qualche foto; risalì con un espressione che non dimenticherò – tra lo stupore e la soddisfazione. “Il posto merita, ma bisogna stare attenti ai beduini!” In effetti Alì era stato chiaro riguardo la sosta alle Piramidi, soprattutto sull’insistenza dei beduini.

L’autobus, una volta riempitosi, riprende la strada panoramica: costeggiamo una ad una le Piramidi e raggiungiamo la Sfinge accoccolata nei pressi.
”Benebenebene” esordisce Alì “chi vuole può scendere e scattare qualche altra foto alla Sfinge, poi raggiungerete l’autobus a piedi al parcheggio, perchè non può sostare in questo punto.Ci vediamo là tra un quarto d’ora!” Alcuni turisti, non paghi delle foto precedenti e della calura sopportata, riscendono per ulteriori scatti digitali. E male fecero perchè il tragitto verso il parcheggio, alle due del pomeriggio e superati i 40°, fu parecchio pesante, mentre la Sfinge sogghignava enigmaticamente ed Alì si godeva furbescamente della frescura dell’aria condizionata dell’autobus.

In conclusione.

Dopo l’avventura egizia, la nave salpò verso nuovi ed entusiasmanti approdi. Ma, il segno indelebile dell’Egitto sulla mia pelle – leggi: ginocchio devastato da una caduta rovinosa – dicevo, quel segno indelebile contribuì a non farmi gioire appieno del successivo scalo. Impossibilitata a muovermi, restai in cabina mentre il marito scese a terra avendo pagato l’escursione e non potendo essere rimborsato…Per cui, il mio saggio consiglio è quello di verificare quanto siano realmente adatte ad un pubblico disabile le escursioni programmate da qualsiasi tour operator, perchè non basta una brochure carina a far sembrare tutto fattibile. Si ha bisogno di guide turistiche all’altezza del compito, di percorsi mirati ed alternativi, di kit di primo soccorso a portata di mano, perché non si sa mai! Questo è quello che posso dire a chiare lettere attraverso la mia personalissima esperienza su una nave da crociera dalle ottime credenziali, almeno al momento della prenotazione del viaggio.


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Minea 313
view post Posted on 12/7/2010, 19:19




Gli aeroporti di Milano a norma per l'accessibilità

12/07/2010 - 17:33


Da parte delle persone con difficoltà motorie

Gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, hanno ottenuto dall’ente Dasa-Rägister la certificazione D-4001:2008 per l’accessibilità ai siti per persone con difficoltà motorie. La norma specifica i requisiti che un sito deve avere affinché sia permesso l’accesso e la fruizione da parte di persone con disabilità motoria nel rispetto delle pari opportunità.
L’attestazione è stata raggiunta a seguito del lavoro svolto da Sea, società che gestisce gli aeroporti di Milano, per rendere più confortevole la permanenza in aeroporto alle persone con difficoltà motorie.
I principali requisiti della norma che i due scali milanesi sono riusciti a soddisfare sono: caratteristiche infrastrutturali, riferiti sia all’ambiente esterno che interno; piani di emergenza; documentali al fine di evidenziare una politica aziendale su queste tematiche e gestionali affinché il tutto sia monitorato e migliorato nel tempo.
Il processo che ha portato Sea ad ottenere la certificazione D-4001:2008, si è sviluppato in tre periodi: il primo con la verifica della parte documentale, incluso i piani di emergenza (questa parte rientra nella più classica delle certificazioni ISO 9001 che Sea già detiene e che è complementare alla certificazione dell’ente Dasa-Rägister). Successivamente è stata effettuata una verifica sul campo in entrambi gli scali, dove sono state individuate alcune azioni di miglioramento e infine a maggio si è svolta la fase conclusiva della verifica dell’efficacia degli interventi realizzati sugli scali di Linate e Malpensa.


Guida Viaggi
 
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Minea 313
view post Posted on 9/8/2010, 23:36




Altra nuova info riguardante l' Onatti Beach resort, relativa alle aree comuni in

questo post di carol69
 
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Minea 313
view post Posted on 25/9/2010, 18:05




Turismo accessibile: Alpitour lancia il progetto special guest

24/09/2010 - 18:33

Presentato oggi nel corso di NoFrills da Ileana Daniele, responsabile operativo del progetto

"Il Gruppo Alpitour ha iniziato un cammino per aiutare a promuovere la cultura della vacanza per tutti con il progetto Special guest".
Ha esordito così, Ileana Daniele, responsabile operativo del progetto diversamente abili-special guest Alpitour, oggi, in occasione del convegno di apertura di NoFrills "Turismo accessibile, un vero business. Governo, associazioni e operatori insieme per standard condivisi". "Si tratta di un work in progress - ha proseguito la manager, illustrando il progetto alla platea di NoFrills -. Siamo all'inizio di un percorso, non siamo arrivati, ma stiamo partendo.
Il presupposto è proporre un prodotto con caratteristiche che siano indispensabili per la vacanza, in linea con le singole esigenze". Verranno messe a disposizione delle schede tecniche, corredate di fotografie, poi subentreranno "i tecnici della disabilità che hanno le competenze per verificare le destinazioni, le strutture alberghiere, e compilare le schede tecniche corredate di tutte le informazioni sulle strutture, le mete, le escursioni", spiega la manager, con la collaborazione di due associazioni di categoria, Anglat e Handy superabile. Le informazioni saranno riportate in una sezione web dedicata (in fase di costruzione, ndr) sul sito del Gruppo Alpitour.



Guida Viaggi



Costa a NoFrills per un turismo sempre più accessibile

24/09/2010 - 15:28

Andrea Tavella tra i protagonisti del convegno di apertura della manifestazione

Costa Crociere è anche quest’anno tra i protagonisti di No Frills partecipando al convegno d’apertura: “Turismo accessibile, un vero business. Governo, associazioni e operatori insieme per standard condivisi", che si è tenuto oggi alle ore 10.00 in Sala Caravaggio.
Ad illustrare l’impegno di Costa Crociere per rendere sempre più fruibili le proprie navi e servizi anche da parte degli ospiti diversamente abili, Andrea Tavella, direttore commerciale e marketing Italia di Costa Crociere.
“Siamo contenti di poter partecipare oggi a questo convegno che rappresenta finalmente un’occasione di confronto concreta con esponenti del governo e di altre realtà turistiche per parlare di turismo accessibile in Italia. Da anni Costa investe su un’offerta di prodotti turistici di qualità che non escluda le persone diversamente abili e siamo convinti che ora l’impegno di tutti debba concentrarsi sul trovare una via condivisa di standard comuni per rendere il turismo davvero accessibile”, ha commentato Tavella.



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O t t a
view post Posted on 21/10/2010, 15:08




Propongo la lettura di una fantastica esperienza di un gruppo di non vedenti avvenuta proprio nel periodo in cui soggiornavo In Egitto. Ho viaggiato da Torino con una ragazza del gruppo e all'aeroporto di Marsa Alam ho notato altre due persone prive di vista.
Oggi scopro l'obiettivo del loro viaggio.


I magici momenti vissuti in Egitto dalle «Talpe subacquee»
(di Mirella Carlesi)

Con le pinne in una mano e il bastone bianco nell'altra, i subacquei del Gruppo sportivo dell'Associazione Disabili Visivi (ADV) - già simpaticamente ribattezzati "Talpe subacquee" - sono rientrati in Italia, dopo un soggiorno di una settimana a Wadi Gimal, splendida località del Mar Rosso, nell'omonima riserva marina protetta. E sono stati in tanti a poter godere della riposante sensazione di essere circondati e protetti dal mare amico e di potersi muovere nelle tre dimensioni senza l'ostacolo della forza di gravità, nel meraviglioso scenario della barriera corallina

Si è conclusa il 10 ottobre scorso la seconda "Settimana blu" all'estero dei subacquei non vedenti dell'ADV (Associazione Disabili Visivi), che ha avuto questa volta come meta la località egiziana di Wadi Gimal, nell'omonima riserva marina protetta [alla prima "Settimana blu" il nostro sito dedicò nel 2009 il testo disponibile cliccando qui, N.d.R.]. A seguito dell'ottima riuscita dell'analoga manifestazione nel 2009 a Makadi Bay, sempre sulla riva egiziana del Mar Rosso, quest'anno la comitiva si è accresciuta, fino a comprendere ben trentatré persone.
Più di un terzo dei non vedenti - già regolarmente muniti di brevetto di sommozzatore - hanno eseguito le dieci immersioni prenotate sulla meravigliosa barriera corallina e alcuni di essi, entusiasti per la scoperta di questo ambiente marino, del tutto differente rispetto a quello mediterraneo, non si sono accontentati e hanno voluto godere di alcune immersioni supplementari. Essi hanno potuto così toccare coralli duri e molli, spugne di varie forme e consistenze e persino nuotare insieme a delle simpaticissime testuggini, ciò che è stato possibile in virtù di una speciale dispensa che è stata sempre ottenuta in tutti i mari tropicali del mondo, dopo avere dimostrato ottime capacità di stabilità e di acquaticità, oltre che la conoscenza delle modalità di contatto con gli organismi marini necessarie per non danneggiarli e per non farsi male.
Va ricordato che - per coloro i quali non hanno mai avuto il senso della vista - questo è l'unico modo per poter godere dell'incredibile spettacolo della vita sottomarina e delle svariate forme che popolano la barriera corallina, a differenza di chi può farlo semplicemente guardando i meravigliosi documentari proiettati sul piccolo schermo.

Un altro terzo dei non vedenti ha preso per la prima volta confidenza con le bombole e con la riposante sensazione di essere circondati e protetti dal mare amico e di potersi muovere nelle tre dimensioni senza l'ostacolo della forza di gravità. I rimanenti, più pigri o meno avventurosi, si sono limitati a nuotare nelle caldissime acque tropicali e a prendere il sole su una lunga spiaggia di sabbia bianca. Gli istruttori che hanno accompagnato le persone nelle profondità del mare - in parte italiani e in parte locali - erano tutti preparati alla guida dei non vedenti per avere seguito specifici corsi tecnici.

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Le mani della guida e quelle della persona non vedente
- contraddistinta dalla fascia a righe gialle e nere -
si toccano nella posizione cosiddetta «rudder» (timone)


Da ricordare anche che la scherzosa denominazione di "Talpe subacquee", molto ben accolta dai partecipanti, è comparsa per la prima volta sulle t-shirt azzurre donate lo scorso anno dal Centro di Immersioni di Makadi Bay e si è ripetuta sulle magliette arancione predisposte quest'anno dall'Associazione.

Qualcuno potrebbe chiedersi come mai un cieco - il cui contatto con l'ambiente esterno è fatto soprattutto di indicazioni sonore e olfattive - possa trovarsi a suo agio in un ambiente in cui domina il silenzio rotto soltanto dal rumore delle bolle che escono dall'erogatore e nel quale gli odori sono del tutto banditi. In realtà,come spiega nel libro Sott'acqua con un cieco il presidente dell'ADV Giulio Nardone, «anche chi non vede avverte la bellezza quasi ipnotica del silenzio profondo ed è portato a concentrare la sua attenzione sulle sensazioni tattili, sullo scorrere dell'acqua sulle parti scoperte del proprio corpo, sul variare della temperatura, sull'infinita varietà di sensazioni trasmesse al cervello dai polpastrelli che accarezzano la flora e la fauna subacquea» [sul libro "Sott'acqua con un cieco", segnaliamo anche - sempre nel nostro sito - il testo disponibile cliccando qui, N.d.R.].
Durante il volo di ritorno, un intervistatore improvvisato ha registrato in audio le impressioni a caldo dei non vedenti e dei loro accompagnatori: fra i primi, le espressioni più ricorrenti sono state «un'esperienza arricchente», «sentirsi immersi nella natura», «sensazioni emozionanti», «la vacanza più bella della mia vita». E il commento di una guida subacquea che per la prima volta metteva in pratica con i non vedenti le teorie apprese: «Un'esperienza che mi ha spalancato un mondo».

C'è stato poi anche chi ha approfittato della giornata di stop dalle immersioni per la gita archeologica a Luxor e alla Valle dei Templi o per la "cammellata nel deserto" («impressionante il silenzio nella sua forma assoluta»). E ancora, alcuni non vedenti hanno sperimentato il senso di libertà che dà il poter guidare la "quod", la moto da deserto su e giù per le dune. Alla fine tutti si sono detti ansiosi di poter ripetere questa bella esperienza.

La seconda "Settimana blu" viene ad aggiungersi alle nove "Settimane verdi" già organizzate dall'ADV sulle Dolomiti e alle ventotto "Settimane bianche" che hanno portato nel corso degli anni parecchie centinaia di soci non vedenti a sciare sulle piste di discesa e di fondo del massiccio del Civetta.


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Wadi Gimal, Egitto: foto di gruppo per le «Talpe subacquee»
dell'Associazione Disabili Visivi



superando.it
 
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Lucia 67
view post Posted on 8/12/2010, 13:16




Ciao Otta, sei stata chiarissima su tutto quello che riguarda il pensee azur, sono molto soddisfatta grazie. Vorrei chiederti se ne sai qualcosa in più riguardo la notte di capodanno: cosa fanno, cosa preparano, che cosa si mangia, dove preparano...ecc... Grazie! :)
 
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O t t a
view post Posted on 8/12/2010, 18:55




Ciao Lucia 67, benvenuta nel forum! :welcomeani:
Mi fa piacere sapere che sei soddisfatta delle notizie che hai letto in questo topic.
Qui si raccontano le esperienze di persone disabili in vacanza in Egitto.
Io ho avuto la fortuna di soggiornare al Pensée ma non ci sono mai stata a capodanno, non so proprio risponderti.
Si può provare a chiedere informazioni proprio nel topic Pensée Azur
Buona navigazione all'interno di Mal d'Egitto.
SPOILER (click to view)
Tu hai soggiornato in qualche struttura in Egitto? Vuoi raccontarci la tua esperienza e le tue opinioni? Grazie image
 
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97 replies since 28/10/2009, 19:27   5582 views
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