Traslitterazione dell'araboLa lingua araba è una lingua "difettiva", in quanto distingue tra vocali "lunghe" e vocali "brevi", che non vengono scritte. Essa presenta inoltre fonemi che non hanno equivalenti in italiano o in altre lingue europee.
Durante gli ultimi decenni e specialmente negli anni 1990, le tecnologie di comunicazione testuale di origine occidentale sono diventate sempre più diffuse nel mondo arabo e hanno trovato applicazione per i computer, l'internet, le comunicazioni via e-mail, messaggistica istantanea e via cellulare (sms). Molte di queste tecnologie erano originariamente basate solamente sull'alfabeto latino (quello inglese, senza segni diacritici speciali), ed alcune di esse sono ancora prive dell'alfabeto arabo come caratteristica opzionale. Di conseguenza, i locutori del mondo arabo iniziarono a comunicare fra loro traslitterando il testo arabo in inglese utilizzando l'alfabeto latino, mentre per le lettere che non avevano un chiaro equivalente fonetico nell'alfabeto latino iniziarono a servirsi dei numeri e dei caratteri ortografici normalmente reperibili sulle tastiere occidentali. Per esempio, la cifra "3" venne utilizzata per rappresentare la lettera araba "ع" ("ayn").
Questo tipo di traslitterazione non ha un nome universale, in quanto relativamente recente e adoperato solamente in contesti informali. Alcuni lo hanno battezzato "Alfabeto arabo in chat" perché prevalentemente usato per comunicare mediante chat, mentre in ambito anglosassone è anche noto col nome di "Aralish", neologismo creato dalla fusione di Arabic e English. Nel mondo arabo si parla invece di عربية الدردشة, letteralmente "arabo della chat": uno dei primi paesi in cui ha trovato diffusione è stato l'Egitto.
A causa della natura informale del sistema di traslitterazione della lingua araba nelle chat, non vi è nessuna variante "corretta" o "ufficiale", cosicché alcuni caratteri possono comparire con diversi significati (ad es. "6", che è utilizzato a volte sia per ط, sia per ح).
Gran parte dei caratteri di questo sistema deriva dalla lettera inglese che si avvicina maggiormente dal punto di vista fonetico alla lettera araba che si intende esprimere (ad esempio, ﻙ corrisponde a k). Tale semplificazione può assumere esiti differenti a seconda della varietà regionale di arabo presa in considerazione: infatti, la lettera araba ﺝ può essere traslitterata come "j" nei dialetti della penisola arabica (in cui è pronunciata appunto [dʒ]) e come "g" in arabo egiziano ([g]), mentre nei paesi del maghreb corrisponde al fono [ʒ].
Le lettere arabe che non hanno una lettera paragonabile nell'alfabeto latino sono spesso espresse con l'uso di numeri o altri caratteri, secondo un criterio di somiglianza grafica (ad es., la lettera "ﺡ" è sovente rappresentata col numero "7", mentre per traslitterare la lettera "ع" si fa uso del numero "3", che la richiama graficamente in quanto ne è la rappresentazione specchiata). Dato che molte lettere arabe si distinguono dalle altre solamente per via di uno o più punti segnati graficamente sopra o sotto il corpo della lettera stessa, nell'effettuare la conversione si usa frequentemente la lettera base preceduta o seguita da una virgola o un apostrofo (ad es., "3'" per rappresentare la lettera غ).
FONTE: WikipediaEdited by Roohe - 30/9/2008, 09:22