Mal d'Egitto

Cattolici e copti

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view post Posted on 6/1/2013, 23:36




Egitto; mons. Mina: «Natale di fede e speranza ma situazione pesante»

Domani, la festività per le Chiese ortodosse e cattoliche di rito orientale

6 genneio 2013

Nonostante l'incertezza politica, in Egitto le chiese ortodosse e quelle cattoliche di rito orientale che seguono il calendario giuliano si apprestano –come ha ricordato il Papa all'Angelus– a celebrare, domani, il Natale con fede e speranza nel futuro, anche se non mancano i timori. «Dobbiamo avere fede, dobbiamo avere speranza, anche se la situazione è pesante: comunque Natale rimane Natale, la felicità è nel cuore e non nella situazione politica», ha detto il vescovo di Giza, monsignor Antonios Aziz Mina ai microfoni della Radio Vaticana.

«Noi abbiamo sempre fiducia di poter uscire dall'impasse per poter arrivare un giorno alla pace vera e propria, non solo per il nostro Paese ma per i Paesi di tutto il mondo», ha aggiunto. Quanto ai leader islamici estremisti che minacciano i musulmani, monsignor Mina commenta: «sono estremisti, hanno questa chiusura mentale ed è questo che ha spaccato il popolo di Egitto in due fazioni: gli islamisti, che credono di essere i veri credenti, e tutti gli altri - i musulmani moderati, i cristiani o qualsiasi altra fazione, non soltanto religiosa - sono ritenuti da loro miscredenti».

Il vescovo di Giza ragguaglia poi sulla situazione nel Paese, dopo la vittoria del `sì´ al referendum che inserisce la Shari'a tra le fonti di diritto nella Costituzione egiziana. «La situazione - dice - è diventata più tranquilla perché non ci sono più manifestazioni. Tutti si preparano per le elezioni parlamentari. Spero che possano prepararsi bene per una battaglia che sia corretta e giusta, per arrivare a vedere chi prenderà in mano la guida di questo Paese». Dunque che tipo di Natale si festeggia quest'anno in Egitto? Qual è la testimonianza che la Chiesa locale può dare al mondo? «Quest'anno è pieno di ricorrenze: è l'Anno della fede, della nuova evangelizzazione ed è l'anno in cui abbiamo ricevuto dalle mani del Santo Padre l'Esortazione apostolica del Sinodo per il Medio Oriente del 2010, il cui titolo era: “La Chiesa, comunione e testimonianza”. Non si può fare né comunione né testimonianza senza fede - conclude - e la fede ci spinge ad evangelizzare, a testimoniare, a dare testimonianza della nostra fede».

Vatican Insider
 
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view post Posted on 8/1/2013, 00:27




7 gennaio 2013

Egitto, il Natale copto-ortodosso senza tensioni. Morsi fa gli auguri a Tawadros II
Le celebrazioni sono iniziate la scorsa notte in tutto il Paese. Forze di sicurezza davanti alla cattedrale di S. Marco al Cairo e alla chiesa di tutti i Santi ad Alessandria. Per il patriarca Tawadros II, i copti ortodossi sono orgogliosi di far parte di un Egitto composto da cristiani e musulmani. Il presidente Morsi e Mohamed Badie, guida suprema dei Fratelli musulmani vanno contro il "dictat" dei salafiti sugli auguri di buon Natale ai cristiani.

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Il Cairo - "La Chiesa copta è parte integrante dell'Egitto. Il Paese è unito dai tempi del faraone Menes e lo rimarrà per sempre, nessuna forza potrà dividerlo". È quanto afferma il patriarca Tawadros II alla messa per il Natale copto-ortodosso, celebrata la notte scorsa nella cattedrale di S. Marco al Cairo. Alla funzione hanno partecipato diverse migliaia di persone, fra cui Rifaa El-Tahtawi, delegato del presidente di Mohammed Morsi e varie personalità politiche dell'opposizione, come Amr Moussa ex candidato alle presidenziali ed ex capo della Lega araba.

La presenza del rappresentante del presidente Morsi è un segno di distensione della leadership dall'islam più radicale. Nei giorni scorsi diversi imam salafiti hanno lanciato una fatwa che definisce "traditori" e "apostati" quei musulmani che augurano buon Natale ai copti. La sentenza ha suscitato polemiche in tutto il Paese. Lo stesso Ahmed al Tayeb, grande imam di al-Azhar ha rigettato la posizione dei salafiti. Il leader del più importante ateneo dell'islam sunnita ha invitato per primo gli auguri alla comunità copta-ortodossa, manifestando la sua personale vicinanza alla minoranza cristiana. Ieri il presidente Mohammed Morsi e Mohamed Badie, guida suprema dei Fratelli musulmani, hanno augurato "buon Natale" al patriarca Tawadros II e a tutti i copti. Il presidente ha telefonato di persona al capo della Chiesa copta-ortodossa, congratulandosi con la minoranza cristiana e augurando ad essa prosperità per il nuovo anno. Tali segni di distensione giungono dopo mesi di tensioni e paura causati dalla salita al potere dei Fratelli musulmani e dall'approvazione della costituzione che inserisce i dettami della sharia fra le fonti del diritto e vincola i cristiani alla legge coranica.

Nella sua omelia, il successore di Shenouda III ha sottolineato che i cristiani "amano questa terra e questo Paese solcato dal Nilo e sono orgogliosi di farne parte." Egli risponde in questo modo agli islamisti, ma anche a molti copti che nei giorni scorsi hanno lanciato appelli per un Egitto diviso secondo le confessioni religiose. In un'intervista rilasciata nei giorni scorsi all'emittente indiana Mbc Tv, Tawadros II ha ribadito l'estraneità della Chiesa in questioni politiche, ma ha invitato i copti-ortodossi a lavorare con i musulmani per costruire un nuovo Egitto.

le celebrazioni per il Natale copto-ortodosso si stanno svolgendo in tutto il Paese senza particolari problemi. L'esercito ha disposto cordoni di sicurezza davanti alla cattedrale di S. Marco al Cairo e alla Chiesa dei Santi di Alessandria, dove il 31 dicembre 2011 un bomba ha ucciso 24 persone.

AsiaNews
 
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view post Posted on 8/1/2013, 01:35




8 gennaio 2013

Il Patriarca Tawadros II: delirante l'idea di dividere l'Egitto per creare uno “Stato copto”
Gli esponenti della diaspora copta che hanno lanciato l'idea di dividere l'Egitto per creare uno Stato-enclave copto sono degli “squilibrati”. A dirlo è Papa Tawadros II in persona, da due mesi alla guida della più numerosa comunità cristiana presente in un Paese arabo.

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Il Cairo (Fides) - In un'intervista rilasciata all'agenzia turca Anadolu in occasione del Natale copto, e rilanciata dai media egiziani, Papa Tawadros ha affermato con forza che “la Chiesa è parte integrante di quell'Egitto che non sarà diviso, che è unito dai tempi del Faraone Menes e lo rimarrà per sempre”. Il Patriarca ha anche aggiunto che la condizione dei copti nel nuovo quadro politico dominato dalle correnti islamiste “non rappresenta una crisi”, facendo notare che incidenti a sfondo confessionale hanno punteggiato la cronaca egiziana già nel corso degli ultimi decenni. Tawadros ha anche ribadito che le riserve dei copti davanti alla nuova Costituzione non possono essere interpretate come una reazione di carattere settario: esse esprimono solo preoccupazione rispetto agli articoli della carta costituzionale che “non sono coerenti con i principi di cittadinanza”.

Durante la veglia di Natale, i militanti di alcuni partiti egiziani hanno esposto striscioni di augurio davanti alla Cattedrale di San Marco dove il Patriarca ha celebrato la solennità liturgica natalizia. Alla celebrazione erano presenti numerose personalità politiche dell'opposizione, compreso l'ex Segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa. Il Presidente Morsi ha reso omaggio per telefono al Patriarca, e ha inviato in propria rappresentanza alla liturgia del Natale il Capo del gabinetto presidenziale, Refaa El-Tahtawi. Secondo fonti locali, consultate dall'Agenzia Fides, è stata rispettata la richiesta del Patriarca di non applaudire o rumoreggiare in chiesa all'ingresso dei leader politici. Già a novembre il nuovo Patriarca aveva chiesto che i fedeli si astenessero dagli applausi e dagli “ululati” durante le celebrazioni liturgiche, rispettando le chiese come case di Dio.

salafiti-egitto-chiesa-mina-tawadros



La Perfetta Letizia
 
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view post Posted on 9/1/2013, 00:23




Natale in Egitto

08 gennaio 2013

di Roberto Catalano

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Tra la preoccupazione per l'instabilità del Paese e il ricordo della strage compiuta due anni fa ad Alessandria, i copti hanno festeggiato la natività il 7 gennaio. Alla celebrazione del patriarca Tawadros II nella cattedrale di San Marco al Cairo erano presenti anche rappresentanti delle istituzioni

Mi ha fatto impressione arrivare a Luxor il 26 dicembre scorso e trovare nella comunità di suore che mi ha ospitato un gruppo impegnato nella preparazione di un bel presepe. Certo: noi ormai il Natale lo avevamo celebrato, i copti, invece, si preparavano alla celebrazione della nascita di Gesù che cade il 7 gennaio.

La Chiesa copta, sia ortodossa che cattolica, ha vissuto la preparazione al Natale, quest’anno, non senza le apprensioni che da mesi caratterizzano tutto il popolo egiziano. C’erano varie paure, legate anche alla strage che si compì proprio la notte di Natale del 2011 ad Alessandria, dove morirono 24 cristiani. Per questo anche quest’anno le chiese erano sorvegliate, con una particolare attenzione alla cattedrale di San Marco e alla chiesa di Tutti i Santi di Alessandria.

Nonostante il "diktat" dei salafiti di non rivolgere gli auguri di buon Natale ai cristiani, dopo la visita delle autorità dell’università al-Azhar, il capo della Chiesa copta-ortodossa ha ricevuto la telefonata anche del presidente Morsi che si è congratulato con la minoranza cristiana, augurando ad essa prosperità per il nuovo anno. Anche Mohamed Badie, guida suprema dei Fratelli musulmani, ha augurato buon Natale al patriarca Tawadros II e a tutti i copti.

«La Chiesa copta è parte integrante dell'Egitto. Il Paese è unito dai tempi del faraone Menes e lo rimarrà per sempre, nessuna forza potrà dividerlo», ha affermato il neo-patriarca Tawadros II, durante la solenne celebrazione della messa nella cattedrale di San Marco al Cairo. Alla funzione hanno partecipato diverse migliaia di persone, e fra loro rappresentanti importanti delle istituzioni: Rifaa El-Tahtawi, delegato del presidente di Mohammed Morsi, e Amr Moussa, ex candidato alle presidenziali ed ex capo della Lega araba.

Nel corso della sua omelia, Tawadros II ha sottolineato che i cristiani «amano questa terra e questo Paese solcato dal Nilo e sono orgogliosi di farne parte». In un'intervista rilasciata nei giorni scorsi all'emittente indiana Mbc Tv, Tawadros II ha ribadito l'estraneità della Chiesa in questioni politiche, ma ha invitato i copti-ortodossi a lavorare con i musulmani per costruire un nuovo Egitto.

Infatti, negli ultimi giorni alcuni esponenti della diaspora copta avevano lanciato l'idea di dividere l'Egitto per creare uno Stato-enclave copto. Il papa Tawadros II non ha esitato a definire tale proposta delirante. Tawadros in questi giorni ha sottolineato come le riserve dei copti davanti alla nuova Costituzione non debbano essere interpretate come una reazione di carattere settario, ma, piuttosto, come una espressione della preoccupazione suscitata dalla presenza di articoli nella carta costituzionale che «non sono coerenti con i principi di cittadinanza».

Città Nuova
 
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view post Posted on 10/1/2013, 17:35




La comunità copta egiziana lunedì celebra il primo Natale sotto le autorità politiche di ispirazione islamica.

Video

Pubblicato in data 6 gennaio 2013


da http://it.euronews.com/

 
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view post Posted on 12/1/2013, 11:01




11 gennaio 2013

Egitto: con il Patriarca Tawadros più vicino un Consiglio delle Chiese cristiane

Il nuovo clima di apertura e collaborazione che si è registrato negli ultimi mesi tra le diverse comunità cristiane egiziane potrebbe portare presto alla istituzione di un Consiglio delle Chiese cristiane in Egitto. Lo riferisce all'agenzia Fides il vescovo ausiliare di Alessandria dei copti cattolici, Botros Fahim Awad Hanna, aggiungendo che tale intento condiviso potrebbe essere delineato in occasione della imminente Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, in programma dal 18 al 25 gennaio. “Nei tempi recenti, anche per aiutare un discernimento comune dei fatti e dei fenomeni legati alla Primavera araba” spiega a Fides Anba Botros “si sono svolti più di dieci incontri tra i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane. Ora si tratta di stendere degli statuti di un organismo che esprima una posizione condivisa dei cristiani egiziani soprattutto sul terreno delle questioni politiche e sociali”. Al nuovo clima di dialogo e di prossimità tra i cristiani ha dato un contributo decisivo la figura di Tawadros II, patriarca della Chiesa copta ortodossa dallo scorso 4 novembre. Martedì scorso Tawadros ha accolto il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, nel quadro della visita realizzata dal porporato in Egitto. A dicembre, in occasione delle festività natalizie, il patriarca copto ortodosso aveva voluto rendere personalmente omaggio con una visita a tutti i capi delle Chiese cristiane presenti in Egitto che seguono il calendario gregoriano. “In quell'occasione” riferisce il vescovo Hanna “ha espresso il desiderio di incontrarci almeno una volta al mese. Il nuovo Patriarca Tawadros si mostra consapevole della importanza cruciale del cammino ecumenico, e allo stesso tempo rivela il suo profilo di pastore. Ha detto: le questioni dottrinali dobbiamo lasciarle ai teologi. Noi, come pastori, dobbiamo esprimere davanti a tutti il nostro affetto fraterno, nella carità reciproca. Va ricordato che il suo motto è la frase della prima Lettera di San Paolo ai Corinzi: la carità non avrà mai fine”. (R.P.)

Radio Vaticana
 
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view post Posted on 16/1/2013, 16:30




15/01/2013

Egitto, scocca l’ora del Consiglio delle Chiese cristiane

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Il papa copto Tawadros II



L’organismo sarà presieduto dal papa copto Tawadros II e rappresenterà tutti i fedeli


Giorgio Bernardelli

In Egitto nascerà il Consiglio delle Chiese cristiane. E - secondo quanto afferma il sito del giornale copto egiziano Watani - la sua costituzione verrà annunciata durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che anche al Cairo verrà celebrata come in tutto il mondo tra il 18 e il 25 gennaio. Ad anticipare la notizia è stato in un’intervista il vescovo copto cattolico Boutros Fahim, secondo il quale l’organismo sarà presieduto dal papa copto Tawadros II e vedrà rappresentati anche gli evangelici egiziani.

In Egitto la Chiesa copta ortodossa è largamente maggioritaria: si stima che a questa denominazione appartengano oltre 7 milioni di fedeli, pari cioè al 95 per cento dei cristiani. La Chiesa copta cattolica - in comunione con il Papa e guidata dal patriarca Antonios Naguib (da un anno a questa parte gravemente malato) - conta circa 160 mila fedeli, mentre i protestanti di diverse denominazioni sono complessivamente 27 mila. Da segnalare anche la presenza di una comunità greco ortodossa, guidata dal patriarca Teodoro II, che in Egitto conta circa 40 mila fedeli.

Proprio le tensioni politiche che il Paese sta attraversando in questi mesi sono state l’occasione per una collaborazione più stretta tra le diverse denominazioni cristiane. In novembre - ad esempio - venne assunta insieme la decisione di ritirare i rappresentanti di tutte le Chiese dall’Assemblea Costituente, come segno di protesta contro le ambiguità degli islamisti sul rispetto delle minoranze. Ma un contributo decisivo al passo avanti nelle relazioni ecumeniche è venuto anche dalla personalità di Tawadros, che fin dai suoi primi passi alla guida della comunità copta ha mostrato di credere molto nell’unità dei cristiani.

Sempre il vescovo Fahim aveva raccontato qualche giorno fa in un’intervista rilasciata all’agenzia Fides che il papa copto «si mostra consapevole dell’importanza cruciale del cammino ecumenico, e allo stesso tempo rivela il suo profilo di pastore. Ha detto: le questioni dottrinali dobbiamo lasciarle ai teologi. Noi, come pastori, dobbiamo esprimere davanti a tutti il nostro affetto fraterno, nella carità reciproca. Va ricordato che il suo motto è la frase della prima Lettera di San Paolo ai Corinzi: la carità non avrà mai fine».

Il 24 dicembre - alla vigilia del Natale delle Chiese che seguono il calendario latino - Tawadros II aveva anche inviato personalmente via Twitter i suoi auguri a tutti i «fratelli che celebrano oggi il Natale». «Auguri di gioia, bontà e pace - aveva scritto - nella vita, nel lavoro e nelle vostre case».

Vaticanin sider
 
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view post Posted on 16/1/2013, 17:19




16/01/2013

Un nuovo Patriarca nell'Egitto dei Fratelli Musulmani

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Ibrahim Isaac Sidrak



Il vescovo di Minya Ibrahim Isaac Sidrak succede al dimissionario Naguib alla guida della Chiesa copta cattolica. Nuove prospettive di comunione e strategie comuni con i copti ortodossi di Papa Tawadros

Andrea Tornielli

Il nuovo Patriarca copto cattolico è il 57enne Ibrahim Isaac Sidrak, finora vescovo nella sede episcopale di Minya dei copti cattolici. Dalle prime indiscrezioni filtrate da ambienti cattolici egiziani, il sinodo copto cattolico ha dovuto vincere le iniziali resistenze del vescovo a assumere la carica patriarcale come successore del dimissionario cardinale Antonios Naguib.

Il nuovo Patriarca è nato il 19 agosto 1955 a Beni-Cliker, nella Eparchia di Assiut. Ha studiato filosofia e teologia al Cairo, nel Seminario Maggiore di Maadi, ed è stato ordinato sacerdote nel febbraio 1980. Ha studiato presso la Pontificia Università Gregoriana conseguendo la licenza in Teologia dogmatica, disciplina che poi ha anche insegnato nel seminario di Maadi. Dal 1990 al 2001 è stato rettore dello stesso Seminario e direttore dell'Ufficio catechistico di Sakakini. divenendo nel 2002 parroco nella cattedrale copta cattolica del Cairo. Nel settembre di quello stesso anno è stato scelto dal sinodo come eparca della diocesi di Minya, succedendo anche in quella sede vescovile ad Antonios Naguib.

Nell'area di Minya, 250 km a sud del Cairo, si concentra più di un quinto dei circa 200mila copti cattolici presenti in Egitto. Negli ultimi lustri l'eparchia si è distinta per il dinamismo pastorale e sociale, curando il campo della catechesi e delle iniziative di carità rivolte in particolere a disoccupati, prostitute, carcerati e famiglie in crisi.

Ibrahim Sidrak ha sostenuto e accompagnato il fervore apostolico della sua diocesi. Negli ultimi anni, il vescovo ha partecipato al Sinodo per l'Africa (2009) e a quello sul Medio Oriente (2010). Si è sempre distinto per le posizioni equilibrate e realiste, Davanti alla rivoluzione del 25 gennaio 2011 ha sempre sottolineato l'incapacità del vecchio regime di farsi carico delle richieste di cambiamento che salivano dalla società egiziana già negli anni precedenti, calibrando giudizi avvertiti anche rispetto agli attentati e le violenze che prima e dopo la sollevazione hanno colpito i cristiani: “Bisogna sapere” ha detto in un'intervista rilasciata nella primavera 2012 all'Agenzia Apic “che gli attacchi di questo tipo fanno parte del gioco, per seminare il disordine e distogliere l'attenzione dai problemi del momento, per esempio dai problemi sociali. Il popolo manifesta, domanda dignità, reclama miglioramenti della sua condizione materiale, allora si provoca un diversivo. Il regime organizza o lascia fare gli attentati. I salafiti e i Fratelli musulmani ne approfittano. Il regime abusa degli incidenti in cui cristiani e musulmani si scontrano, e fa fruttare le tensioni a proprio vantaggio”.

Per il nuovo Patriarca copto cattolico si aprono prospettive inedite di collaborazione con il Papa copto ortodosso Tawadros II - anche lui all'inizio del suo ministero patriarcale – nell'Egitto politicamente segnato dai successi e dalle pulsioni egemoniche delle forze islamiste.

Vaticanin sider
 
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view post Posted on 30/1/2013, 10:10




Egitto. I vescovi cattolici: la rivoluzione ha ripreso vigore

notizia del 30 gennaio 2013 - 08:33:04

“L’Egitto è un Paese profondamente diviso” e le proteste represse duramente da esercito e polizia, sono “contro il presidente Morsi e il suo regime islamista. Si manifesta contro la religione nella sua forma fondamentalista e contro la mancanza di libertà. La rivoluzione non è morta, si era fermata, ma ora ha ripreso vigore”. È quanto afferma il portavoce dei vescovi copto-cattolici egiziani, padre Rafiq Greiche, che commenta all'agenzia Sir le violente manifestazioni di questi giorni nel Paese, a 2 anni dalla rivoluzione che defenestrò il presidente Mubarak. Per riportare la calma non sono bastati gli inviti al dialogo del presidente Morsi all’opposizione, rispediti al mittente dal suo leader, El Baradei. Un rifiuto motivato poiché, spiega il portavoce, “si tratta di un dialogo privo di agenda, fatto a uso delle telecamere. Non è stato fatto nulla per riportare la calma, necessaria a impostare un dialogo fruttuoso”. Sullo sfondo resta l’insoddisfazione per l’approvazione di una Costituzione che non garantisce i non musulmani e i liberali. “Il dialogo non può prescindere dal ridiscutere una nuova Carta”, afferma padre Greiche, per il quale “i giovani che manifestano sono più avanti nella lotta politica dell’opposizione. I giovani rappresentano ancora la grande chance per l’Egitto”. Ma, intanto, il Paese ha necessità di uscire subito da questa grave crisi politica: la strada da seguire, per padre Greiche, chiede che “il presidente Morsi si stacchi dai Fratelli Musulmani, diventando di fatto, il presidente di tutto il popolo” e che “la presidenza, intesa come istituzione, si liberi dall’influenza dei partiti; altri punti sono riportare la calma nella popolazione, creare una nuova Commissione per rivedere la Costituzione e aprire il Governo ad altre istanze politiche, che non siano solo quelle islamiste, così da condurre il Paese fuori dal guado di una crisi che mina anche la ripresa economica. Le Chiese in Egitto sono pronte a fare la loro parte favorendo contatti e relazioni avendo come obiettivo il dialogo e la pace. Ma perché ciò avvenga è necessario che la comunità internazionale faccia pressioni politiche e diplomatiche sul governo Morsi a difesa dei diritti umani delle minoranze e della popolazione intera”.

Radio Vaticana
 
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view post Posted on 7/4/2013, 22:26




4 aprile 2013

Il patriarca copto ortodosso Tawadros II andrà da papa Francesco

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Tawadros II


Secondo l'agenzia Fides presto l'incontro si realizzerà a Roma

Il patriarca copto ortodosso di Alessandria, Tawadros II, ha manifestato il desiderio di recarsi a Roma per incontrare papa Francesco.

Secondo fonti giornalistiche egiziane citate dall'agenzia vaticana Fides - come il quotidiano Al-masry Al-youm -, l'intenzione è stata espressa dal capo della più consistente Chiesa cristiana del mondo arabo ieri sera, quando papa Tawadros ha ricevuto presso la cattedrale di San Marco la visita di monsignor Jean-Paul Gobel, nominato nunzio apostolico in Egitto lo scorso 5 gennaio.

Nell'incontro tra il nunzio Gobel e papa Tawadros è stato confermato il proposito di rendere sempre più intensa la cooperazione fraterna tra la Chiesa copta ortodossa e la Chiesa cattolica. La visita del patriarca copto ortodosso alla Sede Apostolica di Roma e al suo Vescovo rappresenterebbe un evento di primo rilievo dal punto di vista ecumenico.

Il predecessore di Tawadros, papa Shenuda III, aveva incontrato in Vaticano Paolo VI giusto quaranta anni fa, nel maggio 1973. In quell'occasione il Pontefice e il patriarca copto-ortodosso avevano sottoscritto una importante dichiarazione cristologica comune e avevano avviato il dialogo ecumenico bilaterale tra le due Chiese.

Vaticaninsider
 
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view post Posted on 24/4/2013, 08:58




Aggiornamento

24 aprile 2013

Il papa copto incontra Francesco

L'11 maggio Tawadros II a Roma per incontrare il pontefice al centro dei colloqui la situazione difficile delle minoranze cristiane

Giorgio Bernardelli

Si terrà sabato 11 maggio l'attesa visita in Vaticano del papa copto Tawadros II, guida spirituale dei cristiani dell'Egitto. Sarà il suo primo viaggio all'estero dall'elezione - avvenuta nello scorso mese di novembre - e culminerà nell'incontro con Papa Francesco. A diffondere la notizia della data è stato da Parigi BlogCopte.fr, il sito della comunità copta francese. Aggiungendo anche un particolare molto importante per le comunità della diaspora: durante il viaggio Tawadros visiterà anche alcune delle parrocchie copte d'Europa. Del resto proprio l'attenzione particolare alle comunità che vivono ormai lontano dall'Egitto è stata una delle prime scelte del papa copto, che già nel mese di gennaio aveva nominato il vescovo di Milano Kyrillos suo delegato per il Vecchio Continente.

Il momento centrale del viaggio sarà comunque l'incontro con Francesco: avverrà a quarant'anni dalla prima e finora unica visita di un Papa copto in Vaticano, quella di Shenouda III - il predecessore di Tawadros - che incontrò Paolo VI a Roma nel 1973. In quell'occasione il Pontefice e la guida spirituale dei copti firmarono anche una dichiarazione comune. Quella visita arrivò dopo che nel 1968, con un gesto dal profondo significato ecumenico, Montini aveva donato alla Chiesa copta che venera san Marco come proprio fondatore alcune delle reliquie che da secoli sono venerate a Venezia. Il 24 febbraio 2000, poi, fu Giovanni Paolo II a recarsi in visita alla residenza del papa copto al Cairo, dove incontrò lo stesso Shenouda III, scomparso nel marzo 2012. «Sono convinto che l'Egitto sia veramente un luogo sacro - disse Wojtyla in quell'occasione - e tutti noi che veniamo da Roma ci sentiamo a casa. La casa di Marco. San Marco era così vicino a Pietro».

Il viaggio di Tawadros a Roma cadrà pochi giorni dopo la celebrazione della Pasqua che i copti - come tutte le Chiese d'Oriente - vivranno il 5 maggio. Ma soprattutto cadrà in un momento particolarmente delicato per la vita dei cristiani d'Egitto: risalgono ad appena a pochi giorni fa i gravissimi incidenti sfociati in un assalto da parte di alcuni estremisti islamici alla cattedrale di San Marco, nel quartiere di Abbasyia al Cairo. Un episodio particolarmente grave, condannato apertamente dallo stesso presidente Mohammed Morsi, esponente dei Fratelli musulmani. Nonostante queste parole non sono pochi i copti che sostengono che proprio le forzature politiche introdotte in questi mesi in Egitto dagli islamisti abbiano aperto la strada alle violenze.

L'incontro in Vaticano sarà anche l'occasione per confermare il forte impegno di Tawadros in campo ecumenico: al nuovo papa copto si deve infatti l'iniziativa dell'istituzione del Consiglio delle Chiese in Egitto, voluto come istanza per dare continuità ai rapporti fraterni instaurati tra le diverse confessioni cristiane nella difficile situazione attuale. In occasione poi della rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI Tawadros ha anche inviato un messaggio in cui ha espresso la gratitudine sua e dell'intera comunità copta per la vicinanza dimostrata da Ratzinger alle sofferenze dei cristiani dell'Egitto.

Vatican Insider
 
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view post Posted on 10/5/2013, 15:56




10 maggio 2013

Tawadros II a Francesco: “Santità, l’aspettiamo in Egitto”

E’ l’invito del papa copto dopo l’udienza in Vaticano. Bergoglio: “La condivisione delle sofferenze strumento di unità”

Giorgio Bernardelli

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Papa Bergoglio con Tawadros II



Il Papa Copto Tawadros II ha invitato Papa Francesco a visitare l'Egitto. «Spero di avere presto l'onore di accogliere Sua Santità nel mio amato Paese», ha detto la guida spirituale della maggiore Chiesa cristiana del Medio Oriente parlando ai giornalisti a margine dell'udienza avvenuta questa mattina in Vaticano. Già Giovanni Paolo II visitò l'Egitto nel 2000 durante il suo pellegrinaggio giubilare ai Luoghi della salvezza. Ma dopo gli eventi della Primavera araba un viaggio di Papa Francesco in Egitto avrebbe un significato del tutto particolare.

Se dovesse realizzarsi, infatti, la visita sancirebbe un momento simbolico molto forte di quello che Bergoglio - nel discorso rivolto proprio questa mattina a Tawadros – ha definito l'«ecumenismo della sofferenza» sperimentato dai cristiani in questi ultimi due anni in Egitto. «Come il sangue dei martiri è stato seme di forza e di fertilità per la Chiesa - ha detto Francesco -, così la condivisione delle sofferenze quotidiane può divenire strumento efficace di unità». Aggiungendo però subito una precisazione molto significativa: questa condivisione - ha detto - «vale anche, in certo modo, nel quadro più ampio della società e dei rapporti tra cristiani e non cristiani: dalla comune sofferenza, possono infatti germogliare, con l’aiuto di Dio, perdono e riconciliazione».

È stato l'unico accenno indiretto di Francesco alla situazione politica dell'Egitto, all'interno di un discorso che - come annunciato - è stato interamente dedicato alle questioni ecumeniche. L'incontro è avvenuto nella Biblioteca del Palazzo Apostolico ed è stata seguito da una preghiera comune. Ricordando la dichiarazione sottoscritta da Shenouda III e Paolo VI esattamente quarant'anni fa, Francesco ha detto di essere lieto «di poter oggi confermare quanto i nostri illustri predecessori solennemente dichiararono, siamo lieti di riconoscerci uniti dall’unico battesimo, di cui è espressione speciale la nostra comune preghiera, la quale anela al giorno in cui, compiendosi il desiderio del Signore, potremo comunicare all’unico calice». Bergoglio ha anche lodato l'iniziativa della nascita del Consiglio delle Chiese d'Egitto, fortemente voluta da Tawadros II: «Sappia - ha detto al patriarca che da appena sei mesi siede sulla cattedra di San Marco - che il suo sforzo a favore della comunione tra i credenti in Cristo, così come il suo vigile interesse per le sorti del suo Paese e per il ruolo delle comunità cristiane all’interno della società egiziana, trovano una profonda eco nel cuore del successore di Pietro e dell’intera comunità cattolica».

Sia da parte copta sia da parte vaticana c'è stata molta attenzione ad evitare incomprensioni con il mondo islamico egiziano e in particolare con al Azhar, il grande centro di studi sunnita al Cairo. E va segnalato che la sala stampa della Santa Sede ha subito diffuso anche in arabo il testo integrale del discorso di Papa Francesco. Ma - anche al di là di questo aspetto - le parole di Bergoglio sulla sofferenza patita anche dai non cristiani in Egitto si inseriscono nella linea di non esasperare ulteriormente le tensioni confessionali nel Paese, portata avanti costantemente in questi mesi da Tawadros II.

LaStampa.it/Vatican Insider
 
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view post Posted on 14/5/2013, 14:28





Il Papa vuole visitare l’Egitto


12 maggio 2013 - 12:00

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Foto: EPA



Papa Francesco ha espresso il desiderio di visitare l’Egitto, come ha raccontato sabato nella sua intervista a radio Vaticano il patriarca della Chiesa Ortodossa Copta Teodoro II, il quale è stato accolto dal pontefice il 10 maggio al Palazzo Apostolico. Ancora non è stata stabilita la data della visita.

Il patriarca ha definito l’incontro con il Papa Cattolico “fantastico” ed ha espresso la certezza che potrà migliorare i rapporti fra cattolici e ortodossi.

Attualmente, secondo i dati ufficiali, il numero di copti in Egitto è di circa 10 milioni di persone.

La Voce della Russia
 
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view post Posted on 28/8/2013, 16:10




28 agosto 2013 09:48

Minya: scuole, chiese e orfanotrofi bruciati per cancellare ogni traccia dei cristiani

Nei raid dopo la destituzione di Morsi, gli islamisti si sono accaniti persino su oggetti innocui come i giocattoli dei bambini. Le strutture ospitavano anche figli di musulmani provenienti dalle aree rurali.


Minya - Con almeno 20 assalti contro chiese, scuole e orfanotrofi cristiani, il governatorato di Minya è l'area dell'Egitto dove gli islamisti hanno colpito con più violenza e brutalità. "Gli islamisti - afferma un residente - hanno bruciato e distrutto tutto. Il loro fine era quello di cancellare ogni traccia dei cristiani, anche gli orfanotrofi sono stati distrutti e saccheggiati".

Gli abitanti raccontano che dopo aver assaltato la chiesa Prince Tadros el-Shatbi, gli estremisti islamici armati si sono diretti verso i due istituti per piccoli disagiati situati vicino alla parrocchia. Essi hanno prima rubato tutte le offerte, i vestiti, i giochi dei bambini, per poi dare alle fiamme l'intero edificio. Il rogo è durato oltre 5 ore. "Fortunatamente - continua la fonte - i bambini sono stati portati in salvo prima dell'arrivo degli islamisti". Come altri luoghi appartenenti ai cristiani, i due istituti che ospitavano centinaia di orfani sono ormai ridotti a un cumulo di macerie. I criminali non si sono limitati a distruggere i due istituti, ma hanno anche demolito la piccola galleria dove i bambini esponevano i loro lavori manuali per ricevere piccole donazioni e le abitazioni di alcune famiglie a servizio dell'orfanotrofio.

Shurkri Huzayn, 40 anni, è il guardiano dell'orfanotrofio. Anch'egli orfano cresciuto nell'istituto, ha assistito all'assalto compiuto dai salafiti e afferma: "Che razza di persone sono queste? Nemmeno dei bruti assalterebbero un orfanotrofio". L'uomo racconta che gli islamisti si sono accaniti su ogni oggetto che simboleggiava il cristianesimo e la modernità, compresi i computer. Usciti dall'edificio i terroristi hanno bruciato i negozi vicini e le scuole, come quella copta di St. Joseph School gestita dalle suore, una farmacia e un ristorante. I muri sui lati della strada sono stati imbrattate da insulti e scritte contro i cristiani. Alcuni giorni dopo lo scempio, Shukri Huzayn ha scritto sull'unica parete ancora pulita un messaggio agli islamisti: "Nonostante quello che avete fatto, chiediamo a Dio di perdonarvi. Dio esiste".

Secondo un'insegnante della scuola St. Joseph, le conseguenze di questo attacco avranno grandi ripercussioni sulla vita quotidiana della popolazione cristiana. "Gli insegnanti - afferma la donna - non sanno quando potrà cominciare l'anno scolastico, l'istituto serviva cristiani e musulmani e dava un'istruzione a centinaia di bambini provenienti dalle campagne, molti dei quali ospitati proprio nei due orfanotrofi".

AsiaNews
 
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O t t a
view post Posted on 12/9/2013, 14:28




Notizia del 12 settembre 2013 - 11:21:57

Egitto: il patriarca Tawadros riprende le catechesi pubbliche: l'odio non entri nel nostro cuore

Dopo una sospensione di circa 10 settimane, dovuta agli scontri che hanno sconvolto il Paese in seguito alla deposizione del Presidente Morsi - riferisce l'agenzia Fides - il patriarca copto ortodosso Tawadros II ieri è tornato ad apparire in pubblico in occasione del tradizionale incontro di preghiera e catechesi tenuto ogni mercoledì pomeriggio presso la cattedrale copta del Cairo. Nella sua predicazione – tenuta in concomitanza con il cosiddetto “capodanno copto”, primo giorno dell'anno secondo l'antico calendario egizio - Papa Tawadros ha fatto chiaro riferimento ai cristiani copti rimasti uccisi ad agosto negli attacchi subiti da parte dei gruppi islamisti, celebrandoli come nuovi martiri. “Il mondo si salva perchè è nelle mani di Dio, e l'Egitto ha un posto speciale nel Suo cuore. Dio ci dà la stessa fede e fiducia dei martiri, così che non dobbiamo essere nemici di nessuno. Non permettiamo all'odio e all'ostilità di penetrare nel nostro cuore” ha detto il Patriarca copto nel corso della sua predicazion

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