Nuovo RegnoIl Nuovo Regno (dinastie XVIII-XX: 1539-1075 a.C.), un lungo periodo storico che vede l'Egitto assumere un ruolo di protagonista nella scena politica del Vicino Oriente, nasce da quella riscossa "nazionale", guidata dai sovrani di XVII dinastia, che liberano il Delta dalla dominazione straniera degli Hyksos, i Principi dei Paesi Stranieri (dinastie XIV-XVII: 1640-1540 a.C.). Il Paese non si limita più alla difesa dei propri confini e a una moderata espansione verso sud ma, sotto la guida di una serie di faraoni particolarmente energici, come Thutmosis III, inaugura una politica aggressiva che ha lo scopo ultimo di realizzare un controllo diretto o indiretto sulla fascia siro-palestinese, oltre che sulla Nubia.
Stele a nome di Hui
Statua a nome di Hapuseneb
Gruppo statuario a nome di Merimaat e Nefertari
L'afflusso di ingenti bottini, conseguenti le ripetute vittorie militari, provoca una profonda trasformazione della società egiziana: accanto all'aristocrazia nata dalla guerra di liberazione emerge una nuova classe media e si creano nuovi centri di potere economico, in primo luogo quello che fa capo al clero del tempio di Amon a Tebe, che diventa così potente da risultare ingombrante per lo stesso faraone. Amenhotep IV/Akhenaton cerca di contenere le ingerenze politiche del sacerdozio tebano, sempre più invadenti, tramite una serie di cambiamenti: trasferisce la sua residenza dalla città sacra ad Amon, Tebe, ad Amarna; sostituisce il disco solare Aton ad Amon come divinità dinastica, forse unica, ed avvia una grande stagione architettonica e artistica, ispirata a nuovi canoni.
L'esperienza amarniana fallisce nel suo obiettivo di restaurazione del potere faraonico, ma il tentativo sarà ripreso non molto tempo dopo da Ramesse II in forme più caute e, per questo, più efficaci. Le dinastie ramessidi (dinastie XIX e XX: 1292-1075 a.C.), inoltre, dovranno affrontare problemi di politica internazionale e di difesa del Paese, in primo luogo dagli Ittiti e poi dai Popoli del Mare. Il paese riesce a difendere i propri confini ma, dopo Ramesse II, il controllo diretto e indiretto della potenza egiziana sul Vicino Oriente è destinato a ridursi sensibilmente.
Vasi ad anse verticali e a cratere in alabastro
Cofanetto per ashabti a nome di Nefuenhuy
Ushabti a nome di Amenemhat
Molti degli oggetti esposti nella sezione egiziana di Bologna risalgono a questo importante periodo storico; oltre alle numerose stele, ai vasi, al nucleo di rilievi tombali provenienti da Saqqara, alle statue funerarie e templari di dignitari di vario rango e di faraoni e altro ancora, in particolare va segnalato per la sua ricchezza il nucleo di statuette ushabti.
Gruppo statuario di Mainekhet e della sua famigliaIl gruppo statuario è costituito dai cinque componenti di un unico nucleo familiare, addossati ad una lastra dorsale; questa, lievemente arrotondata alla sommità, si prolunga a "L" sul lato anteriore, fornendo una base d'appoggio per le figure e un supporto scrittorio per la formula funeraria indirizzata al dio Osiride. Al centro del gruppo si trova lo scultore Mainekhet, il dedicatario della scultura, che abbraccia a sinistra la moglie, mancante del busto e della testa, e tiene con la mano destra il figlio primogenito. Gli altri due figli, un maschio ed una femmina di età inferiore, sono scalpellati negli spazi vuoti tra loro. Lo scultore dell'opera, forse lo stesso Mainekhet, ha composto il gruppo familiare con grande equilibrio grazie al sapiente gioco di abbracci che lega i genitori ai figli, facilmente identificabili per la nudità dei corpi e l'altezza inferiore.
DATAZIONE: Nuovo Regno: XVIII dinastia, regno di Thutmosis I o II (1493 - 1479 a.C.)
MATERIALE: calcare con tracce di colore
DIMENSIONI: cm 36,5 x 23
PROVENIENZA: Egitto:Tebe. Collezione Palagi (Nizzoli)
Testa di faraone con nemes: Thutmosis III (?)Questa splendida testa, priva di iscrizioni, è stata attribuita nel tempo a faraoni diversi: Neferhotep I, Apries, Hatshepsut, Thutmosis III o Amenhotep II. La maggioranza degli studiosi è attualmente concorde nell'identificarvi i tratti somatici del grande conquistatore Thutmosis III, il primo faraone che si spinse militarmente fin oltre il fiume Eufrate. Le caratteristiche stilistiche del volto, con il naso e la banda destra del copricapo di restauro, infatti, sono identiche a quelle di alcune statue a nome dello stesso sovrano esposte al Museo del Cairo. La testa, di poco inferiore alle dimensioni naturali, è ornata dal copricapo di stoffa nemes, molto calato sulla fronte, al cui centro si erge il serpente ureo; il volto è ovale con occhi, bocca e mento piuttosto piccoli, soprattutto se confrontati alle dimensioni delle arcate sopracciliari e delle linee di cosmetico.
DATAZIONE: Nuovo Regno: XVIII dinastia, regno di Thutmosis III (?) (1479 - 1426 a.C.)
MATERIALE: dolerite
DIMENSIONI: altezza cm 23
PROVENIENZA: Egitto: località ignota. Collezione Universitaria
Scarabeo "del matrimonio" di Amenhotep IIIIl faraone Amenhotep III scelse di commemorare alcuni eventi di particolare rilievo e significato politico del suo regno tramite l'emissione di scarabei di grandi dimensioni, da consegnare a principi e dignitari di alto rango egiziani e stranieri. A tale categoria di oggetti appartiene anche questo scarabeo detto "del matrimonio", emesso dal sovrano in un anno imprecisato di regno per ufficializzare il ruolo di prima moglie della regina Teye. Il testo in scrittura geroglifica inizia con la titolatura completa di Amenhotep III, prosegue con il nome di Teye e dei suoi genitori, Yuya e Tuya, e termina con l'indicazione dell'ampiezza dei territori governati dal faraone. Il dorso dell'animale, che rappresenta Khepri, il dio sole al momento del nascere, è reso con notevole verosimiglianza soprattutto nelle parti della testa, del clipeo e delle zampe, dove compaiono di nuovo i cartigli con i nomi della coppia regale.
DATAZIONE: Nuovo Regno: metà XVIII dinastia, regno di Amenhotep III (1390 - 1353 a.C.)
MATERIALE: steatite con tracce di invetriatura
DIMENSIONI: cm 8,7 x 6,1 x 2,7
PROVENIENZA: Egitto: località ignota. Collezione Palagi (Nizzoli ?)
Busto della dea SekhmetIl faraone Amenhotep III fece realizzare due serie di 360 statue raffiguranti la temibile Sekhmet, la figlia del dio Ra a testa di leonessa, per garantirsene la benevolenza in ogni giorno dell'anno. Gran parte di queste effigi furono collocate a Karnak nel tempio di Mut, la dea tebana che poteva assumere le funzioni di Sekhmet; molte altre arricchirono il tempio funerario di questo stesso sovrano sulla sponda occidentale del Nilo e, in minor numero, furono distribuite per la città di Tebe. Quasi tutte le collezioni di antichità egiziane ne conservano almeno un frammento ed anche il Museo di Bologna ha il proprio busto della dea, che indossa un largo collare del tipo usekh, costituito da numerose fila di pendenti sovrapposte, e una parrucca suddivisa in tre bande di capelli. Il punto di rottura della statua, poco al di sotto del seno, non permette di stabilire se la dea Sekhmet fosse seduta oppure in piedi.
DATAZIONE: Nuovo Regno, XVIII dinastia, regno di Amenhotep III (1390 - 1353 a.C.)
MATERIALE: diorite
DIMENSIONI: cm 59 x 33 x 35
PROVENIENZA: Egitto:Tebe (?) Collezione Palagi
Collana col nome del dio AtonFra i vari elementi che compongono questa collana - perline alternate a tubetti, testine della dea Hathor ed elementi vegetali - spicca un piccolo cartiglio in lamina d'oro in cui è scritto a sbalzo uno dei nomi del dio Aton. Questa divinità, che rappresenta per gli Egiziani il disco del sole, assunse grande importanza durante il regno del faraone Amenhotep IV/Akhenaton, soppiantando per un breve periodo il culto dell'importantissimo dio tebano Amon. La collana, databile al regno di Akhenaton, costituisce una raffinata testimonianza della devozione mostrata allora nei suoi confronti a discapito di tutte le altre divinità egiziane.
DATAZIONE: Nuovo Regno: XVIII dinastia, regno di Akhenaton (1353 - 1336 a.C.)
MATERIALE: faïence , corniola, oro
DIMENSIONI: cm 48
PROVENIENZA: Egitto: località ignota. Collezione Palagi
Anello con cartiglio a nome di TutankhamonQuesto anello in faïence turchese ha inciso sul castone il nome del sovrano Tutankhamon in caratteri geroglifici. Gli artigiani egiziani hanno modellato separatamente la verga a sezione circolare e il castone ovale, prima di unirli per creare l'anello, la cui fragilità induce a pensare che fosse usato quale amuleto oppure quale gioiello per circostanze od ambiti sociali particolari. Gli anelli a nome regale dello stesso tipo, spesso in faïence, ma anche in oro e argento, si diffusero a partire dal regno di Amenhotep III (1400-1390 a.C.), rimasero di gran moda per tutta la restante XVIII dinastia (1400-1292 a.C.) e, con piccole varianti, sopravvissero fino all'Epoca Tarda.
DATAZIONE: Nuovo Regno: XVIII dinastia, regno di Tutankhamon (1332 - 1323 a.C.)
MATERIALE: faïence turchese
DIMENSIONI: diametro max cm 2,3; larghezza max cm 1,15
PROVENIENZA: Egitto: località ignota. Collezione Palagi