Mal d'Egitto

Economia in Egitto

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O t t a
view post Posted on 26/11/2013, 10:17




Serioplast dalla Russia all’Egitto

Martedì 26 Novembre 2013 - 08:24

Serioplast, produttore bergamasco di flaconi e imballaggi rigidi in plastica con capacità da 5 ml a 5 litri, ha siglato un accordo con l’Agenzia per lo sviluppo economico della Regione di Leningrado per la costruzione di un nuovo stabilimento nel parco industriale Fedorovskoe, nella provincia di Tosno.

Il nuovo impianto per packaging e flaconi in materiale plastico prevede un investimento di 8 milioni di euro e la creazione di una quarantina di posti di lavoro. L’entrata in funzione è prevista nel corso del 2015.

La società guarda con attenzione anche al mercato africano: quest’anno ha aperto un nuovo impianto in Tunisia per tappi e flaconi, ed entro la fine del prossimo ha in programma di aprirne un secondo in Egitto, all’interno dello stabilimento Unilever, dove entreranno in funzione quattro linee per estrusione-soffiaggio.

Con sede a Dalmine (BG), Serioplast fa parte del gruppo Old Mill Holding insieme a Farmol (aerosol) e Seriomac (macchine per imballaggio). Nel 2012 ha realizzato un giro d’affari di 210 milioni di euro con oltre 900 addetti.


Polimerica
 
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O t t a
view post Posted on 24/1/2014, 09:58




Cooperazione sostenibile: anche nel caos egiziano si può

23 gennaio 2014

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Egitto Cospe


Nell’Egitto post-post rivoluzionario, mentre le città sono teatro di rivolta e di scontri tra i sostenitori del presidente deposto, Morsi, rappresentante dei Fratelli Musulmani e i laici liberali rappresentati dall’Esercito al governo, le campagne sono sostanzialmente lasciate a se stesse. Lontane anni luce dal fulcro delle rivolte e anche dagli interessi dei vari governi, regimi o di transizione che fossero, che si sono succeduti negli ultimi anni. E lo si vede arrivando a El Fayoum, zona rurale nei dintorni del Cairo, dove Cospe ha avviato recentemente un progetto di supporto ai piccoli agricoltori con l’introduzione di formazione su nuove tecniche e buone pratiche per migliorare le tecniche agricole e innalzare il reddito familiare.

Qui infatti le terre sono frazionate in moltissimi appezzamenti ( il 90% degli agricoltori sono piccoli proprietari terrieri) e coltivate con tecniche arcaiche, con forte uso di pesticidi chimici e dispersione di acqua per l’irrigazione. I terreni hanno scarsa redditività e le famiglie di conseguenza hanno redditi molto bassi e scarsa capacità di commerciare i propri prodotti. In Egitto l’agricoltura è infatti fondamentalmente di sussistenza e si coltivano principalmente mais, erbe aromatiche e orticole. Molti prodotti basici, come il grano, arrivano dalla Russia. Il Ministero dell’agricoltura è un grande pachiderma ben lontano dalla realtà dei contadini egiziani, che rimangono senza formazione, senza informazioni, senza associazioni di base che li rappresentano e con scarso accesso al credito bancario. Nessun miglioramento è stato fatto negli ultimi anni e anzi, dopo la Rivoluzione, senza più alcun controllo da parte dello stato, molte persone hanno cominciato a comprare e costruire su terreni agricoli innalzandone il valore di mercato e viziandone la compravendita.

Il rischio è che si perdano molti ettari coltivabili o che i piccoli agricoltori (spesso proprietari ma anche in affitto) non possano più permettersi la terra. Una situazione difficile che influisce sulla già disastrata economia del Paese in questo momento, e soprattutto sulla vita quotidiana di decine di migliaia di persone che vivono nelle zone rurali dell’Egitto.

Il progetto “small farmers” di Cospe, che coinvolge 2000 piccoli agricoltori e le loro famiglie di quattro villaggi di El Fayoum , è un piccolo intervento che però può costituire un’azione pilota e soprattutto un cambiamento reale per alcune comunità che avranno a disposizione: unità di compost, nuovi strumenti per arare, cisterne d’acqua e una formazione costante su ambiente, igiene, commercializzazione e infine sul Codex, una certificazione nazionale sulla qualità del cibo. Piccole rivoluzioni.

Greenreport.
 
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O t t a
view post Posted on 30/1/2014, 16:10




30 gennaio 2014

Lombardia vicina all’Egitto: 2,8 miliardi di investimenti

IL CAIRO

Da Milano al Cairo nel segno del business: oltre 2,8 miliardi di euro è infatti quanto viene investito dalla Regione nel Paese nord-africano sommando import annuale, fatturato delle imprese partecipate da lombarde e rimesse degli emigranti verso l’Egitto. Di questa cifra, circa 1 miliardo e mezzo viene dalla sola Milano. I dati emergono da una stima della Camera di commercio di Milano su dati Istat (import anno 2012), Banca d’Italia (rimesse anno 2012) e banca dati Reprint (investimenti diretti esteri - anno 2011). Nei primi nove mesi del 2013 supera gli 850 milioni di euro l’interscambio lombardo con l’Egitto e rappresenta un quarto del totale italiano. Le province più attive? Nell’export Milano (47,2% del totale regionale) e Brescia (14,4%), nell’import Mantova (30,8%). Quelle che crescono di più nonostante la crisi? Mantova, Pavia e Monza (secondo quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio su dati Istat, relativi a settembre 2013 e 2012). Per fare il punto della situazione l’appuntamento è martedì 4 febbraio presso la Camera di commercio di Milano con business focus sull’Egitto, cui seguiranno incontri d’affari. “Tra Milano, Lombardia ed Egitto esiste un forte legame di vicinanza che continua, nonostante la difficile crisi e la situazione di transizione che vive l’area - ha dichiarato Claudio Rotti, vice presidente del Comitato tecnico-scientifico per l'Internazionalizzazione di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano e presidente di Aice (Associazione italiana per il commercio estero di Confcommercio) -. Lo testimoniano non solo i dati di interscambio ma anche la forte presenza di imprenditori egiziani sul nostro territorio e di imprese partecipate da lombarde in Egitto. E questa giornata, dedicata a un business focus e ad incontri d’affari, vuol essere un’occasione non solo per mantenere saldi i rapporti economici esistenti ma anche per favorire nuovi progetti commerciali”. (Red)

SCHEDA / UNA GIORNATA DEDICATA ALL’EGITTO

Dalle 9.30 alle 12.30 di martedì 4 febbraio presso la Camera di commercio di Milano business focus sull’Egitto e incontri d’affari per le imprese. L’incontro vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e delle imprese, guidati dal primo sottosegretario del ministero del Commercio e dell'Industria Mohamed Dawood. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 18, incontri b2b con 15 aziende egiziane dei settori: chimica, imballaggi, materie plastiche, meccanica, mobili, tessili per la casa, agroalimentare. L’iniziativa è promossa da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, Fondazione Emdc (Euro-Med Development Center for Micro, Small and Medium Enterprises), Aice (Associazione italiana commercio estero di Confcommercio), Ufficio commerciale del Consolato egiziano a Milano, Associazione degli industriali egiziani e Comitato per l'esportazione di prodotti chimici e fertilizzanti, in collaborazione con Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) e Assicc (Associazione italiana commercio chimico).

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view post Posted on 1/5/2014, 09:09




01 Maggio 2014

L’Egitto investe nello sviluppo di progetti fotovoltaici

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L’Egitto investe nello sviluppo di progetti fotovoltaiciL'Egitto svela un piano di sviluppo da 1 miliardo di Dollari per il comparto fotovoltaico e studia una politica per appoggiare le rinnovabili in tutto il Paese.

Le prospettive di crescita sono particolarmente interessanti, e non solo per quanto riguarda i meccanismi di approvvigionamento di energia, ma soprattutto per l'economia interna e lo sviluppo di nuovi posti di lavoro per i giovani.
Durante un incontro con i rappresentati della Camera di Commercio di Alessandria, il Ministro per lo Sviluppo Locale e Amministrativo Adel Labib ha tracciato la rotta dei progetti che saranno avviati più avanti.
Tra i primi interventi che verranno portati a termine, l'installazione di impianti fotovoltaici sul tetto degli edifici governativi. Queste strutture serviranno a rendere le singole realtà parzialmente indipendenti, per alimentare l'illuminazione stradale e consentiranno di alleggerire il carico della congestionata rete elettrica egiziana. In prospettiva, l'obiettivo è naturalmente quello di slegare le logiche di produzione dell'energia dai convenzionali sistemi di generazione basati sulle fossili.
Nel tentativo di riequilibrare il carico elettrico della Paese, il Ministro dell'Elettricità e dell'Energia, Mohamed Shaker, ha dichiarato che non sarà possibile prevenire la carenza di energia elettrica di questa estate, ma saranno messi in campo tutte le tecnologie a disposizione per ridurre il consumo energetico al livello più basso possibile.
Il piano di ammodernamento della rete e la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici rientra nel piano di sviluppo egiziano, che prevede l'adozione di almeno il 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. In questo contesto, negli ultimi mesi, si sono registrati incrementi nel numero delle installazione locali, grazie anche a un finanziamento da parte dell'Italia, che ha investito 500mila Dollari per lo sviluppo di strutture nella regione della riserva naturale di Wadi Al – Rayan.

energ magazine
 
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