Mal d'Egitto

Egitto: quale libertà di stampa?, Giornali, TV, radio, pubblicità

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O t t a
view post Posted on 26/12/2013, 15:51




Egitto, sospeso quotidiano Fratelli Musulmani

26 dicembre 2013

Il Cairo (Egitto) - In Egitto il quotidiano dei Fratelli Musulmani, Libertà e Giustizia, è stato sospeso dopo che le forze di sicurezza hanno confiscato l'edizione di oggi in tipografia. Si tratta di una delle prime conseguenze della decisione di ieri del governo, che ha dichiarato i Fratelli Musulmani un'organizzazione terroristica. Almeno 54 membri del gruppo sono stati arrestati in sei province in connessione con attacchi a stazioni di polizia, incitamento alla rivolta e violenze, secondo quanto riferito dal ministero degli Interni.

La Presse
 
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O t t a
view post Posted on 6/1/2014, 07:46




Spot Vodafone contiene messaggio subliminale?

Scritto da Luca Scialò

5 Gennaio 2014

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Un'immagine dello spot Vodafone



Sospettata una pubblicità del colosso telefonico andata in onda durante il periodo natalizio in Egitto, poiché conterrebbe molti messaggi subliminali rivolti ai Fratelli Musulmani su come e quando organizzare un attentato. La Magistratura ha aperto un’inchiesta

A prima vista sembra il solito messaggio pubblicitario, ma in Egitto sta scatenando un putiferio giacché uno spot della Vodafone conterrebbe messaggi subliminali rivolti ai Fratelli Musulmani su come e quando organizzare un attentato. La magistratura egiziana ha anche aperto un’inchiesta e ha già convocato i dirigenti della compagnia telefonica.

Lo spot

Protagonista dello spot è il celebre pupazzo Abla Faitha, un burattino di stoffa simile ai personaggi dei Muppets molto amato dai bambini egiziani e utilizzato dal 2012 dal colosso delle telecomunicazioni per i suoi spot nel paese.
Nella pubblicità nel mirino degli investigatori, la vedova Abla Faitha parla al telefono con un’amica mentre la figlia Karkoura cerca per casa la sim card del defunto marito. Durante la telefonata la donna fa riferimento a una certa Mama Touta e poi racconta all’amica che ha mandato dei cani da fiuto in un supermercato a cercare la sim card perduta. Per l’accusa questa è una chiara indicazione della preparazione di un attentato in un centro commerciale, dove i cani non sarebbero in grado di fiutare l’eventuale bomba. Mama Touta sarebbe poi il nome in codice della Fratellanza, e i quattro rami dell’alberello di cactus che si vede in sottofondo un chiaro riferimento al gesto del Raba’a, che significa quattro ma che richiama oramai nella gestualità comune il massacro del 14 agosto scorso alla moschea di Al Raba’a, al Cairo, dove finì in carneficina il presidio dei Fratelli Musulmani.
Inoltre la pallina di Natale che pende dall’alberello, e che apre le riprese, starebbe proprio a indicare la bomba come cuore nevralgico dell’operazione. In realtà l’accusa nasce da un intervento televisivo di Ahmed Spider, un agitatore politico noto per le sue posizioni complottiste, ma evidentemente le autorità del Cairo lo hanno preso molto sul serio se hanno subito voluto sentire i rappresentanti della compagnia telefonica, che a loro volta hanno scritto un lungo comunicato in cui si distanziano da questa interpretazione, sostenendo che si tratta di un semplice spot per la riattivazione delle sim card perdute “e che non nasconde altri messaggi nascosti”. Pochi giorni dopo anche Abla Faitha si è presentata in tv a difendersi durante un programma serale sul canale di regime CBC, concludendo tutto con una farsesca litigata con la figlia Karkoura e rivendicando il suo ruolo comico.

Vodafone in Egitto già nel mirino altre volte

Ma non è la prima volta che Vodafone finisce nel mirino in Egitto. Proprio durante la presa di Piazza Tahrir la compagnia telefonica fu accusata di aver tagliato le comunicazioni per favorire Morsi, e qualche mese dopo di aver fatto delle pubblicità in cui si attribuiva la riuscita della ribellione.

Italia 24ore
 
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O t t a
view post Posted on 29/1/2014, 15:23




Egitto, venti giornalisti di al-Jazeera a processo: "Aiutavano i terroristi"

Dei reporter quattro sono stranieri, tra questi Peter Greste - corrispondente australiano -, si trova a Tora Prison, insieme ad altri. Sono tenuti in celle separate dal 29 dicembre. L'accusa è di aver messo in pericolo lo Stato egiziano diffondendo notizie false


29 gennaio 2014

Leggi la notizia QUI
 
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view post Posted on 4/2/2014, 10:12




L’Egitto contro al Jazeera

03 febbraio 2014 - 19:27

La televisione privata egiziana Al Tahrir ha diffuso domenica un
video amatoriale di ventidue minuti. Le immagini mostrano l’arresto,
avvenuto lo scorso 29 dicembre in una suite di una albergo del Cairo, di due giornalisti di al Jazeera. Con una colonna sonora drammatica, nel video si vede il capo dell’ufficio di corrispondenza al Cairo dell’emittente del Qatar, Mohamed Fahmy, canadese-egiziano, con al collo il braccio destro, e il giornalista australiano Peter Greste che, preoccupato, chiede un interprete.

Ad interrogarli, presumibilmente, ufficiali di polizia che però non vengono mai ripresi. Rispondendo a una domanda i due reporter dicono di non avere un accredito per lavorare in Egitto, ma che hanno chiesto il tesserino da giornalisti.

All’interno della suite, che veniva usata come ufficio temporaneo, in attesa di trovarne uno vero e proprio, ci sono telecamere e altro materiale lavorativo. Nelle ultime immagini i due giornalisti vengono
caricati a bordo di una camionetta.

L’emittente del Qatar ha condannato la diffusione del video e ribadito che i giornalisti non lavorano sotto copertura e che l’assenza
di accredito non giustifica in alcun modo il loro arresto. Al Jazeera vuole che vengano immediatamente liberati.

Gli uffici che la tv aveva aperto al Cairo erano stati perquisiti e chiusi
dalla polizia subito dopo la destituzione del presidente Mohamed Morsi lo scorso tre luglio. L’hotel Marriott serviva da ufficio di fortuna e alcuni media egiziani avevano soprannominato i giornalisti
di al Jazeera ‘La cellula del Marriott”.

Mercoledì scorso la procura egiziana aveva annunciato che venti giornalisti di al Jazeera verranno rinviati a giudizio. Sedici per appartenenza a un’organizzazione terroristica. Quattro, stranieri, per aver diffuso notizie che lasciavano intendere che in Egitto è in corso una guerra civile.

Per il Comitato per la Protezione dei giornalisti in Medioriente e in Africa del Nord una cosa simile non si era mai vista: “Non abbiamo mai visto un network – sostiene il coordinatore Sherif Mansour – i cui operatori locali e internazionali, venti in totale, vengano accusati di connessione con il terrorismo. Coloro che lavorano per al Jazeera potrebbero avere dei pregiudizi e, naturalmente, essere un giornalista può voler dire avere un’opinione, ma ciò non significa che debbano andare in prigione per questo”.

L’Egitto accusa al Jazeera di seguire gli orientamenti politici del Qatar che, a sua volta, sosterrebbe i Fratelli Musulmani. In sette mesi la repressione dei seguaci di Morsi ha già fatto più di un migliaio di vittime.

Vedi video alla fonte Euronews
 
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view post Posted on 5/2/2014, 10:03




4 febbraio 2014

Egitto: liberate cronisti Jazeera, virale

Hashtag #freeAjstaff spopola su Twitter


Spopola su Twitter l'hashtag #freeajstaff, per chiedere la liberazione dei giornalisti e dei membri dello staff di al Jazeera detenuti in Egitto, accusati di "appartenere a una organizzazione terroristica" e divulgazione di "false informazioni".
Oltre ai messaggi di sostegno, molti pubblicano proprie foto con un bavaglio alla bocca, la bandiera egiziana.
E l'olandese Rena Netjes ha lasciato il Paese: anche lei era accusata, "per aver incontrato un giornalista di al Jazeera", spiega.

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ANSA
 
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view post Posted on 30/4/2014, 15:49




Egitto, al-Jazeera chiede al governo risarcimento da 150 mln dollari

28 aprile 2014

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Dubai (Emirati Arabi Uniti) - Al-Jazeera ha fatto causa al governo dell'Egitto, chiedendo un risarcimento da 150 milioni di dollari per coprire i danni arrecati ai suoi investimenti nel Paese a partire da luglio scorso. L'emittente con sede in Qatar ha fatto sapere in una nota pubblicata sul proprio sito web di aver depositato una "notifica di disputa" formale presso il governo ad interim del Cairo, in base a un accordo bilaterale sugli investimenti tra il Qatar e l'Egitto. Se le due parti non avranno raggiunto un accordo entro sei mesi, si legge nel comunicato, al-Jazeera chiederà un arbitrato internazionale. Le autorità egiziane accusano l'emittente di essere una piattaforma dei Fratelli musulmani, considerati dal Cairo un'organizzazione terroristica.

La Presse
 
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view post Posted on 2/5/2014, 15:38




Al proprietario dell'emittente non piace l'intervista

Egitto, giornalista cacciata in diretta: al proprietario della tv non piace l'ospite

Durante una telefonata per un'intervista, il proprietario dell'emittente Faraeen chiama la conduttrice e le urla di vergognarsi. Poi le intima di andarsene


02 maggio 2014

"Perché lo stai ancora intervistando? Vattene e impara". Sono le parole del proprietario di una tv egiziana, urlate in diretta a una giornalista che è stata costretta a interrompere la sua trasmissione.

È accaduto a Rana al-Duwaik, ora al centro di un caso di cui molto si discute sui social network. La giornalista stava intervistando un esperto sulla decisione della magistratura di mettere al bando il Movimento '6 Aprile', protagonista della rivoluzione del 25 gennaio 2011 in Egitto contro il regime di Hosni Mubarak, con l'accusa di svolgere operazioni di spionaggio a favore di governi stranieri.

Il proprietario di Faraeen, Tawfiq Okasha si è indispettito. E così l'ha chiamata in diretta, invitandola a chiudere subito la trasmissione. La giornalista Duwaik è rimasta in silenzio, allibita, per alcuni istanti, prima di salutare il pubblico.


Okasha è noto per la sua posizione ostile nei confronti della rivoluzione contro Mubarak. Dopo le elezioni presidenziali del 2012 ha detto che Washington e la giunta militare al potere in Egitto avevano truccato i risultati a favore del candidato dei Fratelli Musulmani, Mohamed Morsi, nell'ambito di un "complotto" per cedere i giacimenti di petrolio egiziani a Israele.

Rainews.
 
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51 replies since 1/4/2006, 18:32   4730 views
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