Mal d'Egitto

Verso una nuova Costituzione

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O t t a
view post Posted on 24/3/2011, 20:58




EGITTO: UNIVERSITA' AL-AZHAR IN RIVOLTA

24 marzo 2011 - 12:35

Il Cairo - Rivolta nella prestigiosa universita' di Al Azhar, il massimo centro dell'Islam sunnita che si trova al Cairo. Il personale dell'ateneo due giorni fa ha impedito l'ingresso all'imam, il grande sceicco Ahmed al-Tayyb, invocando la sua cacciata e quella di tutti i consiglieri da lui designati. A riferirlo e' il quotidiano Asharq Alawsat.
Al-Tayyb, che militava nel partito di Hosni Mubarak, e' quindi andato a presentare le dimissioni al Consiglio Supremo delle Forze armate, che regge il Paese dopo la caduta del Rais.

AGI
 
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O t t a
view post Posted on 29/3/2011, 15:01




Egitto/ Il Cairo, proteste contro progetto di legge su scioperi

Lunedi, 28 Marzo 2011 - 07:50

Circa 200 persone si sono radunate ieri al Cairo per protestare contro un progetto di legge che vieta le manifestazioni che possono "perturbare il lavoro negli uffici pubblici o privati". "Gli scioperi sono legittimi", hanno protestato i manifestanti, che hanno scandito slogan a favore di uno "Stato civile": dalle dimissioni del presidente Hosni Mubarak l'Egitto è infatti governato dallo stato maggiore delle forze armate, in attesa delle prossime elezioni presidenziali e politiche che porranno fine al periodo di transizione.

affaritaliani
 
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O t t a
view post Posted on 29/3/2011, 18:48




«Nel nuovo Egitto sindacati più forti e meno corruzione»

28 Marzo 2011

«Il ruolo del settore privato in Egitto non è affatto in discussione, ma occorre tenere presente due importanti modifiche che potranno intervenire nello scenario economico dei prossimi mesi», dice Gamal Gawad Soltan, direttore del più prestigioso think tank egiziano, l'Al-Ahram center for political strategic studies, dal suo studio all'11° piano dell'edificio di Via Galaa al Cairo. «La tassazione per le persone fisiche e le imprese potrà aumentare, visto che oggi nella sua aliquota massima arriva appena al 20%, ma va tenuto conto che scenderà la "tassa" occulta della corruzione grazie alle nuove misure prese dal Governo. Una nuova legislazione renderà inoltre i sindacati più forti, ma nel lungo periodo sarà più salutare avere una controparte con cui negoziare».
Le privatizzazioni saranno ancora in agenda?
Le privatizzazioni sono diventate una brutta parola che significa svendita di asset pubblici sottocosto ad amici. Per questo al momento non saranno in agenda. L'Egitto diventerà un'economia sociale di mercato dove sarà impossibile tagliare i sussidi alimentari, ma sarà possibile discutere su quelli alla benzina, che oggi pesano per il 5% del Pil.
Che ne pensa del fatto che la Banca centrale non ha più un target di cambio?
Penso che una svalutazione della lira sarà molto probabile: sarà lasciata indebolirsi senza interventi di sostegno da parte della Banca centrale.
Cosa pensa del 77% di voti a sostegno della riforma costituzionale? Chi sono questi elettori?
Un terzo sono elettori che volevano la stabilità economica, un terzo elettori vicini ai Fratelli musulmani e un terzo sostenitori del precedente partito di Mubarak.
Come sarà il nuovo Parlamento?
Prevedo una quota del 30% ai Fratelli musulmani, un altro 30-40% a formazioni centriste pragmatiche finora rappresentato dal National democratic party di Mubarak, che è ancora molto forte nelle aree rurali e che potrebbe cambiare nome. Il restante 30% dovrebbe andare a formazioni liberali e socialdemocratiche, una sinistra comunque favorevole al libero mercato.
È un buon momento per investire in Egitto?
È un buon momento per investire perché chi arriverà per primo sarà avvantaggiato e potrà ottenere benefici che difficilmente saranno poi riconosciuti. Una decisione che oggi sarebbe altamente apprezzata dal Governo.
Che fine faranno i monopoli, i cosiddetti "oligarchi sotto le piramidi", favoriti dal precedente regime?
Oggi alcuni dei monopoli dell'era di Mubarak sono in grave difficoltà dopo gli arresti per corruzione dei loro presidenti, ma il Governo sta studiando delle vie di riconciliazione per aiutare a restituire solidità e fiducia a queste aziende. Dopo il voto sul referendum costituzionale è chiara la voglia di ripristinare la vita normale. C'è una grande opportunità per gli investitori italiani e stranieri di investire oggi in Egitto».

ilsole24ore

 
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O t t a
view post Posted on 30/3/2011, 23:56




Egitto/ Giunta vara costituzione provvisoria, rimane 'sharia'

Mercoledi, 30 Marzo 2011 - 16:05

La giunta militare che governa l'Egitto dall'11 febbraio scorso, ha annunciato una Costituzione provvisoria, che rimarra' in vigore fino a quando si terranno le elezioni parlamentari e presidenziali, a novembre. Il decreto, annunciato pubblicamente da un membro del Consiglio supremo delle Forze Armate, conferma che i militari continueranno a mantenere i poteri fino all'elezione del nuovo capo di Stato e che la 'sharia', la legge islamica, rimane parte sostanziale del diritto egiziano; non si potranno pero' creare partito politici su base confessionale (eredita' del passato regime che ha consentito finora di tenere ai margini della vita politica il piu' influente movimento del Paese, la Fratellanza Musulmana). I 62 articoli della Costituzione ad interim comprendono sezioni emendate della vecchia Costituzione approvate dal referendum del 19 marzo.

Affaritaliani
 
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O t t a
view post Posted on 31/3/2011, 15:16




31 marzo 2011 - 13:29

Egitto: giovani 25/1 respingono dichiarazione costituzionale

I giovani della Rivoluzione del 25 gennaio in Egitto respingono la Dichiarazione costituzionale pubblicata ieri dal Consiglio supremo delle Forze armate ed il Dialogo nazionale avviato ieri dal governo. Lo hanno affermato rappresentanti della Coalizione dei giovani in una conferenza stampa tenuta stamane presso la sede del sindacato dei giornalisti.

Tra i motivi principali del rifiuto della Dichiarazione costituzionale, con la quale ieri sono state annunciate le elezioni parlamentari da tenere in settembre e quelle presidenziali "1-2 mesi dopo", è la considerazione che nel documento non vengono ridotte, ma aumentate le prerogative del presidente della Repubblica.

A proposito del Dialogo nazionale, i giovani hanno affermato che l'iniziativa non fa che continuare una linea politica nel Partito nazionale democratico, al potere nel regime di Mubarak.

swissinfo
 
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hayaty
view post Posted on 2/4/2011, 15:32




Egitto. Antonios Naguib, patriarca di Alessandria dei Copti, all'Osservatore Romano

notizia del 01/04/2011 17.02.54

Sintesi dell'intervista rilasciata dal cardinale Antonios Naguib, patriarca di Alessandria dei Copti all'Osservatore Romano: "L’Egitto al bivio della democrazia"

Le speranze di rinnovamento accese con i fatti di piazza Tahrin rischiano di naufragare se non si porrà un freno al fondamentalismo. Infatti, la mancata distinzione tra la sfera politica e quella religiosa è figlia di una «visione errata» che rischia di addensare nubi di ulteriore «preoccupazione» sul futuro dell’Egitto. A parlare è il cardinale Antonios Naguib, patriarca di Alessandria dei Copti, il quale si sofferma sulle prospettive aperte dal referendum costituzionale del 19 marzo scorso e vede il Paese di fronte a un bivio, che non prevede scorciatoie e scelte intermedie. Imboccare con decisione la strada della democrazia, civile e moderna. Oppure scivolare nella scarpata del fondamentalismo islamico.
Una preoccupazione — sottolinea il porporato in una conversazione con Alan Holdren di Catholic News Agency — ben presente tra i padri sinodali che nell’ottobre scorso si riunirono in Vaticano (Naguib era relatore generale) per riflettere sulla presenza e sul futuro della Chiesa in Medio Oriente. Uno dei temi ricorrenti nel corso dell’assise è stato infatti il riconoscimento della fondamentale importanza di un corretto rapporto tra religioni e istituzioni civili, che consenta la protezione e l’esercizio delle libertà religiose e personali. Il sinodo dei vescovi — ricorda il cardinale — invitò il popolo del Medio Oriente a impegnarsi per valori condivisi.
Fu una «visione e una voce profetica». Infatti, gli obiettivi originari del movimento che ha portato all’uscita di scena del regime trentennale del presidente Mubarak sono stati quelli della «democrazia, dello Stato civile, dell’uguaglianza, di uno Stato e di un ordine basati sulla partità dei diritti e dei doveri per tutti, sulla reale partecipazione di tutti, sul rinnovamento di governanti e autorità. Tutti elementi di un moderno Stato civile». Eppure tutto questo — lancia l’allarme il porporato — rischia di essere compromesso. Poiché l’Egitto si trova a dover scegliere se davvero intende essere una nazione nella quale prevalgano la libertà, gli eguali diritti e la democrazia.
Non mancano, certamente, i segnali incoraggianti. Come per esempio il 22 per cento dei votanti al referendum che hanno sostenuto la completa revisione della Costituzione. Tra questi anche molti musulmani e uomini politici che hanno aspramente criticato l’indisponibilità della maggioranza a operare un più grande cambiamento. E poi anche la significativa partecipazione al voto di oltre il 40 per cento della popolazione. Una «partecipazione di massa» che, per gli standard egiziani, è stata senza precedenti e non avrebbe mai potuto avvenire sotto il precedente regime. Tuttavia, rileva Naguib, il referendum «purtroppo è stato presentato in una luce religiosa». E così «invece di parlare di scelte politiche e sociali», una certa «corrente» ha letto la consultazione come una scelta a favore o contro l’islam. E questo, «per me e per molti ha falsificato l’orientamento del movimento per il cambiamento» dell’Egitto. Per questo — ha concluso — quelli che sperano in uno Stato democratico guardano al futuro con un «po’ di apprensione».


Radio Vaticana
 
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hayaty
view post Posted on 7/4/2011, 14:20




Egitto: il parere di Sandmonkey referendum

Mercoledì 06 Aprile 2011 14:41

ll referendum ha consegnato il futuro del paese ai Fratelli Musulmani? No, il referendum sulle modifiche alla Costituzione ha aperto il paese alla politica. Parola di Sandmonkey, uno dei più noti e attivi blogger anticonformisti e riformisti egiziani (Twitter@sandmonkey). Anche se il movimento che ha organizzato la rivoluzione del 25 gennaio è uscito sconfitto dal referendum del 19 marzo, interpellato dal Il sole 24 ore in line, Sandmonkey riesce solo a vedere i lati positivi della sconfitta del no e prospetta un futuro dove il meglio deve ancora venire. «Questo referendum è uno spaccato dell'Egitto. Ma uno spaccato che si può tradurre in numeri, anzi in statistiche. Per la prima volta nella storia egiziana, sono disponibili delle statistiche nazionali che tracciano l'orientamento ideologico e politico dell'elettorato nazionale, distretto per distretto in ogni città egiziana».Secondo i dati infatti, si è votato più nelle zone urbane del paese. I no hanno raggiunto i picchi nelle aree con il tasso di alfabetizzazione e di occupazione più alto. Al Cairo, i no sono stati il 39,48%; ad Alessandria il 32.88%. Nelle zone non sviluppate come Marsa Matrough, a 524 km dal Cairo, il no ha raggiunto il 7,59%; nel Fayum, l' oasi naturale più grande di tutto l'Egitto a 103 km dalla capitale egiziana, il 9,8%. «Quello delle statistiche elettorali» sostiene Sandmonkey è un campo del tutto inesplorato e tutto da valorizzare. Il prossimo passo riguarderà il perfezionamento di un una metodologia sondaggistica in grado di mappare i distretti prima delle elezioni».


Focus MO
 
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O t t a
view post Posted on 20/5/2011, 08:57




EGITTO/ El-Erian (Fratelli musulmani): scriveremo la Costituzione insieme ai cristiani

di Pietro Vernizzi

venerdì 20 maggio 2011

«L’obiettivo politico dei Fratelli musulmani è raggiungere il 30-35% dei seggi in Parlamento ed entrare a fare parte di un’ampia coalizione, in grado di rappresentare tutti gli egiziani, cristiani e islamici. Tutto ciò che riguarda il futuro del Paese, inclusa l’applicazione della Sharia, sarà discusso insieme coinvolgendo l’intera nazione e cercando il consenso più ampio possibile». Ad affermarlo è Essam el-Erian, vice presidente del partito Libertà e Giustizia, legato ai Fratelli musulmani, che mercoledì ha presentato il suo programma ufficiale e avviato una petizione per chiedere di essere ammesso alla sfida elettorale. Intervistato in esclusiva da Ilsussidiario.net, el-Erian ha escluso invece in modo categorico un’eventuale alleanza politica preferenziale con i salafiti. Sottolineando inoltre che per gli egiziani i turisti stranieri rappresentano la speranza per il futuro e che quindi sono i benvenuti e non corrono rischi.

El-Erian, qual è il significato e l’importanza di questa mossa dei Fratelli musulmani?

Ciò che vogliamo è un nuovo Egitto, in grado di differenziarsi dal passato attraverso libere elezioni. Il nostro primo obiettivo è ottenere il 30-35% dei seggi del Parlamento, per poi confluire in un’ampia coalizione in grado di rappresentare tutte le correnti politiche dell’Egitto e di formare il nuovo governo.

In questa coalizione accetterete anche il partito al-Nahda legato ai salafiti?

E’ molto lontano dalle nostre intenzioni l’idea di formare un’alleanza solo con i salafiti.

Quali saranno le vostre proposte per la nuova Costituzione?

La Costituzione deve riflettere tutti gli egiziani: musulmani e cristiani, uomini e donne, giovani e anziani. Chi elaborerà la nuova carta fondamentale dovrà quindi trovare un equilibrio tra i differenti principi in cui credono i cittadini, stabilendo dei contrappesi per i diversi poteri, garantendo l’indipendenza della magistratura, realizzando uno Stato di diritto, laico e democratico, con un riferimento alla religione islamica.

In che modo avverrà questo riferimento?

Affermando che i principi della Sharia sono la fonte principale della legge, e che questi principi della Sharia valgono sia per gli uomini sia per le istituzioni, a partire dal Parlamento e dalla Corte costituzionale.

La Sharia è presente nella Costituzione egiziana da decenni. Voi in che modo intendete applicarla?

L’applicazione della Sharia spetta al Parlamento e al Consiglio dei ministri, e non al nostro partito. Se saremo al potere, faremo parte di una coalizione. Si tratterà quindi di una Sharia moderata, e non dell’interpretazione estremista portata avanti da alcuni. Il diritto civile egiziano proviene già in larga parte dal background della Sharia: il cambiamento sarà quindi limitato. Anche nel diritto penale sono già vigenti molti principi della Sharia. Quest’ultima non si applica per ora solo per le pene previste dall’Islam per i sette crimini principali (adulterio, diffamazione, consumo di alcolici, furto, apostasia, brigantaggio e trasgressione, Ndr). L’applicazione di queste pene richiederà una discussione approfondita all’interno del Parlamento e dovrà essere rivolta a prevenire questi delitti, piuttosto che a punirli. Noi comunque non abbiamo fretta di raggiungere questo obiettivo e intendiamo prima trovare un consenso generale a livello nazionale sulla legge e sui principi della Sharia.

Ma in concreto che riforme chiederete?

Poco prima di morire, Sadat ordinò al Parlamento di creare una commissione per discutere su come applicare i principi e le prescrizioni della Sharia in Egitto. Conserviamo ancora la documentazione redatta da quella commissione e possiamo discuterla, leggerla e correggerla.

Accetterete i principi cristiani come fonte della legislazione alla pari della Sharia?


La sua domanda riflette la paura dei nostri cittadini cristiani, che hanno uguali doveri e diritti dei musulmani. Ma la verità è che il cristianesimo non ha un proprio sistema di leggi. Quest’ultimo è presente invece nell’Antico Testamento, che però non assume valore normativo neppure nello stesso Stato d’Israele.

Che cosa farete per tutelare l’uguaglianza dei cristiani?


E’ la stessa Sharia a garantire ai cristiani uguali diritti e doveri. E in uno Stato laico, non può essere compiuta alcuna discriminazione.

Abdul Moneim Abul Fotouh, esponente dei Fratelli musulmani, si è detto favorevole a consentire le conversioni dall’Islam al Cristianesimo. Lei che cosa ne pensa?

Fotouh è una figura rispettabile, ma le sue dichiarazioni rappresentano le sue opinioni personali. La posizione ufficiale dei Fratelli musulmani è resa nota attraverso la nostra struttura organizzativa. Discutiamo tutte le opinioni e i punti di vista nella nostra istituzione, e quindi pubblichiamo le nostre dichiarazioni ufficiali sul nostro sito web.

Se vincerete le elezioni conserverete il trattato di pace con Israele?

La decisione spetterà al nuovo Consiglio dei ministri, al presidente e al Parlamento. Tutti gli egiziani amano la pace, ma quest’ultima dipende da scelte bilaterali, e non dalla correttezza di una sola parte. La maggioranza degli egiziani sono quindi convinti del fatto che seguire la politica incoerente del governo israeliano non favorirà affatto la pace. E questo perché finora tutte le guerre arabo-israeliane, con l’eccezione di quella del ’73, sono state iniziate da Israele. Tuttora diverse minacce provengono dalla capitale israeliana, e non da Gaza, dal Sud del Libano, dalla Siria o dall’Iran. Queste minacce non possono costruire la pace nel Medio Oriente.

Che relazioni stabilirete con l’Italia e con gli altri Paesi occidentali?

Con tutti questi Paesi abbiamo una lunga storia di conflitti, occupazioni, riconciliazioni e legami economici. Trovo simbolico che nei tempi antichi Antonio abbia occupato l’Egitto, ma si sia poi innamorato di Cleopatra. Noi egiziani siamo legati alla nostra identità nazionale, ma siamo pronti a stringere la mano e a offrire la nostra cooperazione a tutti i popoli del mondo.

Qual è il programma economico del vostro partito?


Tutti gli egiziani stanno affrontando una situazione molto critica e hanno bisogno di grandi sforzi perché la produzione industriale ritorni a crescere. Molto dipende da come andrà la stagione turistica: se quest’estate un milione di persone sceglieranno l’Egitto per le loro vacanze, questo consentirà al Paese di risollevarsi. Proprio per questo desidero sottolineare che i turisti in Egitto sono i benvenuti e che per loro non esiste alcun pericolo. Tutti gli incidenti che si sono verificati finora sono tra egiziani ed egiziani e sono stati circoscritti, mentre le località turistiche e gli hotel sono sicuri.

ilsussidiario




 
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O t t a
view post Posted on 27/7/2011, 16:28




Egitto, donne: Costituzione ci tuteli

26 Luglio 2011 20:42

IL CAIRO - Garantire i diritti delle donne e la parita' in Costituzione. Lo chiedono 15 associazioni femministe egiziane che hanno organizzato una conferenza stampa per chiedere quote rosa in politica e parita' sul posto di lavoro e nell'educazione.'Non proponiamo una nuova Costituzione, ma che quella esistente preveda norme che garantiscano i diritti delle donne', ha spiegato Amina el Bendary. Le rivendicazioni delle donne al momento non hanno trovato ascoltatori ai vertici delle istituzioni egiziane.

Il Corriere della Sera
 
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O t t a
view post Posted on 3/11/2011, 10:13





02 novembre 2011 - 19:25

Egitto: no costituzione, islamisti e candidati contro esercito

Movimenti islamisti, come i Fratelli musulmani, e candidati alla presidenza come Amr Mussa uniti per dire di no al documento del governo sui principi della nuova costituzione egiziana, che, secondo i media, tra l'altro attribuisce ampi poteri al Consiglio militare su tutte le questioni riguardanti le forze armate, incluso il loro bilancio.

In una dichiarazione comune forze politiche e candidati minacciano di richiamare in piazza un milione di persone il 18 novembre per fare ritirare la bozza, frutto di un incontro organizzato ieri dal vicepremier Ali el Selmi.

"Ci sono tentativi di inserire le forze armate in tutte le questioni della vita del paese e questo va contro la rivoluzione di gennaio" si legge nel comunicato che fa appello al governo del premier Essam Sharaf di concentrarsi "su un passaggio pacifico del potere e di occuparsi delle questioni urgenti come il ristabilimento della sicurezza". I firmatari della dichiarazione chiedono il ritiro del documento e fanno appello agli elettori a difendere "il loro diritto inalienabile di redarre la propria Costituzione".

Anche la coalizione dei giovani della rivoluzione ha attaccato il documento sostenendo che "mira a assicurare uno status privilegiato al consiglio militare e di metterlo al di sopra della legge e della Costituzione".

swisscom
 
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hayaty
view post Posted on 3/11/2011, 17:37




Egitto: tempesta politica per la costituzione

Giovedì 03 Novembre 2011 17:05

Le linee guida espresse dal governo nel progetto che porterebbe a una nuova costituzione ha causato una tempesta politica in Egitto. Alcuni critici sostengono che questo progetto rispecchi l'intenzione del governo militare di avere un ruolo politico supremo. La proposta tutela i militari dalle decisioni parlamentari e, di fatto, concede ai militari un veto sulla legislazione che riguarda i loro affari e riduce i poteri del parlamento, delegando un nuovo gruppo per scrivere la costituzione.

Gli oppositori sono spaventati dalla prospettiva di un governo militare. L'indignazione verso questa proposta ha dominato la stampa nazionale odierna, aggiungendo tensioni fra attivisti politici, gruppi per i diritti umani e le forze armate in vista delle elezioni parlamentari del prossimo mese.


Focus MO
 
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O t t a
view post Posted on 8/11/2011, 16:36




Egitto: convocata una manifestazione venerdi contro i principi sovra-costituzionali

Martedì, 8 Novembre 2011 - 12:05

In Egitto gli islamisti stanno pianificando dimostrazioni di massa per venerdì 18 novembre, allo scopo di contestare i principi sovra-costituzionali a cui si è appellato il vice primo ministro Ali Selmy. Selmy ha incontrato i leader politici per discutere delle 22 clausole che tracceranno le linee guida del Paese, da seguire anche quando sarà redatta la nuova Costituzione.

Il documento è il prodotto di diversi mesi di negoziazioni e dibattiti. Dopo il referendum costituzionale di Marzo per la creazione di una nuova Costituzione mediante l'istituzione di un'Assemblea apposita nominata dal Parlamento, le forze conservatrici hanno iniziato a temere che le fazioni di matrice islamica possano volere uno Stato islamico e di conseguenza una costituzione coerente con esso. Salafisti e sostenitori della candidatura alla presidenza di Hazem Abu Ismail, hanno dunque convocato una manifestazione, incitando anche su Facebook il popolo egiziano a prendere parte all'evento.

Focus MO
 
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O t t a
view post Posted on 19/1/2012, 16:54




giovedì, 19 gennaio 2012 - 11:44

Egitto, cambia la legge su Al-Azhar grande Imam, verrà eletto e non nominato

IL CAIRO – Il governo egiziano ad interim, guidato dal primo ministro Kamal El-Ganzouri, ha approvato un nuovo disegno di legge secondo cui il Grande Imam di Al-Azhar sarà eletto dai religiosi della massima autorità sunnita del mondo islamico tramite scritinio segreto. Dagli anni Cinquanta il capo di Al-Azhar veniva nominato dal presidente dell’Egitto. Per entrare in vigore, la legge deve essere posta ai voti e approvata dal primo parlamento dell’era post-Mubarak, che ha in programma di riunirsi il 23 gennaio. La proposta di legge è stata presentata da Tarek El-Bishri, presidente della Commissione costituente dell’Egitto, creata a marzo dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak, che si è dimesso l’11 febbraio. Ahmed El-Tayeb, nominato da Mubarak nel 2010, è l’attuale Grande Imam di Al-Azhar.

Corriere del Giorno
 
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O t t a
view post Posted on 29/2/2012, 15:55




Egitto: sabato al via i lavori per la nuova Costituzione

Mercoledì 29 Febbraio 2012 - 14:10

La camera alta del Parlamento egiziano ha scelto un islamista come portavoce, consolidando il controllo del Fratelli Musulmani sulla legislatura del Paese. Ahmed Fahmi, membro poco conosciuto del Partito Giustizia e Libertà, è stato infatti eletto durante la sessione inaugurale del Consiglio della Sciaria. Il Partito della Fratellanza controlla attualmente il 59% dei seggi nel Consiglio ed il 43% nella camera bassa, ossia l'Assemblea del popolo. Sabato prossimo saranno selezionati cento rappresentanti allo scopo di redigere la nuova Costituzione.

FocusMO
 
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O t t a
view post Posted on 29/3/2012, 15:03




29 marzo 2012

AFRICA/EGITTO - Quale Costituzione per l’Egitto?

Il Cairo - Sarà il Presidente del Parlamento egiziano, Saad el Katatni, a presiedere l’Assemblea Costituente. La nomina di Katatni, che è un importante esponente dal Partito per la “Libertà e la Giustizia” il partito dei Fratelli Musulmani, non giunge inaspettata dopo che buona parte dei partiti laici ha deciso di ritirare i propri esponenti dalla Costituente, per protestare contro i criteri di selezione dei delegati.
Le due Camere del Parlamento (dominato dagli esponenti dei Fratelli Musulmani e dei salafiti) avevano deliberato che l’Assemblea Costituente fosse formata da 50 parlamentari e da 50 esponenti della società civile e dell’economia.
Su 50 parlamentari, 36 provengono da “Libertà e Giustizia” e dal Partito Nour (legato ai salafiti). Anche gran parte degli esponenti della società civile sono simpatizzanti dei Fratelli Musulmani, esperti in legge o in finanza o rappresentanti di ordine professionali, i cui organi sono legati in gran parte agli islamisti. Tutti i banchieri e gli uomini d’affari chiamati a far parte della Costituente provengono da ambienti dell’islam politico, e i banchieri lavorano nell’ambito della finanza islamica.
Le forze liberali lamentano il fatto che nell’organo chiamato a scrivere la legge fondamentale del Paese non sono rappresentati in modo appropriato importanti segmenti della società egiziana, dato che sono inclusi solo 6 cittadini copti (che costituiscono il 10% della popolazione) e sole 6 donne. Anche i giovani, che sono stati i protagonisti della rivolta che ha portato alla cacciata di Mubarak, sono largamente sottorappresentati. In un Paese dove più della metà della popolazione ha meno di 35 anni è un fatto destinato a segnarne la vita politica.

Agenzia Fides
 
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132 replies since 15/2/2011, 16:15   991 views
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