Mal d'Egitto

Verso una nuova Costituzione

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O t t a
view post Posted on 18/12/2013, 08:21




CITAZIONE (O t t a @ 17/12/2013, 08:41) 
16 dicembre 2013, 23:08

Lo ha annunciato il portavoce dell'Alleanza anti-golpe
Egitto: Fratellanza boicotta referendum su Costituzione
GRR.rai


Aggiornamento


Egitto. Fratelli Musulmani verso boicottaggio referendum. Scontri al Cairo


17 dicembre 2013 - 00:17

Parola d’ordine: boicottaggio. In Egitto i Fratelli Musulmani hanno annunciato la volontà di boicottare il referendum indetto per il prossimo 14 e 15 gennaio sulla nuova Costituzione.

Una consultazione che la fratellanza considera iniziaziva del regime golpista che ha deposto il Presidente Mohamed Morsi.

Una decisione che non sorprende ma che certamente aumenta il clima di tensione e divisione che già regna nel Paese nel momento in cui i manifestanti pro-Morsi scendono in piazza al Cairo contro l’esercito.

L’occasione è l’anniversario del 16 dicembre 2011 quando nella repressione delle proteste davanti al Consiglio dei Ministri almeno 17 persone furono uccise e oltre 250 rimasero ferite.

La nuova protesta, degenerata in tafferugli con le forze dell’ordine, ha portato centinaia di manifestanti nei pressi di Piazza Tahrir.

Euronews
 
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O t t a
view post Posted on 4/1/2014, 09:21




Egitto: un referendum sporco di sangue

04 gennaio 2014

Il 14-15 gennaio ci sarà il la votazione per l'approvazione della Costituzione. Ma il clima è da guerra civile. Soprattutto nel nord del Sinai


Quello che dovrebbe essere un passaggio cruciale per la transizione democratica, rischia di trasformarsi nella deriva verso una guerra civile. Il 14 e 15 gennaio l’Egitto dovrà approvare la nuova Costituzione, varata dall’Assemblea che ha ultimato i lavori rispettando i tempi.

Ma il clima nel Paese non è proprio quello di una pacificazione in corso: solo nella giornata di ieri ci sono state sei vittime dopo scontri tra manifestanti e forze di polizia. Il motivo è sempre lo stesso: i sostenitori di Mohamed Morsi vogliono che torni alla guida del Paese il presidente deposto con il colpo di Stato dello scorso 3 luglio. Qualsiasi mediazione, quindi, appare impossibile, tanto che i Fratelli Musulmani sono stati dichiarati una organizzazione terroristica.

La linea del governo ad interim è quella della repressione verso i militanti dell’organizzazione islamica, molto indebolita dall’ondata di arresti andata avanti anche nelle ultime ore. Secondo i numeri forniti dai media arabi, infatti, oltre cento persone sono finite in prigione per le proteste inscenate nell’ennesimo “venerdì della collera”. Eppure l’azione delle autorità egizane sembra non essere sufficienti.

La situazione più preoccupante è relativa all’area del nord del Sinai. Gli attentati sono all’ordine del giorno, a causa delle infiltrazioni di gruppi radicali dell’Islam che vogliono perorare la causa della Fratellanza. Il voto sulla Costituzione è atteso tra tumulti e spargimenti di sangue. E di certo nel giorno della consultazione la tensione sarà ben oltre i livelli di guardia.

il Journal
 
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O t t a
view post Posted on 5/1/2014, 08:37




Egitto: catena umana ad Alessandria contro bozza Costituzione

ultimo aggiornamento: 04 gennaio 2014 - ore 14:31

Nuove manifestazioni sono stati organizzate oggi in Egitto dai sostenitori del deposto presidente Mohammed Morsi per chiedere il bocittaggio del referendum previsto per la meta' del mese sulla nuova bozza di Costituzione. Il giorno dopo la morte di 17 manifestanti pro Morsi nel Paese, gli attivisti del movimento "7Elsob" ("7 di mattina") ha creato una catena umana nel distretto di Burg al-Arab, a ovest di Alessandria, chiedendo ai cittadini di non recarsi a votare al referendum costituzionale e facendo appello al rilascio dei manifestanti in carcere.

Anche nella provincia di Sharqiya, sul Delta del Nilo, questa mattina si sono tenuti cortei di protesta contro il referendum. Al Cairo, invece, le forze della sicurezza hanno usato gas lacrimogeni per disperdere le manifestazioni convocate dagli studenti dell'universita' di Al-Azhar.

Aki
 
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O t t a
view post Posted on 11/1/2014, 09:13




Egitto: sondaggio su referendum Costituzione, vincono i si' con il 74%

ultimo aggiornamento: 09 gennaio 2014 - ore 17:10

Il Cairo - Gli egiziani voteranno a larga maggioranza a favore della nuova Costituzione che sara' sottoposta a referendum il 14 e 15 gennaio, ma la maggior parte di loro confessa di non averne letto neanche un articolo. E' quanto emerge da un sondaggio dell'Istituto Baseera, i cui risultati sono stati riportati dal sito del quotidiano 'Al-Ahram'.

Adnkronos
 
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O t t a
view post Posted on 13/1/2014, 08:10




Egitto. Disperse manifestazioni pro-Morsi a due giorni dal referendum

13 gennaio 2014 - 01:00

Gaz lacrimogeni contro la folla al Cairo. Sono 3 le manifestazioni che le forze dell’ordine egiziane hanno disperso ieri. Manifestazioni in favore del Presidente deposto Mohamed Morsi che mantengono alta la tensione nel Paese a due giorni dall’atteso referendum sulla nuova Costituzione.

Nel corso delle proteste, nei pressi di 3 università nella capitale, 19 studenti, tra cui 4 donne, sono stati arrestati. Il Generale Abdal Fattah Al-Sisi, Comandante in Capo delle Forze Armate Egiziane:

“La Costituzione è un ulteriore passo in avanti per il futuro dell’Egitto” ha detto. “Non direi tanto che la costituzione sia responsabilità degli egiziani quanto piuttosto che l’Egitto stesso è responsabilità del popolo egiziano”.

Le proteste sono intervenute mentre le forze dell’ordine sono impegnate nell’organizzazione del referendum popolare, considerato tappa cruciale nel processo democratico del Paese. La nuova Carta è priva dei riferimenti alla religione inseriti sotto la presidenza di Morsi, appoggiato dai Fratelli Musulmani. Ma rende ancora più ampi i poteri dell’esercito.

Video alla fonte Euronews
 
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O t t a
view post Posted on 14/1/2014, 22:43




Dispiegate forze speciali per “sparare a chi aggredisce elettori”

Egitto, sangue nel giorno del referendum sulla Costituzione: 11 morti

Nel Paese si vota per il referendum sulla nuova costituzione. Gli scontri più violenti a Giza, al Cairo e nel sud del Paese.
Scontri in Egitto in occasione delle elezioni

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Egiziani al voto per il referendum sulla Costituzione. Otto morti negli scontri
Giza, attentato a urne aperte per il referendum sulla nuova Costituzione



Cairo 14 gennaio 2014

Sono almeno undici i morti e centinaia i feriti negli scontri in Egitto nel giorno del referendum sulla nuova costituzione, tra sostenitori e oppositori del presidente deposto Morsi. Le manifestazioni più violente sono avvenute a Beni Suef, a Sohag (nel sud), a Giza e al Cairo.

Una strage preannunciata
Già nei giorni scorsi, i vertici della sicurezza ieri erano stati chiari. "Non tollereremo alcun disturbo alle operazioni di voto - aveva affermato il ministro dell'Interno, Mohammed Ibrahim, alla tv di Stato -. Chiunque voglia recarsi ai seggi potrà farlo nella massima sicurezza, lo proteggeremo noi". Detto, fatto: almeno 350mila tra poliziotti e militari sono stati schierati nelle strade egiziane per garantire il voto. E gli agenti hanno aperto il fuoco dove non riuscivano a contenere le manifestazioni, dopo essere stati bersagliati da spari dai tetti. In tutto il Paese, le forze dell'ordine hanno cercato di contenere le manifestazioni degli islamisti, che volevano interrompere il voto.

Voto sospeso in alcuni distretti
Durante la giornata, il ministero della Giustizia egiziano ha ricevuto notizia da un tribunale di Giza sul fatto che il voto per il referendum sulla Costituzione è stato temporaneamente sospeso nei seggi del distretto di Awsim, a Mansoureya, per scontri. I sostenitori del presidente deposto Mohammed Morsi, si legge, hanno inscenato proteste di fronte ai seggi e si sono scontrati con le forze di sicurezza. Intanto è giallo su un elicottero militare che al Cairo avrebbe lanciato volantini invitando a votare sì al referendum costituzionale.

Il comunicato dei Fratelli Musulmani

A opporsi al referendum sono i Fratelli Musulmani, che contestano la legittimità del governo militare e anche la nuova Costituzione. L'ultimo loro comunicato recitava che "il sangue degli egiziani non può essere usato per spodestare il presidente rapito. Nei riguardi di un nostro voto per il 'Sì'' o per il 'No al referendum, noi diciamo che il boicottaggio è l'unica strada".

Rainews
 
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O t t a
view post Posted on 15/1/2014, 09:06




15 gennaio 2014 - 08:39

Secondo giorno di voto per la nuova costituzione egiziana. Ieri 9 morti

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I media di Stato applaudono all'alta affluenza; i Fratelli musulmani affermano che vi è poca partecipazione e continuano il boicottaggio. Il referendum è un voto contro il fondamentalismo della Fratellanza.

Il Cairo - Gli egiziani hanno ripreso a votare nel secondo giorno del referendum sulla nuova costituzione stilata dopo la caduta del presidente islamista Mohamed Morsi. I militari e l'esecutivo ad interim spingono la popolazione ad andare a votare; i Fratelli musulmani, bollati ormai come organizzazione terrorista, chiedono il boicottaggio e il ritorno di Morsi.

Secondo la televisione Al Hayat, che riporta frasi del ministro della giustizia, al primo giorno ha già votato "oltre il 50%". Per un portavoce vicino ai Fratelli musulmani, Mohammed Soudan, la maggior parte della gente non sta andando a votare.

I media di Stato sono tutti allineati nell'applaudire alla "celebrazione democratica" del voto. Ma anche diversi comuni elettori, intervistati dai media sottolineano che la nuova costituzione, pur con qualche difetto, è "migliore di quella di Morsi", che lo scorso anno era stata votata solo dal 36% della popolazione.

La prima giornata di voto si è svolta in modo abbastanza tranquillo. Ma proprio all'inizio di giornata, una bomba è scoppiata nel distretto di Giza, senza fare alcuna vittima. In seguito, sostenitori di Morsi si sono scontrati con la polizia in diverse zone del Paese: nell'Alto Egitto, a Sohag, quattro persone sono state uccise con colpi d'arma da fuoco; altre quattro sono morte in scontri a Giza; uno nel governatorato di Beni Suef. Il ministro della sanità ha anche annunciato che tre votanti sono morti di cause naturali.

Diversi osservatori pensano che l'affluenza al voto sarà altissima perché con la nuova costituzione, la popolazione vuole punire i Fratelli musulmani per aver introdotto nel Paese regole islamiche fondamentaliste e per averlo portato sull'orlo della crisi economica.

AsiaNews
 
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O t t a
view post Posted on 15/1/2014, 09:25




Egitto, seconda e ultima giornata di voto sotto tensione

15 gennaio 2014 - 06:52

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Mostrano le dita macchiate di inchiostro, segno del passaggio ai seggi elettorali. Per l’Egitto questa è la seconda e ultima giornata di referendum su una nuova costituzione.

Il testo segnala il ritorno a un approccio più laico, ma è anche un passo indietro rispetto al tentativo di limitare lo strapotere delle forze armate.

Una vittoria del Si, pressoché scontata, consentirà al generale Al Sisi, nuovo uomo forte dell’Egitto, di presentarsi alle prossime elezioni presidenziali e legittimare il potere conquistato con il colpo di Stato del 3 luglio scorso.

L’imponente apparato di sicurezza messo in campo dal ministero dell’Interno, con 160mila soldati e 200mila agenti di polizia, non ha tuttavia impedito disordini.

Ieri, nella città di Sohag, 450 chilometri a sud del Cairo, quattro persone sono rimaste uccise in uno scontro a fuoco. Una decina le vittime di violenze in tutto il paese.

Martedì mattina, prima dell’apertura dei seggi, una bomba di bassa intensità era esplosa davanti a un tribunale della capitale, senza provocare feriti.

Euronews
 
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O t t a
view post Posted on 16/1/2014, 09:17




Egitto, verso il plebiscito: oltre 95% sì alla nuova Costituzione

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(foto Xinhua)


Iniziato lo spoglio del Referendum sulla nuova Carta, che sostituisce quella del deposto presidente Morsi. Il portavoce della polizia: ''Per ora affluenza superiore al 55%''. In due giorni arrestati oltre 400 sostenitori dei Fratelli musulmani.

Il Cairo, 16 gennaio 2014 - ore 08:56

Potrebbero "superare il 95%" i sì alla nuova costituzione egiziana, espressi nel referendum che si è svolto ieri e martedi'. Lo ha detto il portavoce della polizia, generale Abdel-Fatah Othman, facendo riferimento ai risultati parziali dello spoglio. "Il conteggio dei voti e' in corso - ha detto il generale alla tv privata al-Hayat - I risultati disponibili per ora danno una partecipazione superiore al 55%. Gli elettori che hanno approvato la costituzione potrebbero superare il 95% del totale dei partecipanti".

In alcuni governatorati il risultato definitivo è gia' noto. A Sharqiya, nel Delta del Nilo, i si' sono il 98,4%. A Daqahliya, nord-est del Cairo, arrivano al 99,1%. Ad Alessandria e a Giza superano il 98%. Il referendum e' stato contraddistinto dalle proteste dei gruppi islamici sostenitori dell'ex presidente Mohamed Morsi e in due giorni di voto sono stati arrestati 444 Fratelli Musulmani.

Adnkronos/Aki
 
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O t t a
view post Posted on 17/1/2014, 09:06




Egitto, passa la nuova Costituzione

Giovedì, 16 gennaio 2014 - 08:23:00

Altissima partecipazione al voto e una valanga di sì, si parla del 95 per cento di voti favorevoli alla nuova Costituzione egiziana. E' finito il conteggio dei voti per il referendum: i sì hanno superato la soglia del 95%, mentre l'affluenza si attesta attorno al 42%, (oltre 22 mln elettori). Un annuncio ufficiale è atteso entro le prossime 24 ore.

Si tratta di una grande vittoria per il generale Abdel Fatah al-Sisi, vicepremier e ministro della Difesa e capo delle Forze armate egiziane. Davanti ai seggi ormai chiusi centinaia di sostenitori del governo stanno intonando slogan a favore del nuovo uomo forte del Paese. Nelle elezioni del dicembre 2012 - vinte da Morsi - l'affluenza alle urne era stata solo del 33%, ora si parla di una cifra superiore al 50% della popolazione.

L'opposizione intanto continua a a esprimere dissenso contro il generale che fu posto a capo del Consiglio supremo militare proprio dal deposto presidente Mohammed Morsi. E' caduto nel vuoto l'appello a manifestare davanti al palazzo presidenziale a Heliopolis lanciato dalla coalizione dei sostenitori di Morsi: qualche centinaio di dimostranti, che hanno attaccato un checkpoint di polizia, sono stati presto dispersi dagli agenti a colpi di gas lacrimogeno.

Affaritaliani
 
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O t t a
view post Posted on 17/1/2014, 09:31




Egitto: militari festeggiano, la Fratellanza anche

Incerti i numeri dell'affluenza alle urne per il referendum costituzionale, il vero metro del successo dei militari e del governo ad interim. Gli islamisti annunciano nuovi raduni

venerdì 17 gennaio 2014 - 08:02

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Sulle note di "Siano benedette le vostre mani" migliaia di egiziani sostenitori dei militari e del colpo di stato del 3 luglio contro i Fratelli Musulmani, hanno festeggiato ieri la vittoria dei "si" nel referendum sulla Costituzione. Canti, balli, striscioni inneggianti alle Forze Armate.

I risultati ufficiali si conosceranno solo domani ma i consensi, secondo le notizie che filtrano dalla commissione elettorale, potrebbero arrivare addirittura al 98%. Esito che ricorda molto da vicino le percentuali che "ri-eleggevano" a presidente il rais Hosni Mubarak, contro il quale hanno fatto una rivoluzione nel 2011 che tante speranze aveva alimentato nella regione e nel mondo intero. Speranze ora in gran parte svanite.

La netta affermazione dei "si'" era scontata per il boicottaggio del voto deciso dagli islamisti riuniti nell'"Alleanza contro il colpo di stato". Restano però incerti i numeri dell'affluenza alle urne, il vero metro del successo dei militari e del governo ad interim.

Ieri il giornale governativo al Ahram ha rivelato che l'affluenza è stata solo del 27%, percio' inferiore al 33% strappato dal presidente deposto Mohammed Morsi e dai Fratelli musulmani nella consultazione costituzionale del 2012. L'agenzia di Stato Mena invece sostiene che la partecipazione è stata del 42%.

Mentre all'orizzonte appare la candidatura alla presidenza dell'uomo forte, il generale Abdel Fattah el Sisi capo delle Forze Armate, alcuni analisti rimarcano che i militari, in ogni caso, hanno ottenuto il consenso solo di 20 milioni dei 53 milioni di egiziani aventi diritto al voto.

Un dato questo che potrebbe dare nuova linfa alla protesta dei Fratelli Musulmani, che già annunciano per venerdì prossimo raduni al Cairo e in tutto il Paese per festeggiare la loro "vittoria" e per chiedere la scarcerazione del presidente deposto Morsi.

Negli ultimi tre giorni scontri e violenze hanno fatto almeno 12 morti. I morti dal colpo di stato di luglio sono secondo fonti egiziane non ufficiali circa 1.200.
Nena News

Globalist
 
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O t t a
view post Posted on 19/1/2014, 09:41




Egitto: vince il sì al referendum, ma scarsa l’affluenza

18 gennaio 2014 - 18:35

Il referendum sulla nuova Costituzione in Egitto è stato approvato a maggioranza schiacciante, il 98% dei votanti. Grazie a questo risultato, sei mesi dopo la destituzione di Mohamed Morsi, l’esercito si considera legittimato dalla popolazione. Questo potrebbe spingere il capo delle forze armate Abdel Fatah Al Sissi ad annunciare nei prossimi giorni la propria candidatura alle presidenziali.

L’affluenza tuttavia è stata molto bassa, ha votato circa il 38% degli aventi diritto, mentre il ministero dell’Interno si aspettava oltre il 55%. Nonostante il voto, non si prospetta una rapida riconciliazione. La coalizione a sostegno ell’ex presidente, capeggiata dai Fratelli Musulmani, ha invitato i propri seguaci a manifestare il 25 gennaio, in occasione del terzo anniversario della rivolta contro Mubarak. Quel giorno dovrebbe scendere in piazza anche il campo opposto.

Video alla fonte
Euronews
 
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O t t a
view post Posted on 20/1/2014, 10:12




Egitto e nuova Costituzione, i passi in avanti sui diritti umani

di Riccardo Noury

20 gennaio 2014

Come era prevedibile, la proposta di Costituzione sottoposta a referendum martedì e mercoledì scorsi è stata approvata con oltre il 98 per cento di sì. Hanno votato poco più di 20 milioni di egiziani, su 53,5 milioni di aventi diritto al voto. Nei due giorni di votazioni ci sono stati almeno 12 morti e più di 440 arresti. Scontri, uccisioni e arresti sono proseguiti nei giorni successivi.

Il nuovo testo presenta parecchie differenze rispetto a quello entrato in vigore nel 2012 sotto la presidenza di Mohamed Morsi. Con tutti i loro limiti, vi sono alcuni passi avanti anche nel campo dei diritti umani.

I diritti delle bambine e dei bambini (articolo 80) risultano maggiormente tutelati: la Costituzione definisce “minorenne” chiunque abbia meno di 18 anni di età, proibisce il lavoro minorile fino al completamento degli studi, prevede tutele speciali per i minorenni imputati e testimoni nei processi e obbliga lo stato a proteggerli da ogni forma di violenza, compresa quella sessuale. Non è però stabilità l’età minima per il matrimonio.

Un altro passo avanti rispetto alla Costituzione del 2012 è l’espressa garanzia dell’uguaglianza tra uomini e donne nel campo dei diritti civili, politici, sociali, economici e culturali (articolo 11). Le donne hanno il diritto di accedere alle alte cariche amministrative e giudiziarie dello Stato e questo ha l’obbligo di proteggerle da ogni forma di violenza. Secondo la nuova Costituzione, lo Stato deve anche garantire l’equilibrio tra le opportunità di lavoro e i doveri familiari delle donne mentre nulla è scritto su quelli degli uomini (i trattati internazionali ratificati dall’Egitto prevedono che la crescita e lo sviluppo dei figli siano responsabilità comuni sia dei padri che delle madri).

L’articolo 91 proibisce il rimpatrio forzato dei rifugiati politici, anche se la definizione di questi ultimi non coincide esattamente con quella della Convenzione Onu sullo status di rifugiato.

Un articolo che va evidenziato è il 241, che stabilisce che il parlamento adotterà un sistema di giustizia transitoria per stabilire la verità, le responsabilità, i risarcimenti e le modalità idonee per avviare un processo di riconciliazione nazionale. È un passo avanti potenzialmente importante, dato che i precedenti tentativi di fare luce sulle violazioni dei diritti umani commesse sotto le presidenze di Mubarak e Morsi e durante i governi militari succeduti a entrambi, sono finora clamorosamente falliti.

L’articolo 52 vieta ogni tipo e forma di tortura, che diviene un crimine non sottoposto a limiti di prescrizione (magari ce l’avesse l’Italia una norma costituzionale del genere!). Sono previste ulteriori garanzie contro la tortura, come il divieto di trattenere persone in centri di detenzione non riconosciuti (articolo 55), l’obbligo di portare un sospetto di fronte a un magistrato entro 24 ore dall’arresto e alla presenza del suo avvocato (articolo 54) e la supervisione giudiziaria sulle prigioni (articolo 56).

L’articolo 60 garantisce ulteriormente l’integrità fisica vietando esperimenti medici e scientifici e operazioni chirurgiche senza il consenso dell’interessato. Tace tuttavia sui test forzati di verginità, una forma di tortura praticata dai militari nel 2011 contro un gruppo di attiviste.

Su altri articoli della Costituzione pende un rischio: come attuare le disposizioni sui diritti e le libertà quando la legge vigente prevede l’opposto?

Prendiamo ad esempio l’articolo 73, che riconosce il diritto di manifestazione pacifica, soggetto a “notifica come previsto dalla legge”. Se la “legge” è la numero 107 promulgata il 24 novembre 2013, che concede al ministro dell’Interno amplissimi poteri di vietare e disperdere (anche con l’uso della forza letale) quel genere di manifestazioni, non ci siamo.

A sua volta, il diritto di sciopero è garantito salvo le disposizioni di legge in senso contrario: come la stessa legge 107 del 2013, che vieta le proteste che mettano a rischio “la produzione”.

L’articolo 75 tutela il diritto dei cittadini egiziani di formare associazioni tramite semplice notifica e vieta le interferenze dell’amministrazione statale nelle loro attività. La legge in vigore, al contrario, consente di negare il riconoscimento alle Ong per non meglio precisate “ragioni di sicurezza nazionale” e vieta loro di ricevere finanziamenti dall’estero.

Poi ci sono le norme in contrasto tra loro. La libertà d’espressione è garantita dall’articolo 65 della Costituzione e gli articoli 65 e 71 stabiliscono che non si va in carcere per le opinioni espresse in forma orale o scritta, fatta eccezione per i non meglio definiti “reati legati all’incitamento alla violenza o alla discriminazione tra i cittadini”, per le offese all’onore e per l’insulto alla bandiera o ad altri simboli nazionali, “crimine” che merita un articolo specifico, il numero 73.

Inoltre, mentre la Costituzione riconosce che la pubblicazione dei quotidiani è soggetta a mera notifica, l’apertura di stazioni televisive e di siti internet è sottoposta alle norme di legge (articolo 70).

Più di un egiziano su sette, 12.200.000 persone, vive in un insediamento informale e del tutto precario: sono almeno 870 in tutto il paese. L’articolo 78 riconosce il diritto a un alloggio adeguato e sicuro e obbliga lo Stato ad approntare un piano per risolvere il problema, ma non vieta – come invece previsto dal diritto internazionale – gli sgomberi forzati.

Infine, l’articolo peggiore, che riporta la Costituzione ai tempi di Mubarak e ci spiega quanto potere continuino ad avere, decennio dopo decennio, i militari in Egitto. Sebbene l’articolo 97 vieti le corti speciali, l’articolo 204 consente che imputati civili siano processati dai tribunali militari e sottrae, simmetricamente, ai tribunali civili la giurisdizione sui crimini commessi dai militari. Tra febbraio 2011 e giugno 2012, sotto il regime del Consiglio supremo delle forze armate, oltre 12.000 imputati civili vennero processati, con procedure sommarie e inique, dalle corti marziali. Continuerà così, purtroppo.

Il Fatto Quotidiano
 
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