Mal d'Egitto

Egitto in rivolta contro il governo di Mubarak, prima e dopo la "Giornata della collera"

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O t t a
view post Posted on 28/1/2011, 16:14




EGITTO: PRODI, MASSIMA TENSIONE PER REGIME. GRANDE PREOCCUPAZIONE

28 gennaio 2011

Il fermo di El Baradei in Egitto ''vuol dire che il regime e' alla massima tensione immaginabile''. Lo ha detto Romano Prodi, ex presidente della Commissione europea, parlando con i giornalisti a margine della presentazione della cattedra intitolata a Tommaso Padoa Schioppa dall'Istituto universitario europeo di Fiesole ''C'e' - ha aggiunto - grande preoccupazione perche' l'Egitto e' un Paese chiave per tutto il mondo islamico''. Paese chiave ''non solo per gli abitanti, ma anche per i problemi di convivenza, per l'alleanza con il mondo occidentale, per la forte presenza della Fratellanza Musulmana''.

''Ci sono grandi problemi - ha fatto notare - nella parte intermedia del Paese e nella periferia del Cairo. E' un Paese che ha grande influenza in tutto il mondo islamico, molto sfaccettato, in cui ci sono sempre state elezioni controllate e in cui, quando e' stata data alla Fratellanza musulmana la possibilita' di presentare liste, questa ha registrato un grande successo. C'e' una successione difficile, se ne parla da mesi sia per motivi di complicazioni politiche che per motivi di salute personale del presidente''.

Adesso, tra l'altro, ha notato Prodi, ''con le nuove tecnologie si apre un capitolo nuovo: la polizia puo' controllare 2 o 3 media, ma non tutta la miriade di nuovi media''.

ASCA
 
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O t t a
view post Posted on 28/1/2011, 18:02




28 gennaio 2011

Egitto, 10 morti nel "venerdì di collera". Suez in mano ai manifestanti
Cairo fiamme nella sede del partito di Mubarak, scatta coprifuoco. 400 arresti, El Baradei ai domiciliari


Almeno dieci morti e numerosi i feriti nelle proteste del 'Venerdì della rabbia' in Egitto. Due persone hanno perso la vita al Cairo, una ad Alessandra. Una quarta vittima è un tassista di trent'anni a Suez. Nella capitale, gli scontri sono avvenuti in piazza Abdul Munim Riad, vicino alla centralissima piazza Tahrir su ci si affaccia il Museo Egizio, che è stata completamente chiusa. Oltre ad arrestare 400 persone, il governo di Hosni Mubarak ha imposto il coprifuoco dalle 18 alle 7 del mattino al Cairo, ad Alessandria e a Suez e ha ordinato che i militari affianchino la polizia nel mantenimento dell’ordine pubblico. Il provvedimento è stato deciso da Mubarak in veste di comandante supremo delle forze armate al fine di proteggere i beni pubblici e fermare i saccheggi. Una misura che però non ha permesso di evitare l'incendio alla sede del partito di governo al Cairo, dato alle fiamme nel pomeriggio. La situazione è molto complicata in tutte le maggiori città del Paese: se nella Capitale si sono uditi degli spari nel centro, a Suez - stando ai racconti su Twitter - i manifestanti si sarebbero impossessati delle strade. Alcuni di loro avrebbero "occupato" i tank dell'esercito, e sarebbero saliti sulla cima dei mezzi in segno di vittoria: i militari avrebbero aperto il fuoco.

LA PROTESTA DELLA POLIZIA - Sempre nella giornata di oggi, alcuni agenti di polizia egiziani si sono rifiutati di usare i lacrimogeni contro i manifestanti: due agenti delle forze di sicurezza sarebbero già stati incriminati per aver disubbidito agli ordini. L’emittente Al Arabiya ha parlato inoltre di alcuni poliziotti che si sarebbero tolti le uniformi per partecipare alle proteste.

FERMATO EL BARADEI - Nel corso delle violente manifestazioni sono stati sparati cannoni ad acqua contro El Baradei, la nuova guida delle proteste anti Mubarak in Egitto. La polizia non ha esitato ad usare le maniere forti ed ha dunque costretto agli arresti domiciliari il premio Nobel 2005 per la pace: un segnale chiaro agli oppositori del regime e un modo per spegnere sul nascere gli ardori dei manifestanti in un venerdì che si preannuncia di fuoco.
Le forze dell'ordine egiziane, a quanto riferisce la tv araba 'al-Jazeera', avrebbero impedito a El Baradei e ad altri capi dei partiti di opposizione di partecipare alla manifestazione in corso a Giza. Bloccato anche Osama al-Ghazali, presidente del Fronte democratico, impedendo loro di muoversi e di partecipare alla protesta.

VENERDI' DI FUOCO - Subito dopo la preghiera del venerdì è scattato in tutto il Paese il 'piano' dell'opposizione: al Cairo, ma non solo, migliaia di persone sono scese in piazza contro il rais. E' il cosiddetto 'venerdì della collera', e il peggio per Mubarak probabilmente deve arrivare. Nelle piazze della capitale il governo ha inviato camion pieni di poliziotti in tenuta anti-sommossa e carri armati.
Al centro di tutto, ancora una volta, Mohanmed El Baradei, che si è già candidato al ruolo di guida del Paese, si è presentato alla manifestazione nel popolare quartiere di Giza, al Cairo. Intorno a lui, la folla inneggiava alla rivoluzione gridando "Abbasso Hosni Mubarak!".

DISSENSO E REAZIONE - Mentre gli imam egiziani ricordano che "La religione islamica è contro ogni tipo di divisione", il governo ha già iniziato l'opera di repressione. Sono stati arrestati nella notte dieci componenti dell'associazione Fratelli musulmani: secondo i legali del gruppo, sono finiti in manette cinque leader e altrettanti ex membri del parlamento.
La risposta di Mubarak viaggia anche e soprattutto sul web: circa mezz'ora dopo mezzanotte Internet è stata oscurata in tutto l'Egitto, proprio mentre i manifestanti stavano coordinando per organizzare le manifestazioni di oggi. Uno strumento per mettere a tacere il dissenso che ha attirato sul governo del Cairo la dura accusa del segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon: "Va contro i principi democratici della libertà di espressione e associazione".

WIKILEAKS SULL'EGITTO - Nella giornata più intensa degli scontri, emergono le ennesime rivelazioni di Wikileaks, stavolta proprio sull'Egitto. All’inizio del 2010, in un incontro col senatore american John Kerry, il primo ministro del Qatar, Hamad bin Jassim Al Thani,ha riferito incolpano gli Stati Uniti per la mancanza di riforme politiche nel loro paese. "Il popolo egiziano incolpano l’America per le loro sofferenza. Questo cambiamento di umore è soprattutto provocato da Honsi Mubarak e i suoi legami stretti con gli Stati Uniti", si legge nel cablo diplomatico che riporta i risultati del colloquio durante il quale il premier del Qatar accusa il presidente egiziano di non avere alcun interesse a portare veramente a buon fine i colloqui di pace in Medio Oriente: "essere il mediatore dei colloqui è l’unico importante ruolo dell’Egitto con gli Stati Uniti". Insomma, Mubarak secondo il premier, sarebbe come un "dottore con un unico paziente" e quindi ha bisogno "di trascinare i colloqui al più lungo possibile". Mentre cresce la protesta contro il presidente egiziano Honsi Mubarak, Wikileaks sta pubblicando una serie di documenti relativi in Egitto, alcuni nuovi altri già pubblicati.

Libero-news

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Egitto: carri armati nelle strade, in fiamme la sede del partito di Mubarak
Spari al centro del Cairo. Almeno 10 i morti e centinaia gli arresti. ElBaradei risulta agli arresti domiciliari.
Sale la tensione in Egitto.


Secondo quanto riferisce la tv araba Al Jazeera, quattro persone sarebbero morte e altre 10 sarebbero rimaste ferite negli scontri tra manifestanti e polizia in corso in tutto il paese contro il governo di Hosni Mubarak.
Due persone sono rimaste uccise al Cairo, in Piazza Tahir, una ad Alessandria, mentre la quarta vittima è un manifestante ucciso a Suez.La televisione di Stato egiziana ha annunciato il coprifuoco in diverse città egiziane. Al Cairo, Alessandria e Suez l'orario scatterà dalle 18 e le 7 del mattino, ora locale.
Intanto, secondo le ultime notizie, i manifestanti avrebbero dato fuoco alla sede del partito di Mubarak.

400 arresti al Cairo
I maggiori scontri si registrano al momento al Cairo, dove circa 400 manifestanti sono stati arrestati. Unità militari - riferisce la Cnn - sono state avvistate a supporto della polizia per le strade durante le proteste.
Diversi testimoni hanno raccontato di aver visto cadaveri a terra in piazza Tahrir.

Giornalisti nel mirino
Quattro reporter francesi sono stati arrestati. Si tratta di un giornalista di Le Figaro e un altro del Journal du Dimanche, un reporter dell'agenzia fotografica Sipa e un freelance che collabora con il magazine Paris Match.
Sarebbero almeno dieci i giornalisti arrestati mentre seguivano le proteste. La polizia avrebbe anche aggredito numerosi reporter, tra cui quelli della Bbc, di al-Jazeera, al-Arabiya e di altri media locali e internazionali.
Impressionante la testimonianza di Assad Sawey, reporter della Bbc, andato in onda con una benda sulla testa e la camicia sporca di sangue. "Stanno prendendo di mira i giornalisti - denuncia - hanno preso la mia telecamera e dopo avermi fermato hanno cominciato a colpirmi con spranghe di ferro, come quelle usate qui per macellare gli animali, e hanno usato manganelli elettrici per darmi la scossa".

ElBaradei agli arresti domiciliari
Mohammed ElBaradei, uno dei maggiori leader dell'opposizione - ex direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) e premio Nobel per la Pace - è nel frattempo tornato oggi da Vienna in Egitto e risulta al momento agli arresti domiciliari.
Lo conferma la madre, assicurando che suo figlio sta bene e si trova attualmente nella sua abitazione del Cairo.
Questa mattina Al Jazeera aveva dato la notizia (smentendola poco dopo) del suo arresto.

Chi è ElBaradei
ElBaradei, premio Nobel per la Pace giunto oggi in Egitto da Vienna, si è dichiarato pronto ad assumere il potere in Egitto per un periodo di transizione se l'opposizione glielo dovesse chiedere.
Di sicuro, ha spiegato ElBaradei, non guiderà la manifestazioni di piazza. Il suo ruolo, ha spiegato, potrà essere solo quello di "gestire politicamente il cambiamento" alla guida del paese.
Prima di partire da Vienna, ElBaradei al sito Usa The Daily Beast aveva detto: "Tornerò al Cairo e andrò in strada, perché non c'è alcuna alternativa. A guardare questo numero impressionante di gente che protesta si spera che le cose non degenerino, ma al momento sembra che il regime non abbia recepito il messaggio".
"Per Mubarak è arrivato il momento di andarsene": aveva detto ancora.


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Il Salvagente
 
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O t t a
view post Posted on 28/1/2011, 18:33




Egitto/ Farnesina: Appello alla moderazione, ora dialogo politico
"Sostegno al governo, stabilità del paese priorità per l'Italia"


Roma, 28 gennaio 2011

Sull'Egitto, la Farnesina rivolge un "appello alla moderazione a tutte le parti" sottolineando la necessità di "più stretti canali di comunicazione fra istituzioni e società civile". "Ribadiamo la profonda amicizia che lega l'Italia all'Egitto e anche il più ampio sostegno offerto al governo egiziano" premette il portavoce del ministero Maurizio Massari, rispondendo alle domande dei giornalisti nel consueto briefing settimanale.

"Crediamo - aggiunge il diplomatico - che la stabilità dell'Egitto costituisca una priorità per la stabilità della regione, e quindi anche per l'Italia e per l'Europa". Da parte italiana, ovviamente, "c'è un monitoraggio molto da vicino" e la convinzione che "la stabilità politica non debba andare a discapito del rispetto della libertà di espressione". Ma dagli ultimi contatti con esponenti del governo egiziano, la Farnesina ha "tratto l'impressione che ci sia un impegno in tal senso, a voler conciliare la stabilità con il rispetto di tali libertà".

L'invito alla moderazione, insiste Massari, è comunque rivolto "a tutte le parti, anche ai manifestanti, alle forze dell'opposizione che devono evitare provocazioni e situazioni che possano degenerare" in tensioni o violenze. "E' responsabilità di tutte le forze politiche e sociali in questo momento - conclude - tenere la situazione sotto controllo, e cercare forme di dialogo".

Virgilio
 
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O t t a
view post Posted on 29/1/2011, 00:33




Egitto: Mubarak, governo si dimette
Discorso in tv: domani nuovo esecutivo, stop a violenze

28 gennaio, 23:44

Il governo egiziano si dimette: lo ha annunciato questa sera il presidente Mubarak in un discorso in diretta tv. 'Domattina daro' l'incarico per formare il nuovo esecutivo'. Il capo dello Stato ha poi chiesto ai manifestanti che da stamani sono per le strade delle principali citta' egiziane di 'interrompere immediatamente gli atti di violenza e di sabotaggio'. Intanto, secondo fonti mediche sono 11 i morti negli scontri di oggi a Suez mentre al Cairo ci sarebbero oltre mille feriti.

ANSA

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Egitto: Mubarak, violenze sono complotto
Secondo Al Jazira imprenditori e tycoom stanno lasciando Paese


28 gennaio, 23:59

IL CAIRO - ''Le violenze di queste ore sono un complotto per destabilizzare la societa'. Sono estremamente dispiaciuto per le vittime': il presidente egiziano Mubarak parla in tv alla Nazione e accusa 'infiltrati' di aver provocato il caos. Intanto, imprenditori e personalita' influenti vicine al regime egiziano - dice Al Jazira con una scritta in sovrimpressione - stanno lasciando il Paese con aerei privati.

La tv panaraba cita il suo corrispondente dall'aeroporto del Cairo.

ANSA
 
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O t t a
view post Posted on 29/1/2011, 00:36




Egitto:esercito mette in sicurezza museo
Militari si dispiegano attorno ai siti sensibili


IL CAIRO, 28 gennaio 2011 - 21:32

L'esercito ha messo in sicurezza il Museo Egizio. Ne da' notizia la televisione di stato egiziana, dopo che numerose voci riferivano di saccheggi cominciati all'interno del prestigioso museo. La tv aggiunge che l'esercito si sta dispiegando attorno ai siti sensibili del Cairo, Alessandria e Suez. Intanto si apprende che un manifestante e' morto a El Sheikh Zouayed nel Sinai. L'esercito egiziano, dopo avere avuto l'autorizzazione israeliana, si e' dispiegato anche ad El Arish.

ANSA
 
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O t t a
view post Posted on 29/1/2011, 09:37




CITAZIONE (O t t a @ 28/1/2011, 15:27) 
Egitto: blocco comunicazioni cellulari
Dall'alba bloccato internet in tutto il territorio egiziano

ANSA

Egitto: ripristino parziale delle linee di telefonia cellulare nel paese
ultimo aggiornamento: 29 gennaio, ore 09:16

Il Cairo - Stanno ritornando gradualmente a funzionare le linee di telefonia cellulare in Egitto. Secondo la tv 'al-Arabiya', gia' in queste ore in alcune aree e' possibile utilizzare i cellulari. Nella giornata di ieri la compagnia Vodafone egiziana aveva reso noto che le compagnie telefoniche avevano ricevuto l'ordine dal governo di fermare il servizio di telefonia mobile.

IGN
 
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O t t a
view post Posted on 29/1/2011, 09:46




Detenunti fuggiti dalle celle dei commissariati nella notte
Egitto, Mubarak: nuovo governo. Non si ferma la protesta nel Paese

ultimo aggiornamento: 29 gennaio, ore 09:35

Il Cairo - Messaggio al Paese del presidente egiziano: non lascio. La gente torna a protestare al Cairo ed Alessandria. La polizia spara in aria per disperdere la folla. Sarebbero più di venti i morti registrati ieri nella sola città costiera. ElBaradei ai domiciliari dopo che la polizia gli aveva impedito di partecipare alla manifestazione a Giza.

Il Cairo, 29 gen. (Adnkronos/Ign) - Dopo giorni di protesta interviene alla tv in tarda notte il presidente Hosni Mubarak che ha chiarito di non voler lasciare il potere e annunciato un nuovo governo. Le parole del leader egiziano non hanno placato gli animi e la gente è tornata anche oggi a manifestare per le vie del Paese.

Il leader si è rivolto al Paese annunciando un nuovo governo cui oggi verrà dato l'incarico. Mubarak ha anche promesso riforme ''per una migliore democrazia e per contrastare la corruzione'' ed ha espresso rammarico per le vittime puntando il dito contro gli ''infiltrati'' tra i manifestanti colpevoli di ''atti di sabotaggio''.

Questa mattina, sono riprese le manifestazioni di protesta nel centro del Cairo contro il presidente. Secondo l'inviato della tv satellitare 'al-Arabiya', i manifestanti sono circa 2mila. Gli agenti della polizia, coadiuvati dalle unità dell'esercito egiziano, hanno sparato alcuni colpi di fucile in aria per disperdere i manifestanti.

Non solo. Alcune centinaia di detenuti comuni, presenti ieri sera nelle celle di sicurezza di alcuni commissariati del Cairo, sarebbero riusciti a fuggire nella notte approfittando del caos che regnava in città.

In queste ore, invece, un vasto incendio sta interessando il tribunale di al-Jala, al Cairo, dove in passato sono stati processati anche molti militanti del movimento giovanile '6 aprile', in prima fila nella protesta contro Mubarak.

Nuova manifestazione contro il presidente egiziano anche nella città di Alessandria. E, ha riferito l'inviata della tv araba 'al-Jazeera', sarebbero più di 20 le persone morte per gli scontri avvenuti ieri nella città costiera egiziana. "Si tratta di un bilancio non ufficiale - afferma la giornalista - perché al momento le autorità non hanno contato effettivamente le vittime. Ma sono stati visti più di 20 cadaveri dopo gli scontri di ieri solo ad Alessandria".

Intanto, dopo il blocco al servizio imposto dal governo, stanno ritornando gradualmente a funzionare le linee di telefonia cellulare.


IGN

 
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delfinroma
view post Posted on 29/1/2011, 11:10




confermo..ho parlato col mio amico di alessandria per fortuna..con quello al cairo niente linea ancora..almeno spero sia solo per la linea..finalmente sono riuscita a parlare con il mio amico di assuan..nessun problema..ci sono manifestazioni pacifiche..lievi..e nessun morto..

Edited by delfinroma - 29/1/2011, 11:26
 
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hayaty
view post Posted on 29/1/2011, 16:26




Egitto: Suez, un poliziotto muore in attacco a stazione di polizia

29 gennaio, ore 14:37

Un agente di polizia e' morto oggi a Suez, in Egitto, nell'assalto compiuto dai manifestanti contro il commissariato del quartiere di al-Arbayn. Lo ha reso noto la tv araba 'al-Arabiya'. Da alcune ore in citta' non ci sono piu' agenti di polizia, ma solo soldati dell'esercito che godono della fiducia dei manifestanti. Nella giornata di ieri i poliziotti avrebbero aperto il fuoco contro i dimostranti, uccidendo almeno una ventina di persone.


Adnkronos
 
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O t t a
view post Posted on 29/1/2011, 16:35




Egitto, nuova giornata di scontri. La polizia apre il fuoco sui manifestanti
Riattivate le comunicazioni telefoniche. ElBaradei: «È Mubarak che se ne deve andare»
Al Jazeera: «Almeno 100 vittime venerdì». Al Cairo assalto al ministero dell'Interno e al Museo Egizio


29 gennaio 2011

Nuova giornata di tensione in Egitto, dove da cinque giorni sono in corso scontri tra manifestanti anti-governativi e forze dell'ordine e dove il presidente Hosni Mubarak ha annunciato l'azzeramento dell'esecutivo e la rapida formazione di un nuovo governo. Le dimissioni ufficiali dei ministri sono state annunciate sabato dalla tv di Stato.

«MUBARAK LASCI O SARÀ INTIFADA»
- Un intervento, quello di Mubarak, che Mohammed ElBaradei, uno dei leader delle opposizioni, definisce «offensivo», ribadendo che è anzi proprio il presidente quello che «se ne deve andare». Parlando ai microfoni di France24, il premio Nobel per la pace 2005 ed ex capo dell'agenzia atomica mondiale ha detto al telefono ai giornalisti francesi che il discorso di Mubarak è «un insulto all'intelligenza» dei cittadini egiziani e «una provocazione». Venerdì ElBaradei era stato sottoposto a fermo e sottoposto per alcune ore agli arresti domiciliari. All'emittente, che lo aveva contattato in mattinata, ha spiegato di trovarsi ancora in casa e di non vedere soldati davanti all'abitazione. Il leader dell'opposizione ha parlato anche ad Al Jazeera, confermando l'intenzione di scendere in piazza al fianco dei manifestanti «contro il regime dittatoriale». E assicurando che «se il regime non cade, l'intifada del popolo continuerà». «Serve una nuova costituzione», ha detto ElBaradei sottolineando che «il popolo ha diritto a chiedere il cambiamento in modo pacifico». Quindi ha esortato gli Usa a schierarsi apertamente con l'opposizione e non con il regime.

MUBARAK «SCARICATO» - Chiara anche la posizione del segretario della Lega Araba Amr Moussa, egiziano, secondo cui «la politica in Egitto va cambiata»: «Bisogna prendere in considerazione la rabbia del popolo - ha detto -. Sono in corso consultazioni serie e ad alto livello per decidere come gestire la situazione». I Fratelli musulmani, principale forza di opposizione in Egitto, hanno lanciato un appello per una transizione pacifica del potere. Yussef el Qaradawi, uno dei più influenti e seguiti predicatori ed esponenti religiosi del mondo arabo ha chiesto che Mubrak lasci il potere. Il segretario generale del Partito nazional democratico, Ahmad Ezz, considerato molto vicino al presidente egiziano, si è invece dimesso dal suo ruolo. Attestati di solidarietà a Mubarak sono invece arrivati dal re saudita Abdullah e dal leader libico, Muammar Gheddafi.

LA POLIZIA SPARA - Intanto nelle piazze continua la mobilitazione e di pari passo cresce la tensione: il governo dimissionario ha esteso il coprifuoco al Cairo, ad Alessandria e Suez anticipandolo alle 16 (le 15 in Italia) e fino alle 8 di domenica e ha fatto sapere che «l'esercito ha l'ordine di usare la mano pesante con chi lo violerà». Poco prima della scadenza dei termini, che peraltro almeno in 50 mila al Cairo non hanno voluto rispettare e ora c'è il timore di un'escalation di violenza, un migliaio di persone nella capitale ha tentato di assaltare la sede del ministero dell'Interno e di saccheggiare il Museo Egizio, riuscendo peraltro a danneggiare due mummie di faraoni. Secondo quanto riferisce la tv araba Al Jazeera la polizia è stata costretta ad aprire il fuoco per respingere i manifestanti. Già in mattinata gli agenti, appoggiati dall'esercito, avevano sparato colpi al Cairo in una via laterale del centro che conduce a piazza Tahrir dove era in corso un raduno di protesta ma non è chiaro se si siano stati utilizzati proiettili veri o di gomma. E anche ad Alessandria, dove in mattinata Al Jazeera parlava di una ventina di cadaveri, le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco sui dimostranti, contro cui hanno anche lanciato molti candelotti di gas lacrimogeno. Violenti scontri tra manifestanti e poliziotti si sono registrati poi a Ismailiya. Secondo quanto riferisce Al Arabiya, reparti della polizia, che avevano lasciato la città venerdì notte, sono tornati nella zona centrale e sono stati protagonisti di cariche a cui la folla ha rispostlo con lancio di sassi. I mezzi di informazione diffondono notizie di morti in diverse località, ma non ci sono riscontri ufficiali ed è difficile fare un bilancio complessivo delle vittime. Al Jazeera parla di 100 morti nella sola giornata di venerdì (per il governo sarebbero 38), quando ci sono stati gli scontri più intensi dopo la «giornata della collera» che ha dato inizio alla tensione.

ITALIANI NON COINVOLTI - Nel frattempo i servizi di telefonia mobile, che venerdì erano stati bloccati dalle autorità in tutto in Paese così come i servizi internet, hanno ripreso parzialmente a funzionare in mattinata. Inoltre per il momento non risulta che ci siano italiani coinvolti nelle località teatro di scontri in Egitto. Il ministero degli Esteri e l'ambasciata italiana al Cairo continuano a mantenersi in stretto contatto, così come prosegue l'attività di sensibilizzazione nei confronti dei connazionali presenti in Egitto ad adottare le più opportune misure di cautela come evitare spostamenti non necessari.

DETENUTI IN FUGA - Alcune centinaia di detenuti comuni, presenti venerdì sera nelle celle di sicurezza di alcuni commissariati del Cairo, sarebbero riusciti a fuggire nella notte approfittando del caos che regnava in città. Secondo l'inviato di Al Jazeera per alcune ore c'è stato un vuoto nella gestione della sicurezza, in particolare quando la responsabilità è passata dalla polizia all'esercito, e in quei momenti molte persone detenute in attesa di giudizio sono riuscite ad evadere. In questo momento un vasto incendio sta interessando il tribunale di al-Jala, al Cairo, dove in passato sono stati processati anche molti militanti del movimento giovanile «6 aprile», in prima fila nella protesta contro Mubarak.

TIMORI NEGLI USA E NELL'UE - L'escalation egiziana è seguita molto da vicino dalla comunità internazionale e in particolare dagli Stati Uniti, preoccupati che l'insabilità del Paese possa avere ripercussioni anche sui fragili equilibri dell'intera area mediorientale. Il presidente Barack Obama, ha telefonato a Mubarak esortandolo a mantenere la calma e a garantire il diritto dei manifestanti di esprimere la propria opinione, senza che vi siano ferimenti o predite di vite. Dall'Unione Europea è arrivato un appello perché «cessino le violenze e lo spargimento di sangue» e vengano liberate le persone arrestate per motivi politici. Il presidente Herman Van Rompuy si è detto «profondamente sconvolto per la spirale della violenza che porta a una situazione che rende ancora più difficile il dialogo» e ha fatto appello al rispetto per i diritti umani fondamentali. La situazione in Egitto sarà discussa lunedì al vertice dei ministri degli Esteri della Ue.


Il Corriere della Sera
 
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hayaty
view post Posted on 29/1/2011, 16:37




EGITTO: LA RIVOLTA NON SI FERMA. MUBARAK PROMETTE MISURE PER I POVERI. IL GOVERNO SI DIMETTE

29-01-2011

In migliaia continuano a manifestare contro il regime del presidente egiziano Hosni Mubarak per le strade del Cairo, di Alessandria d'Egitto e di Ismailia, citta' sul canale di Suez. Una calca infuriata ha ucciso tre poliziotti nella citta' di Rafah, nel Sinai, e il bilancio dei morti e' salito a 48 persone da quando sono inziate le proteste.

''Siamo venuti qui per dire che non vogliamo piu' Mubarak al potere e che lo vogliamo fuori dal paese'', urlano i manifestanti. Il coprifuoco proclamato ieri da Mubarak di fronte al montare irrefrenabile della protesta in tutto il paese e' scaduto alle 8 (le sei del mattino ora italiana). La polizia continua a contrastare i manifestanti e carri armati sono stati schierati sulla piazza di Tahrir, punto focale delle proteste e i luoghi strategici intorno alla capitale egiziana.

Intanto, come annunciato durante la notte dal presidente Mubarak, che ha promesso ''misure per arginare la disoccupazione e sostenere i poveri'', il governo egiziato guidato dal premier Ahmed Nazif si e' dimesso e durante la giornata si dovra' lavorare per mettere a punto un nuovo esecutivo. Dopo ore di arresti domiciliari, e' tornato a parlare anche il leader dell'opposizione laica egiziana Mohammed El Baradei, premio nobel per la Pace: ''Il presidente Mubarak deve andarsene, non ha capito il messaggio del popolo egiziano''.

''Il suo discorso - ha aggiunto El Baradei - era totalmente deludente, le proteste continueranno con sempre piu' intensita' fino a che il regime non cadra'. Scendero' in piazza oggi con i miei colleghi per contribuire a un cambiamento e per dire al presidente Mubarak che deve andarsene. Quando un regime si comporta con tale bassezza e usa gli idranti su uno che ha vinto il Nobel per la pace, vuol dire che e' l'inizio della fine e che e' ora che se ne vada''.

Durante le proteste di ieri infatti la polizia ha usato gas lacrimogeni e idranti contro migliaia di dimostranti che hanno invaso le vie del Cairo. Da quanto si e' appreso El Baradei e' stato bagnato da un idrante ed e' riuscito a trovare rifugio in una Moschea.

Il coprifuoco al Cairo, Alessandria e Suez nella notte e' stato gran parte ignorato e l'esercito ha messo in guardia la gente di non riunirsi in luoghi pubblici. Ad Alessandria, centinaia di persone si sono accampate fuori dalla moschea principale nel centro citta' mentre molte stazioni di polizia continuano a bruciare.

Intanto richiami a cessare le violenze e sono arrivate dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e dal presidente dell'Unione Europea, Herman Van Rompuy.


ASCA
 
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O t t a
view post Posted on 29/1/2011, 16:45




29 gennaio 2011

La rivolta in Egitto pianificata con l'appoggio degli Stati Uniti"
Obama parla della situazione nel Paese: "Servono riforme"

Gli Stati Uniti, pur appoggiando in Egitto il governo alleato di Hosni Mubarak, da almeno tre anni sostengono segretamente alcuni dissidenti che sarebbero dietro la rivolta di piazza di questi giorni come parte di un piano per favorire un «cambio di regime» in senso democratico al Cairo nel 2011: è quanto rivela oggi il sito del quotidiano britannico The Telegraph, che cita un documento diplomatico segreto pubblicato dal sito Wikileaks.

Il documento in questione, scrive il Telegraph, risale al 30 dicembre 2008 e proviene dall’ambasciata Usa al Cairo. In esso l’ambasciatrice, Margaret Scobey, dice che un «giovane dissidente» egiziano del movimento «6 aprile», il cui nome viene omesso, è stato aiutato dalla stessa ambasciata a partecipare a un incontro a Washington di dissidenti (Alliance of Youth Movements Summit), promosso dal Dipartimento di Stato, con esperti e funzionari del governo americano.

Al suo ritorno al Cairo - scrive il Telegraph -, il dissidente egiziano ha rivelato ai diplomatici Usa che era stata formata un’alleanza fra gruppi di opposizione con un piano per rovesciare nel 2011 il governo del presidente Mubarak e per installare sulle rive del Nilo un governo democratico, prima delle elezioni presidenziali previste per il settembre di quest’anno. Il dispaccio svelato da Wikileaks dice che «diverse forze di opposizione» egiziane avevano raggiunto un accordo per «appoggiare un piano non scritto per una transizione verso una democrazia parlamentare, con meno poteri al presidente (della repubblica) e più al primo ministro e al parlamento, prima delle elezioni presidenziali in programma nel 2011». Vi si aggiunge inoltre che il piano è «così delicato da non poter essere messo per iscritto» e che l’identità del dissidente va tenuta nascosta per evitare rappresaglie al suo rientro in Egitto. L’ambasciatrice Scobey, infine, si chiede se il piano, che definisce «non realistico», possa funzionare.

Oggi Obama stesso è intervenuto sulla rivolta in Egitto. «Gli Stati Uniti sostengono il diritto di libera associazione e la libertà di esprimersi in Egitto, come in tutto il mondo: tutti i governi hanno il dovere di governare sulla base del consenso», ha detto il presidente Usa, sottolineando che «gli Stati Uniti sono a fianco del popolo egiziano». «Ho parlato con Mubarak- ha aggiunto il leader Usa- dopo il suo discorso alla nazione. Il presidente egiziano ha assicurato maggiore democrazia. Ora deve essere conseguente a questi impegni». È ora che ci siano riforme politiche, economiche e sociali».. Barack Obama ha ribadito l’esortazione degli Stati Uniti alle autorità egiziane «ad evitare ogni violenza contro chi protesta». Nello stesso tempo ha auspicato una soluzione pacifica della crisi. «Ci aspettano giorni difficili - ha concluso Obama - ma sosteniamo il diritto del popolo egiziano a decidere del suo futuro».

La Stampa
 
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hayaty
view post Posted on 29/1/2011, 17:07




Omar Suleiman è stato nominato vice presidente
Capo dei servizi segreti ha già prestato giuramento

29 gennaio 2011


Il direttore dei servizi segreti egiziani, Omar Suleiman, è il nuovo vice presidente dell'Egitto: lo riferisce l'agenzia egiziana Mena, citata dalla televisione panaraba al Jazeera. Suleiman, secondo quanto riporta la France Presse, ha già prestato giuramento in vista del suo nuovo incarico. Si tratta di una carica nuova, mai istituita prima da quando Mubarak ha preso il potere nel 1981.


Virgilio Notizie
 
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O t t a
view post Posted on 29/1/2011, 17:22




EGITTO: ELBARADEI, PROTESTE FINO ALLA CADUTA DI MUBARAK

29 GEN 2011 ore 16:51

Il leader dell'opposizione laica egiziana, Mohamed ElBaradei, ha chiesto le dimissioni del presidente Hosni Mubarak. "Deve andarsene", ha affermato l'ex capo dell'Aiea in un'intervista a France 24. Per ElBaradei "il presidente Mubarak non ha compreso il messaggio del popolo egiziano e il suo discorso e' stato del tutto deludente. Un insulto all'intelligenza della gente". Per questo, ha assicurato, "le proteste continueranno con intensita' ancora maggiore finche' il regime di Mubarak non cadra'". Per il leader del Movimento nazionale per il cambiamento "il regime di Mubarak e' una dittatura che ha fallito sul piano politico, sociale ed economico. "Abbiamo bisogno di ripartire e di un periodo di transizione", ha sottolineato ElBaradei, annunciando che tornera' in piazza con i suoi alleati "per contribuire a portare questo cambiamento". "Quando il regime apre spara con i cannoni ad acqua su chi e' stato premiato con il Nobel, significa che e' iniziata la fine e che questo regime deve andarsene", ha osservato. ElBaradei non ha confermato di essere agli arresti domiciliari. "Non ci sono soldati davanti alla mia abitazione, lo verifichero' bene quando usciro'", ha spiegato, "a mio parere si tratta probabilmente di una notizia diffusa per scoraggiare la gente a partecipare alle manifestazioni di protesta". Il premio Nobel ha assicurato che non fara' "passi indietro sulle riforme": "Continueremo passo dopo passo a batterci per assicurare l'indipendenza della magistratura e piu' liberta' per i cittadini" .


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hayaty
view post Posted on 29/1/2011, 17:27




Fuga dall’Egitto: i familiari di Mubarak a Londra, il padrone di Wind in Italia
Aumentano di ora in ora i manifestanti che questa mattina stanno sfilando per il centro del Cairo contro il presidente egiziano Hosni Mubarak. Secondo l’inviato della tv araba `al-Jazeera´, presente sul posto, sono circa 50mila i manifestanti che si sono radunati a piazza Tahrir, nel cuore della capitale

29 gennaio 2011

AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

Ore 17.16 Nessun italiano coinvolto, rinviare i viaggi
Non ci sono italiani coinvolti nei violenti scontri in Egitto. Lo ha riferito la Farnesina, che al momento consiglia di rimandare viaggi che non rivestono carattere di urgenza. Il ministero degli Esteri italiano - si legge in una nota - continua a monitorare lo sviluppo degli eventi attraverso l’Unità di crisi, l’ambasciata al Cairo e le diverse agenzie consolari nel Paese, che proseguono 24 ore su 24 - senza soluzione di continuità - l’azione a tutela dei cittadini e degli interessi italiani sul posto. Le manifestazioni sono state registrate in numerose località del Paese, in particolare nella capitale e nelle città di Alessandria, Suez, Ismailia e Luxor e non hanno interessato le località turistiche del Mar Rosso. Il sito ViaggiareSicuri viene aggiornato con regolarità per segnalare l’evoluzione delle condizioni di sicurezza (decretazione del coprifuoco, luoghi degli scontri, difficoltà delle comunicazioni etc.), in linea con le indicazioni fornite anche dagli altri portali di travel advice dei principali Partners europei, con le cui Unità di crisi si resta in costante coordinamento. Gli italiani già nel Paese sono stati sensibilizzati con ogni mezzo disponibile (sms, mail, contatti telefonici, piattaforme facebook/twitter, capimaglia, responsabili sicurezza aziende etc.) ad evitare spostamenti non assolutamente necessari e a rispettare con la massima attenzione gli orari di coprifuoco decretati dalle Autorità egiziane. Nonostante le difficoltà riscontrate nelle comunicazioni telefoniche (soprattutto rete mobile) e internet, anche ai connazionali iscritti al sito DoveSiamoNelMondo si è raccomandato di evitare ogni luogo di eventuale assembramento politico e religioso, mantenendosi informati sull’evolvere della situazione anche attraverso albergatori, compagnie aeree e mass media.

Ore 17.10 Oltre 100 morti
Sono più di 100 i morti nei cinque giorni di proteste anti-governative in Egitto. Lo ha riferito Al Jazira. Fonti mediche hanno inoltre riferito che i feriti sono 1.030 solo al Cairo.

Ore 17. 00 Ministro dell’Aviazione nuovo premier
Il ministro dell’aviazione civile, Ahmed Shafik, è stato incaricato dal presidente Hosni Mubarak di formare il nuovo governo.

Ore 16.40 I familiari di Mubarak fuggono a Londra
Suzanne Mubarak, consorte del presidente egiziano, ha abbandonato il Paese ed è fuggita a Londra. Anche i due figli del presidente Mubarak, Gamal e Alaa, sono partiti per la Gran Bretagna con le loro famiglie. Lo riferisce la televisione Al Jazeera citando «fonti britanniche». Il figlio del presidente egiziano Hosni Mubarak, Jamal, era considerato candidato alla successione al potere. Già tre giorni fa la rivista online araba `Akhbar al-Arab´, edita negli Stati Uniti, aveva parlato di una sua fuga Londra con la moglie e la figlia. Secondo il sito, Mubarak Jr. sarebbe partito senza alcuna protezione da parte della sicurezza alla volta della Gran Bretagna, a bordo di jet privato dall’aeroporto della zona ovest del Cairo. La famiglia avrebbe caricato a bordo dell’aereo 97 valige. Poco dopo la diffusione di questa notizia, fonti del governo egiziano si erano affrettate a smentirla.

Ore 16.30 Famiglia Sawiris in Italia
Sette componenti della famiglia del magnate egiziano, proprietario di Wind, Naguib Sawiris, hanno preso un aereo privato diretto verso l’Italia. Lo riferiscono fonti dell’aeroporto del Cairo, secondo le quali nelle ultime dieci ore sono partiti 19 jet privati, soprattutto con a bordo famiglie di uomini d’affari, che si sono recati a Dubai.

Ore 16.20 Capo dei servizi segreti eletto vicepresidente
Il generale Omar Soleiman, capo dei servizi segreti, è stato nominato vicepresidente. Secondo quanto rende noto la tv di stato egiziana, Suleiman ha già giurato sulla Costituzione oggi pomeriggio, alla presenza del presidente Hosni Mubarak. Suleiman è una personalità di rilievo del mondo politico egiziano e da più parti è stato considerato il candidato ideale del Partito nazionale democratico per le prossime elezioni presidenziali in Egitto.

Ore 15.34 Tre morti nel tentato assalto al ministero
È di almeno tre morti il bilancio del tentato assalto da parte di un gruppo di circa mille manifestanti alla sede del ministero dell’Interno del Cairo, la capitale egiziana. Lo riferisce la tv araba `al-Jazeera´. La polizia ha aperto il fuoco per impedire che i manifestanti riuscissero a penetrare all’interno della sede governativa.

Ore 15.32 Distrutte due mummie di faraoni
I dettagli dello scempio al Museo egizio del Cairo sono stati raccontati dall’archeologo Zahi Hawass, capo del Supremo consiglio delle antichità egiziane. «Sono rimasto profondamente amareggiato stamane quando sono arrivato al Museo ed ho scoperto che qualcuno aveva tentato di saccheggiarlo con la forza durante la notte», ha riferito. «So che cittadini egiziani hanno cercato di fermare i saccheggiatori e si sono uniti alle forze della polizia turistica per respingerli, ma alcuni sono riusciti a penetrare dall’alto e hanno distrutto due delle mummie». I vandali hanno anche svaligiato la biglietteria. Nell’edificio a due piani del Museo, costruito nel 1902, sono conservate decine di migliaia di oggetti di incalcolabile valore, compresa la collezione del faraone Tutankamen.

Ore 15.20 Coprifuoco in vigore, manifestanti in strada
Nonostante l’entrata in vigore del coprifuoco, migliaia di manifestanti restano nelle strade del Cairo, secondo le immagini trasmesse in diretta da al Jazira.

Ore 15.25 Gheddafi solidarizza con Mubarak
Dopo il re saudita Abdullah, anche il leader libico, Muammar Gheddafi, ha solidarizzato con il presidente egiziano Hosni Mubarak. Secondo quanto ha reso noto la tv di Stato del Cairo, questa mattina il colonnello ha telefonato al presidente egiziano ribadendo la sua convinzione che «l’Egitto riuscirà a mantenere la stabilità nonostante tutto».

Ore 15.17 Respinto assalto alla Zecca
L’esercito egiziano ha respinto un tentativo di penetrazione da parte di alcuni uomini armati all’interno della sede della zecca dello stato, che fa capo alla Banca centrale del Cairo. Lo riferisce la tv araba `al-Jazeera´. A causa di numerosi assalti e rapine a istituti bancari che diverse bande stanno compiendo in molti quartieri del Cairo, le autorità egiziane hanno reso noto che domani resteranno chiuse tutte le banche del Paese.

Ore 15.00 Si dimette il segretario generale del partito di Mubarak
Il segretario generale del Partito nazional democratico, Ahmad Ezz, si è dimesso dalla guida del partito di governo egiziano. Lo ha annunciato poco fa la tv di Stato del Cairo. Ezz è un importante imprenditore egiziano del settore della siderurgia ed è considerato un uomo molto vicino al presidente Hosni Mubarak.

Ore 14.50 Assalto al ministero
Un migliaio di manifestanti sta tentando di dare l’assalto al Ministero degli Interni e la polizia ha aperto il fuoco. È quanto riporta la televisione satellitare Al Jazira. Oltre che al ministero degli Interni, la folla ha tentato di espugnare anche il Dipartimento di pubblica sicurezza del Cairo. Uditi spari anche nei pressi della Zecca della Banca centrale d’Egitto.

Ore 14.40 Respinto saccheggio al Museo Egizio
Il capo delle antichità egiziane, Zahi Hawass, ha affermato che è stato respinto in mattinata un tentativo di saccheggio al Museo Egizio. Lo riferisce la televisione di stato egiziana, affermando che l’esercito presidia la zona.

Ore 14.05 La polizia spara nel carcere di Abu Zabal
La polizia egiziana ha condotto questa mattina un blitz nel carcere di massima sicurezza di Abu Zabal, vicino al Cairo, aprendo il fuoco contro i detenuti, per evitare una possibile evasione. Secondo quanto riferisce l’inviato della tv `al-Jazeera´, nella sparatoria si contano otto morti e decine di feriti. Nel carcere sono rinchiusi detenuti politici e militanti islamici. Sempre oggi un numero imprecisato di detenuti è riuscito invece a evadere dal carcere di Khalifa, nei dintorni della cittadella del Cairo, rubando anche le armi delle guardie.

Ore 13.55 Appello dei Fratelli musulmani
I Fratelli musulmani, principale forza di opposizione in Egitto, hanno lanciato oggi un appello per una transizione pacifica del potere. È quanto si legge in un comunicato diffuso nel quinto giorno di manifestazioni contro il regime del presidente Hosni Mubarak.

Ore 13.15 Prigionieri fuggono armati dal carcere
Un numero imprecisato di detenuti del carcere di Khalifa, nei pressi della cittadella del Cairo, sono riusciti a fuggire stamane prendendo con sé tutte le armi in custodia dopo aver dato fuoco ai posti di guardia. Lo riferisce un generale della polizia egiziana a fonti dell’ANSA.

Ore 13.10 Spari sul ministero degli Interni
Un numero imprecisato di colpi di arma da fuoco sono stati sparati oggi in direzione della sede del ministero dell’Interno, a poche centinaia di metri da piazza Tahrir, dove si stanno radunando migliaia di manifestanti. Lo riferiscono fonti dell’ANSA sul posto.

Ore 13.00 El Baradei: l’Intifada continua
«Se il regime non cade, l’intifada del popolo continuerà»: lo ha detto l’esponente dell’opposizione egiziana Mohamed El Baradei in dichiarazioni alla tv Al Jazira. «Serve una nuova costituzione», ha detto El Badadei sottolineando che «il popolo ha diritto a chiedere il cambiamento in modo pacifico». Un «cambiamento», ha affermato il Premio Nobel per la pace, «viene dall’interno e non dall’estero».

La situazione alle 13
Nelle città egiziane militarizzate e devastate da un giorno di guerriglia che ha lasciato quasi cento morti, stamani si sono rianimate le piazze e i manifestanti, sfidando i carri armati schierati in strada, si sono radunati di nuovo a migliaia nel centro del Cairo, ma anche in altre città, dopo la fine del coprifuoco notturno, e scontri si segnalano a Ismailia, Alessandria e Rafah, al confine con Israele. Il governo è riunito per formalizzare le dimissioni e formare un nuovo gabinetto, come annunciato in nottata in televisione dal presidente Hosni Mubarak, mentre stamani sono parzialmente riprese le comunicazioni di telefonia mobile, totalmente bloccate ieri dalle autorità insieme a internet.

L’ex direttore dell’Aiea, Mohammed El Baradei, rientrato due giorni fa in Egitto come esponente dell’opposizione, oggi ha dichiarato che Mubarak «deve andarsene», promettendo di andare personalmente in piazza. Ma intanto gli obitori sono piene di cadaveri e, mentre la tv qatariota Al Jazira abbozza una stima di almeno 95 morti, quasi 90 dei quali nella sola giornata di guerriglia di ieri, mentre fonti ospedaliere raccolte dalla Reuters parlano di almeno 74 morti, di cui 68 solo ieri. Solo a Suez l’obitorio, dove stamani un centinaio di donne si è radunato in veglia vi sarebbero 12-13 cadaveri. Il bilancio in serata parlava di una ventina di morti, 25-26 dall’inizio della rivolta il 25 gennaio.

Stamani al Cairo, terminato alle 07:00 (le 06:00) il coprifuoco, dopo una notte di relativa calma, nel centro del Cairo i manifestanti hanno iniziato a radunarsi anche nella centrale piazza Tahrir, malgrado le forze di sicurezza abbiano sparato in aria colpi di avvertimento: prima centinaia, divenute poi almeno 50 mila. Manifestazioni si segnalano anche in altre città, con scontri ad Alessandria (dice Al Jazira) e un corteo a Suez.

La situazione della sicurezza appare instabile: fra carcasse di auto bruciate, edifici fumanti (come la sede del partito di Mubarak), la polizia è sparita completamente dalle strade del centro e solo carri armati e autoblindo dell’esercito rimangono a presidiare le sedi di Parlamento, governo, Museo egizio le ambasciate fortificate di Stati Uniti e e Gran Bretagna e gli altri punti nevralgici. La mattina presto, intanto si segnala il saccheggio d’un supermercato Carrefour alla periferia del Cairo.

Sul piano internazionale il presidente Usa, Barack Obama, alleato dell’Egitto, è intervenuto per la prima volta e, dopo aver parlato con Mubarak dopo il suo discorso, lo ha invitato a «mantenere i suoi impegni» di assicurare più democrazia: «Gli Stati Uniti sostengono il diritto di libera associazione e la libertà di esprimersi in Egitto, come in tutto il mondo». Sul fronte opposto l’Iran, le proteste egiziane sono in linea con «un’ondata islamica» che vuole «la giustizia». Fonti dell’aeroporto del Cairo, intanto affermano che la compagnia aerea El-Al sta organizzando il rimpatrio di centinaia di israeliani.


Il Secolo XIX
 
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