Fuga dall’Egitto: i familiari di Mubarak a Londra, il padrone di Wind in ItaliaAumentano di ora in ora i manifestanti che questa mattina stanno sfilando per il centro del Cairo contro il presidente egiziano Hosni Mubarak. Secondo l’inviato della tv araba `al-Jazeera´, presente sul posto, sono circa 50mila i manifestanti che si sono radunati a piazza Tahrir, nel cuore della capitale29 gennaio 2011AGGIORNAMENTI IN DIRETTA
Ore 17.16 Nessun italiano coinvolto, rinviare i viaggi
Non ci sono italiani coinvolti nei violenti scontri in Egitto. Lo ha riferito la Farnesina, che al momento consiglia di rimandare viaggi che non rivestono carattere di urgenza. Il ministero degli Esteri italiano - si legge in una nota - continua a monitorare lo sviluppo degli eventi attraverso l’Unità di crisi, l’ambasciata al Cairo e le diverse agenzie consolari nel Paese, che proseguono 24 ore su 24 - senza soluzione di continuità - l’azione a tutela dei cittadini e degli interessi italiani sul posto. Le manifestazioni sono state registrate in numerose località del Paese, in particolare nella capitale e nelle città di Alessandria, Suez, Ismailia e Luxor e non hanno interessato le località turistiche del Mar Rosso. Il sito ViaggiareSicuri viene aggiornato con regolarità per segnalare l’evoluzione delle condizioni di sicurezza (decretazione del coprifuoco, luoghi degli scontri, difficoltà delle comunicazioni etc.), in linea con le indicazioni fornite anche dagli altri portali di travel advice dei principali Partners europei, con le cui Unità di crisi si resta in costante coordinamento. Gli italiani già nel Paese sono stati sensibilizzati con ogni mezzo disponibile (sms, mail, contatti telefonici, piattaforme facebook/twitter, capimaglia, responsabili sicurezza aziende etc.) ad evitare spostamenti non assolutamente necessari e a rispettare con la massima attenzione gli orari di coprifuoco decretati dalle Autorità egiziane. Nonostante le difficoltà riscontrate nelle comunicazioni telefoniche (soprattutto rete mobile) e internet, anche ai connazionali iscritti al sito DoveSiamoNelMondo si è raccomandato di evitare ogni luogo di eventuale assembramento politico e religioso, mantenendosi informati sull’evolvere della situazione anche attraverso albergatori, compagnie aeree e mass media.
Ore 17.10 Oltre 100 morti
Sono più di 100 i morti nei cinque giorni di proteste anti-governative in Egitto. Lo ha riferito Al Jazira. Fonti mediche hanno inoltre riferito che i feriti sono 1.030 solo al Cairo.
Ore 17. 00 Ministro dell’Aviazione nuovo premier
Il ministro dell’aviazione civile, Ahmed Shafik, è stato incaricato dal presidente Hosni Mubarak di formare il nuovo governo.
Ore 16.40 I familiari di Mubarak fuggono a Londra
Suzanne Mubarak, consorte del presidente egiziano, ha abbandonato il Paese ed è fuggita a Londra. Anche i due figli del presidente Mubarak, Gamal e Alaa, sono partiti per la Gran Bretagna con le loro famiglie. Lo riferisce la televisione Al Jazeera citando «fonti britanniche». Il figlio del presidente egiziano Hosni Mubarak, Jamal, era considerato candidato alla successione al potere. Già tre giorni fa la rivista online araba `Akhbar al-Arab´, edita negli Stati Uniti, aveva parlato di una sua fuga Londra con la moglie e la figlia. Secondo il sito, Mubarak Jr. sarebbe partito senza alcuna protezione da parte della sicurezza alla volta della Gran Bretagna, a bordo di jet privato dall’aeroporto della zona ovest del Cairo. La famiglia avrebbe caricato a bordo dell’aereo 97 valige. Poco dopo la diffusione di questa notizia, fonti del governo egiziano si erano affrettate a smentirla.
Ore 16.30 Famiglia Sawiris in Italia
Sette componenti della famiglia del magnate egiziano, proprietario di Wind, Naguib Sawiris, hanno preso un aereo privato diretto verso l’Italia. Lo riferiscono fonti dell’aeroporto del Cairo, secondo le quali nelle ultime dieci ore sono partiti 19 jet privati, soprattutto con a bordo famiglie di uomini d’affari, che si sono recati a Dubai.
Ore 16.20 Capo dei servizi segreti eletto vicepresidente
Il generale Omar Soleiman, capo dei servizi segreti, è stato nominato vicepresidente. Secondo quanto rende noto la tv di stato egiziana, Suleiman ha già giurato sulla Costituzione oggi pomeriggio, alla presenza del presidente Hosni Mubarak. Suleiman è una personalità di rilievo del mondo politico egiziano e da più parti è stato considerato il candidato ideale del Partito nazionale democratico per le prossime elezioni presidenziali in Egitto.
Ore 15.34 Tre morti nel tentato assalto al ministero
È di almeno tre morti il bilancio del tentato assalto da parte di un gruppo di circa mille manifestanti alla sede del ministero dell’Interno del Cairo, la capitale egiziana. Lo riferisce la tv araba `al-Jazeera´. La polizia ha aperto il fuoco per impedire che i manifestanti riuscissero a penetrare all’interno della sede governativa.
Ore 15.32 Distrutte due mummie di faraoni
I dettagli dello scempio al Museo egizio del Cairo sono stati raccontati dall’archeologo Zahi Hawass, capo del Supremo consiglio delle antichità egiziane. «Sono rimasto profondamente amareggiato stamane quando sono arrivato al Museo ed ho scoperto che qualcuno aveva tentato di saccheggiarlo con la forza durante la notte», ha riferito. «So che cittadini egiziani hanno cercato di fermare i saccheggiatori e si sono uniti alle forze della polizia turistica per respingerli, ma alcuni sono riusciti a penetrare dall’alto e hanno distrutto due delle mummie». I vandali hanno anche svaligiato la biglietteria. Nell’edificio a due piani del Museo, costruito nel 1902, sono conservate decine di migliaia di oggetti di incalcolabile valore, compresa la collezione del faraone Tutankamen.
Ore 15.20 Coprifuoco in vigore, manifestanti in strada
Nonostante l’entrata in vigore del coprifuoco, migliaia di manifestanti restano nelle strade del Cairo, secondo le immagini trasmesse in diretta da al Jazira.
Ore 15.25 Gheddafi solidarizza con Mubarak
Dopo il re saudita Abdullah, anche il leader libico, Muammar Gheddafi, ha solidarizzato con il presidente egiziano Hosni Mubarak. Secondo quanto ha reso noto la tv di Stato del Cairo, questa mattina il colonnello ha telefonato al presidente egiziano ribadendo la sua convinzione che «l’Egitto riuscirà a mantenere la stabilità nonostante tutto».
Ore 15.17 Respinto assalto alla Zecca
L’esercito egiziano ha respinto un tentativo di penetrazione da parte di alcuni uomini armati all’interno della sede della zecca dello stato, che fa capo alla Banca centrale del Cairo. Lo riferisce la tv araba `al-Jazeera´. A causa di numerosi assalti e rapine a istituti bancari che diverse bande stanno compiendo in molti quartieri del Cairo, le autorità egiziane hanno reso noto che domani resteranno chiuse tutte le banche del Paese.
Ore 15.00 Si dimette il segretario generale del partito di Mubarak
Il segretario generale del Partito nazional democratico, Ahmad Ezz, si è dimesso dalla guida del partito di governo egiziano. Lo ha annunciato poco fa la tv di Stato del Cairo. Ezz è un importante imprenditore egiziano del settore della siderurgia ed è considerato un uomo molto vicino al presidente Hosni Mubarak.
Ore 14.50 Assalto al ministero
Un migliaio di manifestanti sta tentando di dare l’assalto al Ministero degli Interni e la polizia ha aperto il fuoco. È quanto riporta la televisione satellitare Al Jazira. Oltre che al ministero degli Interni, la folla ha tentato di espugnare anche il Dipartimento di pubblica sicurezza del Cairo. Uditi spari anche nei pressi della Zecca della Banca centrale d’Egitto.
Ore 14.40 Respinto saccheggio al Museo Egizio
Il capo delle antichità egiziane, Zahi Hawass, ha affermato che è stato respinto in mattinata un tentativo di saccheggio al Museo Egizio. Lo riferisce la televisione di stato egiziana, affermando che l’esercito presidia la zona.
Ore 14.05 La polizia spara nel carcere di Abu ZabalLa polizia egiziana ha condotto questa mattina un blitz nel carcere di massima sicurezza di Abu Zabal, vicino al Cairo, aprendo il fuoco contro i detenuti, per evitare una possibile evasione. Secondo quanto riferisce l’inviato della tv `al-Jazeera´, nella sparatoria si contano otto morti e decine di feriti. Nel carcere sono rinchiusi detenuti politici e militanti islamici. Sempre oggi un numero imprecisato di detenuti è riuscito invece a evadere dal carcere di Khalifa, nei dintorni della cittadella del Cairo, rubando anche le armi delle guardie.
Ore 13.55 Appello dei Fratelli musulmani
I Fratelli musulmani, principale forza di opposizione in Egitto, hanno lanciato oggi un appello per una transizione pacifica del potere. È quanto si legge in un comunicato diffuso nel quinto giorno di manifestazioni contro il regime del presidente Hosni Mubarak.
Ore 13.15 Prigionieri fuggono armati dal carcere
Un numero imprecisato di detenuti del carcere di Khalifa, nei pressi della cittadella del Cairo, sono riusciti a fuggire stamane prendendo con sé tutte le armi in custodia dopo aver dato fuoco ai posti di guardia. Lo riferisce un generale della polizia egiziana a fonti dell’ANSA.
Ore 13.10 Spari sul ministero degli Interni
Un numero imprecisato di colpi di arma da fuoco sono stati sparati oggi in direzione della sede del ministero dell’Interno, a poche centinaia di metri da piazza Tahrir, dove si stanno radunando migliaia di manifestanti. Lo riferiscono fonti dell’ANSA sul posto.
Ore 13.00 El Baradei: l’Intifada continua«Se il regime non cade, l’intifada del popolo continuerà»: lo ha detto l’esponente dell’opposizione egiziana Mohamed El Baradei in dichiarazioni alla tv Al Jazira. «Serve una nuova costituzione», ha detto El Badadei sottolineando che «il popolo ha diritto a chiedere il cambiamento in modo pacifico». Un «cambiamento», ha affermato il Premio Nobel per la pace, «viene dall’interno e non dall’estero».
La situazione alle 13
Nelle città egiziane militarizzate e devastate da un giorno di guerriglia che ha lasciato quasi cento morti, stamani si sono rianimate le piazze e i manifestanti, sfidando i carri armati schierati in strada, si sono radunati di nuovo a migliaia nel centro del Cairo, ma anche in altre città, dopo la fine del coprifuoco notturno, e scontri si segnalano a Ismailia, Alessandria e Rafah, al confine con Israele. Il governo è riunito per formalizzare le dimissioni e formare un nuovo gabinetto, come annunciato in nottata in televisione dal presidente Hosni Mubarak, mentre stamani sono parzialmente riprese le comunicazioni di telefonia mobile, totalmente bloccate ieri dalle autorità insieme a internet.
L’ex direttore dell’Aiea, Mohammed El Baradei, rientrato due giorni fa in Egitto come esponente dell’opposizione, oggi ha dichiarato che Mubarak «deve andarsene», promettendo di andare personalmente in piazza. Ma intanto gli obitori sono piene di cadaveri e, mentre la tv qatariota Al Jazira abbozza una stima di almeno 95 morti, quasi 90 dei quali nella sola giornata di guerriglia di ieri, mentre fonti ospedaliere raccolte dalla Reuters parlano di almeno 74 morti, di cui 68 solo ieri. Solo a Suez l’obitorio, dove stamani un centinaio di donne si è radunato in veglia vi sarebbero 12-13 cadaveri. Il bilancio in serata parlava di una ventina di morti, 25-26 dall’inizio della rivolta il 25 gennaio.
Stamani al Cairo, terminato alle 07:00 (le 06:00) il coprifuoco, dopo una notte di relativa calma, nel centro del Cairo i manifestanti hanno iniziato a radunarsi anche nella centrale piazza Tahrir, malgrado le forze di sicurezza abbiano sparato in aria colpi di avvertimento: prima centinaia, divenute poi almeno 50 mila. Manifestazioni si segnalano anche in altre città, con scontri ad Alessandria (dice Al Jazira) e un corteo a Suez.
La situazione della sicurezza appare instabile: fra carcasse di auto bruciate, edifici fumanti (come la sede del partito di Mubarak), la polizia è sparita completamente dalle strade del centro e solo carri armati e autoblindo dell’esercito rimangono a presidiare le sedi di Parlamento, governo, Museo egizio le ambasciate fortificate di Stati Uniti e e Gran Bretagna e gli altri punti nevralgici. La mattina presto, intanto si segnala il saccheggio d’un supermercato Carrefour alla periferia del Cairo.
Sul piano internazionale il presidente Usa, Barack Obama, alleato dell’Egitto, è intervenuto per la prima volta e, dopo aver parlato con Mubarak dopo il suo discorso, lo ha invitato a «mantenere i suoi impegni» di assicurare più democrazia: «Gli Stati Uniti sostengono il diritto di libera associazione e la libertà di esprimersi in Egitto, come in tutto il mondo». Sul fronte opposto l’Iran, le proteste egiziane sono in linea con «un’ondata islamica» che vuole «la giustizia». Fonti dell’aeroporto del Cairo, intanto affermano che la compagnia aerea El-Al sta organizzando il rimpatrio di centinaia di israeliani.
Il Secolo XIX