Mal d'Egitto

Elezioni Presidenziali e Legislative

« Older   Newer »
  Share  
O t t a
view post Posted on 21/10/2010, 08:15




20 ottobre 2010

Elezioni legislative convocate per 28 novembre

IL CAIRO - Le elezioni legislative in Egitto si terranno il 28 novembre. Lo rende noto l'agenzia Mena indicando che è stato emesso il decreto presidenziale per la convocazione della consultazione elettorale.

Il secondo turno si terrà il 5 dicembre e la prima sessione del nuova assemblea del popolo comincerà il 13 dicembre.

Questa tornata elettorale precede le elezioni presidenziali previste per l'autunno del prossimo anno ed è guardata con attenzione da analisti e osservatori per i segnali politici che potrebbe offrire.

swissinfo.ch
 
Top
O t t a
view post Posted on 18/1/2011, 14:47




ElBaradei: cambiamento inevitabile anche in Egitto

18 gennaio 2011

Mohammed Elbaradei, ex Direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) e dirigente dell'opposizione egiziana, ha definito "inevitabile" un cambiamento di regime in Egitto dopo la sollevazione popolare tunisina che ha portato alla caduta del deposto presidente Zine el Abidine Ben Ali. "E' inevitabile, il cambiamento deve arrivare", ha spiegato ElBaradei in un'intervista concessa all'agenzia austriaca Apa, sottolineando la situazione della generazione sotto i trent'anni (che rappresenta il 60% della popolazione egiziana) che "non ha alcuna speranza, alcun futuro, ma neanche nulla da perdere", contrariamente alle generazioni precedenti che convivono con il regime o lo temono. El Baradei, premio Nobel per la Pace, ha lanciato un appello al boicottaggio delle prossime elezioni presidenziali, fissate per il mese di settembre, e ha iniziato la raccolta delle firme per una petizione nella quale chiede una maggiore democratizzazione del Paese; l'ex Direttore generale dell'Aiea si è detto disposto tuttavia a candidarsi alle presidenziali a condizione che "le elezioni siano libere e giuste".

Il Cittadino
 
Top
O t t a
view post Posted on 25/2/2011, 14:50




Egitto inizia a prepararsi alle elezioni
- Tra sei mesi si terranno le prime elezioni democratiche dopo oltre trent'anni
- I manifestanti sono di nuovo a piazza Tahrir per chiedere un maggiore rinnovamento del governo


25 febbraio 2011

Con la fine del regime di Hosni Mubarak, le forze di opposizione in Egitto si preparano a costituire nuovi raggruppamenti politici con cui partecipare a elezioni libere e democratiche per la prima volta dopo più di trent’anni. Nelle ultime settimane, molti analisti hanno iniziato a far notare che il termine previsto per le elezioni potrebbe essere troppo ravvicinato: sei mesi non sarebbero sufficienti per costituire nuove e solide forze di opposizione e il parlamento rischierebbe di finire frammentato in una miriade di piccoli raggruppamenti indipendenti, che favorirebbero soltanto l’affermarsi di forze politiche già consolidate.

I primi a beneficiare da questa possibilità sarebbero i controversi Fratelli Musulmani, profondamente radicati nella società egiziana, che hanno da poco annunciato la formazione di un loro partito politico, il Partito della Libertà e Giustizia. Nelle ultime settimane i vari leader della Fratellanza hanno cercato di rassicurare chi con loro teme il rischio di una islamizzazione dell’Egitto continuando a ripetere che parteciperanno soltanto alle elezioni parlamentari e che non presenteranno nessun candidato alle successive presidenziali. Ma è abbastanza chiaro che se le elezioni legislative dovessero sancire una loro netta affermazione in parlamento, questa posizione potrebbe cambiare rapidamente.

Molto dipenderà da quello che faranno le componenti più moderate della Fratellanza, alcune delle quali hanno già deciso che si staccheranno per presentarsi autonomamente alle elezioni con un loro partito. È il caso per esempio di Al Wasat, che sabato scorso è stato formalmente riconosciuto dal governo egiziano dopo più di quindici anni dalla sua costituzione. Ed è il caso della componente più giovane dei Fratelli Musulmani, che ha partecipato molto più attivamente all’organizzazione delle proteste di piazza Tahrir rispetto alla leadership tradizionale, e che nei giorni scorsi ha fatto sapere che si sta organizzando per presentare una propria formazione autonoma. Il Consiglio Militare finora ha evitato accuratamente di inserire rappresentanti dei Fratelli Musulmani all’interno del nuovo governo di transizione e anche il premier britannico David Cameron nella sua visita ufficiale di pochi giorni fa ha incontrato i leader dei vari movimenti d’opposizione a eccezione dei Fratelli Musulmani.

Anche sul fronte delle forze laiche resta da capire quali saranno gli schieramenti e le alleanze. L’incognita principale in questo momento rimane quella su ElBaradei, il premio Nobel per la pace che negli ultimi mesi è stata una delle voci più forti dell’opposizione al regime e che durante la fase finale delle proteste di piazza Tahrir sembrava pronto a candidarsi alla presidenza. Nelle ultime settimane invece la sua posizione è tornata a essere più cauta, con l’annuncio che il suo unico obiettivo sarebbe quello di «aiutare il mio paese nella fase di transizione da una dittatura oppressiva a uno stato democrativo e civile». Ci sono poi altri potenziali candidati, oltre a ElBaradei, anche se nessuno finora ha fatto ufficialmente un passo avanti.

Il Consiglio Militare ha cercato di assecondare le richieste di un governo di transizione più variegato inserendo altri membri dell’opposizione tra cui Yehia el-Gamal, Mounir Abdel Nour e Gowdat Abdel-Khaleq. Ma ha confermato al loro posto sia il primo ministro Ahmed Shafiq che il ministro degli Esteri Ahmed Abul Gheit, entrambi provenienti dal partito di Mubarak. Una scelta che non ha soddisfatto i manifestanti, che da questa mattina sono tornati a migliaia in piazza Tahrir per chiedere un maggiore rinnovamento e una svolta più radicale verso la democrazia. Nel frattempo il procuratore generale del Cairo ha incriminato ufficialmente l’ex ministro dell’Informazione, Anas el-Fiqi, e l’ex capo della televisione di stato, Osama el-Sheikh, accusati di corruzione e connivenza con il regime di Hosni Mubarak. L’ex ministro della Cultura, Faruk Hosni, l’ex ministro dell’Industria e del Commercio Rachid, Mohamed Rachid, l’ex ministro delle infrastrutture pubbliche, Ahmed al-Maghrabi, l’ex ministro degli Interni, Habib al-Adly, e l’ex ministro del Turismo, Zoheir Garranah, sono già stati formalmente incriminati nel corso degli ultimi giorni.

Il Post
 
Top
hayaty
view post Posted on 27/2/2011, 21:25




Amr Moussa vuole candidarsi alle presidenziali
Moussa era considerato la scorsa settimana, in un sondaggio realizzato in Egitto, come il migliore presidente possibile per il 49% degli egiziani. Nello stesso sondaggio solo il 2% ha indicato Mohammed El Baradei come candidato preferito alla presidenza della repubblica.

Il Cairo, 27-02-2011

Il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, intende candidarsi alle prossime elezioni presidenziali in Egitto. Lo ha annunciato la tv satellitare 'al-Arabiya'.

Moussa, il cui mandato alla Lega Araba scade tra due mesi, era considerato la scorsa settimana, in un sondaggio realizzato in Egitto, come il migliore presidente possibile per il 49% degli egiziani.

In base allo stesso sondaggio, realizzato da YouGov Siraj, sulle intenzioni di voto degli egiziani, solo il 2% ha indicato Mohammed El Baradei, l'ex presidente dell'Aiea, come candidato preferito alla presidenza della repubblica.

Parlando con i giornalisti nella sede della Lega Araba, Mussa ha affermato che "presto ci sara' un nuovo segretario generale egiziano". Per quanto riguarda l'evoluzione politica dopo la rivoluzione del 25 gennaio, Mussa ha spiegato che e' necessario andare verso una nuova Costituzione, una stabilizzazione e "una nuova era indipendente e lontana dal passato".

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il segretario generale della Lega araba ha spiegato che a suo giudizio le presidenziali si dovrebbero svolgere prima delle legislative. "Come cittadino egiziano - ha detto - ho intenzione di presentarmi, ma la decisione sara' fatta al momento opportuno e annunciata nel dettaglio".

In una nota, successiva alle dichiarazioni di Mussa, una fonte responsabile del segretariato della Lega araba ha fatto sapere che "c'e' ancora parecchio tempo prima di prendere la decisione di candidarsi e che questa deve essere presa al momento opportuno".


Rai News 24
 
Top
hayaty
view post Posted on 2/3/2011, 18:42




Il futuro dell'Egitto è nelle mani dei Fratelli Musulmani?

Mercoledì 02 Marzo 2011 16:29

Dopo decenni di lotte per ottenere il diritto di partecipazione politica, i Fratelli Musulmani potrebbero diventare protagonisti della nuova scena politica egiziana. Infatti, mentre il Paese si prepara alle prime elezioni eque dalla caduta del regime di Hosni Mubarak, il più grande movimento di opposizione in Egitto potrà presto affrontare la concorrenza delle altre fazioni politiche emergenti, guidate perlopiù da giovani militanti.

A dispetto delle aspettative di molti, la discrezione e il pragmatismo con cui la Confraternita si è distinta negli ultimi tempi, non farebbero pensare ad una rivalsa islamista. L'organizzazione che da sempre riveste un ruolo sia sociale che politico, sebbene vanti il sostegno di circa il 20% della popolazione musulmana, sembra profondamente divisa al suo interno e apparentemente molto diversa dagli esordi negli anni settanta. Oggi come allora, i Fratelli Musulmani cercano una legittimazione che disputi il controllo al potere dominante, tuttavia all'epoca l'Egitto conobbe una progressiva recrudescenza del radicalismo religioso. Gruppi fondamentalisti tentavano colpi di stato, scatenando un terrorismo mirato, che colpiva le Istituzioni. Questo determinò un'ondata di arresti che si abbatté sui militanti islamici, così come su personalità politiche e della cultura locale. Sulla scia del passato e alla luce dei nuovi, sorprendenti, eventi, ci si aspetta quindi che gruppi armati fondamentalisti subentrino al potere, tramando alle spalle dei sostenitori della "democrazia di stampo occidentale". Ma ragionare in questi termini vorrebbe dire assecondare uno schema vecchio di trent'anni, negando che in Egitto, così come negli altri Paesi della Regione Mediorientale, sia scesa in piazza una nuova generazione, più istruita ma soprattutto laica. In un articolo pubblicato da Le Monde si legge: "la Fratellanza ora dovrà fare i conti con le aspirazioni democratiche dei suoi stessi membri". La coesione mostrata durante le recenti proteste che hanno tenuto il mondo col fiato sospeso e condotto alle dimissioni del Presidente in carica, lascia adesso il posto a discordie derivanti dalla rigida struttura gerarchica tuttora in vigore nell'organizzazione e dal riscontro di differenti approcci all'ideologia islamica. Abbiamo infatti a che fare con tendenze pluraliste, non più attratte dall'Iran e dall'Arabia Saudita che si appellano legittimamente al diritto di essere rappresentate democraticamente. Se le elezioni del 2005 hanno costituito un autentico passo in avanti (con 88 seggi a favore dei Fratelli Musulmani su 444), essendo le prime in assoluto in cui il candidato ufficiale, Hosni Mubarak, si è sottoposto almeno formalmente alla sfida di avversari indipendenti, le prossime legislative, sotto questo punto di vista, dovrebbero segnare la fine di un'epoca. La transizione tuttavia è appena iniziata ed il ruolo dell'esercito solleva dubbi e preoccupazione. Per ora il potere è in mano al Consiglio Supremo delle Forze Armate, la Costituzione è stata sospesa, il Parlamento dissolto. Motivi di scetticismo sono stati offerti inoltre nel corso degli anni dalle numerose dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti di spicco dei Fratelli Musulmani. La Guida Suprema Muhammad Mahdi Akef per esempio, nel 2007, dichiarò al quotidiano egiziano Al-Karama che "l'Islam ed i suoi valori precedono la scelta democratica occidentale, promuovendo lo slogan la Sharia è la soluzione". Lo stesso Al-Bayumi, attualmente secondo al comando della Confraternita, in un'intervista rilasciata ad una TV giapponese ha sottolineato l'importanza di abolire il trattato di pace con Israele, in quanto offensivo nei confronti della dignità e degli interessi egiziani, nonché di tutti gli Stati Arabi. C'è dunque, nonostante l'ottimismo di fondo, un'ampia fascia della comunità internazionale convinta che i Fratelli Musulmani, accumunando erroneamente le molteplici e quanto mai diversificate fazioni ramificatesi negli Stati mediorientali, asseconderanno la transizione democratica solo per stabilire in seguito, un regime islamico e defraudare il popolo della vittoria conseguita. Deputati ed analisti sostengono che la fratellanza stia volutamente mantenendo un profilo basso per il timore che più alte ambizioni possano ritorcersi contro di loro. Benché esistano moltissime interpretazioni possibili circa il ruolo della Fratellanza e dell'Islam nella transizione del Paese, potremmo riassumerle quindi in due categorie: quella di chi sostiene che i recenti avvenimenti stabiliscano l'ingresso dell'Egitto nella cosiddetta "modernità", confidando in una svolta liberale della Fratellanza, e quella di chi al contrario, afferma che il movimento rivoluzionario si appelli all'Islam come reazione e rifiuto della modernità stessa.


Focus MO
 
Top
O t t a
view post Posted on 10/3/2011, 00:39




Egitto: El Baradei pensa a presidenza
L'annuncio ad un talk show su una tv privata


CAIRO, 9 marzo 2011 - 23.20

- El Baradei intende presentarsi alle prossime presidenziali in Egitto. Lo ha annunciato lui stesso intervenendo ad un talk show in diretta sulla tv privata Ontv. 'Quando si apriranno le candidature presidenziali, ho intenzione di farlo', ha detto.

wuz
 
Top
O t t a
view post Posted on 10/3/2011, 09:33




Egitto, ElBaradei annuncia la candidatura. Correrà per le presidenziali contro Moussa

ultimo aggiornamento: 10 marzo, ore 08:44

Il Cairo - Il premio Nobel per la Pace: "Quando sarà possibile farlo presenterò presenterò la mia candidatura. Al referendum costituzionale del 19 marzo voterò no". Sfiderà l'attuale segretario generale della Lega Araba. Nel Paese ancora alta la tensione, 13 morti negli scontri tra cristiani e musulmani

Il premio Nobel per la Pace ed ex direttore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, Mohammed ElBaradei, ha annunciato l'intenzione di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali in Egitto, le prime dalla caduta dell'ex rais Hosni Mubarak. Lo ha annunciato lo stesso leader dell'opposizione egiziana, stando a quanto ha riferito il sito web del quotidiano 'Telegraph'.

"Quando sarà possibile farlo presenterò la mia candidatura per le presidenziali", ha affermato ElBaradei, che ha quindi dichiarato che voterà no al referendum sulle riforme costituzionali che si terrà in Egitto il 19 marzo. "Non voterò per questi emendamenti alla Costituzione", ha affermato, precisando che nelle modifiche apportate ci sono parecchi punti interrogativi.

Alle elezioni presidenziali ElBaradei sfiderà l'attuale segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, che gli ultimi sondaggi indicano come il candidato piu' accreditato per la vittoria finale.

IGN
 
Top
hayaty
view post Posted on 10/3/2011, 18:47




Amr Moussa ha lanciato la campagna per le presidenziali
Al Cairo davanti a centinaia di persone

10/03/2011


Centinaia di persone hanno dato un caloroso benvenuto ad Amr Moussa, il potente segretario generale della Lega araba, che ieri sera al Cairo ha lanciato la prima campagna elettorale come potenziale candidato delle presidenziali egiziane. Oggi è sceso nella tenzone elettorale anche l'ex numero uno dell'Aiea, Mohamed ElBaradei.

Numeroso e vario, il pubblico accorso ad ascoltare Moussa e a tempestarlo di domande. Il Centro culturale El Sawy - dove Moussa è di casa da 20 ani, i primi dieci come ministro degli Esteri e gli ultimi come numero uno dell'organizzazione panaraba - era gremito al punto che decine di convenuti hanno seguito l'evento da uno da monitor allestiti all'esterno. Era la prima volta che un potenziale candidato parlava direttamente e senza censura alla gente che avrà il diritto di votarlo liberamente. Scenario escluso durante l'era Mubarak e che oggi dopo la rivoluzione del 25 gennaio dovrebbe diventare la norma: in molti confidano che la cacciata dell'ex rais cambi per sempre il modo di fare politica in Egitto, impedendo in primis che un capo di Stato si insedi per oltre 30 anni.

Naturalmente non sarò un altro Mubarak", ha dichiarato Moussa, rispondendo ad una domanda. L'ex capo della diplomazia ha poi assicurato che il giorno in cui si candiderà ufficialmente, annuncerà senza giri di parole che scende in lizza per un solo mandato di quattro anni. "Il presidente eletto dal popolo" dovrà essere a capo di un esecutivo con un mandato chiaro che ne limiti i poteri sia all'interno dello stesso esecutivo che in ambito legislativo e giudiziario", ha esclamato Moussa, aggiungendo che "dovrà governare in nome del popolo. "Ciò significa fare quello che la maggioranza della gente approverebbe", ha spiegato.

Il noto diplomatico egiziano ha dovuto anche far fronte ad una sere di delicate domande, in particolare sulla sua associazione con il deposto regime. Ad alcune ha risposto in maniera chiara e netta perorando una riforma della sicurezza, la pace con Israele anche se su basi di parità, il rilancio delle relazioni con gli Usa, la lotta alla corruzione e maggiori diritti ai copti ecc. Unico momento di tensione, quando ha dovuto giustificare un suo recente intervento in cui dichiarava che avrebbe votato per Mubarak. "Quello che intendevo dire è che se la scelta era, come sembrava negli ultimi tempi, fra Mubarak e il figlio Gamal, avrei votato per il primo", ha spiegato Moussa, citato dall'edizione online del quotidiano egiziano al Ahram.


Virgilio
 
Top
hayaty
view post Posted on 11/3/2011, 10:44




Egitto: Wafd avra' suo candidato alle presidenziali
Nominativo annunciato entro due settimane

ultimo aggiornamento: 11 marzo 2011, ore 09:12

Anche il partito liberale egiziano Wafd avra' un suo candidato alle prossime elezioni presidenziali, le prime dell'era post-Mubarak. Lo ha annunciato Sayyed al-Badawi, leader del partito, citato da al-Masry al-Youm. "Sara' una sorpresa, il nostro candidato avra' buone possibilita' di vincere'', ha detto, aggiungendo che il nominativo sara' annunciato entro due settimane.

Riferendosi alle violenze riesplose in Egitto nei giorni scorsi, tra cui gli scontri tra musulmani e cristiani copti, al-Badawi ha lanciato un allarme: ''Ci sono alcune forze che vogliono diffondere il caos e vanificare i risultati della rivoluzione - ha detto - ma il sangue delle vittime non e' stato versato invano''.

''Quelle forze non vogliono solo seminare la discordia tra musulmani e copti - ha aggiunto - ma anche tra sunniti e sciiti, tra salafiti e progressisiti e cosi' via. Sono pronte anche a spaccare il paese tra nord e sud''. Ieri anche l'ex numero uno dell'Agenzia internazionale per energia atomica (Aiea), Mohamed ElBaradei, ha annunciato la sua candidatura, e in molti danno per certa anche la scesa in campo del segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa.


Adnkronos
 
Top
O t t a
view post Posted on 30/3/2011, 15:06




EGITTO: ELEZIONI PRESIDENZIALI 1 O 2 MESI DOPO LEGISLATIVE


Il Cairo, 30 marzo 2011

In Egitto le elezioni presidenziali avranno luogo ''entro uno o due mesi'' da quelle legislative fissate per settembre. Lo ha annunciato il generale Mamduh Shahin, membro del Consiglio delle Forze armate.

Lo scorso 19 marzo oltre 14 milioni di egiziani (pari al 77% dei votanti) hanno approvato il piano della giunta per un rapido ritorno alla vita civile, in quello che sara' il primo test di democrazia dopo Mubarak.

ASCA
 
Top
O t t a
view post Posted on 13/4/2011, 16:13




Egitto: Ayman Nour, arresto Mubarak e' passo importante ma tardivo

ultimo aggiornamento: 13 aprile, ore 10:19

La decisione delle autorita' giudiziarie egiziane di porre in stato di custodia cautelare per 15 giorni l'ex presidente Hosni Mubarak e i suoi due figli Alaa e Gamal e' ''un passo nella giusta direzione per proteggere gli ideali della rivoluzione'', che l'11 febbraio scorso ha portato alle dimissioni dell'anziano rais. Parola di Ayman Nour, il leader politico liberale egiziano piu' volte finito in carcere nell'era Mubarak per le sue idee. ''Si tratta di un passo positivo lungo il cammino verso lo stato di diritto negato per molti anni in Egitto - afferma in un colloquio con AKI - ADNKRONOS INTERNATIONAL - anche se arriva in ritardo''.

Ai suoi sostenitori ora Ayman Nour, fondatore del partito liberale egiziano al-Ghad e candidato alla presidenza del Paese, chiede di ''mantenere la calma, di tornare a lavorare per la stabilita'''. E per l'immediato futuro, il noto politico esprime, infine, la speranza che ''questo passo (la misura di custodia cautelare per i Mubarak, ndr) indebolisca anche il fronte dei controrivoluzionari'', accusati dei disordini al Cairo degli ultimi giorni.

IGN
 
Top
O t t a
view post Posted on 27/4/2011, 21:30




Egitto: nessun candidato della fratellanza alle Presidenziali

27 aprile 2011

La Fratellanza musulmana non ha intenzione di presentare un proprio candidato alle elezioni presidenziali egiziane, che si terranno probabilmente in autunno. Lo ha detto la Suprema Guida dell’organizzazione in Egitto, Mohamed Badie, nel corso di una conferenza stampa, spiegando che “la Fratellanza opterà per uno Stato ‘civile’ e vuole un Parlamento forte e forti consigli municipali, liberi da corruzione e nepotismo, che possano rispondere ai bisogni dei cittadini”. Secondo quanto riferito dal quotidiano egiziano Al-Masry al Mayun, Badie avrebbe sottolineato che l’Islam non esige che vi sia uno Stato religioso, ma uno Stato ‘civile’ che riconosca l’Islam e gli insegnamenti del Profeta Maometto. Badie avrebbe aggiunto poi che i Fratelli musulmani non puntano neanche ad ottenere la maggioranza in Parlamento, perché nessun gruppo politico potrebbe governare l’Egitto da solo. E avrebbe sottolineato la necessità di trovare un accordo con i copti anche sugli incarichi politici ed istituzionali.

interprete internazionale
 
Top
hayaty
view post Posted on 29/4/2011, 15:37




Egitto: dai talk show notturni alla presidenza, il sogno della glamour Kamel
In programma anche un reality televisivo per seguire la sua campagna elettorale

ultimo aggiornamento: 29 aprile, ore 09:11


E' diventata famosa per il suo talk show radiofonico notturno 'Eterafat al-Leyali' (Confessioni notturne), dove dava libera voce agli egiziani che volevano parlare di infedelta', abusi sessuali e maltrattamenti domestici. E' ora, approdata in tv, Bothaina Kamel, 49 anni, si presenta come la piu' stravagante e glamour candidata a sostituire l'ex presidente egiziano Hosni Mubarak, che a 82 anni e dopo 30 anni al potere è stato costretto a dimettersi l'11 febbraio dopo 18 giorni di rivolta popolare.

Ora Kamel, prima candidata donna alla presidenza egiziana, spiega che, forte della sua esperienza nel dialogo con persone di ogni ceto sociale, si rivolge agli elettori frustrati per un crescente divario tra ricchi e poveri, a coloro che sono contrari all'impunita' per i corrotti dell'ex regime e ad adeguarsi a un rigido codice molare. ''Penso che sia una buona cosa parlare di tutto. Cio' che è sbagliato è cercare di nascondere la verita''', dice Kamel, che ha in programma un reality televisivo per mandare in onda in diretta la sua campagna elettorale. ''La trasparenza è molto importante - ritiene -. Stiamo iniziando una nuova era. Se non ci fosse stata una rivoluzione, non mi sarei mai candidata alle elezioni presidenziali''.

Le sue 'Confessioni notturne' alla radio erano state bandite sotto Mubarak dopo che una Commissione per gli Affari religiosi aveva stabilito che danneggiava la reputazione dell'Egitto e ''sosteneva che tutti gli egiziani erano coinvolti in relazioni peccaminose''. Difendolo come lo show piu' popolare di tutto il mondo arabo, Kamel ricorda come tra le persone che le telefonavano vi erano anche giovani uomini e donne che lottavano per cercare un lavoro o che erano vittime di abusi sessuali.


Adnkronos
 
Top
O t t a
view post Posted on 5/5/2011, 15:54




Egitto, Nunzio: A urne cristiani e musulmani in stessi partiti
"Mantenere senso di unità del popolo che si è visto con rivolta"


05 maggio 2011

Alle prossime elezioni in Egitto, annunciate per settembre, "è molto improbabile che si formi un partito esplicitamente cristiano in un Paese in cui i cristiani formano non più del 10% della popolazione, ma cristiani e musulmani si ritroveranno insieme in partiti di tendenze differenti, come socialisti o liberali". Lo afferma Michael Louis Fitzgerald, ex-presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, oggi nunzio apostolico al Cairo. "Il risultato è molto incerto". Mons. Fitzgerald, in un'intervista al mensile internazionale dei gesuiti 'Popoli', spiega: "Il 28 marzo sono state annunciate per settembre le elezioni parlamentari. Nel frattempo le fazioni politiche si stanno preparando per il confronto. Dall`ala islamista sono già stati annunciati diversi partiti: il Partito per libertà e giustizia dei Fratelli Musulmani (che sotto il precedente regime avevano il divieto di condurre campagne elettorali); Al Wasat (il Centro), un partito moderato fondato da un dissidente della Fratellanza Musulmana; il movimento Salafi, influenzato dai wahabiti dell`Arabia Saudita. C`è quindi una certa frammentazione che sarà riflessa da una simile divisione anche dall`altra parte". Il nunzio commenta così la rivolta che ha fatto cadere Mubarak: "Come rappresentante di un`entità straniera (così è vista la Santa Sede in Egitto), uno non è e non dovrebbe essere coinvolto. Allo stesso tempo si può accompagnare il movimento con la preghiera e, quando si presenta l`occasione, dando un incoraggiamento. I difetti del precedente regime erano evidenti e il malcontento della popolazione per la mancanza di libertà politica e l`assenza di giustizia sociale erano ben noti, tuttavia la caduta del regime è stata una sorpresa. L`esplosione di orgoglio nazionale e l`unità del popolo sono state impressionanti. Ora, nel periodo post-rivoluzionario, sarà importante cercare di mantenere questo senso di unità"

TM News
 
Top
O t t a
view post Posted on 12/5/2011, 09:13




Egitto: Amr Moussa, in questa fase paese ha bisogno della mia esperienza

ultimo aggiornamento: 11 maggio 2011 - ore 13:41

"Credo che in questa fase il paese abbia bisogno di esperienza. Questo è il motivo per cui io rimarrei in carica per un solo mandato, non due, in modo da permettere alle generazioni più giovani di prendere il potere. Noi dobbiamo prepare il terreno perché questo accada". Così l'ex segretario della Lega Araba, Amr Moussa, ha presentato la sua candidatura a pochi mesi dalle elezioni presidenziali in Egitto, le prime dopo la caduta dell'ex rais Hosni Mubarak.

Sulla strada verso la presidenza, Amr Moussa dovrà superare Mohammed ElBaradaei, uno dei candidati più accreditati per la vittoria, ma l'ex segretario della Lega Araba ha sottolineato di non temere l'ex direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea). "Ho vissuto qui, conosco bene cosa la gente vuole e cosa no", ha affermato Moussa in un'intervista a tutto campo al quotidiano 'Washington Post'. "L'Egitto - ha commentato - ha bisogno di qualcuno che faccia parte di esso".

Moussa ha dichiarato di immaginare per il futuro dell'Egitto un sistema di governo presidenziale, modellato su quello degli Stati Uniti. "Meglio un sistema presidenziale che uno puramente parlamentare, a patto che sia democratico - ha spiegato - Qui la gente confonde il presidenzialismo con la dittatura, ma Mubarak era un dittatore, non era parte di un sistema presidenziale".

IGN
 
Top
257 replies since 29/7/2009, 09:09   2485 views
  Share