Mal d'Egitto

L'Egitto e l'ambiente

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O t t a
view post Posted on 4/3/2013, 01:29




Egitto invaso dalle cavallette?

2 marzo 2013

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Il Cairo - E' allarme rosso in Egitto dove numerosi sciami di cavallette, affamate e agguerrite, sono stati individuati nei sobborghi del Cairo, tanto che alcuni cittadini hanno iniziato a bruciare pneumatici in strada per tentare di cacciarle.
Ma numerosi altri sciami sono stati individuati anche lungo le coste del Mar Rosso, e gli esperti contattati dai media egiziani temono si possa verificare una vera e propria 'piaga', di gran lunga superiore a quella del 2004, quando venne distrutto il 38% del raccolto in tutto il Paese.

Ogginotizie
 
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O t t a
view post Posted on 13/5/2013, 16:04




13 maggio 2013 - 13:51

Egitto più vicino all’ecosostenibilità

Grande sfida per l’Egitto è quella legata al turismo sostenibile: il ministero del Turismo ha varato un piano strategico quinquennale, che prevede incentivi per gli impianti a energia solare, nonché per le soluzioni di ottimizzazione del consumo energetico, e soprattutto il lancio dell’iniziativa Green Star Hote, la prima del suo genere in un paese mediorientale, che consente la realizzazione di un marchio ad hoc per hotel e resort eco-friendly certificato a livello nazionale. Nato con l’obiettivo di ridurre il consumo di acqua, di energia e di agenti chimici del 30%, di migliorare la gestione dei rifiuti, riducendone l’accumulo del 20%, nonché di aumentare l’utilizzo di energia rinnovabile del 25%, Green Star Hotel riguarda oggi 46 strutture certificate, ma conta di coinvolgere sempre più attori dell’ospitalità egiziana, favorendo, tra l’altro, lo sviluppo di una maggiore consapevolezza eco-sostenibile tra operatori e ospiti del settore, incentivando la diffusione di pratiche di gestione alberghiera sostenibili

Travel Quotidiano
 
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O t t a
view post Posted on 16/5/2013, 09:03




giovedì 16 maggio 2013 - 08:59

Sinai, Israele e Egitto minacciano l'ambiente
Inquinamento del mare e delle falde acquifere mettono in pericolo le specie marine e la salute umana. Le responsabilità di Israele e dell'Egitto.


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Foto: Gil Cohen Magen/Reuters



di Anna Clementi

Sono poche le persone che non sognano di immergersi nelle cristalline acque del Mar Rosso alla scoperta di un affascinante mondo sotterraneo. Eppure solo una minoranza è a conoscenza del fatto che il delicato ecosistema del Sinai è in pericolo. Le coste settentrionali della penisola sono minacciate dalle acque di scarico e dalle penetrazioni di sostanze tossiche all'interno delle falde acquifere. Gravi sono le conseguenze sia sulle specie marine che sulla salute umana.

Secondo Abdallah Hijazi, presidente della Commissione Nazionale per la Protezione dell'Ambiente del Sinai settentrionale, intervistato dal quotidiano egiziano Al-Masry Al-Yawm, il principale responsabile dell'inquinamento delle coste del Mar Mediterraneo in prossimità di Rafah e della parte settentrionale del Sinai, è Israele. Il piano di Hijazi è quello di portare Israele davanti ad una corte internazionale con l'accusa di aver violato gli accordi tra Stati e di aver riversato in mare un'enorme quantità di acque di scarico non trattate contaminando i bacini di acqua potabile. Oltre ai 180.000 metri cubi di acque reflue che Israele scarica quotidianamente in mare, se ne aggiungono 160.000 provenienti da Gaza, che, come spiega Hijazi, "in quanto territorio occupato, dovrebbe essere sotto la responsabilità di Israele". Infatti dopo il ritiro dalla Striscia, Israele ha tolto le pompe idriche che servivano per il trattamento delle acque reflue, lasciando la popolazione di Gaza senza un impianto che fosse in grado di prevenire l'inquinamento delle acque e delle falde acquifere.

Se, da un lato, ad essere in pericolo sono molte specie di pesci e di molluschi, dall'altro sono soprattutto le gravi conseguenze sulla salute umana a preoccupare gli esperti. Secondo Al-Khateeb Yousry Jafar, un ricercatore idro-biologo del Centro Nazionale di Ricerca Egiziano, ci sono due tipi principali di contaminazione idrica: il primo è causato dalle feci umane, il secondo, ben più grave, da metalli pesanti come il mercurio e il piombo che sono le principali cause di avvelenamento per i pesci e di forme cancerogene per l'uomo.

Tuttavia, non tutte le responsabilità sono da imputare ad Israele. Come spiega Mohammed Moussa, un geologo dell'Istituto di Ricerca delle Risorse Idriche nel Sinai, anche l'uso di fertilizzanti chimici, di pesticidi e di metalli pesanti da parte dei contadini egiziani del Sinai, è uno dei principali fattori di inquinamento ambientale. Le soluzioni che Moussa propone sono la costruzione di pozzi con sistemi interni di purificazione dell'acqua e la costruzione di impianti di desalinizzazione.

Purtroppo anche queste soluzioni potrebbero non risolvere in maniera definitiva il problema. Il governo egiziano ha da poco approvato la costruzione di una stazione di desalinizzazione nella parte egiziana di Rafah per assicurare ai cittadini egiziani una fonte di acqua fresca potabile. Tuttavia, come ha spiegato Hijazi, la zona non sarebbe adatta ad un impianto del genere perchè quando l'acqua è inquinata con liquami e petroli, strutture del genere non sarebbero in grado di garantire una purificazione totale delle risorse idriche.

Pertanto, per poter salvare l'ecosistema del Sinai e poter garantire una fonte d'acqua potabile alla sua popolazione, serve una politica che da un lato spinga Israele a rispettare gli impegni internazionali presi e dall'altro faccia pressione sullo Stato egiziano affinché aiuti e supporti il lavoro delle associazioni ambientali locali.

Nena News
 
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O t t a
view post Posted on 19/11/2013, 00:19




Egitto: nuovo sistema filtro anti polveri per Suez cement
Gruppo controllato da Italcementi, 'valori da standard europei'


18 novembre 2013 - 13:35

IL CAIRO - Sviluppo economico e protezione ambientale. E' con questo obiettivo che la Helwan cement company di Suez cement, che fa parte del gruppo Italcementi, ha inaugurato il nuovo sistema di filtro a tessuto per ridurre le emissioni di polveri, fino a un massimo di 10 mg per metro cubo, "ben al di sotto dello standard egiziano ed europeo". E' quanto si legge in un nota di Suez cement, nel quale si sottolinea che il gruppo egiziano ha in cantiere un programma del valore di 500 milioni di lire egiziane, pari a circa 55 milioni di euro, per migliorare gli standard ambientali dei suoi cinque impianti in Egitto.

Alla cerimonia ha partecipato il ministro del Commercio e industria Mounir Abdel Nour, secondo il quale questo nuovo sistema di filtraggio rappresenta "un perfetto esempio di come il governo egiziano e l'industria possono lavorare insieme per fornire agli impianti le migliori tecnologie in termini di produzione e di impatto ambientale". "Il nuovo sistema di filtro a tessuto e' dotato delle tecnologia piu' avanzata perche' gli impianti producano il minor livello possibile di polvere dell'industria", ha sottolineato l'ad del gruppo Suez Cement Bruno Carre'. Il presidente del gruppo Omar Mohanna ha sottolineato come l'anno trascorso abbia rappresentato "una sfida" per l'industria del cemento, avendo registrato difficolta' nell'approvvigionamento di carburante ed energia.

Per rimanere competitiva, l'industria deve trovare fonti di energia migliori in aggiunta ai progetti gia' esistenti riguardanti l'eolico e i carburanti alternativi, ha aggiunto Mohanna, auspicando il continuo sostegno del governo egiziano in questo sforzo.

ANSAmed
 
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view post Posted on 29/1/2014, 09:47




Egitto: El Gouna sara’ la prima Smart City carbon-neutral dell'Africa

Martedì, 28 Gennaio 2014 - 12:01

Scritto da Marta Albè

el_gouna_smart_city
El Gouna smart city


El Gouna, località turistica dell’Egitto, diventerà carbon neutral. Nella giornata di ieri, lunedì 27 gennaio 2014, il Ministero per gli Affari Ambientali egiziano e il Ministero dell’Ambiente italiano hanno firmato un accordo per la preparazione di un piano integrato. El Gouna diventerà la prima smart city carbon neutral d’Egitto e di tutta l’Africa.

Il ministro egiziano Iskandar ha affermato che l’accordo aiuterà il Governo egiziano ad aggiungere risultati importanti nell’ambito dell’ambiente e del turismo, grazie al miglioramento dell’immagine globale dell’Egitto e all’apertura a nuovi progetti dedicati alle attività turistiche. Il progetto stimolerà il settore turistico egiziano nell’attirare l’attenzione internazionale e nel rafforzare gli impegni per sviluppare una nuova attenzione all’ambiente.

Inoltre, i nuovi piani di sviluppo permetteranno una maggiore considerazione delle energie rinnovabili e una loro inclusione a livello regionale e locale, all’interno di un processo di transizione. El Gouna è considerata una località ben posizionata per risultare in prima fila e d’esempio per l’Egitto nell’implementare nuove strategie energetiche e ambientali.

Avrebbe inoltre i requisiti per diventare la prima città carbon neutral del mondo. Il ministro del Turismo egiziano Zaazou ha sottolineato che “El Gouna sarebbe pronta ad ottenere questo titolo fin da subito e il progetto verrà portato avanti anche in altre città dell’Egitto”.

L’accordo è parte di un protocollo per la cooperazione internazionale firmato dal Ministero del Turismo, dal Ministero dell’Energia e dal Ministero di Stato degli Affari Ambientali il 14 dicembre 2013, con l’obiettivo di supportare nuovi progetti dedicati al turismo in Egitto, che siano basati sul rispetto dell’ambiente. Il protocollo ha ricevuto un forte supporto a livello internazionale e, secondo il Governo egiziano, rappresenta un importante passo in avanti per il raggiungimento dei traguardi ambientali mondiali.

Greenbiz
 
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