| MASSIME DI JIBRAN KHALIL JIBRAN
Jibran Khalil Jibran nacque nel 1883 a Bisharri, nel Libano, e mori’ nel 1931 a New York. Fu poeta, filosofo, pittore. La sua fama si diffuse ben al di la’ del vicino Oriente: la sua poesia fu tradotta in piu’ di venti lingue e le sue opere furono esposte nelle piu’ importanti gallerie di tutto il mondo. Trascorse gli ultimi vent’anni della sua vita in America, dove ben presto divenne un maestro e un mito per I milioni di giovani che leggevano I suoi scritti. I suoi libri, considerati un vero “breviario mistico” , continuano ad entusiasmare un vasto pubblico, alimentando una sorta di “culto”che non accenna a spegnersi.
Mi dicono: se trovi uno schiavo addormentato, non svegliarlo, forse sta sognando la liberta’. Ed io rispondo: se trovi uno schiavo addormentato, sveglialo e parlagli della liberta’.
L’ottimista vede la rosa e non le spine; il pessimista si fissa sulle spine, dimentico della rosa.
Chi non riesce a capire il carattere di Socrate è incantato da Alessandro, quando non comprende Virgilio, elogia Cesare; se alla sua mente sfugge il pensiero di Laplace, suona il corno e fa rullare I tamburi per Napoleone. Ed io ho notato che nelle menti di coloro che ammirano Alessandro, Cesare o Napoleone si trova sempre un po’ di servilismo.
Quando ho scritto sulla mia porta:” Lasciate fuori le tradizioni, prima di entrare ”, neanche un’anima ha osato venirmi a visitare o aprire la porta.
Dio ha messo in ogni anima un apostolo che ci possa guidare su un sentiero illuminato. Eppure molti cercano la vita dall’esterno, inconsapevoli del fatto che essa e’ dentro di loro.
Le persecuzioni non fanno soffrire il giusto, ne’ egli e’ distrutto dalle oppressioni, se si trova sul lato giusto della verita’. Socrate sorrideva bevendo il veleno, e Stefano faceva lo stesso mentre lo lapidavano. Cio’ che fa davvero male e’ la nostra coscienza che soffre se le siamo contro, e muore se la tradiamo.
La giovane donna libanese e’ come la sorgente che sprizza dal cuore della terra e scorre per le valli serpeggianti. Dal momento che non trova una foce nel mare, si trasforma in un calmo lago sulla cui superficie che cresce si riflettono le stelle e la luna scintillante.
Non chiamare stolto nessuno tra voi, giacche’ in verita’ noi non siamo ne’ saggi ne’ stolti. Siamo verdi foglie sull’albero della vita, e la vita stessa e’ al di la’ della saggezza e, certo, al di la’ della stoltezza.
La distanza che vi e’ tra voi e il vicino che non vi e’ amico e’ in verita’ piu’ grande di quella che e’ tra voi e la persona che amate e che vive al di la’ delle sette terre e dei sette mari. Giacche’ nel ricordo non vi sono lontananze; e nell’oblio vi e’ un abisso che ne’ la voce ne’ l’occhio potranno mai accorciare.
Chi non chiede mai consiglio e’ un insipiente. La sua stoltezza lo fa cieco alla Verita’ e lo rende cattivo, orgoglioso, pericoloso per ogni altro uomo. Cercate il consiglio degli anziani, giacche’ I loro occhi hanno fissato il volto degli anni e le loro orecchie hanno ascoltato le voci della Vita…e quando avete bene afferrato un problema, affrontatelo con risolutezza, giacche’ e’ questa la via dei cuori forti.
Amico mio, non essere come quello che siede presso il suo camino e guarda il fuoco che si spegne per poi soffiare, vanamente, sulle morte ceneri. Non rinunciare alla speranza, non abbandonarti alla disperazione a causa di cio’ che e’ passato, giacche’ rimpiangere l’irrecuperabile e’ la peggiore delle umane debolezze.
Ti amo, fratello, chiunque tu sia, sia che tu t’inchini nella tua chiesa, o t’inginocchi nel tuo tempio, o preghi nella tua moschea. Tu ed io siamo figli di una sola fede, giacche’ le diverse vie della religione non sono che le dita dell’amorevole mano di un solo Essere Supremo, una mano tesa verso tutti, che offre a tutti l’interezza dello spirito, ansiosa di accogliere tutti. Dio vi ha dato uno spirito sulle cui ali librarvi nell’esteso firmamento dell’Amore e della Liberta’. Non e’ penoso allora che voi spezziate con le vostre stesse mani le vostre ali e tolleriate che la vostra anima strisci come un insetto sopra la terra?
Saggio e’ chi ama e riverisce Iddio. Il merito di un uomo sta nella sua sapienza e nei suoi atti, non nel suo colore, nella fede, nella stirpe, nell’ascendenza familiare. La conoscenza e’ la tua vera patente di nobilta’, e non importa chi sia il padre tuo e di quale stirpe egli sia. Il sapere e’ il solo bene che I tiranni non possono alienare. Solo la morte puo’ oscurare la luce della conoscenza che e’ dentro di te. La vera ricchezza di una nazione non e’ nel suo oro e argento, ma nel sapere, nella saggezza e nella rettitudine dei suoi figli.
L’amicizia con l’ignorante e’ cosa non meno sciocca che il ragionare con un ubriaco.
L’Amore ci passa accanto, rivestito di soavita’; ma noi fuggiamo via impauriti, o andiamo a nasconderci nelle tenebre; o, ancora, l’inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il piu’ saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d’Amore; eppure esso e’, in verita’, leggero come la brezza lieve del Libano.
Meta’ di cio’ che dico e’ insensato: ma lo dico perche’ l’altra meta’ possa raggiungervi.
Sono venuto a dire una parola, e la diro’ ora. Ma se la morte me l’impedira’ sara’ detta dal Domani, giacche’ il Domani non lascia mai un segreto nel libro dell’Eternita’. Sono venuto a vivere nella gloria dell’Amore e nella luce della Bellezza, che sono I riflessi di Dio. Sto qui, vivente, e non potro’ essere esiliato dal dominio della vita, giacche’ attraverso la mia vivente parola io vivro’ anche in morte. Vengo qui per stare per tutti e con tutti e cio’ che faccio oggi nella mia solitudine sara’ riecheggiato domani dalle moltitudini. Cio’ che dico ora con un cuore solo sara’ detto domani da migliaia di cuori.
|