| Cleopatra79 |
| | Facciamo felice Darahani!!!! BAKLAWA ( madò quanto so buoni... )Un pò di storia
Tra tutti i pasticcini Turchi, il più famoso è il Baklawa. Questi pasticcini aromatici e squisiti sono stati prodotti in Anatolia (la regione asiatica della Turchia) per secoli.La ricetta del Baklawa ripensa sia d'origine Siriana.In Turchia pare essere arrivata tramite Hajj Mehmet Gullu, ma questo non è certo. Il relativo antenato del Baklawa potrebbe essere un piatto fatto dagli Assiri, consistente di frutta secca intramezzata fra due strati di pasta e poi cotta.L'Impero degli Assiri comprendeva il Nord dell’Iraq, il Nord Ovest dell'Iran, il Sud Est della Turchia, e il Nord Est della Siria. Torniamo al dolce… I documenti storici più antichi fanno risalire il Baklawa a Damasco, una delle città più antiche e viventi del Mondo. Da Damasco è arrivata la produzione anche a Gaziantep nel Sud Est della Turchia, ancora oggi è famoso in Turchia il Baklawa di Gaziantep, in particolare tra i Baklawa fatti in altre località Turche. Il quando e il come quando sia arrivato a Gaziantep dalla Siria non è certo ed è dibattuto. Nadir Gullu, direttore di una famosa ditta Turca di Baklawa, afferma che un suo antenato Hajj Mehmet Gullu, abbia assaggiato in Baklawa per la prima volta a Damasco, nel suo viaggio alla Mecca per il pellegrinaggio, il quinto pilastro dell'Islam. Rimase a Damasco circa sei mesi nei quali imparò a preparare il Baklawa, e lo introdusse in Turchia a Gaziantep. Il Baklava di questa città è fatto con strati uniformi di pasta, ed è riempito di pistacchi di fine qualità che si sviluppano in questa regione. Da almeno il diciassettesimo secolo, la fama del Baklawa si era sparsa a Costantinopoli (Istanbul), poiché verso la conclusione di quel secolo il Baklawa era preparato dai cuochi del Palazzo Imperiale come ricompensa speciale per gli yeniceri in Ramadan. Gli Yeniceri, erano una milizia dell'Esercito istituita dal Sultano Murad I. Precedentemente gli Eserciti Ottomani erano costituiti da turkmeni facenti parte di tribù alle quali erano fedeli, ma con l'andare del tempo l'Impero Ottomano conquistò le caratteristiche di stato e diventò necessario avere truppe pagate ma fedeli solo al Sultano. Gli Yeniceri trasportavano le casse di Baklawa fuori del Palazzo e questa in era chiamata la Processione del Baklawa. Ritrovato nell'antica Damasco, oggi il Baklawa è gustato in un quinto del Mondo. Durante il regno del Sultano Suleyman "Il Magnifico" (1520-1566), ai soldati prima di entrare nel campo di battaglia erano dati grandi pasti, a base di pilaf, dello stufato d'agnello e del budino di riso aromatizzato con zafferano, col tempo la tradizione fu sostituita tramite la distribuzione di Baklawa durante il Ramadan. Il Baklawa si è sparso finora largamente, oggi è trovato e mangiato con gusto in circa un quinto dei paesi del Mondo. Sorprendente è per esempio pensare che il baklawa è popolare nel Texas, in cui è stato introdotto nel diciannovesimo secolo da migranti Cecoslovacchi. E' meno prevalente la sua presenza nella penisola araba, Africa del nord, le repubbliche Turche dell'Asia centrale, della Grecia, dell'Albania, di Macedonia, dell'India, dell'Afghanistan e dell'Armenia. Tuttavia, c'è una differenza importante fra il Baklava fatto in tutti questi paesi e quello della Turchia, lo spessore della pasta da pasticceria.
Etichetta di consumo del Baklawa: Mangiare il Baklawa ha delle proprie regole relative. In primo luogo, esaminare con la vista il gustosissimo Baklawa sul vostro piatto, allora tagliare una losanga con una forchetta, in modo tale che un terzo della parte è dietro la forchetta e gli altri due terzi rivolti verso di voi di modo che la losanga non si rompa in due. Lo scricchiolio fatto dalla forchetta poiché penetra gli strati croccanti è un altro piacere che non dovrebbe essere permesso passare inosservato. Alzate la vostra bocca e dovreste fate una pausa che dovrebbe essere dominata dall'aroma meraviglioso di burro cucinato. Infine mettetelo nella vostra bocca e l'esperienza del Baklawa è completa poiché il sapore pervade il vostro palato.Ingredienti :Per la pasta : 1kg di farina 250g di burro 400ml d’acqua 1 pizzico di sale Per la farcitura : 500g di mandorle schiacciate 250g di zucchero 1/8 l di aroma d’arancio 1 bustina di zucchero vanigliato Per lo sciroppo : 500g di zucchero 1/2 litro d’acqua 1/2 limone senza scorza 1/2 cucchiaio di aroma d’arancio il tutto mescolato a 250 ml di miele 500g di burro fuso da stendere su ogni strato di pasta Qualche mandorla intera per la decorazione Preparazione : In un recipiente setacciate la farina con il sale e fate un buco al centro dove versare il burro fuso. Aggiungete l’acqua poco a poco fino ad ottenere una pasta malleabile. Lasciate riposare l’impasto per due ore in un sacchetto per congelare i cibi. Nel frattempo preparate il ripieno con gli ingredienti indicati, mischiandoli tutti molto bene con le dita. Riprendete la pasta, stendetela con il mattarello, quindi tagliate delle strisce che passerete alla macchina per la pasta, prima sul numero 4 e poi sul 7 per ottenere delle strisce molto fini. Stendete la prima striscia di pasta su una piastra da forno quadrata foderata di carta stagnola, una seconda striscia a lato, e così via fino a ricoprire l’intera piastra in senso orizzontale. Utilizzate un pennello per imburrare ogni strato di pasta. Ripetere l’operazione stendendo questa volta le strisce in senso verticale poi di nuovo in senso orizzontale, fino a formare 6 strati di pasta. A questo punto stendete il ripieno su tutta la superficie, fino a formare uno strato omogeneo. Riprendete a stendere le strisce di pasta, prima in senso orizzontale, poi verticale, senza dimenticarvi di imburrare ogni strato, fino ad aver collocato altri 6 strati. Tagliate i Baklawa a forma di losanga di 4 cm di lato. Mettete una mandorla nel centro di ogni Baklawa, poi imburrateli tutti. Mettete in forno (medio) per un’ora, fino a quando i dolci siano ben dorati. Dopo averli tolti dal forno coprite generosamente con lo sciroppo tiepido l’intera piastra, e lasciate ad assorbire fino al giorno seguente.
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