Mal d'Egitto

Governo guidato da Mohamed Morsi

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O t t a
view post Posted on 19/7/2012, 15:26




Inserisco notizie datate per lasciare sul nostro forum i momenti di cambiamento in Egitto.
Con la mia famiglia mi trovavo in vacanza nei pressi di El Quseir ed ho vissuto "in diretta" questo evento storico per l'Egitto.


24 giugno 2012 - 10:44

L’Egitto attende il nome del nuovo Presidente


L’Egitto torna a mobilitarsi, in crescente attesa del verdetto sul ballottaggio presidenziale. La Commissione elettorale si appresta ad annunciare – alle 15 ora centrale europea – chi tra Mohammed Morsi e Ahmed Shafiq sarà il primo capo dello Stato dell’era post-Mubarak.

I risultati erano attesi già da giovedì, ma ricorsi multipli presentati da entrambi gli schieramenti hanno ritardato l’annuncio, aggravando il caos nel Paese, dove la Corte costituzionale ha sancito lo scioglimento del Parlamento e i militari si sono attribuiti crescenti poteri. Anche contro tutto questo gli egiziani manifestano.

A piazza Tahrir ci sono i sostenitori di Morsi, candidato dei Fratelli Musulmani che già domenica scorsa si era autoproclamato vincitore poche ore dopo la chiusura dei seggi.

Si sono invece radunati a Nasr City – sempre a Il Cairo – i simpatizzanti di Ahmed Shafiq, l’ultimo primo ministro di Hosni Mubarak, rovesciato nel febbraio dello scorso anno.

L’Egitto è ancora in attesa di conoscere il successore.

vedi video alla fonte Euronews



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25 Giugno 2012 - 10:08

Egitto: vincono i Fratelli Musulmani. Morsi, rafforzare unita' nazionale

277-0-19189_Mohamed-Morsi-via-AFP



Il Cairo - ''Saro' il presidente di tutti gli egiziani. Mi appello a voi, grande popolo d'Egitto per rafforzare la nostra unita' nazionale, l'unica via d'uscita in questi tempi difficili. La rivoluzione continua''. Queste le prime parole del neo presidente egiziano Mohammed Morsi, il primo eletto democraticamente nelle prima tornata elettorale del dopo Mubarak. E' stato votato dal 51,73% degli elettori, a fronte del 48.3% ottenuto dallo sfidante Ahmed Shafik, il premier dell'ancien regime.

In un discorso televisivo rivolto alla nazione, Morsi, il primo esponente dei Fratelli Musulmani a guidare il Paese, ha promesso una leadership inclusiva, anche in rappresentanza dei copti. Ad accogliere la sua vittoria una folla di sostenitori radunati in piazza Tahrir, al Cairo.

Il neo capo del governo ha poi rivolto un tributo a coloro che sono stati uccisi durante la rivoluzione del 25 gennaio: ''Senza il sangue dei martiri - ha detto - non sarei stato eletto. La rivoluzione va avanti, fino a quando tutti gli obiettivi della rivoluzione saranno raggiunti e insieme proseguiremo questa marcia. Le persone hanno pazientato abbastanza''.

''Respingo la decisione del consiglio militare di restringere l'autorita' del presidente. Non hanno il diritto di decidere su questo'', ha poi dichiarato in un'intervista alla Fars, affermando di voler estendere sul fronte internazionale i legami con Teheran per creare un ''equilibrio'' strategico nella regione.

ASCA
 
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view post Posted on 20/7/2012, 09:24




Il Cairo, 28 GIUGNO 2012

Egitto/ Morsi giurerà sabato, scontro con militari su procedura
"Stiamo tentando di raggiungere compromesso che soddisfi tutti"


Il presidente eletto egiziano, Mohamed Morsi, presterà giuramento il prossimo 30 giugno, sebbene la vigilia della cerimonia di insediamento sia già agitata da una dura polemica tra il futuro capo dello Stato e il Consiglio supremo delle forze armate. Quest'ultimo ha assicurato che Morsi sarà investito di "tutti in poteri del presidente della Repubblica" proprio il 30 giugno, ma al momento non ci sarebbe un accordo sulle procedure del giuramento e sul trasferimento di questi poteri.

Secondo il generale Mahmoud Hijazy, citato dalla Cbc, il presidente dovrà prestare giuramento davanti all'Alta Corte costituzionale, conformemente alla "Dichiarazione costituzionale complementare" adottata dall'esercito. Sulla base di questa dichiarazione, le forze armate hanno evocato a sé il potere legislativo dopo la dissoluzione dell'Assemblea nazionale dominata dai Fratelli Musulmani, il movimento di Morsi.

Da parte loro, i Fratelli Musulmani hanno denunciato questa dichiarazione come "un colpo di stato" e continuano a sostenere che il giuramento debba avvenire prima davanti all'Assemblea. E così il movimento del futuro presidente ha convocato una nuova protesta per domani a piazza Tahrir al Cairo, sotto lo slogan "Giornata per il trasferimento del potere".

"C'è un dibattito intorno al problema del giuramento, stiamo tentando di raggiungere un compromesso in grado di soddisfare tutte le forze nazionali e una decisione in questo senso sarà annunciata oggi", ha confermato un portavoce di Morsi, Yasser Ali.

TMNews

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ultimo aggiornamento: 28 giugno, ore 20:52

Egitto: Mursi a leader politici, restera' Stato civile

Il Cairo - Il presidente eletto Mohamed Mursi ha incontrato i leader dei partiti politici egiziani con l'obiettivo di creare un'ampia base popolare per la sua mministrazione. L'Egitto restera' uno Stato civile, ha assicurato il leader dei Fratelli Musulmani. Il nuovo governo, ha proseguito, si basera' sul Documento di Azhar che stabilisce che l'Egitto e' uno Stato moderno, democratico, civile, costituzionale e che la nazione e' la fonte dell'autorita'.

Adnkronos/Aki
 
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O t t a
view post Posted on 20/7/2012, 09:52




Ultimo aggiornamento: 30 giugno, ore 15:41

In Egitto si chiude l'era Mubarak, Mursi giura da presidente: "Voltiamo pagina"
Si insedia il nuovo presidente. Nel ballottaggio del 16 e 17 giugno, l'esponente dei fratelli islamici ha vinto con il 51,7% dei voti, battendo il suo rivale Ahmed Shafiq, ultimo premier di Mubarak

Cairo - "Voltiamo una brutta pagina della nostra storia e ne apriamo un'altra luminosa, non torneremo mai indietro". Lo ha detto il neo eletto presidente egiziano, Mohammed Mursi, in un discorso pronunciato all'Università del Cairo, subito dopo aver giurato di fronte alla Corte Costituzionale. Ad ascoltare il discorso di Mursi c'era il capo del Consiglio supremo delle forze armate, Hussei Tantawi, e il capo di stato maggiore delle forze armate, Sami Hafez Anan. Presenti anche l'ex segretario generale dell'agenzia Onu per l'energia atomica, Mohammed elBaradei, e l'ex presidente della Lega Araba, Amr Mussa. In prima fila anche la moglie velata di Mursi, Naglaa Aly. "Allah è grande ed è al di sopra di tutto", ha detto il presidente in apertura del suo discorso.

Ieri Mursi aveva prestato un giuramento simbolico di fronte a decine di migliaia di cittadini riuniti in Piazza Tahrir. "Giuro di rispettare la legge e la costituzione, di non discriminare chi non mi ha voltato". Il giuramento ufficiale di oggi, presso la Corte costituzionale, era al centro di un dibattito in Egitto perché il parlamento, di fronte al quale la Costituzione prevede che si debba giurare, è stato sciolto dalla Corte Costituzionale e molti attivisti avevano chiesto a Mursi di non giurare, perché la decisione della Corte sarebbe stata pilotata dai militari.

"Nessuna autorità al di sopra di quella del popolo", ha detto Mursi alla folla, riferendosi ai militari che detengono ancora un ampio margine del potere. "Dico a tutti, militari, polizia e tutte le istituzioni - ha detto il presidente - che non c'è alcuna volontà al di sopra di quella dei rivoluzionari".

Adnkronos/Aki

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30 giugno 2012 - 20:54

Egitto: Morsi presidente ma con militari
Giuramento corte costituzionale e passaggio poteri con tantawi


Mohamed Morsi, Fratello musulmano, ingegnere con un master Usa, e' da oggi ufficialmente il primo presidente non militare e islamico eletto democraticamente in Egitto. La sua giornata e' stata scandita da discorsi e cerimonie e dall'atteso passaggio di consegne col capo del Consiglio militare Hussein Tantawi. Ma la cerimonia in una base militare non chiude la presenza delle forze armate nella vita politica dell'Egitto, anzi apre una delicata coabitazione con il potere militare.

ANSA
 
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O t t a
view post Posted on 20/7/2012, 10:35




2 luglio 2012

Egitto, Morsi parla alla Nazione: “Sono il presidente di tutti gli egiziani”

di Alessandra Vitullo

Le immagini di quella piazza Tahrir straripante di persone hanno sorpreso ancora una volta i nostri i occhi occidentali. Immagini che resteranno impresse nella storia, nella memoria di una nazione e di una generazione di uomini e donne: l’Egitto ha finalmente eletto democraticamente il suo primo Presidente islamico.

Dopo il timore che l’esercito potesse frenare il processo democratico, a seguito dello scioglimento del Parlamento avvenuto nelle scorse settimane, le prime elezioni libere del Paese hanno visto vincere uno dei leader del movimento dei Fratelli Musulmani, Mohamed Morsi, che ha battuto uno degli uomini del vecchio regime di Mubarak, Ahmed Shafiq, il candidato del Consiglio superiore delle forze armate (CSFA).

Dopo la caduta del Rais, l’esercito si era trasformato nel nemico più temuto da tutti gli attori che hanno partecipato alle manifestazioni del 2011; alla fine di più sessant’anni di governi militari, il pericolo che il potere piombasse nuovamente nelle mani dell’esercito era uno spettro che prendeva sempre più consistenza man mano che il periodo di transizione guidato dalle forze armate continuava a prorogarsi. Finalmente, la scorsa settimana, la vittoria di Mohamed Morsi è stata riconosciuta ufficialmente, anche dall’esercito e gli egiziani possono tirare un sospiro di sollievo.

Il discorso del nuovo Presidente davanti ad una piazza stracolma, come accadde quel 25 gennaio di un anno fa, si riempie di simboli: l’onore ai martiri della rivoluzione, il potere in nome di Allah e della volontà del popolo, Morsi mostra il suo petto senza la protezione del giubbotto antiproiettili.

L’atmosfera si infittisce, la piazza diventa più silenziosa e attenta, quando il Presidente parla del ruolo che svolgerà l’esercito nella nuova democrazia egiziana: ministero degli Interni? della Difesa? Comunque l’esercito continuerà a proteggere il popolo egiziano, ma, assicura Morsi, non sarà mai più legato al potere esecutivo o legislativo. Ma con le recenti modifiche apportate alla Carta costituzionale, prima delle elezioni presidenziali, l’esercito è riuscito a ridurre di molto i poteri che sarebbero dovuti spettare al futuro presidente; insomma, se e quanto la protezione dell’esercito non si trasformerà in interferenza sarà solo l’evolversi e lo stabilirsi dei futuri equilibri politici a dircelo.

Mentre l’Egitto si preoccupa che l’esercito non faccia marcire i frutti di una rivoluzione, qui, in Europa, ci spaventano un po’ parole come islamico, islamista, che accompagno il nuovo Presidente. Ma senza bandiere bruciate e con donne esultanti senza velo, forse per l’Egitto si sta aprendo una nuova era, dove Islam e democrazia insieme possono creare un nuovo modello di Stato, senza che l’Occidente esporti alcun kit di democrazia prêt-à-porter.

mediapolitika
 
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view post Posted on 12/8/2012, 18:03




domenica 12 agosto 2012

EGITTO, MORSI CANCELLA LA COSTITUZIONE AD INTERIM E RIMUOVE IL MINISTRO DELLA DIFESA

Il presidente egiziano, Mohammed Morsi, ha cancellato la costituzione ad interim con un colpo di mano e ha rimosso dal suo incarico il capo delle forze armate e ministro della Difesa, Hussein Tantawi. Con un semplice decreto, ha cancellato i poteri finora concessi ai militari e abolito la dichiarazione costituzionale che era stata emanata lo scorso giugno, a causa della quale veniva privato di alcuni poteri nell’ambito della difesa.

Quindi, il presidente egiziano ha nominato Abdel Fatah El-Sisi nuovo ministro della Difesa e comandante delle forze armate e, a quanto si dice, Morsi sta lavorando per un cambio dei vertici del Paese, dopo aver nominato Mahmoud Mekki vicepresidente e sostituito il capo dei Stato maggiore della Difesa.


clandestinoweb

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Egitto: Morsi destituisce Tantawi e cancella poteri esercito

domenica 12 agosto 2012 - 18.45

Il Cairo - Il presidente egiziano, Mohamed Morsi, ha nominato l'ex giudice Mahmud Mekki alla carica di vice presidente. Morsi ha inoltre ritirato la delega di ministro della Difesa e di capo delle Forze armate a Mohammed Tantawi. Ritirata la delega anche al capo di gabinetto, Sami Anan. Morsi ha, inoltre, cancellato la dichiarazione costituzionale emessa dall'esercito egiziano subito prima della sua nomina a presidente e che dava alle forze armate ampi poteri in materia legislativa.

AGI
 
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view post Posted on 14/8/2012, 17:46




Egitto: primo ricorso legale contro decreti presidente Morsi
Capo Stato da' onorificenze vertici militari mandati in pensione


14 agosto 2012 - 18:38

IL CAIRO - In un tribunale del Cairo è stato presentato oggi il primo ricorso legale contro uno dei decreti emessi domenica scorsa dal presidente Mohamed Morsi (dei Fratelli Musulmani) per abolire la dichiarazione costituzionale temporanea con la quale il 17 giugno scorso la giunta militare aveva privato il futuro capo di Stato, non ancora eletto, di parte dei suoi poteri.

Il ricorso è stato presentato dall'avvocato Mohamed Salem, che accusa Morsi di voler restaurare in Egitto un regime totalitario ed istituire una dittatura dei Fratelli Musulmani, sottolineando che il presidente ha prestato giuramento proprio in base a quella dichiarazione costituzionale della quale ha poi decretato l'abolizione. Il legale aveva già tentato, durante la campagna elettorale per la presidenza, di far privare i figli di Morsi della nazionalità egiziana poiché erano in possesso di passaporti egiziani e statunitensi.

Oggi intanto Morsi ha consegnato onorificenze all'ex capo supremo delle Forze Armate, ex ministro della difesa ed ex capo del Consiglio Supremo delle Forze Armate (l'organismo che ha espletato le funzioni di presidenza della Repubblica dalla deposizione di Mubarak, l'11 febbraio 2011, all'insediamento di Morsi), maresciallo Hussein Tantawi, ed al suo vice, generale Sami Anan. Il primo è stato decorato con la massima onorificenza militare, la medaglia dell'Ordine del Nilo, per i servigi resi al paese, e Anan con quella dell'Ordine della Repubblica. La cerimonia è stata trasmessa in diretta dalla tv di stato.

ANSA med
 
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view post Posted on 18/8/2012, 11:33




Egitto, le preoccupazioni dei cristiani

18/8/2012 - 10:55

A pochi mesi dalle elezioni gli egiziani che speravano in un regime realmente democratico sono molto preoccupati - commenta un collaboratore della nota organizzazione internazionale a favore della chiesa perseguitata Porte Aperte -.

Anche se è previsto che resti in carica per soli sei mesi per le nuove elezioni, il neo-presidente Morsi sta riappropriandosi dei poteri del precedente regime autoritario, che il Consiglio supremo militare aveva limitato. Inoltre la composizione del suo governo, che mira a ottenere gli aiuti internazionali indispensabili per la sopravvivenza, prevede esclusioni significative: l'ala islamica radicale non ha ovviamente nessun rappresentante, ma non ne ha neanche la Rivoluzione dei gelsomini, c'è un solo ministro cristiano, ci sono pochi esponenti della componente islamica moderata dei Fratelli mussulmani, mentre abbondano gli uomini del precedente regime. Il 24 agosto è prevista una manifestazione di piazza per scoraggiare l'ipotesi di un nuovo regime autoritario e si temono nuovi scontri.

I cristiani egiziani - informa il collaboratore di Porte Aperte - chiedono preghiera per l'Egitto in questo periodo di transizione e perché non ci siano altre vittime.

evangelici.net
 
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O t t a
view post Posted on 7/10/2012, 00:02




Egitto: Morsi, raggiunto 70% obiettivi in primi 100 giorni

06 OTT 2012 - 23:13

Il Cairo - Il presidente egiziano Mohammed Morsi rivendica di aver "raggiunto il 70% dei nostri obiettivi nei nostri primi 100 giorni". Il riferimento, ha chiarito il presidente, e soprattutto alla sicurezza del paese. Prima delle elezioni, Morsi aveva presentato un piano di 64 obiettivi per i primi 100 giorni, obiettivi che comprendevano il traffico, la sicurezza e la pulizia urbana

AGI
 
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O t t a
view post Posted on 8/10/2012, 22:35




Egitto, decreto Morsi concede grazia a rivoluzionari in prigione

Pubblicato il 8 ottobre 2012

Il Cairo (Egitto) - Il presidente egiziano Mohammed Morsi ha emesso un decreto di grazia a favore di tutti gli arrestati o i condannati per crimini legati ad azioni "a sostegno della rivoluzione" che lo scorso anno ha portato alla caduta dell'ex presidente Hosni Mubarak. L'ordine chiede al procuratore generale e al procuratore militare di preparare entro un mese una lista di nomi di tutti coloro che potrebbero beneficiare del provvedimento. Il decreto non specifica chi potrà ricevere il perdono, ma la stima è che potrebbero essere circa mille i manifestanti che verranno liberati. Il decreto è stato pubblicato oggi sulla pagina ufficiale Facebook del presidente Morsi.

LaPresse
 
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O t t a
view post Posted on 12/10/2012, 08:10




Egitto, amnistia e lotta all’impunità, i due decreti del presidente Morsi

di Riccardo Noury

12 ottobre 2012

Ieri pomeriggio, poco dopo aver appreso della vergognosa sentenza assolutoria nei confronti di 24 esponenti del passato regime, accusati di aver assoldato i teppisti che il 2 febbraio 2011 avevano assaltato piazza Tahrir in groppa a cammelli e cavalli, il presidente egiziano Mohamed Morsi ha di fatto licenziato il procuratore generale Abdel Maguid Mahmoud, nominato nel 2006 da Mubarak.

Ce lo ritroveremo vicino, Abdel Maguid Mahmoud, dato che è stato nominato ambasciatore d’Egitto presso la Santa sede. Una soluzione tattica, per evitare un contenzioso legale che tuttavia Mahmoud, in tarda serata, è parso disposto a percorrere, annunciando di essere tuttora il procuratore generale in carica.

Ma il segnale di Morsi, anche se sul metodo c’è da eccepire, è chiaro: non assecondare ulteriormente l’impunità.

Non basta, ovviamente. Di sentenze vergognose nei confronti di soldati e agenti della polizia anti-sommosse ce ne sono già state tante. A fronte delle centinaia di morti e delle migliaia di feriti che abbiamo purtroppo dovuto contare nei giorni delle manifestazioni di piazza Tahrir e nei mesi seguenti (solo da ottobre 2011, 121 morti e 3484 feriti), segnati da continue proteste contro i militari del Consiglio supremo delle forze armate subentrato a Hosni Mubarak, le condanne sono state poche e lievi. Tante, invece, le assoluzioni.

Il mese scorso un tribunale di Shubra El Kheima ha assolto l’ex capo dei servizi di Qalubiya, Farouq Lashin, e tre suoi collaboratori, che in primo grado erano stati condannati per aver ucciso manifestanti.

Così come con l’insicurezza e la paura che dominano la vita della minoranza copta e delle donne, Morsi dovrà dunque continuare a fare i conti con un’impunità dura a morire.

Sarà importante, tra i tanti, l’esito del processo contro il “cacciatore di occhi”, l’agente Mahmoud Sobhi Shannawi il cui hobby preferito era centrare gli occhi dei manifestanti sparandogli pallini da caccia.

Intanto, lunedì scorso, per celebrare i suoi primi 100 giorni dall’insediamento, il presidente ha decretato un’amnistia generale in favore di tutte le persone agli arresti o condannate dai tribunali militari per “aver sostenuto la rivoluzione”.

La lista dei beneficiari sarà resa nota entro un mese dall’emissione del decreto. In precedenza, nei mesi di luglio e agosto, Morsi aveva ordinato il rilascio di 722 manifestanti condannati dalle corti marziali.

Nel periodo successivo alla caduta dell’ex presidente Mubarak e fino all’agosto 2011, oltre 12.000 civili sono stati processati dai tribunali militari per reati quali “vandalismo”, possesso di armi, danneggiamento di proprietà e “violazione del coprifuoco”. I processi di fronte alla corte marziale sono proseguiti fino al giugno 2012.

Dall’amnistia saranno comunque esclusi circa 1100 prigionieri condannati al termine di processi iniqui celebrati dai tribunali militari per reati non collegati alle proteste, come omicidio, stupro, furto, appropriazione indebita e uso delle armi da fuoco.

Amnesty International ha sollecitato il presidente Morsi a garantire che tutti i civili non compresi nell’amnistia e che siano stati condannati dalle corti marziali, abbiano diritto a un processo equo di fronte a un tribunale civile oppure siano rilasciati.

Corriere della Sera
 
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O t t a
view post Posted on 14/10/2012, 22:28




Egitto: il procuratore generale resta al suo posto

Pubblicato in data 13 ottobre 2012 da euronewsit

Marcia indietro delle autorità egiziane sulla rimozione del procuratore generale, ventilata dal presidente Morsi dopo le proteste di piazza e la controversa assoluzione dei responsabili della cosiddetta battaglia dei cammelli, lanciata contro i ribelli di piazza Tahrir, lo scorso febbraio.

Solo un malinteso, affermano ora dal Cairo. Problema risolto, resto al mio posto, conferma lo stesso interessato che poco prima aveva dichiarato: "Lascerò quest'ufficio solo se assassinato".

Ma dietro al braccio di ferro tra giustizia ed esecutivo, anche la nuova bozza della Costituzione che cambia i rapporti tra i poteri dello Stato.

Sale intanto a circa 200 il bilancio dei contusi degli ultimi scontri, avvenuti dopo il verdetto, tra sostenitori e oppositori del presidente Morsi e dei Fratelli musulmani.

youtube
 
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O t t a
view post Posted on 15/10/2012, 21:42




Luci e ombre dei primi cento giorni del Presidente egiziano Morsi
Sono passati cento giorni da quando Morsi è salito alla presidenza dell'Egitto. Tra lo scontento del popolo, già sceso in piazza e le critiche dei mass media, il bilancio non è per ora positivo. Il presidente è preoccupato ad accelerare l’islamizzazione del Paese

di Vittorio Dan Segre

Lunedì 15 ottobre 2012 - 11:46

Per il nuovo presidente egiziano Morsi celebrare i primi cento giorni al potere con 110 feriti negli scontri fra fratelli musulmani e rappresentanti di altri partiti non è stato il miglior modo di rinforzare la sua immagine.

E’ un peccato perché nella relazione al paese fatta il 6 ottobre, anniversario della guerra contro Israele nel 1973 (che il Cairo considera una grande vittoria), egli aveva affermato di essere riuscito a realizzare il 65% delle promesse fatte durante la campagna elettorale presidenziale.

Qualcosa di concreto il primo Fratello musulmano giunto al potere in Egitto ha effettivamente ottenuto. Ad esempio che volontari della Fratellanza abbiano finalmente raccolto l’immondizia dalle strade della capitale; migliaia di autisti siano stati multati; 500 criminali arrestati.
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“Eleggetemi – aveva detto promesso Morsi – e in 100 giorni vi libererò dai 5 mali che più affliggono il popolo egiziano: insicurezza personale, traffico incontrollato che paralizza le strade, mancanza di pane sovvenzionato, carenza di gas da cucina e benzina e immondizie”.

I giornali indipendenti dal governo avevano allora creato, cosa senza precedente in Egitto, un “morsimetro” per controllare l’esecuzione di queste promesse. Sapendo che Morsi aveva ricevuto dal regime di Mubarak una spaventosa eredità finanziaria e strutturale si rendevano conto che non poteva fare miracoli.

Ma la gente è scesa di nuovo in piazza: il 57% degli egiziani si dichiara insoddisfatto del governo, perché il presidente ha persino mancato alla promessa che dipendeva solo da lui, cioè di nominare una donna e un cristiano copto alla vice presidenza. Lo si accusa di aver visitato 8 paesi in Asia, Europa, Africa e naturalmente New York per la conferenza annuale dell’ONU, ma solo 4 delle 27 province del paese per ascoltare i loro problemi. Lo si critica per essere andato a pregare in questi 100 giorni in 12 moschee del Cairo aggiungendo al solito caotico traffico della capitale i problemi creati dal suo seguito di 30 automobili che ricorda troppo da vicino quello del presidente del passato regime. Secondo il giornale indipendente El-Wafd Morsi non ha fatto nulla per migliorare la situazione dei più poveri, della scuola e sopratutto della sanità. Non ci sono mai stati tanti suicidi, scrive il giornale, e siamo arrivati al punto che la gente vende i propri reni –e quello che più è drammatico i reni dei propri figli – per sopravvivere. Ciononostante il governo pensa a diminuire i sussidi alimentari.

Il presidente sembra preoccupato ad accelerare l’islamizzazione dell’amministrazione soprattutto negli alti gradi mentre libera terroristi islamici condannati dal precedente regime responsabili dell’uccisione di 62 persone – in gran parte turisti – nel 1997. Apparentemente quello che ha dato fuoco alle polveri è stato l’annullamento delle cause mosse contro i “bastonatori” del passato regime che in motociclette e a dorso di cammelli avevano tentato di disperdere le folle di manifestanti sulla piazza Tahrir, prima della caduta di Mubarak.

Fra gli oppositori del presidente Morsi – tanto fra i radicali del partito islamico salafista che fra i membri dei partitini d’opposizione laici e liberali – per non parlare dei copti cristiani - c’è chi teme che egli, sottobanco, abbia contratto accordi tanto con i vertici della polizia che con quelli delle forze armate per ottenere l’appoggio o perlomeno la neutralità dei generali sia per l’approvazione della nuova Costituzione sia per quando il governo dovrà affrontare l’ira della strada per varare le misure finanziare indispensabili per i crediti esteri per l’economia.

Il Giornale
 
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O t t a
view post Posted on 6/12/2012, 09:13




Egitto: scontri, si dimettono consiglieri di Morsi

5 dicembre 2012 - 23:05

L’Egitto sull’orlo del caos. Molti consiglieri del presidente Morsi, forse tutti, hanno rassegnato le dimissioni dopo gli scontri che avrebbero provocato almeno due morti e circa 200 feriti. Gli incidenti sono scoppiati quando centinaia di attivisti dei Fratelli Musulmani, il movimento legato a Mohamed Morsi, sono intervenuti per smantellare le tende degli oppositori, che protestavano da giorni davanti al palazzo presidenziale al Cairo contro la nuova costituzione e contro il referendum consultivo indetto per avallarla.

In altre località, come Ismailia e Suez, sono state date alle fiamme le sedi dei Fratelli Musulmani.

Il vicepresidente Mahmoud Mekki e il premier Hisham Qandil hanno lanciato appelli alla calma e segnali di disponibilità al dialogo, ma hanno ribadito che il contestato referendum si terrà il 15 dicembre.

Euronews

Edited by O t t a - 6/12/2012, 17:40
 
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O t t a
view post Posted on 6/12/2012, 16:41




Egitto: lascia vicecapo partito Fratelli Musulmani

6 DICEMBRE 2012 - 13:55

Il Cairo - Il vicepresidente del Partito Liberta' e Giusitizia Rafiq Habib, vicino ai Fratelli Musulmani al potere in Egitto, si e' dimesso. Lo ha riferito Al Jazira.
La tv con sede al Cairo ha aggiunto che il presidente Mohamed Morsi e' a colloquio il con capo di Stato maggiore Sidki Sobhi e con i ministri del suo governo .

AGI
 
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O t t a
view post Posted on 18/12/2012, 01:25




Egitto, procuratore generale presenta dimissioni a presidente Morsi

Pubblicato il 17 dicembre 2012

Il Cairo - Il procuratore generale egiziano Talaat Abdullah ha presentato oggi le sue dimissioni, meno di un mese dopo essere stato nominato dal presidente Mohammed Morsi. Se le dimissioni venissero accettate, ciò sarebbe un duro colpo ai Fratelli musulmani, partito di cui Morsi fa parte, che dal mese scorso hanno ingaggiato una lotta con i giudici. Centinaia di procuratori oggi hanno inscenato dei sit-in fuori dall'ufficio di Abdullah al Cairo, chiedendo le sue dimissioni, affermando che la sua nomina è stata inappropriata. È infatti il Consiglio giudiziario supremo, non il presidente, che ha il potere di nominare il procuratore generale, al fine di assicurare una separazione di poteri.

LaPresse/AP
 
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31 replies since 19/7/2012, 15:26   456 views
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