Khan al-Khalili: una trappola per turisti? Oggi Il Cairo conta circa 16 milioni di abitanti, una cifra impressionante che la rende una città caotica, sovraffollata e piena di traffico!
Per altri aspetti Il Cairo è, però, una città piena di fascino, brulicante di vita che ha uno dei suoi punti nevralgici nel bazar di Khan al-Khalili.
Questo immenso souk con i suoi negozi, le sue bancarelle che si trovano in un intreccio di vie, vicoli, piccole piazze, consente di ammirare uno dei più particolari scenari del Cairo, un'occasione unica per entrare in contatto con le usanze del Cairota.
Il bazar, spesso, viene inserito dal turista nella lista dei "posti da dimenticare"; questo impatto così negativo, viene vissuto soprattutto nei viaggi organizzati in cui, nel poco tempo a disposizione, il turista si affretta a fare acquisti così snervato dalla persuasiva parlantina dei commercianti, deluso nello scoprire che lo stesso oggetto è stato acquistato dall'amico a minor prezzo, ossessionato dalla continua ricerca del compagno di viaggio e di punti di riferimento per la paura di perdersi nei vicoli del bazar.
In realtà il Khan è un indescrivibile insieme di odori, colori, voci che creano un'atmosfera difficilmente rivivibile. Cercate di non vederlo solo come un'accozzaglia di cianfrusaglie o di souvenirs turistici fatti in serie; provate a riconoscere, tra i numerosi turisti, la gente del posto con i suoi ritmi, le sue abitudini, i suoi passatempi. Passeggiando fra le vie del bazar verrete immediatamente colpiti da profumi di spezie, da stoffe coloratissime che, di tanto in tanto, lasciano il posto agli "awha", i tipici caffè dove si riuniscono gli uomini per fumare il narghilè, il cui fumo leggero e il cui odore dolciastro sono quasi un invito ad assaggiare la tipica bevanda ricavata dalle foglie di ibisco: il karkadè.
Il bazar è anche una miniera di suoni particolari: da una "babilonia" di voci sovrapposte alla voce del muezzin che dal minareto chiama i fedeli alla preghiera, allo schiocco della lingua da parte di qualcuno in bicicletta o su un carretto che cerca di farsi strada. Resterete di sicuro colpiti anche dall'immagine dei tanti ragazzi che trasportano il pane, ancora caldo, sulla testa in strane ceste a forma di gabbia; o ancora di donne che portano a spasso anatre e papere in canestri di vimini anch'essi incredibilmente in equilibrio sul capo.
Andate anche alla ricerca dei numerosi laboratori artigianali nascosti in viuzze e cortili, snobbati dal turismo di massa, dove resterete incantati dagli oggetti di sicuro valore che si presenteranno davanti ai vostri occhi: manufatti in vetro, papiri autentici lavorati a mano, splendidi monili in ematite, vasi di alabastro, gioielli in oro e argento, oggetti di antiquariato.
Vedrete: Khan al-Khalili è tutt'altro che una trappola per turisti!!!
Fonte:
Viaggeria