khnumhotep |
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| lo scorso anno (luglio 2012) mi sono organizzato da solo la tanta agognata escursione a Berenice / Shalaten che gli operatori turistici negli alberghi propongono ma sistematicamente poi non effettuano. Soggiornavo all'Habiba e mi sono recato presso una piccola agenzia turistica locale che si trova esternamente al complesso . Devo dire che sono stato molto fortunato in quanto il tassista che ci hanno fatto avere si è dimostrato molto affabile e disponibile e a tutte le nostre richieste. Siamo partiti alla mattina presto dall'Habiba con una auto rigorosamnete con aria condizionata (direi che è indispensabile) direzione la mitica Berenice di tolemaica leggenda. Devo dire che già il persorso si rivela molto interessante in quanto si scende inizialmente costeggiando il mare e quindi splendide anse marine che fra qualche anno purtroppo saranno raggiunte dal turismo di massa. Ad un certo punto si svolta un poco verso l'interno ed il paesaggio da marino si trasforma in desertico. Anche tali panorami sono veramente stupendi e valgono la pena di essere visti. Giungiamo a Berenice che sono già le 10,30 e devo dire che si rivela per un insieme di baracche in mezzo al nulla. Il ricordo che serberò di questa città/paese/zona desertica è un grande distributore di benzina che ci ha accolto. I resort che sono nati a Berenice probabilmente sono lontani da questo pseudo paese nel nulla sede delle miniere di oro nell'epoca dei faraoni. Decidiamo quindi di partire a razzo verso Shalaten per arrivare in tempo per vedere il mercato dei dromedari che ogni venerdì si svolge in questa città ai confini con il Sudan. I dromedari arrivano direttamente dal Sudan e sono destinati , mi dice la guida, al mercato interno egiziano. Io e mia figlia nei giorni precedenti alla partenza abbiamo favoleggiato su quali tratte di deserto i dromedari fossero destinati per avventurosi caravanserragli. Purtroppo niente di tutto questo. Vengo a sapere che i dromedari sono destinati alla macellazione al Cairo . Altro che favolose avventure nel deserto! Arriviamo quando la maggior parte degli animali sono stati venduti. Ma nella piazza centrale ancora molti sono fermi. Molti con un piede legato in modo che non possono scappare e tanto a forza picchiati in modo che entrino nei grossi camion per la loro triste destinazione. Gli animali forse iniziano a capire il loro triste destino e fanno resistenza nell'entrare nei camion scalciando qua e la. Devo dire che , tra i ragazzi con i bastoni ed i dromedari io tifavo per quest'ultimi e speravo che qualcuno riuscisse a liberarsi (invano). Shalaten è verameente una città di frontiera molto diversa da tutte le altre che negli anni ho visto in Egitto. Le case sono baracche o tutt'alpiù piccole costruzioni di mattoni ad un piano che si mimetizzano con il colore del deserto tutt'attorno. Le persone hanno caratteri somatici simili ai sudanesi e qua i turisti probabilmente sono ancora una merce rara. La nostra guida/autista/amico ci propone di andare a visitare il suq centro città ma veniamo subito fermati da una guardia che inizia un lungo ed interminabile conciliabolo con la nostra guida. Veniamo a sapere che si è offerto per "scortarci" nel nostro giro, fermo restando una piccola mancia che non rifiutiamo. Nel giro che facciamo abbiamo modo di vedere quello che e' un vero mercato (perchè ancora non contaminato dal turismo) e tutti i vari negozietti tipici di questa zona. Veramente interessante. Siamo gli unici turisti che girano per queste strade (nel frattempo si è fatta circa l'una del pomeriggio) ed il caldo e' veramente insostenibile. Decidiamo di andare a mangiare qualcosa in un locale che la guardia ci consiglia. ma appena arrivati mia figlia che è un po' piena di storie si rifiuta di mangiare li. per cui decidiamo di bere comunque e riposarci un poco. La simpatica guida ci porta quindi in pieno deserto a vedere una tenda beduina dove vendono anche qualche oggettino per i turisti. Dopo aver fatto shopping passato un po' di tempo a vedere le tende , oltre che a bere l'immancabile caffe beduino, riaprtiamo per il nord per tornare all'albergo. Ci fermiamo in una splendida laguna dove c'è una specie di accampamento per subbaquei e dove fanno da mangiare per riposarci e poter finalmente assaggiare qualcosa. Dopo un po' di giri per la spiaggia assolutamente deserta ci mettiamo in moto per ritornate stanchissimi all'albergo. E' stato un tour molto faticoso ma che permette di vedere zone stupende e scene di vita molto diverse da quelle tipiche dell'Egitto turistico. L'unico dispiacere è stato scoprire la triste sorte dei simpatici dromedari. In ogni caso l'Egitto è stupendo in ogni dove.
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